Con il via alla stagione estiva, è arrivato in Europa il Green Pass Covid-19, anche noto come Certificazione Verde per il Coronavirus. Si tratta di uno strumento studiato e approvato dalla Commissione Europea che mira a far ripartire il turismo e a ridare ai cittadini un po' di libertà dopo una stagione difficile costellata da restrizioni e quarantena. Il Digital Green Pass Covid-19 è formalmente operativo dal 1 Luglio 2021 ma è stato già inviato ai vaccinati nelle settimane precedenti. Vediamo di fare un recap per spiegare come funziona e a cosa dà diritto.
Cos'è il Green Pass Covid-19
Approvato formalmente il 9 Giugno 2021 dal Parlamento Europeo, l'EU Digital COVID Certificate è un documento (disponibile sia in formato digitale che fisico) che agevola la libera circolazione dei cittadini all'interno del Vecchio Continente. Pur guardando alla privacy e la riservatezza dei dati personali degli utenti (di cui parleremo poco dopo), il Green Pass contiene una serie di informazioni a cui possono avere accesso le Forze dell'Ordine nel momento in cui verificano la validità del Certificato. Coloro che hanno avuto modo di riceverlo tramite l'app Io, avranno notato che il Green Pass è composto da un elemento centrale: un codice QR e un sigillo elettronico. All'interno di tale Codice sono contenute tutte le informazioni sullo stato vaccinale, i tamponi e i certificati Covid-19 dell'utente.
Chi può ottenere la Certificazione Verde Covid-19
La Certificazione Verde per il Covid-19 è completamente gratuita ma non viene rilasciata a tutti i cittadini. Per ottenerla, infatti, è necessario soddisfare alcuni requisiti legati alla pandemia in corso. Questo aspetto rende i Green Pass diversi tra di essi, con validità e procedure per ottenerli differenti.
Nello specifico, vediamo quali sono le diverse tipologie di Green Pass con la relativa procedura necessaria per il rilascio e soprattutto la validità: - Prima dose dei vaccini che ne richiedono due: il rilascio avviene il 15esimo giorno successivo alla somministrazione e la validità cessa nel momento dell'inoculazione della seconda dose; - Prima dose dei vaccini monodose: anche qui, la Certificazione viene emessa il 15esimo giorno successivo all'inoculazione ed è valida per 270 giorni; - Completamento del ciclo vaccinale con i vaccini che richiedono due dosi: il Green Pass sarà emesso nei due giorni successivi all'inoculazione e la validità è garantita per 270 giorni; - Inoculazione di unica dose per pregressa infezione: si applicano la stessa procedura di cui abbiamo parlato sopra. Il Green Pass sarà disponibile entro un paio di giorni ed è valido per 270 giorni; - Tampone negativo: per coloro che al posto del vaccino richiederanno la Certificazione a seguito di un tampone, il rilascio avverrà entro un paio di ore e il documento sarà valido per 48 ore; - Guarigione da Covid-19: in questo caso il Green Pass sarà disponibile entro qualche giorno dal rilascio del certificato di guarigione dell'ASL di appartenenza. La validità sarà di 180 giorni.
La casistica quindi è davvero ampia, così come le procedure e i tempi di rilascio e validità. Ovviamente, per quanto riguarda i vaccini, la scadenza è stata fissata a nove mesi in relazione alla possibile durata degli anticorpi provocati dai sieri. Non è quindi da escludere completamente che possa essere rivista qualora anche dopo tale lasso di tempo gli studi scientifici dovessero dimostrare una durata maggiore degli anticorpi e protezione.
Come richiedere il Green Pass Covid-19
Per il Green Pass non è prevista una procedura di richiesta vera e propria. Il Certificato, infatti, viene generato in automatico dai laboratori che effettuano le analisi dei tamponi e dai centri vaccinali. Tali dati vengono trasmessi a una Piattaforma Nazionale del Ministero della Salute che a sua volta genera la certificazione e avvisa il cittadino tramite SMS o email. Tali comunicazioni contengono un AUTHCODE, ovvero un codice alfanumerico, che deve essere inserito insieme al numero e scadenza della Tessera Sanitaria per generare il QR Code (che, ricordiamo, è meglio non condividere sui social in quanto contiene dati sensibili che potrebbero finire nelle mani sbagliate).
Occorre però precisare che l'AUTHCODE non è l'unica tipologia di codice che si può ricevere, seppure sia quello più diffuso in quanto si rifà direttamente alla Piattaforma Nazionale per il Digital Green Pass. Le autorità sanitarie infatti potrebbero anche rilasciare altri tipi di codici (presenti sui referti) che possono essere utilizzati per la richiesta del Certificato. Stiamo parlando del CUN (Codice Univoco Nazionale del Tampone Molecolare), NRFE (Numero Referto Elettronico del Tampone Antigenico) e NUGC (Numero Univoco Certificato Guarigione).
