I satelliti più importanti mai lanciati, dallo Sputnik all'Explorer 1

Ecco i satelliti artificiali più importanti e iconici mai lanciati dall'essere umano: quanti di questi conoscete?

I satelliti più importanti mai lanciati, dallo Sputnik all'Explorer 1
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Se alziamo la nostra testa in cielo non li vediamo, ma sono lì: stiamo parlando dei centinai di satelliti che girano intorno alla nostra testa più volte al giorno (compresa la Stazione Spaziale Internazionale). Ne possiamo trovare tantissimi, tutti per scopi differenti: per telecomunicazioni, per i servizi meteorologici, per telerilevamento, per la navigazione (come quelli per il GPS) e molti altri. Tuttavia, oggi non ci focalizzeremo sulla loro classe, ma su alcuni dei più importanti satelliti mai lanciati, che hanno avuto un peso nella storia umana.

Primo satellite terrestre: lo Sputnik (1957)

Lo Sputnik, più ufficialmente noto come Sputnik 1, è stato il primo satellite artificiale a entrare in sicurezza nell'orbita terrestre. L'Unione Sovietica lo lanciò in segreto il 4 ottobre 1957 dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, lo stesso luogo in cui la Russia oggi lancia gli equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale, l'emblema dell'intelligenza umana.
Mentre era nello spazio, lo Sputnik ha raccolto dati sulla densità degli strati superiori dell'atmosfera terrestre e ha misurato la qualità della trasmissione dei segnali radio nella ionosfera (qui ve ne parliamo in dettaglio). Il satellite rimase in orbita per tre settimane prima che le sue batterie si esaurissero e continuò a orbitare per altri due mesi prima di rientrare nell'atmosfera.
Era costituito da una sfera di metallo levigata del diametro di 58 cm con quattro antenne radio esterne per trasmettere gli impulsi. Questa mossa dei sovietici fece premere sull'acceleratore l'esercito degli Stati Uniti e, successivamente, venne dato vita al Programma Apollo che nel 1969 portò il primo essere umano sulla luna.

Primo satellite della Terra: Explorer 1 (1958)

Gli Stati Uniti hanno fatto due tentativi di inviare un satellite nello spazio dopo lo Sputnik dell'Unione Sovietica. Il primo tentativo fallì, ma Explorer 1 volò nello spazio con successo il 31 gennaio 1958. Explorer 1 è ricordato per aver confermato le zone di particelle cariche che intrappolano la radiazione nella magnetosfera della Terra, chiamate cinture di Van Allen.
Da allora, le cinture sono rimaste oggetto di indagine continua attraverso le missioni spaziali, per capire meglio come fluttuano con la meteorologia spaziale.
Quando Explorer 1 venne lanciato la NASA non esisteva ancora. Era un progetto dell'esercito americano ed è stato costruito dal Jet Propulsion Laboratory della Caltech a Pasadena, in California. Dopo il lancio dello Sputnik, il presidente Eisenhower incaricò l'esercito, la marina e l'aeronautica di portare un satellite in orbita entro 90 giorni. Il razzo Vanguard della Marina, la prima scelta, esplose sulla rampa di lancio il 6 dicembre 1957.

Primo satellite a visualizzare la Terra: Explorer 6 (1959)

La missione principale del satellite Explorer 6 della NASA, lanciato il 7 agosto 1959, era studiare le radiazioni intrappolate nell'atmosfera superiore della Terra e determinare la frequenza con cui i micrometeoriti penetrano nella nostra atmosfera e nell'area vicino al nostro pianeta.
Tuttavia Explorer 6 non viene ricordato per questo motivo: una missione secondaria ha visto il satellite acquisire la prima immagine della Terra dallo spazio il 14 agosto 1959, sopra il Messico.

L'immagine, sebbene a bassa risoluzione per gli standard odierni, ha dimostrato il potenziale dell'utilizzo di macchine spaziali per scattare foto del nostro pianeta. Oggi usiamo comunemente i satelliti di osservazione della Terra per visualizzare la superficie e l'atmosfera in molte lunghezze d'onda della luce, per monitorare fenomeni come il cambiamento climatico, la resa agricola o i disastri naturali.

Primo esperimento di comunicazioni satellitari passive: Echo I (1960)

Echo 1 è stato il primo esperimento a provare comunicazioni passive dall'orbita. La navicella era un pallone realizzato con una pellicola di poliestere Mylar che poteva riflettere i segnali a microonde. Il satellite è stato testato per segnali telefonici, radio e televisivi transcontinentali e intercontinentali. Echo 1 e il suo successore Echo 2 hanno fedelmente servito gli USA.
La missione - come volevasi dimostrare - fu un successo e permise, durante il passaggio del satellite tra gli Stati Uniti d'America, la prima comunicazione "diretta" tra due stazioni radio della NASA (una in California e l'altra in Florida). Il satellite venne successivamente utilizzato per riflettere segnali radio, telefonici e televisivi anche tra continenti diversi. Grazie al suo notevole volume furono possibili anche misurazioni precise della densità atmosferica nell'orbita bassa e della pressione solare.

Primo satellite a studiare il tempo: TIROS 1 (1960)

Il TIROS 1 (Television and Infrared Observation Satellite) della NASA è stato lanciato il 1° aprile 1960 in una missione di prova, per vedere quanto bene i satelliti potessero inviare immagini TV dallo spazio alla Terra a scopo meteorologico. Lo strumento aveva due telecamere, una grandangolare e una stretta, per scattare foto della copertura nuvolosa sulla Terra. Oggi, la maggior parte delle nostre previsioni meteorologiche proviene da satelliti che fissano costantemente la Terra da un'orbita geosincrona, sebbene altri piccoli satelliti nell'orbita terrestre bassa stiano integrando queste osservazioni. TIROS ha anche inaugurato i satelliti dedicati alla trasmissione televisiva, a partire da Telstar nel 1962.

Primo satellite con un essere umano a bordo: Vostok 1 (1961)

Il 12 aprile 1961 il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin divenne la prima persona a volare nello spazio, raggiungendo tre orbite prima di tornare sulla Terra. Questa pietra miliare viene celebrata in tutto il mondo come "la notte di Yuri", ogni anno nell'anniversario del suo volo. In quel periodo storico, la missione di Gagarin era vista nel contesto della corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Decenni dopo, tuttavia, la missione rappresenta il giorno in cui lo spazio si è aperto agli umani. Più di 500 persone sono arrivate nello spazio e, questo numero, è destinato ad aumentare esponenzialmente in futuro.