iPhone e leasing: Apple pronta a lanciare un nuovo abbonamento?

Rumor sempre più insistenti vedono Apple ormai pronta a lanciare una nuova e conveniente forma di abbonamento dedicata agli iPhone.

iPhone e leasing: Apple pronta a lanciare un nuovo abbonamento?
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iPhone in leasing? Questa potrebbe essere la nuova trovata di Apple per massimizzare i profitti sulla vendita degli smartphone e al contempo aumentarne la diffusione. L'idea pare ormai sempre più vicina e, secondo Bloomberg, sarebbe nei piani di Cupertino già da tempo: a livello strutturale sarebbe ben diversa dall'iPhone Upgrade e darebbe vita a un abbonamento mensile a costo relativamente basso che permetterebbe di cambiare iPhone praticamente ogni anno, in una sorta di leasing a medio termine come avviene ormai per molte automobili. Gli utenti potrebbero così ammortizzare la spesa di acquisto e avere tra le mani un nuovo modello a ogni generazione, mentre a Cupertino verrebbero massimizzati in pochi mesi i profitti sulla vendita degli smartphone.

Di cosa si tratta

Il programma iPhone Upgrade è la proposta attualmente vigente che più si avvicina alla forma di abbonamento che Apple potrebbe lanciare nel prossimo futuro: questo piano permette di dividere in 24 rate il costo di un iPhone, decidendo alla fine dei due anni se tenere il dispositivo che si è a acquistato o se cambiarlo con uno nuovo ricominciando a pagare le rate. Una sorta di finanziamento che permette di ammortizzare il costo del telefono ma che offre la possibilità di tenerlo una volta finito il pagamento.

Il piano in abbonamento studiato dai vertici di Cupertino sarà più vicino ad un leasing: il costo totale dell'iPhone non verrà diviso in rate ma sarà attivato un abbonamento mensile - variabile a seconda della fascia di iPhone scelto - con un costo fisso e duraturo nel tempo. Dopo un anno si dovrà per forza di cose restituire il telefono, che verrà sostituito con il modello più recente. Un affitto a medio/lungo termine di prodotti Apple, un programma di fidelizzazione per tutti i patiti della mela e per quelli che desiderano avere tra le mani sempre le ultime novità del momento.

Possibili prezzi

A livello di prezzi, sugli abbonamenti per gli iPhone sono già state fatte tante ipotesi. Quelle più probabili vengono assimilate al costo base del programma Upgrade, ovvero 35 dollari. Bloomberg ipotizza un prezzo di abbonamento variabile a seconda del telefono scelto. Un iPhone 13 andrebbe, quindi, a costare 35 dollari, che diventano 45 per la versione Pro e 50 per quella Pro Max. Prezzi che non includeranno nessun piano tariffario ma che permetteranno di ottenere il dispositivo.

Se però, come vociferano in tanti, nel prezzo venisse compreso anche l'abbonamento completo ad Apple One (che costa da solo 15 euro e che comprende i vari Music, TV, Arcade e Cloud) e AppleCare allora le cose inizierebbero a farsi davvero interessanti. Gli utenti non solo avrebbero accesso al meglio della tecnologia Apple, ma anche a tutta la galassia di servizi che offre ad un prezzo altamente concorrenziale, a patto di mettere in conto di dover pagare "per sempre" una rata variabile tra i 35 e i 50 euro. Un gioco che vale la candela? Per Apple certamente si.

Guadagni esponenziali

In un periodo dove la scarsità di materie prime è sempre più forte e i costi di produzione aumentano, le aziende tech stanno vivendo di ricavi sempre più risicati. La corsa all'aumento dei prezzi è palese e tutti gli smartphone, soprattutto quelli di prima fascia, stanno diventando prodotti quasi di lusso, con cifre di accesso che in pochi sono disposti a spendere con costanza. Da qui la voglia di dividere e ammortizzare il costo in più mesi ma anche quella di cambiare sempre meno di rado i propri dispositivi.

Apple, secondo alcune ricerche, guadagna poco meno di 800 dollari dalla vendita di un singolo iPhone che, di media, viene sostituito con uno nuovo dopo circa 3 anni. Con un abbonamento si andrebbe a creare un profitto costante e potenzialmente molto più alto e si potrebbe dare vita a un parco di telefoni ricondizionati da rivendere e con soli 12 mesi di utilizzo.
Ad esempio, con un prezzo di listino di 799 dollari per iPhone 13 venduto in abbonamento a 35 dollari al mese, Apple in tre anni andrebbe a guadagnare 1260 dollari, cifra ben più alta rispetto alla vendita una tantum di un solo dispositivo. Una massimizzazione dei profitti totale che porterebbe ad un aumento dei guadagni per Apple del 40% e con un un ulteriore guadagno sul mercato dell'usato, visto che tutti i telefoni sostituiti tornerebbero direttamente alla casa madre.

Convenienza anche per l'utente?

Se per Apple il guadagno potrebbe essere totale, dove sarebbe, invece, la convenienza per gli utenti nel sottoscrivere un abbonamento del genere? Molto, se non tutto, dipenderà dai vincoli che Apple creerà per la sottoscrizione, dalle assicurazioni che ci saranno su eventuali malfunzionamenti o danneggiamenti e sui servizi accessori che verranno offerti.

Se sarà possibile disdire ogni anno la sottoscrizione e se l'abbonamento darà accesso all'Apple Care e a un contatto diretto coi tecnici di Cupertino per eventuali problemi, allora l'iPhone in leasing sarebbe un'opzione altamente praticabile per chi desidera ammortizzare il più possibile il costo di un telefono di prima fascia e avere contestualmente la possibilità di accedere il più presto possibile ai modelli di ultima generazione. In due anni, a 35 dollari (o euro) al mese non si arriverebbe nemmeno a pareggiare il prezzo di listino di un normale iPhone 13 e si avrebbe già tra le mani l'eventuale iPhone 14 uscito dopo 12 mesi.

Scelte difficili

Se i vincoli di durata e sottoscrizione fossero diversi e le assicurazioni su danni o malfunzionamenti più stringenti, allora le cose andrebbero soppesate in maniera diversa, unite a tutto ciò che Apple deciderà di comprendere all'interno dell'abbonamento. Se verranno inseriti anche tutti i servizi della galassia della mela si avrebbe a che fare con una svolta senza precedenti per l'industria.
Siamo anche qui nel ramo delle più mere ipotesi, con i prezzi per la sottoscrizione che potrebbero essere anche ben più alti di quello che ci si aspetta. Tutto, perciò, andrà valutato al meglio quando il progetto sarà concreto e tutte le variabili finalmente ufficiali.

Va da sé che una formula come questa sia molto meno conveniente per chi non tende a cambiare così spesso il telefono e che non smania per avere sempre gli ultimi modelli. Con un ottimo servizio clienti e una vita media comunque abbastanza alta, seppure al netto degli endemici problemi di qualsiasi smartphone, un iPhone può durare benissimo molto più di tre anni e continuare a funzionare abbastanza bene e senza troppi intoppi.

Scelte che ognuno di noi farà a seconda delle sue abitudini d'uso ma che non minano la grande curiosità nello scoprire se Apple avrà davvero trovato una nuova gallina dalle uova d'oro con cui aumentare i suoi guadagni e se gli amanti della mela avranno tra le mani il servizio definitivo per placare la loro costante voglia di novità e aggiornamenti.