Speciale I migliori Smartwatch dell'IFA 2014

I migliori smartwatch della manifestazione berlinese.

Speciale I migliori Smartwatch dell'IFA 2014
Articolo a cura di

L’IFA di Berlino di quest'anno sarà ricordato per una categoria di dispositivi indossabili che nel giro di pochi mesi ha attirato l’attenzione di utenti e grandi produttori: gli smartwatch. Rispetto a smartband e sensori per il fitness, gli orologi tech sono dispositivi più evoluti, più performanti, più belli da guardare e, per questi motivi, più costosi. E’ stata Samsung ad inaugurare il mercato degli smartwatch dei grandi produttori con il Galaxy Gear, alla fine del 2013. Il colosso coreano ha fiutato prima degli altri il grosso affare in ballo e ha anticipato tutti nello sviluppo e nel lancio, forse un po’ affrettato, dei primi modelli. Tuttavia a partire dall’inizio del 2014 la situazione è notevolmente migliorata. L'arrivo della piattaforma Android Wear, l’annuncio dell’entrata in scena di Motorola e LG, senza dimenticare Apple con il suo Watch, sono stati fattori determinanti per far sì che questi dispositivi venissero considerati come qualcosa di più rispetto a dei semplici gadget.
L’IFA di Berlino 2014 ha dimostrato che i grandi produttori hanno iniziato ad investire pesantemente in questo settore. Samsung ed LG, ad esempio, hanno mostrato le evoluzioni dei Gear e dell’LG G Watch, con il Gear S e l’LG G Watch R. Asus, una new-entry molto gradita, ha basato le proprie speranze di successo sul design con lo ZenWatch. Discorso a parte per Sony, che ha svelato quasi a sorpresa la terza generazione del Sony Smartwatch e che, a differenza di quanto dichiarato solo qualche settimana fa, ha deciso di abbandonare la piattaforma software proprietaria per allinearsi al resto della concorrenza e adottare la versione indossabile del robottino verde.

Samsung Gear S: display curvo e connessione 3G, addio smartphone?

Da diversi mesi girava voce che Samsung fosse al lavoro su uno smartwatch in grado di ospitare una scheda Sim e, per questo, di essere totalmente indipendente da uno smartphone. Il Gear S rispecchia in gran parte le aspettative, vista la presenza di un vano Sim, ma al tempo stesso ha comunque bisogno della sincronizzazione con un dispositivo Samsung per essere attivato. Grazie al suo display curvo Super AMOLED da 2 pollici (risoluzione pari a 480 x 360 pixel) il Gear S appare esteticamente ben fatto, ma allo stesso tempo le dimensioni, la presenza del modem telefonico e dello slot per la nano-SIM lo portano ad essere uno degli smartwatch più pesanti sul mercato. Buona la personalizzazione offerta da Samsung per quanto riguarda il cinturino: possono essere scelti di larghezza pari allo chassis o più compatti. Anche le cinghie sono disponibili a seconda del gusto estetico dell’utente.

Sotto lo schermo troviamo una CPU dual-core da 1GHz in coppia con 512MB di memoria RAM. Sul retro dello smartwatch, così come sugli smartphone di ultima generazione, troviamo un cardiofrequenzimetro. Il resto delle specifiche hardware include 4GB di memoria interna, l’intera suite relativa alla connettività, ossia WiFi a/b/g/n, Bluetooth 4.1 (grazie ad un accessorio chiamato Gear Circle, delle cuffie circolari da posizionare intorno al collo, il Gear S permette di effettuare anche chiamate via Bluetooth), GPS/GLONASS, USB 2.0 e 2G/3G e una batteria da 300 mAh, sulla quale ci sarà bisogno di effettuare test specifici per capirne la reale resa. La certificazione IP67 fa stare tranquilli su eventuali problemi generati da acqua e polvere.
Il comparto software è caratterizzato dal sistema operativo Tizen che permette di utilizzare numerose gesture per attivare le feature previste dagli ingegneri asiatici. Tutte le notifiche appaiono sulla homescreen e con un tap su di esse si aprirà subito l'app desiderata. Disponibili anche numerosi widget che vengono richiamati tramite uno swipe a sinistra, mentre con lo stesso gesto verso destra si visualizzano tutte le notifiche arrivate fino a quel momento e non ancora controllate. C’è anche un tasto fisico in stile Galaxy: premendolo una sola volta si ritorna alla home, mentre facendolo due volte si attivano i comandi vocali, utilissimi per input testuali su dispositivi di questo genere.

