L'evoluzione degli smartphone è giunta alla fine o innovare è possibile?

Il mercato degli smartphone è diventato stantio nel corso degli ultimi anni? Quali sono le novità che potrebbero risollevare la situazione?

L'evoluzione degli smartphone è giunta alla fine o innovare è possibile?
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Gli anni d'oro del mercato smartphone presentavano continue novità. Esistevano infatti miriadi di produttori che cercavano di diversificare le proprie proposte il più possibile. Senza andare troppo lontani nel tempo: basta tornare al 2018, tre anni fa. I dati Gartner risalenti alla fine di quell'anno fotografano al meglio il periodo: Huawei in costante crescita, Xiaomi e OPPO che effettuano balzi in avanti e Samsung e Apple che si piazzano sempre nelle prime posizioni. Che è successo di lì in poi? Il mercato odierno è diventato noioso? Cerchiamo di capirlo insieme.

Il 2018: l'ultimo anno "non noioso"?

Tra i dispositivi usciti nel 2018, non possiamo non citare Samsung Galaxy Note 9, iPhone XR, Huawei Mate 20 Pro, OPPO Find X, ASUS ROG Phone e OnePlus 6T. Note 9 rappresentava lo smartphone che non scendeva a compromessi e infatti il prezzo di partenza era di 1029 euro. iPhone XR partiva invece da 829 euro e si contestualizzava come il dispositivo Apple "top ma non top", in grado di accontentare coloro che sono soliti puntare su iOS. Huawei Mate 20 Pro era un valido concorrente del succitato Galaxy Note 9, dato che riusciva a spiccare in termini di schermo, fotocamera, prestazioni e autonomia (a un prezzo di 1099 euro).
OPPO Find X era lo smartphone del "tutto schermo", visto che disponeva di una "scocca interna" che faceva fuoriuscire la fotocamera, tutto al costo di 999 euro. Gli amanti del mobile gaming potevano invece mettere le mani per la prima volta su un prodotto fatto come si deve a loro dedicato: ASUS ROG Phone, venduto a 899 euro.

Chi voleva puntare a un dispositivo dal prezzo di 559 euro, ma che disponeva dell'ultimo processore sulla piazza, poteva affidarsi a OnePlus 6T. Scendendo, invece, nelle fasce più basse, a fare il bello e il cattivo tempo c'erano Xiaomi (appena arrivata in Italia) e Honor, sempre pronte a lanciare principalmente nuovi interessanti smartphone low cost. Inutile girarci troppo attorno, molti appassionati ricordano con piacere dispositivi come Honor View 10 Lite, Xiaomi Mi 8 Pro (con retro trasparente) e Xiaomi PocoPhone F1.
Questo senza citare una Motorola che finalmente sembrava riuscire a "ingranare" con smartphone come Moto G6 Plus e Moto Z3 Play (chi ha detto Moto Mods?). C'erano inoltre dispositivi come Nokia 8, altro brand che sembrava sul punto di "risorgere" o quantomeno di tornare a fare bene. Il processore più diffuso del mercato Android? Qualcomm Snapdragon 845, efficiente e prestante per l'epoca, nonché successore dell'iconico Snapdragon 835.

Insomma, il 2018 era tutto fuorché noioso per il mercato smartphone. Certo, eravamo già in un periodo storico in cui uscivano miriadi di prodotti, ma la sensazione che permeava l'ambiente era quella che ogni azienda avesse una direzione ben precisa: tutti cercavano di innovare a modo loro. Il 2019 è invece stato il momento in cui si è iniziato a spingersi un po' troppo in là. Tralasciando Samsung Galaxy Note 10+, che ha convinto in molti, gli altri top di gamma non risultavano esattamente entusiasmanti. iPhone 11 Pro era un'ottima conferma, ma nulla in grado di "rivoluzionare" il mercato. Huawei Mate 30 Pro faceva il suo, ma senza servizi Google perdeva di appeal. OPPO nel 2019 si concentrò sulla serie Reno, interessante, ma il focus era posto sulla fascia media.
Qualche buona notizia arrivò con ASUS ROG Phone 2: tuttavia, l'impatto "novità" del primo dispositivo, perlomeno sugli utenti più affezionati, era difficile da battere. Il 2018 rappresentò inoltre l'anno in cui OnePlus decise di provare a puntare in alto con OnePlus 7T Pro, portando però il prezzo a 759 euro.

Le fasce più basse? Honor era in una situazione difficile e dunque diede vita a dispositivi non esattamente dei più "attraenti". Xiaomi invece fece il suo, ad esempio con dispositivi come Xiaomi Mi 9T. Motorola e Nokia? Bastano due nomi: Motorola RAZR, il pieghevole che non ha convinto particolarmente, e Nokia 9 PureView, che in molti definirono deludente. Inoltre, la mancanza di una concorrenza forte come quella di Honor si faceva già sentire.

Come visto, dal 2018 al 2019 si è passati da un mercato in fibrillazione, sempre pronto a trovare novità, dal design all-screen all'iPhone "più economico", passando per il dispositivo per il gaming, per i flagship killer, per le Moto Mods e per le backcover trasparenti, a un contesto in cui Huawei e Honor erano essenzialmente "fuori gioco", mentre OnePlus, Nokia e Motorola non convincevano del tutto. Inoltre, in generale, la sensazione data dal 2019 era quella di un mercato stantio, in grado principalmente di riproporre quanto visto negli anni passati.

