Huawei P20 Pro: primo giorno con il nuovo top di gamma e la tripla fotocamera

Huawei ha presentato i suoi nuovi top di gamma a Parigi, due smartphone dalle eccellenti specifiche che puntano molto sulle fotocamere.

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La presentazione dei nuovi Huawei P20 e P20 Pro è stato un evento in grande stile. Nella splendida cornice del Grand Palais di Parigi, struttura creata per l'Esposizione Universale del 1900, la casa cinese ha mostrato i suoi nuovi top di gamma, due smartphone simili ma dal potenziale e dal prezzo differente. Il P20 è infatti più conservativo nelle caratteristiche ma profondamente rinnovato nel design rispetto al passato. La variante Pro invece può contare sulla spinta propulsiva della sua tripla fotocamera. Se ce lo aveste chiesto qualche mese fa, mai avremmo immaginato di vedere tre sensori fotografici in uno smartphone, per di più installati all'interno di un comparto fotografico dall'ottimo potenziale ma ancora tutto da scoprire. Nei prossimi giorni lo metteremo alla prova, intanto iniziamo a dare un primo sguardo ai due telefoni, in particolare alla variante Pro.

Design

Rispetto al P10, i nuovi P20 e P20 Pro sono profondamente cambiati nel design. Il modello dello scorso anno, seppur valido, ha sofferto la concorrenza degli smartphone borderless, dotati di maggiore appeal nei confronti del pubblico. Con le nuove varianti siamo invece di fronte a una piccola rivoluzione, che passa però per un notch che non potrà che dividere. Il primo impatto con i nuovi top di gamma è molto positivo, sia a livello di qualità costruttiva che di concept. La parte frontale è quasi per intero occupata dallo schermo, se si esclude il notch in alto e il lettore di impronte digitali installato nel piccolo bordo basso. Il notch integra al suo interno la fotocamera frontale e la capsula auricolare.
La buona notizia è che questo è stato utilizzato meglio di quanto credessimo, dà infatti spazio a un sensore fotografico molto più grande della media, da ben 24 megapixel. Quella meno buona è che questo design è e sarà sempre associato ad Apple e al suo iPhone X, facendo perdere un po' di personalità al terminale. D'altro canto però, il pubblico di massa ha dimostrato di apprezzare questa piccola barra nella parte alta del display e, vista dal vivo, sia su P20 che su P20 Pro, il colpo d'occhio è notevole, soprattutto con la variante Pro, che con il suo display OLED dai neri assoluti riesce meglio ad amalgamare schermo, notch e cornice dello smartphone. Interessante notare come Huawei abbia pensato anche a chi non apprezza il notch, inserendo di serie una modalità software che nasconde la barra superiore fondendola con la Status Bar di Android. Sotto allo schermo troviamo invece il lettore di impronte digitali: la sua collocazione in questa zona è un plus per l'usabilità, senza contare che il sensore mantiene la tipica reattività vista negli altri smartphone Huawei, tra i più veloci e precisi in commercio in questo ambito. Da verificare è l'efficacia del sistema di riconoscimento facciale, che dovrà dimostrarsi rapido nello sblocco, sicuro e funzionante anche in scarse condizioni di luminosità. Dai primi riscontri tuttavia questo elemento, per quanto rapido e funzionale, non offre un livello di sicurezza tale da raggiungere quello di iPhone X, che con i suoi sensori dedicati è oggi il miglior esponente in questo campo.
Profondamente rinnovato rispetto allo scorso anno anche il retro, ora con backcover in vetro invece che in metallo. Anche qui troviamo un rimando, nel P20 standard, ad iPhone X e al suo doppio sensore fotografico verticale, ma è soprattutto con la variante Pro che si può apprezzare il lavoro svolto sul design. Inserire tre sensori fotografici non è certo semplice, nonostante questo Huawei è riuscita a creare comunque un prodotto bello da vedere, con un feeling premium e un design piuttosto minimal, che guadagna anche la certificazione IP67 (P20 standard è certificato IP53).
Pulito il bordo superiore, dove troviamo unicamente un microfono, mentre quello inferiore mostra due griglie incise nel metallo, dove è collocata una piccola cassa e il connettore USB Type C, niente jack da 3.5 mm. I due smartphone sono disponibili in quattro colori, Pink Gold, Midnight Blue, Graphite Black e il nuovo Twilight, molto particolare grazie alle sfumature da cui è caratterizzato. Insomma, un po' di déjà-vu è impossibile non provarlo osservando i nuovi smartphone, ma sia P20 che P20 Pro convincono a livello di qualità costruttiva e di design.