Per quanto concerne i sitemi per ottenere il Green Pass, il nostro consiglio è di affidarvi all'app Io effettuando il login con SPID o CIE: in questo modo avrete automaticamente nel client della Pubblica Amministrazione il vostro Certificato non appena sarà disponibile. Alternativamente, invece, potrete affidarvi all'app Immuni tramite l'apposito tab inserendo manualmente i dati richiesti. Il Digital Green Pass, però, può anche essere scaricato direttamente dal sito web dcg.gov.it e dai medici di base e farmacie.
>Una volta generato, si può salvare nel rullino fotografico dello smartphone o in formato fisico stampandolo per tenerlo nel portafogli. Negli screenshot presenti sul sito web ufficiale del DGC si fa anche riferimento alla possibilità di aggiungerlo direttamente nell'Apple Wallet su iPhone ma al momento ancora non è disponibile l'opzione.
Cosa si può fare con la Certificazione Verde Covid-19 e chi lo controlla
Dopo aver spiegato i dettagli tecnici della Certificazione, passiamo a quelli "operativi". Di fatto, a partire dalle prossime settimane moltissimi cittadini avranno sul loro smartphone o nel portafogli il Green Pass Covid-19, ma cosa si può fare? Partendo dai viaggi fatti in Paesi europei e al di fuori dell'Italia, il regolamento dell'UE prevede che le autorità sanitarie nazionali non possano imporre la quarantena, autoisolamento e test a coloro che sono provvisti del Green Pass Covid-19, salvo misure "necessarie e proporzionate alla salvaguardia della salute pubblica".
In Italia, invece, il Governo attraverso il sito web dgp.gov.it fa sapere che il Green Pass può essere richiesto per la partecipazione a eventi pubblici, l'accesso a residenze sanitarie assistenziali e per spostarsi da territori che rientrano nelle cosìddette "zone rosse" o "zone arancioni". L'Esecutivo, inoltre, rende anche noto che "Regioni e Province autonome possono prevedere altri utilizzi della Certificazione verde COVID-19", ma almeno al momento in cui stiamo scrivendo non sono emerse novità di questo tipo.
Per quanto riguarda i controlli, invece, la Certificazione può essere controllata dalle Forze dell'Ordine e i Pubblici Ufficiali, oltre che dagli addetti alla sicurezza degli eventi e i proprietari delle strutture in cui è richiesta. Chiaramente, il Regolamento Europeo non vieta alle compagnie di viaggio (aeree, marittime e di trasporti) di verificare il Green Pass per ogni passeggero, al fine di tutelare la salute. Discorso diverso per albergatori, ristoratori e negozianti, che non potranno avere la facoltà di controllare la Certificazione.
Green Pass Covid-19 al via: la guida completa della Certificazione
Ufficialmente attivo il Green Pass Covid-19 dell'Unione Europea: tutte le informazioni per capire il documento che ci farà compagnia.
Con il via alla stagione estiva, è arrivato in Europa il Green Pass Covid-19, anche noto come Certificazione Verde per il Coronavirus. Si tratta di uno strumento studiato e approvato dalla Commissione Europea che mira a far ripartire il turismo e a ridare ai cittadini un po' di libertà dopo una stagione difficile costellata da restrizioni e quarantena. Il Digital Green Pass Covid-19 è formalmente operativo dal 1 Luglio 2021 ma è stato già inviato ai vaccinati nelle settimane precedenti. Vediamo di fare un recap per spiegare come funziona e a cosa dà diritto.
Cos'è il Green Pass Covid-19
Approvato formalmente il 9 Giugno 2021 dal Parlamento Europeo, l'EU Digital COVID Certificate è un documento (disponibile sia in formato digitale che fisico) che agevola la libera circolazione dei cittadini all'interno del Vecchio Continente. Pur guardando alla privacy e la riservatezza dei dati personali degli utenti (di cui parleremo poco dopo), il Green Pass contiene una serie di informazioni a cui possono avere accesso le Forze dell'Ordine nel momento in cui verificano la validità del Certificato.
Coloro che hanno avuto modo di riceverlo tramite l'app Io, avranno notato che il Green Pass è composto da un elemento centrale: un codice QR e un sigillo elettronico. All'interno di tale Codice sono contenute tutte le informazioni sullo stato vaccinale, i tamponi e i certificati Covid-19 dell'utente.
Chi può ottenere la Certificazione Verde Covid-19
La Certificazione Verde per il Covid-19 è completamente gratuita ma non viene rilasciata a tutti i cittadini. Per ottenerla, infatti, è necessario soddisfare alcuni requisiti legati alla pandemia in corso. Questo aspetto rende i Green Pass diversi tra di essi, con validità e procedure per ottenerli differenti.
