Arrivata un anno fa nel mondo telefonico italiano, Iliad ha letteralmente stravolto il mercato, proponendo prezzi e offerte che fino a quel momento non erano mai stati applicati. Una ventata d'aria fresca che ha creato grande concorrenza, innescando una guerra ancora oggi in atto e offrendo molti vantaggi e molta più scelta per gli utenti. Dodici mesi dopo molte cose sono cambiate ma i recenti e discussi rincari di alcune tariffe dei più importanti operatori del nostro Paese fanno nascere più di un dubbio: la corsa al ribasso degli scorsi mesi era solo un miraggio? Stiamo piano piano tornando alla situazione pre-Iliad?
Fulmine a ciel sereno
L'incubo per numerosi consumatori si è materializzato con un semplice SMS: è così che gli operatori comunicano ai propri utenti l'aumento una tantum delle loro offerte mensili, scelta che si è obbligati ad accettare salvo una recessione del contratto che, per fortuna, è gratuita. I casi stanno diventando sempre di più e sono numerosi gli utenti che hanno visto le loro tariffe aumentare da un momento all'altro di due o tre euro al mese, una cifra piuttosto importante se calcolata in un anno intero. I rincari hanno coinvolto praticamente tutti gli operatori più importanti. Dal 13 giugno Tim porterà un aumento di 1,99 euro nelle sue offerte Ten Go, Planet Go e Special Old, offrendo come contentino extra maggiore traffico dati o minuti illimitati per le chiamate. Dal 15 giugno anche alcune tariffe Vodafone subiranno un'impennata di circa 2 euro, anche questa con l'aggiunta di 20 giga di traffico extra. Wind aumenterà di 2 euro i piani tariffari Wind Smart, mentre alcune offerte Tre saliranno addirittura di tre euro.
Convenienza finita?
Se, almeno inizialmente, l'effetto Iliad si era rivelato più che positivo, con corse al ribasso incredibili e offerte sempre più vantaggiose sul fronte qualità/prezzo per i nuovi abbonati o i cambi di operatore, negli ultimi tempi le cose sono leggermente cambiate. Intendiamoci, le offerte vantaggiose esistono ancora, e offrono tanto a prezzi abbastanza contenuti, ma la crescita esponenziale degli abbonati Iliad, oggi arrivati a 3,3 milioni, e la sempre più alta notorietà del marchio, presente un po' ovunque con i suoi operatori e i suoi sim-corner, ha ridotto gli abbonati agli altri operatori. Al contrattacco dei colossi del settore, con offerte studiate apposta per contrastare il rivale, hanno fatto seguito delle corpose rimodulazioni tariffarie, atte ad aumentare i ricavi medi per singolo utente, diminuiti negli ultimi mesi proprio per la perdita di abbonati a favore dell'ultimo arrivato. Una conseguenza inevitabile ma che potrebbe creare non pochi danni di immagine alle già deficitarie situazioni di aziende già da tempo viste sotto una luce più negativa rispetto al fresco e trasparente ultimo arrivato. Anche Iliad tuttavia ha i suoi problemi, a causa di una rete non ancora al passo con in concorrenti e che agevola il gioco dei competitor, che riescono così a far tornare i clienti insoddisfatti e più esigenti.
Offerte irrinunciabili, ma non per tutti
Oggi Iliad offre pacchetti già a partire da 4,99 euro, con possibilità di disdire in qualsiasi momento, nessun tipo di vincolo e una tariffa che, salvo cambiamenti ad oggi impossibili, non dovrebbe subire aumenti nel corso del tempo. Le offerte a 6,99 euro e 7,99 euro offrono rispettivamente 40 e 50 GB di traffico internet in 4G. Gli altri operatori, di base, difficilmente riescono ad arrivare a tanto, o meglio, lo fanno, ma solo se la portabilità del proprio numero avviene da Iliad o da altri operatori minori.
Da qui Tim, che offre a 6,99 euro 50GB di internet o Wind che da le stesse cose allo stesso prezzo solo per chi arriva da operatori virtuali, o ancora Tre che alza la posta a 60 GB con sei mesi gratis di Apple Music. Le offerte non mancano, ma ad essere privilegiati sono sempre e comunque i nuovi abbonati, quelli più importanti per le crescite dei bilanci e dei ricavi, a discapito dei vecchi sottoscrittori, costretti di volta in volta a guardarsi intorno e praticamente mai premiati per la loro "fedeltà".
Nulla è per sempre
Il "per sempre" sembra oggi essere la discriminante principale che sta separando Iliad da tutti gli altri operatori. Avere tariffe bloccate e che rimarranno tali dall'inizio alla fine della propria permanenza è un plus non da poco che, alla luce di quanto sta succedendo ultimamente, potrebbe davvero scavare un solco di credibilità importante tra Iliad e tutte le altre compagnie. Gli utenti, visti gli aumenti tariffari improvvisi e ingiustificati, spesso accompagnati da regali temporanei e senza nessun aumento di convenienza o di qualità dell'offerta, potrebbero essere spinti ad abbandonare il vecchio per abbracciare un nuovo che, almeno per ora, sta facendo della credibilità e della trasparenza la sua arma migliore.
