Il 3D su TV è definitivamente morto: storia di un amore mai nato

Al CES 2017 sono stati presentati tutti i TV che vedremo nel corso dell'anno, con un grande assente: il supporto alla tecnologia 3D.

Il 3D su TV è definitivamente morto: storia di un amore mai nato
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Se tornassimo indietro di qualche anno e passeggiassimo per i saloni del CES di Las Vegas, la parola più utilizzata dagli addetti marketing dei maggiori produttori di TV mondiali sarebbe "3D". Il 3D è stato spinto tantissimo nel recente passato, arrivando nei cinema e nella case, anche nei TV più economici, ma con risultati diversi. Al cinema, anche se non apprezzato dai puristi, il 3D riesce ancora oggi a resistere, ma nelle case questo standard non ha mai sfondato. Samsung lo aveva già capito lo scorso anno, non includendo questa funzione nemmeno nei modelli top di gamma, ma quest'anno la situazione è peggiorata ancora di più, con Sony ed LG che hanno eliminato il 3D dalla gamma 2017. A dire il vero, la prima azienda ad accorgersi della fine del 3D è stata Vizio, che già nel 2013 ha abbandonato il supporto per questa tecnologia nei suoi TV. Insomma, a questo punto possiamo affermare che il 3D nelle case non è riuscito a conquistare il pubblico, sancendo di fatto la sua prematura scomparsa.

Dal cinema al gaming, un fallimento completo

Il 3D avrebbe dovuto rappresentare il futuro dell'industria cinematografica e televisiva, almeno fino alla diffusione della realtà virtuale. Anche nel gaming la sua introduzione è stata voluta fortemente dai produttori di hardware, NVIDIA in primis, che con il suo 3D Vision ha portato su PC la stereoscopia, ancora oggi presente ma senza supporto da parte delle software house. Su console è arrivato anche su Playstation 3 e Xbox 360, ma anche qui, dopo i primi titoli di lancio, l'interesse è rapidamente scemato. Ma cosa ha portato al fallimento di questa tecnologia? I motivi sono molti, ma un fattore fondamentale per capire la mancata adozione del 3D da parte del pubblico sono gli occhiali. Attivi o passivi che siano, non sono mai piaciuti e probabilmente mai piaceranno. Non è un caso che i più grandi produttori di TV al mondo stiano ancora lavorando al miglioramento delle tecnologie 3D, ma con un solo scopo: rendere visibili immagini tridimensionali senza occhiali. In verità, al CES di quest'anno non si sono avute notizie di questi pannelli, ma nel 2015 Samsung mostrò alcuni prototipi in stato piuttosto avanzato di sviluppo. In questo caso però sorgono altri problemi di tipo tecnico. Il 3D senza occhiali necessita di una risoluzione molto elevata per funzionare, ecco perché i pannelli sperimentali prodotti da Samsung utilizzavano l'8K per rappresentare le immagini. Potete ben capire che, con la diffusione del 4K e dell'HDR ancora agli albori, l'arrivo di queste soluzioni si proietta molto in la nel tempo, abbastanza da far pensare che potrebbero in realtà non vedere mai la luce. La verità è che il 3D è riuscito a ricavarsi una sua nicchia al cinema, ma nelle case non è mai riuscito a convincere appieno. In una recente intervista, Tim Alessi, Director of New Product Development di LG, ha affermato che "La tecnologia 3D non è mai stata abbracciata in modo universale dall'industria per l'utilizzo domestico, e non rappresenta un fattore chiave nella scelta del TV da acquistare. Abbiamo deciso di abbandonare il 3D nella gamma 2017 per concentrarci sull'HDR, che ha un appeal maggiore nel pubblico".
Diverso il discorso per quanto riguarda il gaming. Il 3D richiede infatti tanta potenza di calcolo per funzionare al meglio delle sue possibilità, senza pallide conversioni da immagini bidimensionali che hanno poco impatto a livello di spazialità. Nel periodo di massima spinta di questa tecnologia c'erano purtroppo Playstation 3 e Xbox 360 nel mondo console, che pur supportando il 3D non avevano abbastanza potenza per gestirlo al meglio.

Le cose non andavano meglio su PC, dove i costi per accedere al 3D erano molto elevati, e anche qui la necessità di una GPU potente si è fatta sentire, almeno per la proposta di NVIDIA (in alternativa si poteva puntare anche sui driver sviluppati da TriDef o iZ3D, oppure sull'HD3D di AMD). Basti pensare che solo il kit 3D Vision costava 149$ all'uscita, alla cui spesa era da aggiungere quella di un monitor compatibile da almeno 120 Hz (anche questi abbastanza costosi all'epoca) e di una GPU top di gamma, visto che le scene da renderizzare in tempo reale erano due, una per occhio, abbattendo così il frame rate. Insomma, se lato TV gli occhiali non hanno permesso al 3D di esplodere, su PC gli alti costi, l'assenza di uno standard unico e l'elevata potenza di calcolo necessaria a gestirlo hanno impedito la diffusione di questa tecnologia. Bisogna anche dire che il 3D su PC aveva bisogno di ottimizzazioni ad hoc da parte degli sviluppatori, pena un'esperienza visiva tutt'altro che piacevole, che poteva anche causare mal di testa e pesantezza agli occhi. Chi ha provato Batman: Arkham Asylum all'epoca con il 3D di NVIDIA probabilmente non si sarebbe aspettato una morte così precoce del 3D legato al gaming, ma l'arrivo della VR avrebbe comunque messo fine a questa tecnologia, destinata a finire nel dimenticatoio, con i soli cinema ultimi baluardi ad utilizzarla ancora.