Il DLSS 2.0 di NVIDIA alla prova con Control: un piccolo miracolo

La particolare tecnica di Supersampling di NVIDIA ha fatto il suo debutto con l'ultima versione dei driver NVIDIA. Come si comporta con Control?

Il DLSS 2.0 di NVIDIA alla prova con Control: un piccolo miracolo
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L'arrivo delle schede video della gamma RTX di NVIDIA ha segnato l'ingresso sul mercato consumer di una delle tecnologie grafiche più attese dai videogiocatori. Grazie infatti all'implementazione degli RT Core, affiancati ai più classici CUDA, la società californiana ha sdoganato l'utilizzo del Ray Tracing in ambito PC, aprendo di fatto la strada ad una nuova era della grafica. Questa particolare tecnica di rendering "next-gen" ha comportato, e comporta tutt'ora, un costo sostanziale in termini prestazionali, tanto che con le schede video meno prestanti l'utilizzo del Ray Tracing richiede spesso dei compromessi da parte degli utenti finali.
Per ovviare a questo problema gli ingegneri di NVIDIA hanno sviluppato DLSS, una tecnologia di super sampling basata su deep learning che migliora le prestazioni abbassando il conteggio dei pixel interni a partire da una risoluzione inferiore, usando una combinazione di ricostruzione in tempo reale e intelligenza artificiale per consegnare un'immagine finale a risoluzione più elevata.

A questo scopo sono dedicati i Tensor Core, unità di calcolo appositamente sviluppate per supportare il lavoro del DLSS. Il pluripremiato action del 2019 Control è stato tra i primi a usare questa tecnologia in modo intensivo. Ora i Game Ready Driver 445.75 hanno portato in dote il DLSS 2.0, una versione potenziata che proprio nel titolo di Remedy vede la sua applicazione migliore, con risultati spesso sorprendenti.

La potenza è nulla senza "Control"

Control è stato uno dei primi titoli ad utilizzare il Ray Tracing in maniera divina e ancora di più il DLSS, nella sua prima implementazione, con risultati decenti. Tuttavia, inizialmente tale tecnologia non ha usufruito dei Tensor Core, il principale componente dedicato al machine learning dell'architettura NVIDIA Turing, basandosi completamente sullo standard dei CUDA Core e fornendo nonostante tutto un notevole incremento delle prestazioni generali. Il problema era una qualità grafica tutt'altro che perfetta. La revisione di DLSS 2.0 porta un netto e profondo miglioramento. Generalmente, nella versione 2.0 il DLSS offre tre impostazioni predefinite, prestazioni, bilanciate e qualità che ricampionano il 50%, il 58% e il 67% della risoluzione nativa. Tuttavia, al momento in Control non è possibile selezionare una specifica voce mentre altri titoli, come Wolfenstein: Youngblood, permettono già da ora un controllo più completo.
Focalizzandoci sul titolo di Remedy, rispetto alla passata implementazione il ghosting temporale viene massicciamente ridotto e la scomposizione dei dettagli e delle trame risulta notevolmente diminuita, tanto che con DLSS 2.0 ad una risoluzione di 1080p si possono ottenere migliori risultati della prima versione con risoluzione a 1440p.

Addirittura, in determinate situazioni, sulle superfici interne le trame sembrano offrire più dettagli rispetto alla versione con risoluzione nativa (e quindi con DLSS 2.0 disattivato). Il secondo effetto notevole consiste nel trattamento dei bordi, che nella prima versione potevano risultare sfocati, mentre adesso vengono resi con un grado di nitidezza superiore, persino eccessivo alle volte.
In generale quindi, l'effetto di ricampionamento finale dell'immagine risulta qualitativamente alla pari della versione a risoluzione nativa, tanto che l'unico vero modo per vedere se il DLSS 2.0 è attivato o meno consiste nel controllare le prestazioni in termini di frame rate. Ed è proprio nelle prestazioni che avviene il "miracolo" del DLSS 2.0.

Il miracolo è nei numeri

Abbiamo eseguito i nostri test su un PC equipaggiato con una cpu Ryzen 7 2700X, scheda video Asus ROG Strix GeForce RTX 2060 con 6 GB di memoria dedicata e 16 GB di RAM DDR4 a 3200 MHz. Insomma, un PC mediamente prestante, con poco più di un anno di vita sulle spalle e in grado di cavarsela, nella maggior parte dei casi, al massimo delle impostazioni in 1080p.

DLSS On

DLSS OFF

Il discorso però cambia in caso si attivi il fatidico Ray Tracing, specialmente se ben implementato come in Control, che offre un sistema di illuminazione globale pressoché totale: con risoluzione Full HD e impostando dettagli grafici e Ray Tracing al massimo, Control segna la media di 30 FPS, toccando vette di 40 FPS nei momenti statici e droppando inevitabilmente intorno ai 20 FPS nelle scene concitate, rendendo di fatto l'esperienza poco godibile.

DLSS On

DLSS OFF

Proprio in questo frangente il DLSS 2.0 di NVIDIA compie il suo "miracolo": attivandolo nelle impostazioni grafiche con risoluzione nativa a 1080p e risoluzione di rendering a 540p, gli FPS medi salgono a 60 e restano incredibilmente stabili in ogni situazione, concedendo in alcuni frangenti persino i 70 FPS. Il gioco di Remedy a questo livello si mostra in tutta la sua grandezza, migliorando la giocabilità e l'esperienza visiva.

Concludendo, il DLSS 2.0 di NVIDIA compie un deciso passo in avanti nell'applicazione dei sistemi di deep learning e IA per uso quotidiano, permettendo l'utilizzo di feature come il Ray Tracing anche a quegli utenti che non sono in grado di spendere mille euro per una scheda video. Proprio nella fascia di mercato entry-level il DLSS 2.0 assume un ruolo centrale.
La prossima sfida del colosso delle GPU guarda alla risoluzione 2K: già ora con risoluzione nativa a 1440p e rendering a 720p su RTX 2060 si ottengono risultati incoraggianti, che galleggiano tra i 50 e i 40 FPS. Siamo sicuri che le prossime versioni del DLSS consentiranno di raggiungere anche questo traguardo. Va da sé che con questi presupposti, con le prossime generazioni di GPU il tanto agognato 4K 60 FPS potrà effettivamente diventare uno standard, sempre il DLSS 2.0 venga adeguatamente supportato dagli sviluppatori.