I monitor da gaming del futuro? Più veloci, più curvi e soprattutto MiniLED

Il CES di Las Vegas ha portato diverse novità nei monitor dedicati ai giocatori, mostrando uno spaccato del futuro. Unico problema? Il prezzo.

I monitor da gaming del futuro? Più veloci, più curvi e soprattutto MiniLED
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Il CES di Las Vegas ha chiuso ormai i battenti ed è giunto il momento di tirare le somme sulle innovazioni presentate. Non si sono visti stravolgimenti in campo TV o nella telefonia, sul fronte hardware non ci sono stati annunci di peso, se si esclude il keynote di AMD, anche questo però incentrato su prodotti di secondo piano. Insomma, prototipi a parte, il CES non ha riservato grandi sorprese.
Una voce fuori dal coro è però rappresentata dai monitor, settore in cui le novità non sono mancate, offrendo uno spaccato dei prodotti che vedremo nel corso dell'anno e delle tecnologie che caratterizzeranno questo ambito nel prossimo futuro. Da Samsung ad MSI, passando per ROG e Acer, tutti i più importanti brand hanno portato novità interessanti, soprattutto legate al mondo del gaming, con prodotti che, in alcuni casi, lasciano letteralmente a bocca aperta. La tecnologia per creare monitor decisamente migliori rispetto agli attuali è già disponibile, peccato che il costo di questa nuova generazione di display sarà più alto del previsto.

I monitor da gaming del futuro

La corsa all'incremento della risoluzione è ormai ferma, del resto il 4K è ancora lontano dall'essere diffuso. Niente monitor 8K quindi, risoluzione nata per i grandi formati e che difficilmente sbarcherà a breve nei monitor consumer. Diverso il discorso per il refresh rate, il cui incremento non sembra conoscere sosta. Esempio perfetto di questo trend, legato in modo indissolubile al mondo degli eSport, è il ROG Swift 360 Hz, che già dal nome non nasconde la sua principale caratteristica.
ROG ha sviluppato questo monitor per i professionisti del gaming competitivo e per gli appassionati di titoli frenetici, dotandolo di un pannello da 24.5 pollici con risoluzione Full HD e tecnologia NVIDIA G-Sync. Il refresh rate è dunque destinato a crescere ancora nei prossimi anni, almeno in questi prodotti di nicchia.

Una tecnologia vorremmo invece vedere di più è quella Mini LED, arrivata già lo scorso anno in alcuni monitor destinati ai creator ma ora sbarcata anche nel mondo del gaming con il ROG Swift PG32UQX (qui la nostra anteprima) e con l'Acer Predator X32. I due schermi sono diversi nell'aspetto ma molto simili all'interno, grazie alla retroilluminazione che permette di gestire 1152 zone indipendenti tramite il local dimming, il tutto con risoluzione 4K, refresh rate di 144 Hz ed NVIDIA G-Sync.

Grazie ai Mini LED questi monitor possono raggiungere un picco luminoso di 1400 nit e livelli di contrasto molto elevati, impensabili per qualsiasi monitor da gioco attualmente in commercio. Abbiamo avuto un assaggio di questa tecnologia con l'Asus ProArt PA32UCG, che stiamo provando proprio in questi giorni, e possiamo assicurarvi che il paragone con i monitor attuali, anche quelli Full LED, è davvero impietoso. Il salto qualitativo permesso dai Mini LED è molto elevato, non ci sono dubbi sulla bontà di questa tecnologia, l'unico problema è il prezzo.
ROG non lo ha confermato, la variante Acer invece dovrebbe arrivare sul mercato a circa 3600$, cifre da capogiro e che limitano molto la diffusione della tecnologia Mini LED.

I Mini LED non sono l'unica tecnologia che risponde al bisogno di maggiore qualità nei monitor per PC, al CES sono arrivati anche dei modelli OLED, come l'Acer Predator X55. Sulla carta gli schermi OLED possono superare tutti i limiti imposti dalla tecnologia LCD, luminosità di picco a parte, ma anche in questo caso non mancano i problemi. Acer ha scelto un taglio da 55 pollici per il suo monitor, un formato pensato più per un salotto che per una scrivania, ma non aveva scelta. Attualmente vengono prodotti pannelli OLED da 55, 65, 77 e 88 pollici, se si scende però ai tagli più piccoli non si superano i 22", con una produzione che per ora rimane limitata.
Oggi i monitor più venduti sono tutti tra i 24 e i 34 pollici, quindi al di fuori delle linee produttive attuali. Anche tralasciando i possibili problemi di Burn-In, la cui incidenza potrebbe aumentare con le interfacce fisse, come quella di Windows ad esempio, la versatilità e la semplicità di produzione dei pannelli LCD è insuperabile al momento, ecco perché sembra poco probabile, almeno nel breve periodo, una diffusione massiccia dei monitor OLE. Questo significa che i prezzi rimarranno alti e l'offerta limitata, lasciando campo libero alla tecnologia LCD in questo settore.

Un'altra tendenza vista al CES, e che prosegue da un po', è quella dei monitor curvi 21:9. Samsung ha presentato la nuova gamma Odyssey, al cui vertice troviamo il mostruoso G9 da 49 pollici, con risoluzione di 5120x1440, refresh rate di 240 Hz e compatibilità con HDR1000, G-Sync e FreeSync. Particolarità di questo modello è il suo raggio di curvatura di 1000R, in teoria lo stesso del campo visivo dell'occhio umano, utilizzato per la prima volta in un monitor da gaming. I display curvi hanno trovato nuova vita nel gaming, dopo essere stati estromessi dal campo TV. Anche MSI ha presentato una variante simile con il MAF342CQR, segnando di fatto una nuova tendenza, ovvero quella dei monitor ultra curvi. La curvatura presente in questi due display sembra essere in grado di avvolgere meglio l'osservatore rispetto al passato, ma anche in questo caso i prezzi non sono stati svelati: nel caso di Samsung le prime stime parlando di circa 2000$. Insomma, le novità non sono mancate in questo CES nel campo dei monitor da gioco, il problema è che per vederle in fasce di prezzo adatte a un pubblico ampio potrebbe volerci molto tempo.