iPhone XS, Sky a Comcast e Di Maio: le news tech della settimana

Settimana poco movimentata, ma comunque ricca di novità: Rupert Murdoch su tutti ha chiuso la propria epopea in Sky vendendo a Comcast.

iPhone XS, Sky a Comcast e Di Maio: le news tech della settimana
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Si chiude l'ultima settimana di un settembre ricco di annunci, dall'IFA di Berlino alla nuova generazione di iPhone XS di Apple, disponibile da una settimana nei vari mercati selezionati, e su cui si sono concentrate molte delle notizie degli ultimi giorni. Tra i protagonisti c'è stato anche il Vicepremier, Luigi Di Maio, che ha convocato un tavolo al MISE per parlare della transizione verso il digitale delle TV, e Rupert Murdoch che ha chiuso la propria epopea in Sky.

Sky vende a Comcast

Settimana assolutamente storica per il settore televisivo mondiale. Dopo le indiscrezioni di qualche giorno fa, a seguito dell'offerta da 29,7 miliardi di Sterline presentata da Comcast per Sky, si è finalmente chiusa una delle vicende più spinose e difficili degli ultimi mesi, che ha visto protagonista la vendita della televisione satellitare più importante del globo.
Il colosso americano ha infatti presentato un'offerta da 29,7 miliardi di Sterline, di circa 17,28 Sterline ad azione, per rilevare la televisione, contro i 26,9 miliardi di Sterline di Murdoch, che da tempo aveva intenzione di rilevare la parte restante.
Dinanzi all'evidente impossibilità di spingersi oltre, però, il magnate australiano ha deciso di cedere la parte restante delle proprie partecipazioni in Sky, circa il 39%, a Comcast. L'offerta è stata accettata anche da Walt Disney, che aveva rilevato il pacchetto intrattenimento di Fox. La spesa complessiva di Comcast si aggirerebbe intorno ai 48,6 miliardi di Sterline, debito compreso. Soddisfatto il CEO di Walt Disney Bob Iger, il quale ha affermato che le risorse ricavate "ridurranno sostanzialmente il costo dell'acquisizione di Fox e ci consentiranno di investire per creare contenuti di alta qualità".

iPhone XS ed XS Max, i primi rapporti

Si è conclusa la prima settimana "piena" di disponibilità per i nuovi iPhone XS ed iPhone XS Max, che sono stati tra i protagonisti assoluti delle ultime settimane.
Secondo quanto riportato dal Businessweek, la prima fonte di guadagno per i nuovi cellulari della Mela sarebbe la memoria, in base ad una strategia messa in atto da Apple e che prevede costi per gli utenti significativamente più alti man mano che aumentano i GB disponibili. Interessante anche notare come, a differenza di altri settori, quello delle memorie flash NAND non abbia subito alcun tipo di rincaro.
Come da protocollo è arrivato anche il rapporto relativo ai costi delle componenti dei nuovi iPhone XS Max. E' stato preso in esame il modello con memoria interna da 256 gigabyte, per cui sono stati stimati costi a 443 Dollari, di 50 Dollari superiore ai 395,44 Dollari dell'iPhone X da 64 gigabyte dello scorso anno. La componente più costosa è risultata essere il display, seguito a ruota dal chip A12 Bionic ed il Modem, ma per l'intero listino prezzi vi rimandiamo al link poco sopra.
Interessante anche il rapporto pubblicato da Consumer Reports, che si focalizza su un confronto tra iPhone X ed iPhone XS. Secondo gli analisti le differenze sono poche, al punto che per coloro che hanno acquistato il top di gamma dello scorso anno viene sconsigliato di effettuare l'upgrade, nonostante lo schermo sia stato descritto da DisplayMate come il migliore tra quelli attualmente presenti sul mercato.
Sull'effettiva domanda del mercato invece i rapporti sono contrastanti: secondo alcuni iPhone XS Max avrebbe quadruplicato iPhone XS in termini di vendite, mentre secondo altri sarebbero inferiori alle aspettative.

Di Maio al MISE parla della nuova TV digitale

Settimana movimentata anche dal fronte digitalizzazione. Il Ministro dello Sviluppo Economico ha infatti convocato a Roma il Tavolo TV 4.0 a cui hanno preso parte i rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria ed operatori televisivi. Obiettivo delle discussioni è "Accompagnare questo processo di transizione digitale del sistema radiotelevisivo, coordinando le attività di rilascio della banda 700 per assicurare che il trasferimento delle frequenze avvenga senza ritardi rispetto alle scadenze stabilite e per garantire un uso efficiente dello spettro radioelettrico. Le frequenze sono infatti uno degli asset fondamentali e indispensabile per lo sviluppo del 5G".
Nel corso delle discussioni Di Maio ha reso noto che il Governo non intende accettare alcun tipo di ritardo sul 5G, ed ha esortato gli operatori televisivi a liberare la banda 700 MHz in cui si trovano attualmente i mux, per spostarsi sulla sub-700. Molte compagnie (tra cui Mediaset, RAI e le tv di Cairo) avrebbero fatto opposizione, chiedendo condizioni vantaggiose per effettuare il trasferimento.
Di Maio però, pur dicendosi aperto a possibili interventi correttivi ed integrativi, ha affermato che è arrivato "Il tempo che in Italia si inizi ad anticipare il futuro e a fare investimenti che vanno nell'ottica delle nuove tecnologie: la prossima 'Netflix' può essere italiana se sviluppiamo a casa nostra le piattaforme del futuro".