I voli spaziali più importanti a dicembre: c'è la Starship di Elon Musk

Dicembre sarà un mese piuttosto affollato di lanci spaziali: ecco un pratico calendario con cui seguire i voli più importanti di fine anno.

I voli spaziali più importanti a dicembre: c'è la Starship di Elon Musk
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Negli ultimi anni la corsa allo spazio non è mai stata così frenetica: da una parte ci sono le grandi agenzie che cercano di conquistare sempre più lo spazio profondo (uomini su Marte, sonde sui pianeti esterni del Sistema Solare), coadiuvate anche dall'intervento di alcune società private - che hanno saputo dare nuova vita alle politiche e alla logistica dei voli spaziali - dall'altra abbiamo le piccole e medie startup, che "cercano di farsi modestamente strada nell'universo" (cit.).
Con tutti questi nuovi giocatori, le partite sono sempre molto affollate e come vedremo anche nel mese di dicembre avremo importanti lanci programmati a cui assistere. Come abbiamo fatto per lo scorso novembre, anche ora vi elencheremo le missioni più importanti, con date, orari e dettagli utili qualora voleste seguirne una (o anche tutte).
Vi ricordiamo un paio di cose importanti: la prima è che tutti gli orari e le giornate seguono il fuso orario italiano, quindi sono già convertite per il nostro territorio; la seconda è che va ribadito che molti lanci seguono finestre "possibili" e non certe al 100%: molti appuntamenti potrebbero essere posticipati o addirittura cancellati, mentre altri ancora non hanno una data stabilita. Qualora vi fossero cambiamenti, però, non mancheremo di aggiornarvi con opportune news.

7 dicembre

Iniziamo la nostra lista con la startup californiana Astra, che sta cercando in tutti i modi di inaugurare con un volo suborbitale di successo la sua nuova versione del Rocket 3.1: ha provato a lanciare il razzo sia a marzo sia a settembre, ma ha fallito entrambe le volte a causa di alcuni problemi alla propulsione.
Il fallimento di settembre, infatti, è stato causato da un malfunzionamento avvenuto circa 30 secondi dopo l'accensione, che ha costretto i sistemi di sicurezza ad attivarsi e "annullare" il test. Ci riuscirà questa volta? Per la finestra di lancio di dicembre fortunatamente ha già ottenuto il "go", quindi non dovrebbe subire ulteriori ritardi (eccezion fatta per meteo o per guasti sulla rampa di lancio): l'appuntamento è previsto per il 7 dicembre alle ore 20:00, con una finestra di tre ore di tempo per lanciare in maniera nominale il Rocket 3.1. Il vettore in questione - una volta che diventerà operativo - sarà deputato al trasporto di circa 100kg di carico utile in orbita terrestre bassa.

Sempre nella giornata del 7 dicembre però potrebbe esserci un evento davvero molto atteso: il test di volo suborbitale del prototipo SN8 della Starship, la nuova navicella spaziale tanto bramata da Elon Musk. Una serie tragicomica di ritardi, malfunzionamenti e fallimenti sta portando il test a subire continui rinvii: in questa news vi abbiamo parlato come fosse plausibile aspettarsi il test dopo il 2 dicembre, ma ora sembra che SpaceX ci abbia ripensato, avendo riprogrammato la finestra di lancio per lunedì alle ore 19:00.
Se davvero diventasse realtà, potremmo assistere al volo di Starship fino ad una quota di 15km circa, per poi rientrare in automatico al suolo e atterrare sul pad di lancio. Questo ovviamente è ciò che Starship - prima o poi - dovrà fare, ma non è detto che effettivamente avvenga con successo durante il test di SN8: in molti pensano infatti che il prototipo andrà incontro ad un rientro distruttivo.

10 dicembre

È la volta, come siamo abituati da tempo, di un volo SpaceX - la società che ormai sta rivoluzionando il mondo dell'esplorazione spaziale: per la giornata appena citata si aspetta un lancio di un Falcon 9 Block 5 che porterà in orbita un satellite per conto della "SiriusXM", un'azienda statunitense di broadcasting con sede a Midtown, Manhattan (NYC) e che fornisce servizi radio satellitari e web radio in tutti gli Stati Uniti. Il Satellite in questione, nominato SXM-7, prenderà il posto di un vecchio modello ormai quasi in disuso. La potenza della nuova unità sarà tale che permetterà a chiunque dalla Terra di ricevere il segnale della web radio senza l'ausilio di particolari installazioni di parabole o antenne potenziate.
Dal canto suo, SpaceX avrà con questa missione la possibilità di confermare ancora una volta la grande affidabilità dei vettori Falcon 9 riutilizzati: se tutto andrà come previsto, il razzo avrà eseguito quattro riutilizzi di successo, avvicinandosi pian piano al record ottenuto di recente dal modello B1049 nella missione Starlink L-15 di novembre.

