Gli smartphone attuali hanno ormai raggiunto il loro apice tecnologico. Processori sempre più potenti, fotocamere avanzate e display sempre più definiti creano oggi dei prodotti al limite della perfezione, che difficilmente subiranno rivoluzioni nell'immediato futuro. Se si escludono i miglioramenti all'autonomia, tanto attesi dal pubblico, è innegabile che i telefoni di oggi non potranno essere molto diversi da quelli che vedremo tra un paio d'anni, almeno a livello di funzionalità. Huawei però non la pensa affatto così, e il CEO Richard Yu ne ha dato ancora una volta la conferma al recente World Internet Conference, dove ha parlato del "Superphone", un dispositivo futuristico in grado di aiutare gli utenti grazie all'utilizzo di una IA e di numerosi sensori, che lo rendono capace di estrarre dati dall'ambiente che lo circonda. Ma cos'è davvero questo Superphone e quando Huawei deciderà di realizzarlo veramente?
Una nuova generazione di device
Quanto detto da Richard Yu non è una vera novità. Huawei infatti aveva già parlato del Superphone nel 2015, quando Shao Yang, allora presidente dello Strategy Marketing at Huawei Consumer Business Group, descrisse la sua visione del futuro della telefonia. Yang parlò un dispositivo intelligente, un'evoluzione quasi biologica rispetto agli attuali dispositivi, in grado di interfacciarsi con il mondo circostante e con tutti i dispositivi connessi alla rete, dalle prese elettriche alle automobili. Egli andò anche oltre, affermando che uno smartphone di questo tipo sarebbe arrivato nel 2020, seguendo un ciclo evolutivo standardizzato, che vede i telefoni rinnovarsi in modo marcato ogni 12 anni. In effetti, nel 2020 saranno passati 12 anni dall'arrivo sul mercato di iPhone 3G, lo smartphone che ha cambiato il mondo. Le parole di Yang sono però finite nel dimenticatoio, almeno fino a quando Richard Yu è tornato sull'argomento. Non è detto che il Superphone sarà il futuro, questo deve essere chiaro, ma di certo rappresenta l'obbiettivo a cui l'azienda cinese vuole arrivare, ecco perché Huawei sta focalizzando i suoi investimenti in quattro aree fondamentali, ovvero sulla produzione di dispositivi, sulla connettività, sul cloud e sui microprocessori. Secondo Yu, un dispositivo intelligente e proattivo con l'utente sarà necessario in futuro per aiutare l'uomo a gestire la miriade di informazioni con cui viene bombardato ogni giorno. Informazioni che potrebbero essere ordinate e catalogate da un'IA in grado di comprendere i bisogni del proprio padrone. "Un Superphone fa molto più che chiamare e navigare su internet, non è un semplice assistente personale, ma un doppione del suo proprietario". Chi ha visto la serie Black Mirror noterà sicuramente qualche analogia con l'episodio "Bianco Natale", ma citazioni cinematografiche a parte quello descritto da Yu è un device in grado di fare praticamente di tutto al nostro posto, dalla gestione delle mail alla scelta delle notizie da segnalare al proprio padrone, per un utilizzo molto diverso da quello degli smartphone attuali. Ma le funzioni dello smartphone del futuro si spingono ancora oltre, interagendo in modo diretto con l'ambiente che lo circonda, grazie all'utilizzo di sensi artificiali in grado, ad esempio, di captare gli odori, di percepire i gusti, e di comprendere il tutto attraverso un'avanzata intelligenza artificiale.
La cosa davvero interessante è che il CEO di Huawei ha confermato che lo sviluppo del Superphone non è fantascienza, ma l'obbiettivo finale che l'azienda vuole raggiungere. Ci vorrà tempo, questo è ovvio, e il 2020 sembra un termine troppo vicino per creare tutte le innovazioni che serviranno per la rivoluzione descritta da Yu, ma il futuro sembra ormai scritto. Basta guardarsi intorno per capire come i concetti alla base di questo dispositivo, per ora solo astratto, siano già oggi in sviluppo. Le ricerche e gli investimenti sulle IA crescono di anno in anno, mentre l'IoT sta inziando realmente a prendere piede, senza contare auto sempre connesse alla rete, case intelligenti e Smart Cities. Insomma, il mondo sta diventando sempre più interconnesso e ricco di informazioni, e visto sotto questa ottica un dispositivo come quello descritto da Huawei appare meno fantascientifico e molto più reale di quanto si pensi.
Huawei Superphone: ecco come sarà lo smartphone del futuro
Al World Internet Conference, il CEO di Huawei Richard Yu ha descritto lo smartphone del futuro, intelligente e dotato di sensi quasi umani.