I vincitori in questo contesto non potevano dunque che essere Samsung e Apple, nonché l'appena arrivata Xiaomi. Guarda caso, nei dati Canalys di quel periodo queste ultime erano proprio le uniche tre aziende "in positivo". In negativo, invece, Huawei e LG. Tra l'altro, quest'ultima rappresenta bene il declino del mercato di questi ultimi anni, dato che oggi, nel 2021, si è arrivati addirittura a ipotizzare la vendita della divisione smartphone dell'azienda.
Una LG che ha sempre provato a innovare, anche nel recente passato, dal doppio schermo di LG V50 ThinQ 5G al display rotante di LG Wing, ma è chiaro che l'appeal non sia più quello di un tempo.

In ogni caso, non serve nemmeno descrivere il 2020. La pandemia ha "semplicemente" accentuato i problemi del mercato, introducendo anche quello relativo alla produzione, da cui probabilmente faremo fatica a uscire in tempi brevi. Per quanto siano usciti diversi smartphone intriganti nel 2020, dobbiamo ammettere che praticamente nessun dispositivo ha realmente portato qualcosa dall'effetto "wow" sul mercato. Infatti, oltre alle conferme di Samsung, Apple e Xiaomi, si è visto ben poco altro di concreto nel mercato consumer in termini di flagship, se non un "guizzo", per pochi, di Sony con Xperia 5 II. Siamo inoltre in un contesto in cui si punta principalmente a migliorare il comparto fotografico.

Fino a dove ci si può spingersi da quel punto di vista? Gli appassionati che hanno "vissuto" il mercato di qualche anno fa sanno bene che ci vuole ben altro per incrementare come si deve l'hype del pubblico, nonché che questo settore può fare molto di più. Un mercato non noioso è rappresentato da brand che hanno identità proprie e che non mirano semplicemente a pompare la scheda tecnica con SoC "limitati" e quantitativi di RAM esagerati. Non fraintendeteci: gli ottimi dispositivi esistono ancora, i salti in avanti rispetto agli smartphone del 2018 ci sono stati e chi ama a dismisura il settore continua a farlo anche in questo contesto, ma è innegabile che non si respiri più l'aria di qualche anno fa, in un momento storico in cui la maggior parte degli smartphone non ha dei selling point ben definiti e il prezzo continua a salire.

2021-2022: gli anni della riscoperta della concretezza?

Dopo la "stangata" che abbiamo inflitto al mercato smartphone nel precedente paragrafo, che tra l'altro è una sensazione che si sta diffondendo sempre di più tra gli appassionati, diremmo che i tempi sono maturi per iniziare a cambiare rotta. I produttori lo sanno bene e infatti nell'ultimo periodo stanno emergendo soluzioni come gli smartphone pieghevoli e quelli con display estendibile, che puntano a portare finalmente una ventata d'aria fresca al mercato. I primi sono già in circolazione da un po', ma hanno bisogno di prezzi più concorrenziali per fare realmente breccia sul pubblico di massa. Tuttavia, la tecnologia in sé è interessante e in questo 2021 potremmo finalmente vederne delle belle, soprattutto se realtà come Xiaomi decideranno di entrare come si deve in questo mercato.

Gli schermi estendibili si sono invece fatti vedere, per il momento, solamente in alcuni prototipi, ma è indubbio il fatto che rappresentino un'altra potenziale rivoluzione per il settore. In ogni caso, schermi pieghevoli ed estensibili sono delle novità che possono finalmente rendere meno noioso il mercato, dato che rappresentano delle innovazioni concrete e non semplici migliorie.

C'è poi la questione della ricarica wireless del futuro, già mostrata da Xiaomi e Motorola. Se riuscirà ad arrivare nel breve periodo sul mercato, consentirà di caricare gli smartphone senza fili anche mentre ci si muove, ad esempio, all'interno di una stanza. Insomma, si tratta di un'altra innovazione concreta, che potrebbe risultare particolarmente interessante.
Da non sottovalutare anche la fotocamera sotto il display, ma in quel caso bisognerà comprendere per bene come applicare la tecnologia. Non va poi dimenticato il 5G, anche se quest'ultimo esprimerà le sue vere potenzialità solamente con il passare del tempo. Per quel che riguarda, invece, la questione produttori, Huawei sta per lanciare il suo HarmonyOS, mentre Honor è finalmente "fuori dai guai" e può potenzialmente tornare a fare concorrenza a realtà come Xiaomi. Il "ritorno" di realtà di questo calibro potrebbe smuovere come si deve il mercato. Ricordiamo inoltre che si vocifera di una Apple pronta a lanciarsi nel mondo dei foldable, nonché di un Carl Pei pronto ad annunciare novità. Certo, la pandemia è ancora qui e probabilmente rallenterà un po' il corso degli eventi, ma sembra proprio che, finalmente, il mondo degli smartphone stia per tornare quello di un tempo.