Free Mobile: rimandato lo sbarco in Italia, un assist per Fastweb?

L'operatore francese potrebbe arrivare in Italia con un cospicuo ritardo, un assist a Fastweb e al suo ricorso all'UE?

Free Mobile: rimandato lo sbarco in Italia, un assist per Fastweb?
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Bloomberg ha lanciato una bomba che potrebbe avere conseguenze importanti per la telefonia in Italia. Sembra infatti che Free Mobile, operatore telefonico di proprietà della francese Iliad, rimanderà il suo arrivo in Italia alla fine del 2017, se non addirittura all'inizio del 2018. La notizia, se verrà confermata, sarà un argomento in più a favore di Fastweb e del suo ricorso all'UE di cui abbiamo già parlato in passato, creando imbarazzo anche alla neonata Wind Tre. Free Mobile è infatti l'operatore scelto per rilevare parte delle infrastrutture di rete del gruppo, un passo obbligatorio nel processo che ha visto l'apporvazione della fusione da parte dell'antitrust europea e italiana. Come si può ben capire, la situazione si sta complicando, meglio dunque ricapitolare brevemente quanto avvenuto negli ultimi mesi.

Una storia intricata

Il processo di fusione tra Wind e Tre è andato avanti per tutto il 2016. La neonata azienda del resto è un colosso con 31 milioni di clienti mobile e 2.7 milioni nel fisso, motivo per cui l'antitrust italiana e quella europea hanno richiesto garanzie a tutela del mercato italiano, per evitare che Wind Tre, Tim e Vodafone potessero accumulare troppo potere di mercato. Ecco perché, nel processo di verifica della fattibilità di questa unione, l'UE ha richiesto l'arrivo di un quarto operatore, che è stato identificato da Wind Tre in Free Mobile. Fastweb ha cercato in ogni modo di prendere il posto dell'operatore francese, presentando un piano industriale convincente ma che alla fine non è stato accolto.
Nel frattempo, il 1 gennaio 2017 Wind Tre è diventato a tutti gli effetti una sola entità, con il parere positivo delle autorità antitrust italiane ed europee. Il nuovo gruppo ha annunciato investimenti consistenti in Italia, destinati al miglioramento delle infrastrutture di rete e alla diffusione dello standard 5G, ma Fastweb non si è data pervinta. All'inizio di febbraio ha infatti presentato un ricorso al tribunale UE contro il parere espresso dalla Commissione Europea sulla fusione. Ricorso che parla apertamente di "procedura viziata da gravi ed evidenti omissioni" e "assenza di market test". Fastweb ha anche affermato che "la Commissione ha adottato la propria decisione senza predisporre una procedura sufficientemente precisa, strutturata e trasparente e quindi idonea a valutare gli impegni presentati dalle parti e a garantire un'adeguata tutela del mercato". La società milanese, ma di proprietà di Swisscom, nel suo ricorso si è scagliata anche contro la decisione dell'UE di accettare Free Mobile come quarto operatore telefonico italiano, affermando che la Commissione avrebbe agito in "violazione del principio di buona amministrazione per aver accettato Iliad come acquirente idoneo senza prendere in considerazione i rischi per l'efficacia degli impegni inerenti al suo ingresso". Secondo Fastweb dunque, Free Mobile non sarebbe in grado di portare in Italia un'offerta adeguata in tempi brevi, cosa confermata anche da Bloomberg con la notizia di stamani. I lavori dell'operatore francese per lo sbarco in Italia procedono dunque, ma non con i tempi previsti. Il rischio è che quest'anno quello che l'antitrust non avrebbe voluto potrebbe verificarsi, ovvero un mercato italiano con soli tre grandi operatori. Una situazione non adeguata a garantire il livello di concorrenza richiesto, e che potrebbe favorire Fastweb nel ricorso presentato all'UE.