La nuova era Samsung Galaxy Fold: siamo pronti agli smartphone pieghevoli?

Il danno di immagine di Samsung dopo le vicissitudini del Galaxy Fold mettono qualche dubbio sulla reale forza degli schermi pieghevoli.

La nuova era Samsung Galaxy Fold: siamo pronti agli smartphone pieghevoli?
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Non se la sta passando poi troppo bene il primo smartphone pieghevole della storia. Il tanto atteso Galaxy Fold di Samsung, presentato qualche mese fa e testato da numerosi esperti del settore, si è dimostrato tanto particolare quanto difettoso in molti suoi aspetti. La bella e piacevole novità è stata spazzata via da una serie di problemi che hanno costretto l'azienda a ritirare i modelli fallati, posticipare la data di uscita e provare a risolvere i guai.
Le cose si stanno aggiustando ed è sempre più probabile che giugno diventi il mese giusto per lo sbarco sul mercato, ma queste difficoltà hanno acceso più di un campanello d'allarme: siamo davvero pronti per gli smartphone pieghevoli?

Di cosa si tratta

Le caratteristiche tecniche di questo prodigio della tecnica le conosciamo tutte. A livello di hardware ci troviamo davanti allo stesso processore che fa girare i recentissimi S10, capace di prestazioni di assoluto livello. La particolarità, naturalmente, risiede tutta nel display, che comprende un doppio modulo, di cui uno interno che si ottiene aprendo il dispositivo: da un 4.6 pollici si passa a un 7.3.
Proprio il display è stato fin da subito fonte di problemi di non poco conto che hanno coinvolto molti dei modelli utilizzati per le prove dagli addetti ai lavori: schermo intermittente, malfunzionamenti vari e scarsa tenuta della cerniera utile per tenere insieme i due schermi che compongono il device.
I tecnici hanno richiamato alla base i modelli difettosi e stanno ora lavorando alacremente per risolvere tutti i disastri: l'obiettivo è uscire prima del Mate X di Huawei ed essere i primi ad offrire al mercato mondiale uno smartphone pieghevole. Gli errori pare siano stati corretti ma la data di uscita ufficiale non è ancora arrivata.

Gravi problemi

La figura fatta dai coreani non è stata delle migliori, visto che i problemi sono arrivati su numerosi modelli che l'azienda aveva inviato a tecnici e giornalisti per le loro recensioni. Un riscontro negativo che ha portato a un ancor più negativo rinvio della data d'uscita. In Samsung non potevano fare altrimenti, visti i guastiche, in alcuni casi, si sono verificati dopo nemmeno un giorno di utilizzo.
Il primo vero guaio riguarda la cerniera che tiene insieme i due schermi e permette al Fold di aprirsi come un libro: nel modello di un giornalista si sarebbe formato un piccolo rigonfiamento sotto lo schermo, che ha poi portato alla sua rottura; colpa del piccolo spazio lasciato dalla stessa cerniera, che porterebbe polvere e minuscoli frammenti a infilarsi dove non dovrebbero mai entrare.
Se altri giornalisti hanno causato danni rimuovendo la pellicola protettiva inserita da Samsung per proteggere lo schermo, è proprio la cerniera e la sua "debolezza" strutturale il vero disastro cui far fronte. A esser messa in dubbio è anche la stabilità stessa del dispositivo, che in alcuni casi ha iniziato a funzionare male o a smesso di farlo dopo poco più di un giorno di utilizzo.

Mea culpa

I danni sono stati in qualche modo confermati dalla stessa Samsung, in un comunicato con cui l'azienda ha deciso di rinviare la data di uscita per provare a salvare il salvabile. Una perdita di credibilità di non poco conto, ma necessaria per evitare guai ulteriori. Nonostante le perdite economiche che certamente saranno notevoli per un dispositivo già in produzione, era più importante evitare di immettere sul mercato un prodotto difettoso a un prezzo di listino di 2000 euro. Le contromisure sono in fase di attuazione e numerose voci parlano di due soluzioni che Samsung starebbe mettendo in atto per risolvere i difetti. Fare aggiustamenti a livello strutturale su un prodotto già di per se finito sarà molto difficile ma pare che l'azienda farà in modo di intervenire nel modo più efficace possibile: per prima cosa verrà resa irremovibile la pellicola protettiva del display, con il dispositivo che sarà accompagnato da una serie di istruzioni dettagliate per evitare che l'utente provochi dei malfunzionamenti.
Verrà inoltre ridotto lo spazio tra il display e la cerniera di piegamento, in modo da evitare che detriti o polvere possano depositarsi sotto il pannello danneggiandolo irrimediabilmente. Le due soluzioni sarebbero già state vagliate, con il brevetto che verrà presto presentato per rendere il tutto operativo.

E se non bastasse?

L'azienda è stata velocissima nel correre ai ripari ma il timore di tanti è che tutto questo non basti per risolvere i problemi di un prodotto forse nato troppo presto, che avrebbe dovuto ricevere cure adeguate prima di essere dato in pasto alla massa.
C'è poi una questione di credibilità di non poco conto: chi sarà realmente disposto a spendere 2000 euro per un prodotto di questo tipo? Ammesso che qualcuno fosse interessato, lo sarà ancora dopo questo rinvio?

Samsung sta pagando lo scotto della sua stessa voglia di correre, della sua fretta di voler essere prima a tutti i costi.
La voglia di stupire, seppur coraggiosa, si è purtroppo rivelata un boomerang di portata inimmaginabile: nessuno poteva pensare che si sarebbero palesati errori di questo tipo, sicuramente una maggiore attesa sarebbe stata necessaria, vista la complessità che questa nuova tecnologia porta con se.

Rivoluzioni precoci

Gli schermi flessibili sembrano essere in tutto e per tutto il futuro del mondo tech e le grandi aziende, chi più chi meno, stanno tutte correndo in questa direzione. La sensazione, a livello generale, è che l'utente non sia ancora pronto a tutto questo. Lo stesso Fold, già in partenza e al di là dei recenti problemi, sembrava rivolto a una nicchia di pubblico piuttosto piccola, con capacità di spesa elevate e una passione tecnologica ai massimi livelli.
I malfunzionamenti potrebbero aver eroso ulteriormente questa piccola fetta di mercato, mostrando a tutti quanto questa tecnologia, seppur interessante, sia ancora giovane e immatura.

Certo, avere tra le mani dei dispositivi 2 in 1, capaci di essere piccoli e grandi allo stesso momento, è un traguardo importante per l'usabilità e l'esperienza generale degli utenti, ma si tratta di un obiettivo forse ancora lontano e per nulla alla portata. A livello attuale, per design e caratteristiche, le controindicazioni sembrano essere molto più forti degli aspetti positivi.
La tecnologia non sembra ancora pronta a supportare a pieno questo grande cambiamento. Eppure, come ogni rivoluzione, è normale che da qualche parte si debba partire. Onore a Samsung dunque, che sta provando a essere la prima fra tutte, con coraggio e un senso del rischio davvero altissimo. Spesso i fallimenti insegnano molto più di qualsiasi successo e forse l'era degli schermi pieghevoli doveva in qualche modo iniziare così. Da qui, non si può far altro che migliorare.