Galaxy Note 7: Samsung stacca la spina, è la fine della linea Note?

Samsung ha comunicato ufficialmente la fine della produzione del Note 7. Ci sarà ancora spazio in futuro per questa storica linea di Phablet?

Galaxy Note 7: Samsung stacca la spina, è la fine della linea Note?
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La linea Note è da sempre molto amata dal pubblico. Sono in molti a ritenere il phablet di Samsung il vero top di gamma dell'azienda coreana, merito delle sue caratteristiche uniche, che lo hanno fatto spiccare dalla massa, fin dalla sua prima incarnazione. Del resto, stiamo parlando del dispositivo che ha creato il fenomeno phablet, portando tutte le aziende del settore, compresa Apple, a realizzare device di dimensioni sempre maggiori. L'ultimo nato della gamma, il Note 7, avrebbe dovuto essere la risposta di Samsung proprio agli iPhone 7 delle mela, ma come sappiamo non è andata così. I problemi alla batteria, che ne causano l'esplosione, hanno in poco tempo distrutto tutte le speranze della casa coreana, che deve ora cercare di limitare i danni, economici ma soprattutto di immagine.

La fine della linea Note?

La crisi a cui ha dovuto far fronte Samsung è una delle più gravi mai registrate su un prodotto tecnologico nell'ultimo periodo. I richiami non sono rari nel mondo high tech: difetti di progettazione, errori di assemblaggio o partite di componenti fallate sono da mettere in conto in questo business. Quasi sempre tutto questo si traduce in malfunzionamenti che non consentono di utilizzare i prodotti che ne sono soggetti, ma il caso del Note 7 è molto diverso. Il phablet di Samsung è potenzialmente pericoloso per gli utenti che lo utilizzano: l'instabilità della sua batteria causa surriscaldamento e nei casi peggiori la combustione del terminale, liberando per altro fumi tossici durante questo processo. Il caso di Michael Klering, in Kentucky, è esemplare, con l'utente sottoposto ad accertamenti in ospedale per aver respirato le esalazioni del terminale.
In tutto questo, la gestione della crisi da parte di Samsung è apparsa quanto mai discutibile. Se in un primo momento il colosso coreano si è dimostrato pronto a reagire rapidamente al problema, richiamando e sostituendo i terminali difettosi, il secondo stop alle vendite ha dimostrato come anche i nuovi Note 7, ritenuti sicuri, in realtà non lo fossero affatto. Nonostante le verifiche effettuate dal produttore coreano sui modelli ritenuti stabili, il problema si è ripresentato, segno che la causa non va ricercata solo in componenti difettose, ma in un vero e proprio difetto di progettazione. Che sia stato provocato dall'accelerazione dei tempi di sviluppo, allo scopo di mettere in secondo piano Apple e il suo iPhone 7, poco importa, ormai il danno sembra essere impossibile da riparare.
Agli occhi degli utenti, il Note 7 è un dispositivo difettoso. Anche se in Corea dovessero riuscire a produrre una variante sicura al 100%, quanti si fiderebbero ancora? Bisogna poi considerare che gli operatori telefonici americani difficilmente accetterebbero ancora il dispositivo, visto che hanno già offerto agli utenti che hanno acquistato un Note 7 la possibilità di cambiarlo con un altro smartphone, anche di altre marche. Senza l'appoggio degli operatori, le vendite subirebbero un duro contraccolpo rispetto alle aspettative pre-crisi, ecco perché Samsung ha dovuto prendere una decisione che mai avrebbe voluto prendere: togliere il Note 7 dal mercato, interrompendone la produzione.

"La sicurezza dei nostri clienti è la nostra priorità, abbiamo quindi deciso di fermare le vendite e la produzione del Galaxy Note 7". Recita così il comunicato appena diffuso dall'azienda coreana. Anche se non ci sono indicazioni sulla fine definitiva della produzione, la situazione attuale e l'ultima dichiarazione di Samsung lasciano poco spazio ai dubbi. A questo punto, non è da escludere nemmeno l'abbandono completo del brand Note, una scelta che sarebbe ancora più dolorosa per Samsung. Per creare un marchio di successo sono necessari anni di investimenti consistenti per renderlo riconoscibile e apprezzato dal pubblico, proprio come la gamma Note fino ad ora. Se Samsung dovesse prendere questa strada, allora la mossa più semplice e meno costosa sarebbe quella di portare le caratteristiche distintive della gamma, come il pennino, su una variante del Galaxy S8, assorbendo così parte dei costi per la creazione di un nuovo brand. Allo stato attuale però è difficile capire quali saranno le prossime mosse di Samsung, ed è probabile che in Corea una decisione definitiva non sia ancora stata presa.

Samsung Galaxy Note 7 Il Note 7 potrebbe essere ricordato come l’ultimo phablet di questa storica linea di prodotti, che ha segnato come poche l’industria telefonica. Il pennino, l’alta durata della batteria (almeno nei modelli precedenti) e le dimensioni generose dello schermo sono riuscite a rendere unico il dispositivo fin dalla sua prima incarnazione, per un phablet apprezzato in molti ambiti, da quello consumer a quello business. Samsung avrà modo di approfondire, internamente, i problemi che hanno causato il difetto di fabbricazione, in modo che questi non si presentino più in futuro. L’occasione sarà propizia anche per rivedere diversi aspetti del ciclo produttivo dei device, dalle fabbriche ai designer, passando per il management e gli ingegneri responsabili del progetto. Si prospetta dunque un periodo di rinnovamento per Samsung a livello interno e speriamo che questo riporti il colosso coreano sulla strada giusta, e tanti nuovi Note, o qualsiasi sarà il loro nome, nelle tasche degli utenti.