Il Gear S offre anche una tastiera virtuale di tipo QWERTY, ma sebbene sia stata ottimizzata il più possibile, su uno schermo da 2 pollici appare davvero difficile interagire con i piccoli tasti. Al momento il Gear S non può contare su un web browser proprietario per la navigazione online, ma Samsung ha fatto sapere di essere al lavoro su un’app dedicata, che sarà disponibile al più presto. I coreani hanno inoltre comunicato di aver intavolato accordi con moltissimi carrier per realizzare piani telefonici fatti su misura per il Gear S e quindi non costosi come quelli degli smartphone. Il Samsung Gear S sarà disponibile a partire dal mese di ottobre al prezzo consigliato di 299 euro.

LG G Watch R: lo smartwatch che chiude il cerchio

Non c’è nulla da fare. Uno smartwatch con quadrante circolare ha più appeal di uno con quadrante squadrato (perdonate il gioco di parole). Da quando Motorola ha pubblicato, nel mese di marzo 2014, alcune foto del suo Moto 360, gli utenti hanno capito che il fascino della “rotondità” non ha eguali. Visti i risultati non entusiasmanti dell’LG G Watch, i coreani si sono messi al lavoro su un modello molto più curato, con telaio in acciaio inox, cinturino in pelle intercambiabile e display circolare: l’LG G Watch R. All’IFA di Berlino è stato possibile vedere all’opera il nuovo indossabile di LG e pare che il Moto 360 avrà un degno concorrente per questi ultimi mesi del 2014.
Il G Watch R offre un display OLED circolare da 1.3 pollici con risoluzione di 320x320 pixel, che unito al design generale dell’orologio rende estremamente difficile capire se siamo alle prese con un quadrante dotato di lancette vere o virtuali. Se dal punto di vista estetico il G Watch R non mostra difetti, dal punto di vista della praticità e della maneggevolezza potrebbe creare qualche fastidio per via di una struttura non proprio snella che porta il peso ad essere leggermente più alto rispetto alla media.

Sotto la scocca circolare troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 400 da 1.2 GHz, coadiuvato da 512MB di RAM e 4GB di memoria interna, più una batteria da 410 mAh. A livello software il G Watch R condivide la maggior parte delle feature con il G Watch “classico”, essendo basati entrambi su Android Wear: riconoscimento vocale, notifiche delle chiamate perse, messaggi, eventi e il meteo. La compatibilità è garantita con tutti i dispositivi Android dotati della versione 4.3 e con essi avrà bisogno di sincronizzarsi per offrire tutte le funzionalità previste da LG. Un plus del modello circolare rispetto a quello quadrato è il cardiofrequenzimetro, il quale lavorerà in coppia con la suite di app sulla salute sviluppata da LG, Health.
Manca del tutto un tracker GPS: LG ha preferito affidarsi alla sincronizzazione con il telefonino per ottenere informazioni sulla propria posizione, probabilmente per preservare al massimo l’autonomia della batteria.
LG sembra aver confezionato un bel prodotto, anche se il design generale lo renderà appetibile sopratutto ad un pubblico maschile. L’unica variante disponibile, con cassa metallica scura e cinturino in pelle di tipo universale, rimpiazzabile con qualsiasi cinturino per orologi da 22 mm, sarà disponibile a partire dalla fine di settembre/inizio ottobre. Nessuna informazione ufficiale sul prezzo finale, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 299€.

Asus ZenWatch: quando il design è tutto

L’IFA di Berlino è una vetrina estremamente importante per mettersi in mostra. Asus ha deciso di debuttare nel settore dei wearable proprio in Germania e lo ha fatto con un prodotto che punta molto, se non tutto, sul design, lo ZenWatch. Nel 2014 Asus festeggia i 25 anni di attività e lo fa con un prodotto che potrebbe ritagliarsi un proprio spazio nel già affollato mercato degli smartwatch. Che il design dello ZenWatch potesse essere davvero intrigante e diverso dal duo-stile tondo-quadrato che attualmente domina il settore, lo si era già capito dagli inviti spediti alla stampa per l’evento di presentazione del 3 settembre: bordi curvi e contorni affusolati danno al nuovo device Asus una sensazione di essenzialità ed eleganza che difficilmente si trova in altri prodotti.
I materiali di qualità poi completano il quadro: cassa in acciaio inossidabile, cinturino in vera pelle e display in vetro curvo da 1.63 pollici protetto da Gorilla Glass 3 (risoluzione da 320x320 pixel). Sotto il quadrante troviamo il “solito” processore Qualcomm Snapdragon 400 da 1.2 GHz, 512MB di RAM, 4GB di memoria interna e batteria da 369 mAh. Anche questo smartwatch è basato su piattaforma Android Wear e offre più di 100 differenti face-watch per personalizzare l’orologio secondo le proprie esigenze quotidiane.