Nessuno degli altri, allo stato attuale delle cose, riesce a garantire la rigidità delle proprie tariffe, preferendo studiare offerte nuove e sempre più aggressive che però hanno il solo scopo di attirare nuove sottoscrizioni, mettendo da parte chi quelle sottoscrizioni le aveva fatte solo qualche tempo prima. La regola non scritta che privilegia sempre e solo i nuovi abbonati continua a fare parecchi danni e, purtroppo, occorrerà ancora più tempo per valutare Iliad anche su questo aspetto. Per ora il proclama del "per sempre" è ancora piuttosto forte e cristallino, ma parliamo comunque di un'azienda che in Italia ha solo un anno di vita e che dovrà essere ancora verificata su distanze di tempo ben più lunghe.
Dodici mesi di fuoco
Cosa ci rimane quindi a dodici mesi di distanza dalla nascita di Iliad? Quello che abbiamo tra le mani è un mercato certamente più ricco, che fa dell'utilizzo di dati per la navigazione online la sua arma principale, quella grazie alla quale si misura la bontà delle varie offerte. Spesso, per un uso normale, si tratta di quantità di traffico spropositate, ma comunque aghi della bilancia fondamentali per decretare il futuro dei vari operatori. Il terremoto Iliad ha dato una scossa al mercato, lo ha rinfrescato e condotto verso una corsa al ribasso che in qualche modo ha permesso a tutti noi una notevole dose di risparmio, nonché la possibilità di avere nuove opzioni nel proprio mazzo di scelte.
A un anno di distanza da questa "rivoluzione" stanno naturalmente emergendo anche numerosi aspetti negativi, in una guerra che si gioca da sempre sul filo di scelte più o meno discutibili e quasi mai realmente a favore degli utenti. Occorrerebbe maggiore attenzione verso le esigenze di chi ogni mese paga per avere un servizio ma purtroppo, come ben sappiamo, i ricavi sono da sempre più importanti del benessere dei consumatori. E questo, purtroppo, non riuscirà mai a cambiarlo nessuna rivoluzione.
Iliad e la rivoluzione a metà del mercato della telefonia italiano
Dopo dodici mesi Iliad ha radicalmente cambiato il mondo della telefonia, tra grandi risultati e qualche piccola perplessità.
Arrivata un anno fa nel mondo telefonico italiano, Iliad ha letteralmente stravolto il mercato, proponendo prezzi e offerte che fino a quel momento non erano mai stati applicati.
Una ventata d'aria fresca che ha creato grande concorrenza, innescando una guerra ancora oggi in atto e offrendo molti vantaggi e molta più scelta per gli utenti. Dodici mesi dopo molte cose sono cambiate ma i recenti e discussi rincari di alcune tariffe dei più importanti operatori del nostro Paese fanno nascere più di un dubbio: la corsa al ribasso degli scorsi mesi era solo un miraggio? Stiamo piano piano tornando alla situazione pre-Iliad?
Fulmine a ciel sereno
L'incubo per numerosi consumatori si è materializzato con un semplice SMS: è così che gli operatori comunicano ai propri utenti l'aumento una tantum delle loro offerte mensili, scelta che si è obbligati ad accettare salvo una recessione del contratto che, per fortuna, è gratuita. I casi stanno diventando sempre di più e sono numerosi gli utenti che hanno visto le loro tariffe aumentare da un momento all'altro di due o tre euro al mese, una cifra piuttosto importante se calcolata in un anno intero. I rincari hanno coinvolto praticamente tutti gli operatori più importanti.
Dal 13 giugno Tim porterà un aumento di 1,99 euro nelle sue offerte Ten Go, Planet Go e Special Old, offrendo come contentino extra maggiore traffico dati o minuti illimitati per le chiamate.
Dal 15 giugno anche alcune tariffe Vodafone subiranno un'impennata di circa 2 euro, anche questa con l'aggiunta di 20 giga di traffico extra. Wind aumenterà di 2 euro i piani tariffari Wind Smart, mentre alcune offerte Tre saliranno addirittura di tre euro.
Convenienza finita?
Se, almeno inizialmente, l'effetto Iliad si era rivelato più che positivo, con corse al ribasso incredibili e offerte sempre più vantaggiose sul fronte qualità/prezzo per i nuovi abbonati o i cambi di operatore, negli ultimi tempi le cose sono leggermente cambiate. Intendiamoci, le offerte vantaggiose esistono ancora, e offrono tanto a prezzi abbastanza contenuti, ma la crescita esponenziale degli abbonati Iliad, oggi arrivati a 3,3 milioni, e la sempre più alta notorietà del marchio, presente un po' ovunque con i suoi operatori e i suoi sim-corner, ha ridotto gli abbonati agli altri operatori.
