Quando da piccoli si giocava con gli amici, era usanza abbastanza comune quella di paragonarsi -metaforicamente- ad alcuni animali. Chi voleva essere il leone, per via della sua fama di "Re della Savana", chi voleva impersonificare invece una tigre, per via del portamento e della forza fisica, chi un giaguaro per via della velocità. Tutti animali di indubbia forza e resistenza, anche se, qualora lo avessero conosciuto prima, i ragazzini avrebbero fatto a botte per essere un tardigrado, il Superman del mondo animale.
Fortuna o adattamento?
Il tardigrado, è un animaletto più piccolo di un grano si sabbia, con una dimensione da 0.1 a 1.5 millimetri. Il suo nome non è stato scelto casualmente: in latino significa "camminare lentamente", e il nome anglosassone "Water Bear" deriva proprio dalla caratteristica simile che hanno con gli orsi: la pigrizia. Il paragone con Superman di prima non è stato fatto a caso, perché l'orsetto di mare è l'animale più resistente di tutto il pianeta. Il tardigrado è infatti sopravvissuto a tutte le cinque estinzioni di massa del pianeta: il periodo Ordoviciano-Siluriano (la prima grande estinzione di 430 milioni di anni fa), il periodo Devoniano superiore che estinse l'82% delle specie esistenti, il Permiano-Triassico che portò alla scomparsa del 96% delle specie animali marine, il Triassico-Giurassico che decimò il 76% degli animali e l'ultima, ma non meno importante, l'estinzione del Cretaceo-Paleocene, che sterminò perfino i dinosauri. Il tardigrado è sempre riuscito a sopravvivere, e i primi fossili mai trovati di questa creatura risalgono al periodo Cambriano, ossia 530 milioni di anni fa.
I veri abitanti del pianeta
Questi resistentissimi animaletti sono stati osservati in tutti i continenti - Antartide inclusa -, e a tutte le altezze: dagli abissi oceanici ad altezze superiori ai 6000 metri, sull'Himalaya. Il nome anglosassone non è casuale, è il nome Water Bear gli è stato attribuito perché i tardigradi sono considerati essenzialmente animali acquatici, e anche le specie terrestri vivono all'interno di strati d'acqua. Sono dappertutto ed è possibili trovarli anche intorno a noi, in ambienti abbastanza umidi come nel muschio degli alberi, e possono essere osservati con un semplice microscopio. Nonostante questi esseri siano animali acquatici, e nonostante la loro vita media vada dai tre mesi ai quattro anni, in assenza di acqua e cibo questi animali si disidratano, una sorta di letargo autoindotto, in cui il loro contenuto d'acqua si riduce fino al 3%, e possono rimanere in questo stato per oltre 20 anni in attesa di nutrimento o del prezioso liquido (un tardigrado si è svegliato perfino dopo 120 anni di "stand-by").
Una femmina può deporre diverse uova, e il concepimento avverrà dopo massimo 40 giorni. Alla loro nascita sono già formati come adulti, visto che il numero delle cellule del tardigrado non aumenterà mai, e lo sviluppo cellulare avviene per accrescimento, le cellule quindi aumentano solo il loro volume.
Esistono tantissime specie di tardigradi, e finora gli scienziati sono riusciti a catalorgare 1200 tipi differenti. Questa loro capacità di adattarsi li rende perfetti per ogni tipo di ambiente, possiamo vedere questi animaletti come dei Pokémon: tutti con "caratteristiche" e colori differenti. Gli orsi di mare terrestri infatti possono essere arancioni, gialli, verdi o neri, mentre le specie marine sono solitamente incolori o bianche.
I Bear Grylls della natura
I tardigradi possono sopravvivere alle temperature più estreme, da quelle più basse alle più alte: riescono a sopravvivere per una manciata di minuti a 151 e a -272 gradi, per ben 30 anni a -20 gradi e per un paio di giorni a -200 gradi. La Fossa delle Marianne è per loro Disneyland, visto che questi animali possono resistere a pressioni 6 volte più forti di quelle presenti nel punto più profondo del pianeta, e alcune specie possono resistere ad una pressione di 6000 atmosfere (gli umani, per fare un paragone, possono sopravvivere solo per pochi minuti a pressioni di 9 atmosfere). Inoltre, possono vivere anche nello spazio, una missione spaziale ha osservato che alcune specie di tardigrado sono riuscite a sopravvivere per 10 giorni nel cosmo, ovviamente senza ossigeno (alcuni esperimenti hanno osservato che gli orsi di mare sono sopravvissuti anche in condizione di vuoto assoluto).
Come tutti i supereroi che si rispettano, questi esseri resistono anche alle radiazioni, 1000 volte in più rispetto a qualsiasi animale, e centinaia di volte in più di quelle che ucciderebbero qualsiasi essere umano, resistendo anche ai raggi UV-A, ai raggi UV-B e alla maggior parte delle sostanze tossiche del pianeta. Insomma, se vi chiedessero oggi quale animale verreste essere, il tardigrado sarebbe una delle scelte migliori.
Il tardigrado, il "Superman" del mondo animale
Resiste alle temperature estreme, ai veleni più potenti del mondo e alle radiazioni. No, non è un personaggio dei fumetti, è il tardigrado.
