Speciale Google Nexus: la storia

Ripercorriamo la storia degli smartphone Nexus, dal One di HTC al 6 di Motorola.

Speciale Google Nexus: la storia
Articolo a cura di

Quello della serie Nexus è un viaggio iniziato oltre 5 anni fa. Nel lontano 2010 infatti, Google ideò una serie di prodotti, realizzati in stretta collaborazione con la case costruttrici, che potessero fare da showcase per la nuove versioni di Android. Una serie di smartphone particolarmente gradita agli appassionati, perché ha consentito negli anni l’utilizzo del sistema operativo di Google nella sua forma più “pura”, ovvero senza inserimenti d’interfacce e funzionalità di terze parti.
Guardando indietro nel tempo, la storia dei Nexus è esemplificativa dello sviluppo del mercato smartphone in generale. In pochi anni si è passati da display al di sotto dei 4” e processori single core con frequenze intorno al GHz, a schermi da 6” QHD e quad-core da oltre 2 GHz di clock. Ripercorriamo brevemente attraverso ogni singolo modello la saga di questi device.

Nexus One

Il primo prodotto della gamma Nexus è stato lanciato nel Gennaio 2010 e realizzato in collaborazione con HTC. Presentato con a bordo la nuova versione Android 2.1 Eclair, venne aggiornato a maggio dello stesso anno e divenne il primo device ad utilizzare Android 2.2 Froyo. Il supporto di Google portò One addirittura a Gingerbread, versione di sistema a cui questo storico terminale è tutt’ora ferma. Il mancato aggiornamento a versioni successive è da imputare principalmente alla GPU, una ormai obsoleta Adreno 200, incapace di supportare le nuove animazioni 2D introdotte con Ice Cream Sandwhich.
Disponibile in un’unica colorazione grigia, Nexus One era dotato di un display da 3,7” Amoled con risoluzione 800x480, un processore da 1 GHz e 512 MB di RAM, un hardware davvero avveniristico per l’epoca. Particolare unico era la presenza di un trackball, sistema di input che venne eliminato nei modelli successivi.

Nexus S

Il secondo nato della famiglia di prodotti Android è il Nexus S, probabilmente uno dei modelli di maggior successo. Per la produzione di questo nuovo terminale, Google passa da HTC a Samsung, gettando le basi di un sodalizio non solo proficuo, ma che ha contribuito a portare entrambe le compagnie ai vertici del mercato mobile.
Nexus S presentava un peculiare display curvo da 4 pollici Super Amoled da 800x480, processore Hummingbird da 1GHz e 512 MB di RAM. La natura del display conferiva all’intero device una forma molto particolare, tanto da renderlo iconico e particolarmente riconoscibile. Pur non presentando grosse innovazioni hardware, il device prodotto da Samsung verrà ricordato per il debutto di Android 2.3 Gingerbred, forse la prima versione di Android in grado di competere con iOS, se non dal punto di vista grafico, almeno da quello funzionale. Nexus S è stato aggiornato in seguito fino ad Android 4.1, versione alla quale il supporto di Google è cessato ufficialmente.

Galaxy Nexus

Galaxy Nexus ha rappresentato l’apice della collaborazione diretta Samsung-Google. Rilasciato a Novembre del 2011 è ancora ritenuto da molti il miglior smartphone Android di sempre. Lo smartphone è dotato di un hardware molto avanzato per l'epoca, con una CPU Dual-core da 1.2 GHz, 1 GB di RAM e un display curvo da ben 4.65” Super Amoled con risoluzione 1280x720. Una dimensione ed una risoluzione che fecero scalpore, ma che hanno segnato una direzione (grandi schermi e alte risoluzioni), che il mercato ha velocemente imboccato, anche a dispetto dei numerosi scettici.
Il terminale venne utilizzato anche per presentare Ice Cream Sandwhich, la versione 4.0 del sistema operativo, che rinnovò profondamente grafica, struttura e stabilità dell’OS, risultando ancora oggi molto diffusa. Google ha cessato il supporto ufficiale allo scadere dei 18 mesi previsti, lasciando il Galaxy alla versione Android 4.3, ricevendo diverse critiche dagli appassionati, convinti che il device fosse in grado di reggere il salto ad Android 4.4 KitKat.
Galaxy Nexus fu inizialmente disponibile in una colorazione nera, affiancata in seguito da una bianca.