Al contrattacco dei colossi del settore, con offerte studiate apposta per contrastare il rivale, hanno fatto seguito delle corpose rimodulazioni tariffarie, atte ad aumentare i ricavi medi per singolo utente, diminuiti negli ultimi mesi proprio per la perdita di abbonati a favore dell'ultimo arrivato.
Una conseguenza inevitabile ma che potrebbe creare non pochi danni di immagine alle già deficitarie situazioni di aziende già da tempo viste sotto una luce più negativa rispetto al fresco e trasparente ultimo arrivato. Anche Iliad tuttavia ha i suoi problemi, a causa di una rete non ancora al passo con in concorrenti e che agevola il gioco dei competitor, che riescono così a far tornare i clienti insoddisfatti e più esigenti.
Offerte irrinunciabili, ma non per tutti
Oggi Iliad offre pacchetti già a partire da 4,99 euro, con possibilità di disdire in qualsiasi momento, nessun tipo di vincolo e una tariffa che, salvo cambiamenti ad oggi impossibili, non dovrebbe subire aumenti nel corso del tempo. Le offerte a 6,99 euro e 7,99 euro offrono rispettivamente 40 e 50 GB di traffico internet in 4G. Gli altri operatori, di base, difficilmente riescono ad arrivare a tanto, o meglio, lo fanno, ma solo se la portabilità del proprio numero avviene da Iliad o da altri operatori minori.
Da qui Tim, che offre a 6,99 euro 50GB di internet o Wind che da le stesse cose allo stesso prezzo solo per chi arriva da operatori virtuali, o ancora Tre che alza la posta a 60 GB con sei mesi gratis di Apple Music. Le offerte non mancano, ma ad essere privilegiati sono sempre e comunque i nuovi abbonati, quelli più importanti per le crescite dei bilanci e dei ricavi, a discapito dei vecchi sottoscrittori, costretti di volta in volta a guardarsi intorno e praticamente mai premiati per la loro "fedeltà".
Nulla è per sempre
Il "per sempre" sembra oggi essere la discriminante principale che sta separando Iliad da tutti gli altri operatori. Avere tariffe bloccate e che rimarranno tali dall'inizio alla fine della propria permanenza è un plus non da poco che, alla luce di quanto sta succedendo ultimamente, potrebbe davvero scavare un solco di credibilità importante tra Iliad e tutte le altre compagnie. Gli utenti, visti gli aumenti tariffari improvvisi e ingiustificati, spesso accompagnati da regali temporanei e senza nessun aumento di convenienza o di qualità dell'offerta, potrebbero essere spinti ad abbandonare il vecchio per abbracciare un nuovo che, almeno per ora, sta facendo della credibilità e della trasparenza la sua arma migliore.
Nessuno degli altri, allo stato attuale delle cose, riesce a garantire la rigidità delle proprie tariffe, preferendo studiare offerte nuove e sempre più aggressive che però hanno il solo scopo di attirare nuove sottoscrizioni, mettendo da parte chi quelle sottoscrizioni le aveva fatte solo qualche tempo prima.
La regola non scritta che privilegia sempre e solo i nuovi abbonati continua a fare parecchi danni e, purtroppo, occorrerà ancora più tempo per valutare Iliad anche su questo aspetto. Per ora il proclama del "per sempre" è ancora piuttosto forte e cristallino, ma parliamo comunque di un'azienda che in Italia ha solo un anno di vita e che dovrà essere ancora verificata su distanze di tempo ben più lunghe.
Dodici mesi di fuoco
Cosa ci rimane quindi a dodici mesi di distanza dalla nascita di Iliad? Quello che abbiamo tra le mani è un mercato certamente più ricco, che fa dell'utilizzo di dati per la navigazione online la sua arma principale, quella grazie alla quale si misura la bontà delle varie offerte. Spesso, per un uso normale, si tratta di quantità di traffico spropositate, ma comunque aghi della bilancia fondamentali per decretare il futuro dei vari operatori. Il terremoto Iliad ha dato una scossa al mercato, lo ha rinfrescato e condotto verso una corsa al ribasso che in qualche modo ha permesso a tutti noi una notevole dose di risparmio, nonché la possibilità di avere nuove opzioni nel proprio mazzo di scelte.
A un anno di distanza da questa "rivoluzione" stanno naturalmente emergendo anche numerosi aspetti negativi, in una guerra che si gioca da sempre sul filo di scelte più o meno discutibili e quasi mai realmente a favore degli utenti. Occorrerebbe maggiore attenzione verso le esigenze di chi ogni mese paga per avere un servizio ma purtroppo, come ben sappiamo, i ricavi sono da sempre più importanti del benessere dei consumatori. E questo, purtroppo, non riuscirà mai a cambiarlo nessuna rivoluzione.
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