iPod addio: è stato l'oggetto tecnologico più rivoluzionario di sempre?

Lo stop alla produzione di iPod mette il punto su una delle storie più belle, affascinanti e significative di Apple e probabilmente di tutto il mondo tech.

iPod addio: è stato l'oggetto tecnologico più rivoluzionario di sempre?
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La fine di un'epoca. Con l'annuncio dello stop alla produzione di nuovi iPod, anche Apple ha dato il definitivo addio ad una delle sue creature più amate. Più di vent'anni di storia che giungono ufficialmente al termine: gli ultimi rimasti dell'iPod Touch 2019 saranno venduti fino ad esaurimento scorte, poi del popolare lettore musicale della mela resterà solo il ricordo. Nessun aggiornamento, nessuna nuova produzione, solo un ricordo, un viaggio nel passato di uno dei prodotti più iconici della nostra epoca, nato da un'intuizione geniale di Steve Jobs e capace di portare Apple verso la modernità, trasformandola nel colosso che è oggi.

Un prodotto rivoluzionario

Sin dalla sua presentazione, l'iPod divenne un'icona: era il 23 ottobre 2001 e Jobs lo estrasse dalla sua tasca tenendolo in mano; era sottile, pesava 186 grammi e poteva essere portato ovunque. 1000 canzoni in una tasca, questo lo slogan geniale con cui questo piccolo oggetto divenne la tendenza degli anni a seguire. Tutti gli aggiornamenti e i nuovi modelli portarono avanti per anni quella geniale idea di fondo: la capacità aumentava, la tecnologia migliorava, l'offerta si differenziava e il prezzo scendeva.

Il lettore mp3 di Apple ha fatto scuola perché poteva essere acquistato da chiunque senza spendere un patrimonio. I più esigenti sceglievano il massimo della capacità e della tecnologia disponibile, i più sportivi optavano per lo Shuffle senza schermo, per non parlare del Nano, una versione ibrida amata da tutti e poi del Touch, una sorta di iPhone senza le funzioni per telefonare. Con il passare del tempo, iPod è gradualmente finito nel dimenticatoio, soverchiato da device capaci di assorbirne le funzioni offrendo però molto di più. Un cambio di rotta che, senza la geniale idea di Jobs e soci non si sarebbe mai concretizzato.

Un oggetto imprescindibile

"La musica è sempre stata nel DNA di Apple. Portarla a centinaia di milioni di utenti come ha fatto l'iPod non solo ha avuto un impatto enorme sull'industria musicale, ma ha anche ridefinito il modo in cui le persone la scoprono, la ascoltano e la condividono. Oggi, l'essenza di iPod continua a vivere. Abbiamo integrato un'incredibile esperienza musicale su tutti i nostri prodotti, da iPhone e Apple Watch fino a HomePod mini, e anche Mac, iPad e Apple TV". Le parole di Cupertino sono in questo senso piuttosto significative.

Senza iPod non ci sarebbe mai stato nemmeno iPhone e non è un delitto definire iPhone il figlio naturale del lettore mp3 della mela. In fondo, il primo smartphone dell'azienda americana non faceva altro che affiancare al cuore di iPod e delle sue funzioni un'altra serie di caratteristiche fondamentali. Funzioni che sono alla base di tutta una galassia di prodotti che senza il loro illustre predecessore non sarebbero mai esistiti.

Il punto d'incontro perfetto

L'arrivo di iPod nel lontano 2001 fu un atto di coraggio non indifferente per Apple, che non aveva ancora la conoscenza e la forza tecnologica per produrre telefoni cellulari ma era consapevole che il futuro era nei dispositivi portatili. Senza troppi fronzoli o voli pindarici, Apple si concentrò su una sola e fondamentale funzione, sfruttando una delle passioni più forti degli utenti, la musica. Grazie a internet e a iTunes, il paradigma di ascolto stava cambiando: il supporto fisico stava perdendo importanza in favore di un digitalizzazione dei contenuti.

Ascoltare la musica in mp3 era più facile e veloce, tendenzialmente meno costoso e permetteva di portarsi ovunque un numero spropositato di brani. L'iPod velocizzò ulteriormente questo cambio di visione, raggiungendo il punto d'incontro perfetto tra le esigenze del pubblico dell'epoca e il cambio totale che stava avvenendo nel mondo sociale e tecnologico grazie a internet. A puntellare tutto questo, un dispositivo che non ha mai veramente avuto eguali: veloce, reattivo, facile da usare e con una qualità di ascolto di altissimo livello.

La fine di un sogno

L'iPod era un lettore di musica digitale praticamente perfetto, costava poco ed era accoppiato ad un servizio completo come iTunes. Non a caso, nell'epoca del suo massimo splendore deteneva da solo oltre l'80% del mercato dei lettori mp3. Il punto di incontro fra design, moda e funzionalità che Apple non sarebbe quasi mai più riuscita a raggiungere nella sua storia. Con poche funzioni a Cupertino riuscirono a fare tantissimo, portando avanti un rinnovamento di design e un miglioramento costante e continuo. Poi le cose sono cambiate: l'evoluzione tecnologica ha portato la stessa Apple su altri lidi e le abitudini di ascolto del pubblico sono ulteriormente cambiate.

La continua evoluzione di internet, l'arrivo del cloud e l'esplosione dello streaming in ogni sua forma hanno trasformato anche il modo delle persone di rapportarsi con canzoni e album. La musica non si compra più, non si possiede, ma è un enorme catalogo accessibile a un prezzo ridotto. Una trasformazione che l'ha resa molto più facilmente fruibile e, per certi versi, molto meno preziosa per chi cerca un ascolto più superficiale. Gli smartphone e le app hanno contribuito a tutto questo, rendendo iPod e tutti i lettori mp3 oggi terribilmente fuori dal tempo.

L'importanza di iPod

Eppure, anche a costo di passare per vecchi e inguaribili nostalgici, la bellezza, la forza e il successo di iPod sono per certi versi irripetibili, figli di un'epoca di grandi cambiamenti, di un primo assaggio di quel futuro che per tanti anni avevamo solo sognato. Apple fu capace di rivoluzionare completamente le abitudini d'uso di milioni di persone, ottenendo un successo ineguagliabile. Fu il risultato di un'idea folle e di una rivoluzione che aveva tutte le carte in regola per fallire ma che si rivelò, invece, definitiva. Quello stesso seme si sarebbe poi riversato nell'iPhone, l'oggetto che più di tutti ha portato Apple nell'Olimpo. Eppure il fascino degli iPod e il suo essere così alla portata di tutti non è più tornato.

Con cifre relativamente basse si aveva accesso a un oggetto di culto bellissimo e potente, che eseguiva alla perfezione il suo lavoro. Oggi, ogni nuovo modello di iPhone è, per certi versi, un'evoluzione del precedente, con modelli flagship che in pochi possono permettersi. Oggetti che, soprattutto nelle prime iterazioni, rasentavano il carattere elitario oltre che rappresentare uno status symbol.

Quello spirito di innovazione, quell'accessibilità, quella solidità e quella voglia di continuo rinnovamento sembrano purtroppo persi per strada, finiti come la produzione dell'iPod, ultimo baluardo di un'epoca di pionieri dove alle grande idee seguivano prodotti incredibili e rivoluzionari. Vero, il piccolo lettore da mettere in tasca e parte del suo cuore vivono ancora nei prodotti tecnologici che portiamo con noi o che popolano le nostre case, ma nessuno di loro ha realmente il fascino e la forza di quel cambiamento epocale e indelebile che iPod aveva portato con sé vent'anni fa.