Speciale FeelReal Mask

Il senso dell'olfatto approda nella realtà virtuale.

Speciale FeelReal Mask
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Nonostante i numerosi passi in avanti fatti negli ultimi anni, la realtà virtuale non è ancora in grado di restituirci molte delle sensazioni che rendono una scena veramente “reale”. Il senso di freddo o di caldo, il vento e gli odori sono elementi imprescindibili di uno scenario, e molto spesso richiamano il ricordo dello stesso in maniera molto più forte di una semplice immagine. Considerazioni che hanno spinto un gruppo di VR enthusiast a sviluppare un particolare add-on per visori 3D capace di aggiungere un discreto numero di percezioni inedite all’esperienza finora solamente visiva di Oculus rift e simili. Parliamo di FeelReal Mask, un dispositivo inconsueto quanto innovativo. Presentato durante la recente GDC di San Francisco, ha riscosso un discreto interesse, dettato forse più dall’aurea di totale novità che da un effettivo riscontro nell’utilizzo.

Più vero del vero

L’idea alla base della FeelReal mask è tutto sommato semplice: aggiungere alle attuali esperienze di realtà virtuale, per lo più basate sulla vista, un ulteriore step evolutivo, introducendo odori e flussi d’aria (caldi o freddi) che corrispondono alla scena fittizia visualizzata. Il modello presentato alla GDC funziona come un vero e proprio accessorio dell’Oculus Rift Dev Kit 2, andandosi ad agganciare al di sotto dello stesso, collocandosi a contatto con naso, bocca e buona parte del viso dell’utente. La compatibilità è comunque assicurata con la maggior parte dei visori in via di sviluppo. L’interazione con l’utilizzatore avviene attraverso una serie di aperture (5 in tutto, più un microfono), in grado di generare flussi di aria calda o fredda, nebbia d’acqua e soprattutto, odori. La griglia posta proprio al di sotto del naso infatti è in grado di creare quella che gli sviluppatori hanno definito Smell-O-Vision. In pratica si tratta della capacità di generare 7 differenti odori assimilabili a panorami comuni (Oceano, Giungla, Fuoco, Erba, Fiori, Polvere e Metallo), che dovrebbero moltiplicare il realismo dell’esperienza elettronica. Le essenze sono contenute in una cartuccia che, una volta esaurita, può essere facilmente sostituita.

Durante la conferenza di San Francisco è stato possibile provare la FeelReal Mask attraverso una tech demo che altro non era se non una carrellata di diversi paesaggi e situazioni, creati ad arte per consentire alla periferica di svolgere il suo compito. Una proposta senza dubbio ambiziosa, che però lascia spazio immediatamente a numerose perplessità. Se già il solo visore ha sollevato in più di un tester una sensazione a metà tra la claustrofobia e la nausea, immaginiamo cosa possa significare avere coperti anche naso e bocca. Perplessità immediatamente confermate dai primi video comparsi in giro per il web, che confermano un livello di comfort davvero scarso durante utilizzo.
Parliamo ovviamente di un prodotto in fase embrionale, ma quelle elencate finora sono questioni che dovranno essere affrontate concretamente dagli sviluppatori (o da chiunque voglia produrre un dispositivo della stessa natura).

Why not?

Certo non ci troviamo di fronte ad una novità assoluta nel mondo dell’intrattenimento, basti pensare alle numerose esperienze cinematografiche 4D, gettonatissime nei parchi di divertimento tematici. Ma mentre in questo caso parliamo di filmati o esperienze per lo più passive, per la realtà virtuale parliamo di una situazione interattiva per definizione, che come tale deve implicitamente sottostare ad alcune regole.
Oltre ai dubbi di natura tecnica e tecnico scientifica, un oggetto di questo tipo solleva interrogativi più strettamente legati alla realtà in senso stretto. È una direzione di sviluppo costruttiva quella in cui le esperienze elettroniche scimmiottano a tal punto la realtà, da cercare di ricreare gli elementi tipici che la contraddistinguono? Non è forse una certa irrealtà di fondo, una tacito patto infantile, la base di tante e fortunate esperienze virtuali? Esperienze fatte di regole certe, semplificazioni e leggerezza, e proprio per questo così lontane dal mondo reale.
Una così smodata ricerca del realismo rischia di essere quindi un cattivo affare per una tecnologia che di per sé presenta già un potenziale illimitato.

FeelReal Mask Per FeelReal Mask sembra essere davvero troppo presto. Ulteriori e lunghissimi passi devono essere fatti prima che l’utenza di massa possa approcciarsi concretamente ad un prodotto del genere, anche se la grande curiosità generata chiarisce come l’utopia di fondo sia tutt’altro che balzana. Un’implementazione migliore e una configurazione più comoda, in particolare, potrebbero attrarre un certo numero di persone a provare una periferica tutto sommato affascinante, ma ancora molto acerba.