iPhone Xs e Xs Max: cosa ci piace, e cosa meno, dei nuovi smartphone Apple

I nuovi iPhone Xs e Xs Max arriveranno presto sul mercato, diamo uno sguardo a cosa ci è piaciuto e cosa no dei nuovi melafonini.

iPhone Xs e Xs Max: cosa ci piace, e cosa meno, dei nuovi smartphone Apple
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iPhone Xs e Xs Max hanno catalizzato l'attenzione degli appassionati di tecnologia. Del resto, l'arrivo dei nuovi melafoni è da sempre un'occasione di dialogo, alle volte anche acceso, tra i sostenitori di Cupertino e quelli che invece prediligono la concorrenza.
In questo articolo vi diremo cosa ci è piaciuto e cosa meno dei nuovi smartphone, con un taglio assolutamente personale. In questa fase post presentazione le certezze sono poche, cercheremo quindi di analizzare i pro e i contro della nuova line-up di fascia alta di Apple, in attesa dell'arrivo delle prime recensioni.

Un iPhone ancora più grande

Chi scrive non si è fatto problemi a portarsi in tasca un Lumia 1520 per oltre un anno e mezzo, per cui le dimensioni di iPhone Xs Max non ci spaventano, anzi rendono il phablet della mela ancora più interessante. Un piccolo confronto con iPhone 8 Plus spiega bene quanto la cura dimagrante fatta alle cornici del display abbia giovato.
Apple ha aumentato la dimensione dello schermo da 5.5 a 6.5 pollici, nonostante questo iPhone Xs Max sia leggermente più corto (157.5 mm contro 158.5 mm) e più stretto del precedente modello Plus. L'unico elemento ad aumentare è lo spessore, ma di solo 0.2 mm.

Se siete quindi abituati alle dimensioni di iPhone 8 Plus non noterete alcuna differenza rispetto al nuovo Xs Max, anzi, lo schermo di dimensioni maggiorate, per di più con tecnologia OLED, sarà sicuramente una gradita sorpresa. Se a questo aggiungiamo il supporto agli standard HDR10 e Dolby Vision, otteniamo uno degli schermi potenzialmente migliori sul mercato.

Il nuovo processore Apple A12

Apple A12 porterà importanti novità, ancora tutte da scoprire. Il motivo? L'avanzamento del processo produttivo da 10 a 7 nanometri dovrebbe fornire un boost rilevante all'autonomia dei nuovi iPhone, consentendo ad Apple di arrivare per prima sul mercato con una CPU di nuova generazione. Il 16 ottobre sarà il turno di Huawei con il suo Kirin 980, che sarà montato sul prossimo Mate 20 Pro, per cui anche il mondo Android non dovrà attendere molto per avere un concorrente all'altezza.
Tornando all'A12, Cupertino ha puntato su una CPU dotata di 6 Core, di cui due ad alte prestazioni e quattro invece pensati per i compiti più semplici dal punto di vista computazionale. Oltre a questi troviamo una nuova GPU con quattro Core, il 50% più veloce rispetto al passato, e un Neural Engine con 8 Core dedicati. Un processore decisamente complesso quello creato da Cupertino, da cui ci aspettiamo molto soprattutto dal punto di vista dell'ottimizzazione energetica.

iOS 12

La nostra prova del nuovo OS di Apple ha mostrato tutte le potenzialità della dodicesima incarnazione di iOS. Un sistema operativo che non si rivoluziona in questa nuova versione, ma che va a ottimizzare al meglio le sue prestazioni, consentendogli di funzionare molto bene anche su modelli datati.

Considerato questo aspetto, ci aspettiamo ottime prestazioni con i nuovi modelli, che godono di una potenza di calcolo superiore rispetto al passato.

I prezzi italiani

Iniziamo ora con gli aspetti che ci sono piaciuti di meno, e il primo non poteva che riguardare i prezzi. Gli iPhone sono sempre stati cari, non ci stupisce quindi il listino proposto da Apple per questi nuovi modelli. A far storcere il naso sono però le cifre italiane che, ancora una volta, sono le più alte al mondo.
Basti pensare come iPhone Xs da 64 GB costi 999$ (più tasse) negli Stati Uniti, diventando 1383 euro in Italia, al cambio attuale. Va specificato che il sovrapprezzo non dipende esclusivamente da Apple, ma di certo la casa della mela non ha fatto nulla per limitare la discrepanza di prezzo nel nostro Paese. Gli utenti italiani dovranno quindi spendere di più per avere gli ultimi melafonini, ancora una volta.

Niente USB Type C 3.1

Lo standard USB Type C 3.1 è ormai sempre più diffuso, non solo nel campo della telefonia. Dai TV ai monitor, passando per gli hard disk esterni, questa interfaccia è ormai utilizzata da milioni di dispositivi, anche da Apple stessa per i MacBook. Nelle scorse settimane, diversi rumor avevano indicato la possibilità della sua integrazione nei nuovi iPhone, un segno di apertura importante per Apple, che avrebbe anche reso la vita più semplice ai suoi utenti, grazie a una compatibilità superiore e a un costo inferiore in caso di bisogno di un nuovo cavo.

Vedere la porta Lightning ancora al suo posto, nel 2018, fa un certo effetto, visto che viene utilizzata solo da iPhone, iPad e iPod. Durante l'evento, sono stati diversi i richiami all'animo green dell'azienda, aspetto che viene da sempre considerato centrale da Apple. Allora perché non utilizzare uno standard ormai diffuso in diversi settori tecnologici, evitando così la produzione di adattatori, cavi e periferiche esclusivamente per i device Apple? La risposta a questa domanda è ovvia, gli affari sono affari, ma speriamo che il prossimo anno le cose vadano diversamente.

iPhone Xs vs iPhone Xr

Riuscirà Apple a distinguere i due telefoni agli occhi dei non appassionati di tecnologia? Una domanda meno scontata di quanto si possa pensare. Materiali e design differenti, singola fotocamera e schermo LCD. Queste sono le differenze più lampanti tra iPhone Xr e Xs, a fronte però di un prezzo di vendita più aggressivo per l'entry level Apple, che inoltre utilizza lo stesso processore dei modelli superiori, a tutto vantaggio della longevità del prodotto.

Saranno le specifiche superiori del modello Xs o il prezzo più conveniente dell'Xr a colpire maggiormente il pubblico? Difficile dirlo ora, ma si preannuncia una dura lotta tra i due device, anche se la propensione alla spesa degli utenti Apple, abituati a cifre consistenti per avere gli ultimi melafonini, potrebbe avere la meglio.