Nello specifico, vediamo quali sono le diverse tipologie di Green Pass con la relativa procedura necessaria per il rilascio e soprattutto la validità:
- Prima dose dei vaccini che ne richiedono due: il rilascio avviene il 15esimo giorno successivo alla somministrazione e la validità cessa nel momento dell'inoculazione della seconda dose;
- Prima dose dei vaccini monodose: anche qui, la Certificazione viene emessa il 15esimo giorno successivo all'inoculazione ed è valida per 270 giorni;
- Completamento del ciclo vaccinale con i vaccini che richiedono due dosi: il Green Pass sarà emesso nei due giorni successivi all'inoculazione e la validità è garantita per 270 giorni;
- Inoculazione di unica dose per pregressa infezione: si applicano la stessa procedura di cui abbiamo parlato sopra. Il Green Pass sarà disponibile entro un paio di giorni ed è valido per 270 giorni;
- Tampone negativo: per coloro che al posto del vaccino richiederanno la Certificazione a seguito di un tampone, il rilascio avverrà entro un paio di ore e il documento sarà valido per 48 ore;
- Guarigione da Covid-19: in questo caso il Green Pass sarà disponibile entro qualche giorno dal rilascio del certificato di guarigione dell'ASL di appartenenza. La validità sarà di 180 giorni.
La casistica quindi è davvero ampia, così come le procedure e i tempi di rilascio e validità. Ovviamente, per quanto riguarda i vaccini, la scadenza è stata fissata a nove mesi in relazione alla possibile durata degli anticorpi provocati dai sieri. Non è quindi da escludere completamente che possa essere rivista qualora anche dopo tale lasso di tempo gli studi scientifici dovessero dimostrare una durata maggiore degli anticorpi e protezione.
Come richiedere il Green Pass Covid-19
Per il Green Pass non è prevista una procedura di richiesta vera e propria. Il Certificato, infatti, viene generato in automatico dai laboratori che effettuano le analisi dei tamponi e dai centri vaccinali. Tali dati vengono trasmessi a una Piattaforma Nazionale del Ministero della Salute che a sua volta genera la certificazione e avvisa il cittadino tramite SMS o email.
Tali comunicazioni contengono un AUTHCODE, ovvero un codice alfanumerico, che deve essere inserito insieme al numero e scadenza della Tessera Sanitaria per generare il QR Code (che, ricordiamo, è meglio non condividere sui social in quanto contiene dati sensibili che potrebbero finire nelle mani sbagliate).
Occorre però precisare che l'AUTHCODE non è l'unica tipologia di codice che si può ricevere, seppure sia quello più diffuso in quanto si rifà direttamente alla Piattaforma Nazionale per il Digital Green Pass. Le autorità sanitarie infatti potrebbero anche rilasciare altri tipi di codici (presenti sui referti) che possono essere utilizzati per la richiesta del Certificato. Stiamo parlando del CUN (Codice Univoco Nazionale del Tampone Molecolare), NRFE (Numero Referto Elettronico del Tampone Antigenico) e NUGC (Numero Univoco Certificato Guarigione).
Per quanto concerne i sitemi per ottenere il Green Pass, il nostro consiglio è di affidarvi all'app Io effettuando il login con SPID o CIE: in questo modo avrete automaticamente nel client della Pubblica Amministrazione il vostro Certificato non appena sarà disponibile. Alternativamente, invece, potrete affidarvi all'app Immuni tramite l'apposito tab inserendo manualmente i dati richiesti.
Il Digital Green Pass, però, può anche essere scaricato direttamente dal sito web dcg.gov.it e dai medici di base e farmacie.
>Una volta generato, si può salvare nel rullino fotografico dello smartphone o in formato fisico stampandolo per tenerlo nel portafogli. Negli screenshot presenti sul sito web ufficiale del DGC si fa anche riferimento alla possibilità di aggiungerlo direttamente nell'Apple Wallet su iPhone ma al momento ancora non è disponibile l'opzione.
Cosa si può fare con la Certificazione Verde Covid-19 e chi lo controlla
Dopo aver spiegato i dettagli tecnici della Certificazione, passiamo a quelli "operativi". Di fatto, a partire dalle prossime settimane moltissimi cittadini avranno sul loro smartphone o nel portafogli il Green Pass Covid-19, ma cosa si può fare?
Partendo dai viaggi fatti in Paesi europei e al di fuori dell'Italia, il regolamento dell'UE prevede che le autorità sanitarie nazionali non possano imporre la quarantena, autoisolamento e test a coloro che sono provvisti del Green Pass Covid-19, salvo misure "necessarie e proporzionate alla salvaguardia della salute pubblica".
In Italia, invece, il Governo attraverso il sito web dgp.gov.it fa sapere che il Green Pass può essere richiesto per la partecipazione a eventi pubblici, l'accesso a residenze sanitarie assistenziali e per spostarsi da territori che rientrano nelle cosìddette "zone rosse" o "zone arancioni". L'Esecutivo, inoltre, rende anche noto che "Regioni e Province autonome possono prevedere altri utilizzi della Certificazione verde COVID-19", ma almeno al momento in cui stiamo scrivendo non sono emerse novità di questo tipo.
Per quanto riguarda i controlli, invece, la Certificazione può essere controllata dalle Forze dell'Ordine e i Pubblici Ufficiali, oltre che dagli addetti alla sicurezza degli eventi e i proprietari delle strutture in cui è richiesta. Chiaramente, il Regolamento Europeo non vieta alle compagnie di viaggio (aeree, marittime e di trasporti) di verificare il Green Pass per ogni passeggero, al fine di tutelare la salute. Discorso diverso per albergatori, ristoratori e negozianti, che non potranno avere la facoltà di controllare la Certificazione.
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