Nottata tra il 10 e l'11 dicembre

Nella stessa giornata - o quasi -potremmo assistere anche ad un altro lancio: sebbene non confermato al 100% potrebbe partire dal Complesso 37B di Cape Canaveral un razzo Delta IV Heavy della United Launch Alliance, che porterà in orbita il satellite spia classificato "NROL-44" per conto del "National Reconnaissance Office" (NRO), il dipartimento della difesa degli Stati Uniti che si occupa della gestione e dell'utilizzo dei satelliti spia.
Tale missione ha vissuto lunghissimi ritardi e continui posticipi: basti pensare che sarebbe dovuta partire a settembre scorso, ma diverse problematiche l'hanno fatta ritardare sempre più. Se è vero che questa sarà la volta buona, l'appuntamento sarà tra le ore 23:50 (10 dicembre) e le 04:30 (11 dicembre). Essendo una missione secretata, non sarà possibile in alcun modo assistere in diretta streaming al lancio.

12 dicembre

Torna per questo ultimo mese dell'anno anche la tanto chiacchierata Rocket Lab. La startup californiana di recente è stata al centro dell'attenzione per via della sua "singolare" collaborazione con Gabe Newell della Valve, per un progetto di beneficenza (e che ha coinvolto anche un odiosissimo easter egg di Half Life 2 - Episodio 2!). Questa volta Rocket Lab dovrà soddisfare le necessità della compagnia giapponese "Synspective", portando in orbita il loro satellite dimostrativo StriX-Alpha.
Quest'ultimo non avrà una vera utilità scientifica, ma servirà come prototipo "zero" per confermare che la compagnia giapponese è pronta a mettere in orbita la sua piccola costellazione privata composta da 25 unità. Il razzo utilizzato sarà l'Electron, il vettore a due stadi dotato di un sistema propulsivo di pompe a ciclo elettronico (unico nel suo genere), e verrà anche modificato appositamente per questa missione: essendo lo StriX-Alpha un satellite piuttosto grande, l'ogiva dell'Electron deputata allo stoccaggio del carico utile verrà ampliata, testando per la prima volta sul campo le "expanded fairing" di nuova concezione della Rocket Lab. Solitamente i lanci della società possono essere seguiti direttamente dal loro sito ufficiale. L'appuntamento è per le ore 10:01, con una finestra piuttosto ristretta di sole due ore di tempo.

14 dicembre

Non se ne sente molto parlare, ma anche l'India è un paese che non si fa mancare una buona dose di lanci spaziali. Abbiamo visto che il 7 novembre è stata coinvolta in un lancio di successo, e a dicembre tornerà adoperando nuovamente il "Polar Satellite Launch Vehicle", conosciuto più comunemente come "PSLV" (un razzo indiano sviluppato alla fine degli anni '90 e che nel 2017 ha stabilito un record mondiale portando in orbita ben 104 microsatelliti in un unico lancio di successo). La versione in uso per la missione del 14 dicembre sarà quella XL - la variante più potente a disposizione della "Indian Space Research Organisation" (ISRO) - dotata di sei booster laterali più grandi.
La capacità di carico di questa variante è di 1800 kg rispetto ai 1600 kg della versione standard. Il carico in questione sarà il "GSAT-12", un satellite per comunicazioni indiano con una durata di missione di 7 anni. Se non ci saranno ulteriori ritardi la finestra di lancio si aprirà per quattro ore dopo le 10:30.

16 e 17 dicembre

Il 16 dicembre non avremo un lancio, ma bensì un "ritorno": la navicella spaziale di rifornimento Cygnus CRS-14 della Northrop Grumman, infatti, lascerà la Stazione Spaziale Internazionale alle 16:35 e brucerà nell'atmosfera terrestre. La capsula non è progettata per un rientro non distruttivo, e proprio per questo per i suoi voli di "rientro" viene riempita dei rifiuti e delle scorie prodotti sulla ISS, in modo da bruciarli nell'atmosfera. Può sembrare uno spreco, ma in realtà anche la distruzione della Cygnus ha un valore scientifico: permette di comprendere più a fondo le dinamiche delle forze di attrito sui veicoli in caduta, fornendo dati utili su quando - prima o poi - la Stazione Spaziale verrà fatta deorbitare (tutta o in parte).