Quando da piccoli si giocava con gli amici, era usanza abbastanza comune quella di paragonarsi -metaforicamente- ad alcuni animali. Chi voleva essere il leone, per via della sua fama di "Re della Savana", chi voleva impersonificare invece una tigre, per via del portamento e della forza fisica, chi un giaguaro per via della velocità.
Tutti animali di indubbia forza e resistenza, anche se, qualora lo avessero conosciuto prima, i ragazzini avrebbero fatto a botte per essere un tardigrado, il Superman del mondo animale.
Fortuna o adattamento?
Il tardigrado, è un animaletto più piccolo di un grano si sabbia, con una dimensione da 0.1 a 1.5 millimetri. Il suo nome non è stato scelto casualmente: in latino significa "camminare lentamente", e il nome anglosassone "Water Bear" deriva proprio dalla caratteristica simile che hanno con gli orsi: la pigrizia.
Il paragone con Superman di prima non è stato fatto a caso, perché l'orsetto di mare è l'animale più resistente di tutto il pianeta. Il tardigrado è infatti sopravvissuto a tutte le cinque estinzioni di massa del pianeta: il periodo Ordoviciano-Siluriano (la prima grande estinzione di 430 milioni di anni fa), il periodo Devoniano superiore che estinse l'82% delle specie esistenti, il Permiano-Triassico che portò alla scomparsa del 96% delle specie animali marine, il Triassico-Giurassico che decimò il 76% degli animali e l'ultima, ma non meno importante, l'estinzione del Cretaceo-Paleocene, che sterminò perfino i dinosauri.
Il tardigrado è sempre riuscito a sopravvivere, e i primi fossili mai trovati di questa creatura risalgono al periodo Cambriano, ossia 530 milioni di anni fa.
I veri abitanti del pianeta
Questi resistentissimi animaletti sono stati osservati in tutti i continenti - Antartide inclusa -, e a tutte le altezze: dagli abissi oceanici ad altezze superiori ai 6000 metri, sull'Himalaya.
Il nome anglosassone non è casuale, è il nome Water Bear gli è stato attribuito perché i tardigradi sono considerati essenzialmente animali acquatici, e anche le specie terrestri vivono all'interno di strati d'acqua. Sono dappertutto ed è possibili trovarli anche intorno a noi, in ambienti abbastanza umidi come nel muschio degli alberi, e possono essere osservati con un semplice microscopio.
Nonostante questi esseri siano animali acquatici, e nonostante la loro vita media vada dai tre mesi ai quattro anni, in assenza di acqua e cibo questi animali si disidratano, una sorta di letargo autoindotto, in cui il loro contenuto d'acqua si riduce fino al 3%, e possono rimanere in questo stato per oltre 20 anni in attesa di nutrimento o del prezioso liquido (un tardigrado si è svegliato perfino dopo 120 anni di "stand-by").
Una femmina può deporre diverse uova, e il concepimento avverrà dopo massimo 40 giorni. Alla loro nascita sono già formati come adulti, visto che il numero delle cellule del tardigrado non aumenterà mai, e lo sviluppo cellulare avviene per accrescimento, le cellule quindi aumentano solo il loro volume.
Esistono tantissime specie di tardigradi, e finora gli scienziati sono riusciti a catalorgare 1200 tipi differenti. Questa loro capacità di adattarsi li rende perfetti per ogni tipo di ambiente, possiamo vedere questi animaletti come dei Pokémon: tutti con "caratteristiche" e colori differenti. Gli orsi di mare terrestri infatti possono essere arancioni, gialli, verdi o neri, mentre le specie marine sono solitamente incolori o bianche.
I Bear Grylls della natura
I tardigradi possono sopravvivere alle temperature più estreme, da quelle più basse alle più alte: riescono a sopravvivere per una manciata di minuti a 151 e a -272 gradi, per ben 30 anni a -20 gradi e per un paio di giorni a -200 gradi. La Fossa delle Marianne è per loro Disneyland, visto che questi animali possono resistere a pressioni 6 volte più forti di quelle presenti nel punto più profondo del pianeta, e alcune specie possono resistere ad una pressione di 6000 atmosfere (gli umani, per fare un paragone, possono sopravvivere solo per pochi minuti a pressioni di 9 atmosfere).
Inoltre, possono vivere anche nello spazio, una missione spaziale ha osservato che alcune specie di tardigrado sono riuscite a sopravvivere per 10 giorni nel cosmo, ovviamente senza ossigeno (alcuni esperimenti hanno osservato che gli orsi di mare sono sopravvissuti anche in condizione di vuoto assoluto).
Come tutti i supereroi che si rispettano, questi esseri resistono anche alle radiazioni, 1000 volte in più rispetto a qualsiasi animale, e centinaia di volte in più di quelle che ucciderebbero qualsiasi essere umano, resistendo anche ai raggi UV-A, ai raggi UV-B e alla maggior parte delle sostanze tossiche del pianeta.
Insomma, se vi chiedessero oggi quale animale verreste essere, il tardigrado sarebbe una delle scelte migliori.
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