Estcoin: cos'è e a cosa serve la prima criptovaluta statale

Dopo aver rivelato la prima moneta virtuale statale, l'Estonia ne presenta alcuni possibili utilizzi. Analizziamoli insieme!

Estcoin: cos'è e a cosa serve la prima criptovaluta statale
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Mentre le criptovalute proseguono la loro instancabile corsa fatta di record e clamorosi tonfi, attirando senza sosta nuovi investitori, diversi sono i dubbi che continuano a crescere intorno a questo mondo in costante evoluzione. In particolare ci si interroga sull'effettiva utilità delle monete virtuali e sul futuro che le aspetta. Per esempio, sempre più persone acquistano Bitcoin non perché hanno intenzione di utilizzarli, ma solo perché sono convinti che altri effettueranno il medesimo acquisto facendo salire il prezzo ulteriormente. Risulta però evidente come questa strategia non possa essere sostenibile sul lungo periodo: nel momento in cui le vendite caleranno, il bene in possesso sarà prezioso solo se effettivamente utile. È però fatto dimostrato che l'utilità di diverse criptovalute sia inesistente. Anche gli stessi Bitcoin, icona indiscussa del mondo delle monete virtuali, attualmente non possono essere utilizzati come moneta per effettuare vendite e acquisti su larga scala. È sufficiente pensare, infatti, che VISA, leader mondiale nel settore delle carte di credito, processa in media duemila transazioni ogni secondo, mentre Bitcoin non supera le venti transazioni al secondo.
È quindi impensabile utilizzare una moneta che registra una transizione effettuata dopo un lasso di tempo non trascurabile. Finché non si troverà una soluzione alla scalabilità, questi problemi non solo continueranno, ma anzi aumenteranno ulteriormente con il progressivo incremento della mole di transazioni da registrare. Ciò non è da sottovalutare tant'è che diversi servizi, tra i quali anche il noto Steam, che inizialmente avevano introdotto i Bitcoin come possibile forma di pagamento, stanno ora tornando sui loro passi. Risulta quindi evidente come, per una criptovaluta, la vera chiave del successo sia l'utilizzabilità. Ciò sembra essere molto chiaro a Kaspar Korjus, direttore del programma estone e-Residency.

Il programma e-Residency

La Repubblica d'Estonia è il primo paese al mondo a offrire la cosiddetta e-Resideny ossia una identità digitale, emessa dal governo che permette agli imprenditori di tutto il mondo di costruire e gestire il proprio business in Estonia indipendentemente da dove si trovino.
È fondamentale comprendere, tuttavia, che non si tratta di una residenza reale: non si ottiene in alcun modo il diritto di vivere in Estonia o in Europa. Analogamente non si ottengono diritti sociali esercitabili nella Repubblica estone e non costituisce alcuna forma di cittadinanza. Non è neanche un modo per evitare di pagare le tasse nel proprio paese, ma uno strumento messo a disposizione degli imprenditori per far partire una compagnia completamente online, dando accesso ai servizi di business banking e ai servizi di pagamento online. L'imprenditore ha così la possibilità di gestire la propria azienda da remoto e di dichiarare facilmente le proprie tasse online.
L'offerta estone, inoltre, si è arricchita ulteriormente questo agosto con la presentazione della prima criptovaluta nazionale: l'Estcoin.

Kaspar Korjus sostiene infatti che il programma e-Residency si tratta a tutti gli effetti di una start-up, seppur promossa dallo stato, e come tale potrebbe essere finanziata attraverso un'ICO, strumento utilizzato già da diverse neo-aziende per raccogliere fondi.
A differenza di numerose criptovalute presenti sul mercato con l'unico scopo di cavalcare l'onda dell'entusiasmo per il mondo delle monete virtuali, Estcoin nasce con l'obiettivo di venire incontro ai nuovi imprenditori, ponendosi come ulteriore strumento a vantaggio di quest'ultimi. Korjus, infatti, per evidenziare l'effettiva utilità della proposta estone ha descritto tre possibili utilizzi per la futura valuta nazionale.

A cosa serviranno gli Estocoin?

Innanzitutto, Estcoin potrebbe essere utilizzato come un token per la community. Ciò vuol dire che gli investitori stessi avrebbero la possibilità di utilizzare Estcoin e il network su cui lavorerebbe come piattaforma sicura e affidabile per le proprie ICO. Offrendo questo strumento estremamente potente e moderno, Korjus crede che sempre più persone saranno attratte e incentivate a utilizzare il programma e-Residency, permettendo alla nuova nazione digitale di crescere notevolmente.
Una seconda possibilità di utilizzo, vedrebbe l'impiego degli Estcoin come un token personale. In questo caso, la moneta virtuale verrebbe adoperata dai membri del programma e-Residency per firmare digitalmente i propri documenti o per utilizzare in completa sicurezza tutti i servizi messi a loro disposizione. I token, pertanto, non sarebbero né cedibili né vendibili poiché, rimanendo saldamente legati al possessore originario, avrebbero lo scopo di individuare univocamente una persona, garantendone l'identità online.
L'ultimo utilizzo proposto da Korjus è sicuramente il più controverso e prevede di sfruttare la criptovaluta nazionale come un "euro estcoin". L'obiettivo, in questo scenario, sarebbe quello di mettere a disposizione un token che sfrutti i vantaggi delle criptovalute combinando allo stesso tempo la stabilità delle monete a corso legale (monete fiat). Ovviamente l'Estcoin non si proporrebbe come un sostituto dell'Euro poiché la creazione di una moneta alternativa è proibita per tutte le nazioni aderenti all'eurozona.

Attualmente non è stata fissata alcuna data di lancio per l'Estcoin, ma enorme è il successo ottenuto tra gli appassionati di criptovalute, nonostante non siano mancate alcune voci di protesta, soprattutto da parte di chi ritiene che una valuta virtuale statale andrebbe contro i principi fondamentali su cui si dovrebbero fondare questo tipo di monete. In ogni caso il progetto è di sicuro interesse, in particolare poiché in caso di effettiva realizzazione rappresenterebbe l'anteprima di un possibile futuro alimentato da criptovalute statali.