Il giorno successivo, il 17 dicembre alle ore 01:00, un razzo russo Soyuz 2.1B lancerà circa 36 satelliti in orbita per dare vita alla nuova costellazione di comunicazioni "OneWeb". È un'idea della società WorldVu Ltd, e il progetto è di immettere in orbita circa 650 satelliti di telecomunicazione che circolano su un'orbita bassa (1200 km di altitudine) per fornire alle persone che vivono in luoghi remoti del mondo un accesso ad Internet veloce e sicuro.

19 dicembre

Tra i protagonisti di questo mese abbiamo anche la Virgin Orbit, una branca aerospaziale del gruppo Virgin che pianifica di diventare fornitore di servizi per il lancio in orbita di piccoli satelliti. La società è nata nel 2017 per sviluppare il razzo LauncherOne, che proprio in questo giorno potrebbe regalarci il suo primo volo di successo.
È infatti stato un razzo un po' sfortunato in quanto il suo volo inaugurale, avvenuto il 25 maggio 2020, è stato un fallimento. I problemi avvenuti in quella occasione sono stati risolti - a detta della società - quindi per il lancio del 19 dicembre non ci sarà nulla da temere.
Come anche la Virgin Galactic ci ha abituato, la partenza verrà coadiuvata dal Boieng 747 chiamato "Cosmic Girl": quest'ultimo porterà il razzo ad una quota di 10'000 metri circa, per poi sganciarlo e farlo partire verso l'orbita designata. Il decollo è previsto alle 19:00 per una finestra di lancio di quattro ore. Se tutto andrà bene, verranno consegnati in orbita quattordici CubeSat.

28 dicembre

Nel periodo post natalizio avremo di nuovo un lancio che coinvolge un "satellite segreto", ma questa volta verrà lanciato da un vettore Soyuz 2.1, costruito dalla società manifatturiera aerospaziale russa RKK Energija ma gestito dalla Arianespace (come succede spesso per quanto riguarda i voli commerciali occidentali). Rispetto alla versione precedente, il Soyuz 2.1 ha i due stadi principali che sono stati dotati di motori potenziati con moderni sistemi di iniezione. I sistemi digitali di controllo del volo e della telemetria consentono al razzo di essere lanciato da una piattaforma di lancio fissa, mentre le piattaforme di lancio dei precedenti Soyuz dovevano essere ruotate poiché il razzo non poteva eseguire il rollio per cambiare la sua direzione in volo.
Il carico è costituito dal satellite di ricognizione militare "Composante Spatiale Optique" (CSO-2), sviluppato per l'agenzia spaziale francese CNES e per la DGA, l'agenzia francese per gli appalti della Difesa Militare. Partirà dal Centro spaziale di Kourou, nella Guyana francese, ma non c'è ancora un orario stabilito, in quanto si aspetta un "go" definitivo per la finestra di lancio.

Altri voli da stabilire

Stupisce come in un solo mese si sia parlato più volte di "costellazioni" e di lanci in massa di satelliti. Ormai tutte le società - sia grandi sia piccine - tentano di avere la propria "rete", o per un uso personale o per vendere il proprio servizio al mondo. Ci fa pensare su quanto il problema dei detriti e degli oggetti spaziali in orbita sia sempre più concreto, e che quindi non vada più preso alla leggera.
Del resto, di recente, l'ESA ha firmato un contratto multimilionario per rimuovere la spazzatura spaziale, sperando di essere seguita e sostenuta anche da startup e società indipendenti (e Rocket Lab - che abbiamo citato in precedenza - ha già annunciato che farà la sua parte).

Sembrerà che ci sia già un bel po' di traffico in questo dicembre 2020, eppure vi ricordiamo che molti altri voli sono ancora in attesa di una finestra di lancio, e che potrebbero persino trovare posto in questo fine anno così affollato. Non è probabile, ma possibile: solitamente si sa con netto anticipo quale razzo verrà usato e da quale cosmodromo partirà proprio per evitare ingorghi o errori nella "coda" di lancio.

Per ora sono rimasti più di cinque voli in TBA ("to be announced"), di cui già tre sono affidati alla SpaceX. In definitiva possiamo dire che è stato un anno pieno di voli spaziali: se non ci fosse stata la pandemia a rallentare la maggior parte dei lavori probabilmente parleremmo di un anno da record. Ci auguriamo di poterlo fare per il prossimo anno, sperando il 2021 sia un po' più clemente sotto questo punto di vista.