Zenwatch è compatibile con tutti i dispositivi aggiornati ad Android 4.3 o superiore e il software si integra perfettamente con la Zen UI, la user interface sviluppata da Asus per i suoi dispositivi portatili, di cui utilizza un adattamento specifico per i wearable device. Grazie a tale integrazione, l’orologio offre funzionalità interessanti, come la possibilità di ritrovare il proprio smartphone facendolo suonare a distanza con un “doppio tap” sullo schermo dello smartwatch, oppure la funzione Remote Camera, per visualizzare le immagini scattate da remoto con uno smartphone. Utile anche il Task manager, da gestire con pochi tap e swipe, così come la possibilità di silenziare una chiamata in entrata sul telefono semplicemente poggiando la mano sullo schermo dello ZenWatch, come dimostrato da Mitch Yang, vice presidente ASUS design center, durante il keynote di presentazione. Non mancano infine funzionalità dedicate alla salute personale: grazie ad appositi sensori, tra cui un cardiofrequenzimetro, lo smartwatch di Asus misura cose come il numero di passi fatti, le calorie bruciate, il battito cardiaco e persino il “livello di relax”. Il lancio sul mercato, al prezzo di circa 199 euro, dovrebbe avvenire nel quarto trimestre del 2014.

Sony presenta lo Smartwatch 3 e sbarca su Android Wear

Sony ha deciso di affiancarsi alla maggior parte dei produttori impegnati nel settore degli indossabili, approdando sulla piattaforma Android Wear. All’IFA di Berlino, dopo aver presentato i vari Xperia Z3, Z3 Compact e Z3 Tablet, il colosso nipponico ha mostrato chiaramente a tutti di voler recitare un ruolo da protagonista anche con gli orologi “smart”, con il Sony Smartwatch 3. La grande novità è il passaggio dal software proprietario a quello di Google, sebbene Sony avesse affermato recentemente di non voler abbandonare la piattaforma utilizzata precedentemente.
A differenza dei wearable visti all’IFA di Berlino però, lo Smartwatch 3 non punta sulla qualità dei materiali e sull’estetica. L’orologio di Sony infatti presenta una cassa totalmente separabile dal resto della struttura e realizzata in silicone così come il cinturino. Ciò facilita la personalizzazione del dispositivo (struttura intercambiabile con modelli di colore diverso) ma lo rende privo di una certa personalità. Per il tipo di conformazione di cui è dotato, lo Smartwatch 3 risulta essere molto comodo da indossare, con un peso di circa 50 grammi e uno spessore pari a soli 10 millimetri.

Il display da 1.6 pollici e risoluzione da 320x320 pixel si allinea agli standard della concorrenza così come il processore quad-core da 1.2 GHz, i 512MB di RAM e i 4GB di memoria interna. La batteria promette interessanti risultati grazie alla potenza da 420 mAh (Sony ha promesso due giorni di utilizzo), mentre sul fronte connettività oltre al WiFi e al Bluetooth possiamo notare la presenza di un modulo NFC. Il GPS integrato permette allo Smartwatch 3 di essere indipendente dallo smartphone durante una serie di attività, come la corsa sportiva o l’esplorazione di mete turistiche.
Molto curato, per l’appunto, l’aspetto fitness. Sony ha introdotto una nuova app, LifeLog, negli ultimi smartphone prodotti, la stessa app che ritroviamo sullo Smartwatch 3. Sarà possibile calcolare le calorie consumate durante il giorno, il monitoraggio del sonno e la distanza percorsa in un tal momento, il tutto godendo di un’interfaccia elegante e molto dettagliata. Sony Smartwatch 3 arriverà sul mercato durante l’autunno in nero e in giallo con cinturini bianchi e rosa, disponibili separatamente. Il prezzo fissato dalla casa nipponica è pari a 229 euro.

Smartwatch IFA 2014 Facendo un rapido confronto tra i prodotti wearable lanciati sul mercato nella prima metà dell’anno in corso e quelli visti all’IFA di Berlino si può notare una netta differenza. I primi erano poco curati esteticamente e con funzioni limitate. Quelli visti in terra tedesca appaiono già sufficientemente curati dal punto di vista estetico e con caratteristiche meno banali. Grazie all’interesse mostrato dai produttori verso i wereables Android e al contemporaneo annuncio di Apple del suo Watch, gli smartwatch entreranno a pieno titolo nell’olimpo della tecnologia mobile insieme a tablet e smartphone. Gli analisti di tutto il mondo prevedono numeri di vendita in forte crescita, 20 milioni di unità nel solo 2014, 112 milioni entro il 2018. Che ci piaccia o no è questa la tendenza del mercato e proprio al mercato è demandato il destino di questi dispositivi, mettendo il loro futuro nella mani, e nei polsi, degli utenti.