Caratteristiche tecniche

Il SoC utilizzato da entrambi i device è il collaudato Kirin 970, già visto nell'ottimo Mate 10 Pro. A livello di prestazioni pure siamo ormai sotto ai top di gamma della concorrenza dotati di Snapdragon 845 o delle proposte Apple con chip A11 Bionic, ma nell'utilizzo quotidiano notare la differenza è praticamente impossibile. Questo processore integra 4 Core Cortex A73 a 2.4 Ghz e quattro A53 a 1.84 Ghz, mentre la GPU è una Mali-G72MP12 con 12 Core, il tutto realizzato con processo produttivo a 10 nm. Si tratta di una della prime CPU a integrare una Neural Process Unit, un'unità di calcolo pensata espressamente per accelerare i processi di Machine Learning. Questa viene utilizzata dal telefono in vari contesti, dalla fotocamera, che riconosce automaticamente il soggetto inquadrato impostando di conseguenza i parametri di scatto, fino alla traduzione di testi, grazie al traduttore di Microsoft, passando per il livellamento dei volumi della voce in ambienti rumorosi durante le chiamate.
Le due varianti differiscono molto per quanto riguarda il display. P20 utilizza infatti un pannello da 5.8 pollici LCD con risoluzione 2240x1080 pixel, mentre la variante Pro sfrutta un pannello OLED da 6.1 pollici con la medesima risoluzione. Altra differenza è data dalle memorie, con 4 GB di RAM e 128 GB per lo stoccaggio dei dati nel P20 e 6 GB di RAM e 128 GB di storage nel modello Pro. Cambia anche la batteria, con 3400 mAh disponibili su P20 e ben 4000 mAh sul Pro, con quest'ultimo che si candida a raggiungere le eccellenti doti di autonomia viste nel Mate 10 Pro. Entrambi supportano la ricarica rapida SuperCharge. Per quanto riguarda la connettività troviamo Wi-Fi ac MIMO, Bluetooth 4.2 (niente aggiornamento alla versione 5.0), NFC, dual sim con 4G su entrambe le schede e LTE Cat 18. Il sistema operativo scelto per entrambi è Android 8.1, personalizzato con l'interfaccia grafica EMUI 8.1.

Fotocamera e prezzi

Il comparto fotografico è certamente l'elemento su cui Huawei punta di più per i nuovi top di gamma, soprattutto nella variante Pro. Il modello base offre già di suo un hardware sulla carta molto buono in questo ambito, con prestazioni che ci aspettiamo simili a quelle del Mate 10 Pro, anche se la classifica DxOMark pone il P20 a un livello superiore. Troviamo un doppio sensore con ottiche Leica, uno da 12 megapixel di tipo RGB con apertura f/1.8, l'altro da 20 Megapixel in bianco e nero con apertura f/1.6. Pieno supporto è dato ai video in 4K a 30 fps e agli slow motion a 960 fps in 720p.
Decisamente più particolari sono invece le tre fotocamere installate sul modello Pro, anche queste sviluppate con Leica. Qui troviamo una cam da 40 Megapixel RGB (f/1.8), valore che non si vedeva dai tempi del Nokia Lumia 1020 e del Nokia 808 Pure View, una da 20 Megapixel (f/1.6) monocromatica e una da 8 Megapixel (f2.4) che funziona da teleobiettivo 3x. Queste cam utilizzano aperture differenti, che unite ai diversi sensori consentono funzioni quanto mai uniche, come lo zoom 5x: questo utilizza la cam da 8 Megapixel e quella da 40 per creare un'immagine ingrandita senza perdita di qualità, almeno sulla carta, che arriva fino a 10x con lo zoom digitale. Le immagini mostrate nel corso dell'evento si sono rivelate impressionanti, ma anche i primi scatti che abbiamo fatto con il terminale testimoniano le ottime potenzialità di questa modalità di scatto.

Senza zoom

Zoom 3x

Interessante la funzione dedicata agli scatti notturni Light Fusion, che sfrutta il sensore da 40 megapixel in modo particolare, raggruppando i pixel a gruppi di 4 per crearne di nuovi più grandi e in grado di catturare più luce. Questa tecnica è stata utilizzata di recente con l'ultimo aggiornamento di LG V30, ma la differenza in questo caso la fa il numero di pixel, decisamente superiore nel P20 Pro. LG infatti riesce a scattare in questo modo solo immagini da 4 Megapixel (16 megapixel diviso 4), mentre il P20 Pro crea immagini da 10 megapixel.

Modalità di scatto automatica

Modalità Notturna

Unica anche la modalità di scatto a lunga esposizione (massimo 6 secondi) senza cavalletto, interamente gestita dall'intelligenza artificiale, che permette di scattare immagini anche in condizioni di luce davvero proibitive, o di mostrare dettagli che rimarrebbero altrimenti nascosti. Non bastasse questo, l'intelligenza artificiale entra in gioco anche con i soggetti in movimento, come nel caso dell'immagine sottostante.

Le zone più luminose sono causate dai fari utilizzati per illuminare la scena, quello che interessa di più è il fatto che il soggetto dell'immagine non era fermo, ma stava dondolando. In modalità automatica, senza alcun accorgimento, siamo riusciti a ottenere un'immagine perfettamente a fuoco della ragazza sull'altalena, un risultato ottimo e assolutamente non scontato. Il comparto fotografico del P20 Pro sembra davvero riuscito, lo proveremo meglio nei prossimi giorni per capire le sue potenzialità, ma le premesse sono ottime. Per quanto riguarda i video invece, dobbiamo sciogliere ancora qualche riserva sulla stabilizzazione. Le prime prove fatte sono state entusiasmanti, la stabilizzazione era infatti eccellente, osservando meglio però questa provoca un leggero effetto blur che rovina in parte la scena. Ricordiamo che il terminale non è ancora in commercio e le correzioni dell'ultimo minuto non sono certo rare in questo settore. Huawei P20 arriverà nei negozi italiani da oggi 28 marzo al prezzo di 679€, mentre la variante Pro arriverà il 6 aprile a un prezzo di 899€.