HP Innovation Summit 2020: stampa 3D e individuo, il futuro del lavoro

HP parla del futuro del mondo tecnologico e delle nostre vite, tra Empowered Employee, stampanti 3D e smart working.

HP Innovation Summit 2020: stampa 3D e individuo, il futuro del lavoro
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HP ci ha invitato all'edizione 2020 del suo Innovation Summit, un evento annuale in cui si guarda al futuro del mondo tecnologico, e non solo, attraverso alcune personalità di spicco dell'azienda. Di solito queste iniziative vengono svolte dal vivo, ma quest'anno, causa COVID-19, tutto è stato effettuato online.
Grazie alle interessanti discussioni "messe sul piatto" dai partecipanti, tra cui Enrique Lores, CEO di HP, e Ryan Patel, collaboratore della CNN, è stato tracciato un interessante e sognante sguardo a quanto accadrà nei prossimi anni nel settore tech e nel mondo in generale.

Il singolo individuo al centro di tutto

Viviamo in tempi complessi, che stanno creando problematiche un po' a tutti. Tuttavia, Enrique Lores, CEO di HP, fornisce un'altra prospettiva: non dobbiamo guardare alla pandemia solamente come una problematica, ma anche come un acceleratore dell'innovazione. Basti pensare a quante persone hanno iniziato ad approcciarsi ulteriormente agli strumenti digitali direttamente da casa propria, dal mondo scolastico fino a quello lavorativo, in cui è entrato di prepotenza il termine "smart working". Sei mesi fa, la mentalità delle persone era molto diversa: il lavoro in ufficio, il relax a casa.
Ora, invece, le persone si sono rese conto di poter svolgere molte attività direttamente dal proprio PC personale, adibito, in questo caso, a porta di accesso verso il mondo scolastico e lavorativo.
Siamo dinanzi a un punto di rottura: superata la pandemia, la mentalità delle persone sarà diversa. Ad esempio, i bambini dovranno acquisire più velocemente alcune abilità, in modo collegarsi, ad esempio, alla scuola. Siamo dinanzi a un vero e proprio cambio di rotta, che va oltre il settore tecnologico, ma che coinvolge la vita delle persone.

Non si guarda più all'ufficio come un luogo necessario per lavorare, ma quest'ultimo diventa utile per fare network e confrontarsi con gli altri. L'individuo non si reca più a lavoro per svolgere le classiche attività quotidiane, quelle può farle da casa, ma ci va quando si sente motivato a condividere le proprie idee e discuterne con gli altri. Starà poi alle aziende rendere intrigante il progetto, ma il punto chiave è la sempre più elevata importanza del singolo individuo. Lores ha affermato che questo potrebbe chiaramente portare anche a qualche inconveniente, che si sta già vedendo in questi mesi.

Ad esempio, c'è la questione dei dati sensibili in mano alle singole persone, che li gestiscono dalla propria abitazione, rendendoli potenzialmente vulnerabili ad attacchi. Tuttavia, HP sta già lavorando a soluzioni da questo punto di vista, in modo da rendere il sistema più sicuro per tutti.

Quel che appare chiaro è che la pandemia avrà un impatto importante sul futuro e che nei prossimi anni ci saranno molti cambiamenti nella concezione di lavoro, sia per i lavoratori che per le aziende. Queste dovranno infatti cercare di rimanere più vicine al cliente, anche in termini di produzione, e al contempo puntare a garantire diritti e sicurezza ai lavoratori. Questo senza entrare completamente nel mondo digitale, ma mantenendo bilanciato quest'ultimo con le esperienze fisiche.

HP vende sia computer, porte di accesso al mondo digitale, che stampanti 3D, in grado di trasformare qualcosa di digitale in un oggetto reale. Lores ha dichiarato che l'azienda vuole mantenere una certa sostenibilità in tutti i campi, compreso l'impatto che questi cambiamenti avranno sui lavoratori e sulla società in generale. L'obiettivo è quello di innovare rendendo migliori le vite delle persone, portando avanti i loro valori e rendendole in grado di fare cose che in precedenza erano impensabili.

Qui entra in gioco la tecnologia della stampa 3D, dove HP è in prima linea. Durante la pandemia, sono stati fatti enormi sforzi per fornire ai dottori ciò di cui avevano bisogno mediante questa tecnologia. Inoltre, l'azienda sta puntando particolarmente alla Microfluids, ovvero alla possibilità di gestire fluidi di piccole dimensioni, che potrebbe potenzialmente portare a una rivoluzione in quel campo. Questa è solamente una delle potenzialità della stampa 3D, dato che con la sua diffusione le persone potranno costruirsi in casa ciò che vogliono e dare vita a nuove opportunità.
Tutto questo senza entrare nel dettaglio di possibilità come quelle relative all'odontoiatria, al bioprinting (combinare cellule, fattori crescita e biomateriali) e al cloning (realizzare delle statuette 3D delle persone). C'è già chi prevede che nei prossimi 15 anni ci saranno più cambiamenti che nel corso dell'intera storia dell'uomo.

Per il momento, stiamo assistendo alla nascita di una nuova figura professionale, l'Empowered Employee, che fa della formazione continua e del reskilling dei veri punti di forza. Un'indagine di HP, svolta su 6000 dipendenti, rivela che il 47% degli intervistati è oggi maggiormente propenso a perseguire una passione personale come possibile opportunità di carriera, mentre la metà degli intervistati ha affermato di aver speso una media, in Italia, di 633 euro per lavorare meglio da casa.
Inoltre, la motivazione sta portando il 43% degli intervistati italiani a dedicarsi in modo autonomo al reskilling e alla formazione professionale mediante corsi online, principalmente legati a supporto IT/Tech, leadership, gestione del team, dello stress e del benessere, potenziamento delle lingue straniere e alfabetizzazione digitale. Insomma, siamo dinanzi a una rivoluzione tecnologica e culturale, visto anche che il 99% degli intervistati ritiene già ora che il digital manufacturing possa contribuire alla crescita economica. Non resta che condurre questa rivoluzione in modo salutare.