Gli smartphone attuali hanno ormai raggiunto il loro apice tecnologico. Processori sempre più potenti, fotocamere avanzate e display sempre più definiti creano oggi dei prodotti al limite della perfezione, che difficilmente subiranno rivoluzioni nell'immediato futuro. Se si escludono i miglioramenti all'autonomia, tanto attesi dal pubblico, è innegabile che i telefoni di oggi non potranno essere molto diversi da quelli che vedremo tra un paio d'anni, almeno a livello di funzionalità. Huawei però non la pensa affatto così, e il CEO Richard Yu ne ha dato ancora una volta la conferma al recente World Internet Conference, dove ha parlato del "Superphone", un dispositivo futuristico in grado di aiutare gli utenti grazie all'utilizzo di una IA e di numerosi sensori, che lo rendono capace di estrarre dati dall'ambiente che lo circonda. Ma cos'è davvero questo Superphone e quando Huawei deciderà di realizzarlo veramente?
Una nuova generazione di device
Quanto detto da Richard Yu non è una vera novità. Huawei infatti aveva già parlato del Superphone nel 2015, quando Shao Yang, allora presidente dello Strategy Marketing at Huawei Consumer Business Group, descrisse la sua visione del futuro della telefonia. Yang parlò un dispositivo intelligente, un'evoluzione quasi biologica rispetto agli attuali dispositivi, in grado di interfacciarsi con il mondo circostante e con tutti i dispositivi connessi alla rete, dalle prese elettriche alle automobili. Egli andò anche oltre, affermando che uno smartphone di questo tipo sarebbe arrivato nel 2020, seguendo un ciclo evolutivo standardizzato, che vede i telefoni rinnovarsi in modo marcato ogni 12 anni. In effetti, nel 2020 saranno passati 12 anni dall'arrivo sul mercato di iPhone 3G, lo smartphone che ha cambiato il mondo. Le parole di Yang sono però finite nel dimenticatoio, almeno fino a quando Richard Yu è tornato sull'argomento.
Non è detto che il Superphone sarà il futuro, questo deve essere chiaro, ma di certo rappresenta l'obbiettivo a cui l'azienda cinese vuole arrivare, ecco perché Huawei sta focalizzando i suoi investimenti in quattro aree fondamentali, ovvero sulla produzione di dispositivi, sulla connettività, sul cloud e sui microprocessori. Secondo Yu, un dispositivo intelligente e proattivo con l'utente sarà necessario in futuro per aiutare l'uomo a gestire la miriade di informazioni con cui viene bombardato ogni giorno. Informazioni che potrebbero essere ordinate e catalogate da un'IA in grado di comprendere i bisogni del proprio padrone. "Un Superphone fa molto più che chiamare e navigare su internet, non è un semplice assistente personale, ma un doppione del suo proprietario". Chi ha visto la serie Black Mirror noterà sicuramente qualche analogia con l'episodio "Bianco Natale", ma citazioni cinematografiche a parte quello descritto da Yu è un device in grado di fare praticamente di tutto al nostro posto, dalla gestione delle mail alla scelta delle notizie da segnalare al proprio padrone, per un utilizzo molto diverso da quello degli smartphone attuali. Ma le funzioni dello smartphone del futuro si spingono ancora oltre, interagendo in modo diretto con l'ambiente che lo circonda, grazie all'utilizzo di sensi artificiali in grado, ad esempio, di captare gli odori, di percepire i gusti, e di comprendere il tutto attraverso un'avanzata intelligenza artificiale.
La cosa davvero interessante è che il CEO di Huawei ha confermato che lo sviluppo del Superphone non è fantascienza, ma l'obbiettivo finale che l'azienda vuole raggiungere. Ci vorrà tempo, questo è ovvio, e il 2020 sembra un termine troppo vicino per creare tutte le innovazioni che serviranno per la rivoluzione descritta da Yu, ma il futuro sembra ormai scritto. Basta guardarsi intorno per capire come i concetti alla base di questo dispositivo, per ora solo astratto, siano già oggi in sviluppo. Le ricerche e gli investimenti sulle IA crescono di anno in anno, mentre l'IoT sta inziando realmente a prendere piede, senza contare auto sempre connesse alla rete, case intelligenti e Smart Cities. Insomma, il mondo sta diventando sempre più interconnesso e ricco di informazioni, e visto sotto questa ottica un dispositivo come quello descritto da Huawei appare meno fantascientifico e molto più reale di quanto si pensi.
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