Nexus 4

Il Nexus 4 segna l’inizio della partnership con LG, proseguita anche nel modello successivo. Realizzato con dei bordi gommati ed una parte posteriore in vetro con un particolare effetto glitterato, si segnala per il suo look molto classico. Con questo modello cambiano anche le politiche di vendita, visto che Google decide di vendere Nexus 4 solo tramite Play Store a prezzi ribassati, in modo da promuovere i suoi servizi tramite le vendite dello smartphone. Un fattore che ha incrementato di molto le vendite, nettamente superiori a quelle dei suoi predecessori, anche se in Italia i prezzi erano decisamente più alti, visto che veniva venduto esclusivamente tramite canali retail.
Dal punto di vista hardware, al momento della sua uscita (Novembre 2012), non aveva certo niente da invidiare ad altri top di gamma. Con uno Snapdragon S4 Pro quad-core da 1.5 GHz e 2 GB di RAM, è un prodotto ancora attuale nonostante siano passati oltre due anni dalla sua uscita. Il display rimane sostanzialmente invariato per quanto concerne dimensioni e risoluzione rispetto alla generazione precedente, ma cambia la tecnologia costruttiva, che passa da Amoled ad LCD IPS, diventando il primo della serie ad adottare questo tipo di schermo. Uscito con Android 4.4.2, è ancora supportato ed è stato da poco aggiornato alla versione 5.0 Lollipop.
Il telefono venne venduto inizialmente nella sola colorazione nera, in versione da 8 o 16 GB, successivamente affiancata da una bianca.

Nexus 5

La quinta iterazione è stata probabilmente una delle più attese, ed anche quella che ha registrato il maggior numero di vendite. Google sceglie per Nexus 5 un design semplificato, realizzando un terminale pragmaticamente elegante. Prosegue la politica dei prezzi bassi iniziata con Nexus 4, politica che combinata con le caratteristiche tecniche da top di gamma ha consentito a Nexus 5 di diventare uno dei best seller del mercato.
Il primo Nexus con uno schermo Full HD da 5”, realizzato ancora con tecnologia LCD IPS, al momento della presentazione lo scorso anno montava il processore migliore su piazza, il potente Snapdragon 800 quad-core da 2.3 GHz, una CPU ancora oggi di tutto rispetto. Con Nexus 5 debuttò anche Android 4.4 KitKat, anche se è stato ovviamente aggiornato ad Android Lollipop.
Nonostante il successo, Google e LG ricevettero aspre critiche per il comparto fotografico, rimasto sotto tono nonostante i successivi aggiornamenti, pensati appositamente per risolvere questo problema. Lanciato inizialmente in versione nera da 16 o 32 GB di memoria interna, vennero rilasciate due ulteriori colorazioni, un bianca ed una rossa.

Nexus 6

Nexus 6 è l’ultimo smartphone della serie, presentato il 15 ottobre 2014 e realizzato in collaborazione con Motorola. Google con questo modello si spinge ancora più in là nel terreno dei grandi display: Nexus 6 è il primo phablet della serie, con uno schermo da 5.9” QHD, che dopo due parentesi LCD torna ad essere Amoled. Il comparto hardware è allo stato dell’arte, con lo Snapdragon 805 quad-core da 2.7 GHz e ben 3 GB di RAM. In seguito alle critiche ricevute con Nexus 5, Google e Motorola hanno optato per un sensore da 13 Mpx, che dalle prime impressioni sembra assolutamente in grado di svolgere il suo compito in modo egragio. Forse anche per questo, al contrario dei suoi due predecessori, Nexus 6 torna ad essere venduto a prezzo pieno.

Nexus 6 è il primo device a montare la versione 5.0 di Android, definita da Google stessa come l’update più significativo della storia del robottino verde. Il numero di novità è enorme, e comprende una rivisitazione completa dell’interfaccia e delle animazioni completamente rinnovate. Un salto che ha tracciato la linea secondo la quale sarà sviluppato il sistema negli anni a venire. Dato il particolare form factor, Google per la prima volta ha deciso di non accantonare il modello precedente, motivo per il quale il Nexus 5 è ancora acquistabile dallo store Google, anche se da poco ne è stata annunciata la fine della produzione.
Nexus 6 è un prodotto ancora giovane, il cui successo, date le dimensioni, potrà essere giudicato solo tra qualche tempo.