Le fotocamere di ASUS ROG Phone 3 alla prova: un device da gioco tuttofare?

Il nuovo ASUS ROG Phone 3 nasce certamente per regalarci la migliore esperienza di gioco mobile, ma che foto riesce a scattare?

Le fotocamere di ASUS ROG Phone 3 alla prova: un device da gioco tuttofare?
Articolo a cura di

A cosa serve uno smartphone da gaming? Beh chiunque sia finito su questo articolo conosce la risposta, a giocare i migliori titoli 3D mobile alla massima potenza, grazie a un hardware progettato appositamente e a un design che sappia distinguersi dalla massa. Su questo fronte, come avrete capito bene leggendo i nostri articoli specializzati, il nuovo ASUS ROG Phone 3 ha davvero pochissimi rivali, allora perché dedicargli un articolo che tratti soltanto di fotocamere, se la fotografia non è il "core business" del dispositivo?

La risposta a questa domanda è alquanto semplice: per provare a dimostrare come anche uno smartphone da gaming sia in grado di scattare buone fotografie, diventando all'occorrenza un piccolo tuttofare. Mettiamo dunque alla prova il nuovo ASUS ROG Phone 3, proprio come avevamo fatto con il fratello maggiore ROG Phone 2, e cerchiamo di capire fino a che punto possiamo spingerci con il top gamma della casa Taiwanese.
Ma prima di tutto partiamo dalla scheda tecnica. Analizzando le caratteristiche del telefono scopriamo che monta un sensore d'immagine Sony IMX686 da 64 MP, con dimensione di 1/1,7" e con pixel grandi 0,8 µm, dotato di tecnologia Quad Bayer da 16 MP e pixel da 1.6 µm, con apertura f/1.8 e 26,6 mm di lunghezza focale (35 mm equivalente).
Questo stesso sensore è adottato anche da tanti altri modelli del mercato attuale, sempre in casa ASUS lo troviamo ad esempio all'interno dei nuovi Zenfone 7 e 7 Pro, tanto per fare un esempio.

Sony dunque si è impossessata di una fascia enorme di mercato mobile, bisogna però scoprire come ASUS ha integrato il sensore all'interno della sua offerta, affiancandolo fra l'altro a una seconda fotocamera ultrawide da 13 MP con angolo di visione da 125 gradi (11 mm di lunghezza focale equivalente al 35 mm).
A completare il pacchetto anche una terza fotocamera Macro da 5 MP e un sensore frontale da 24 MP e 27 mm di lunghezza focale.

Le fotocamere del ROG Phone 3 in azione

Come ricordato in apertura, se sperate di prendere uno smartphone da gaming per insidiare - fotograficamente parlando - i migliori prodotti del mercato, focalizzati proprio su sensori e fotocamere, siete sulla strada sbagliata. Tuttavia il sensore principale Sony da 64 MP si è comportato davvero bene in condizioni di ottima luce, gestendo fra l'altro un buon HDR automatico. Per la prova ci siamo avvalsi infatti delle migliori tecnologie offerte dall'app fotocamera stock del telefono, pensiamo soprattutto all'aiuto dell'IA e all'HDR Automatico, non abbiamo giocato molto con la modalità 100% manuale proprio per scattare come farebbe un qualsiasi utente "medio", non un professionista per intenderci, le foto che troverete nell'articolo dunque può ottenerle chiunque, non solo un prosumer.
A Verona abbiamo scattato due foto in particolare che vogliamo mostrarvi: in entrambe l'HDR si è comportato in maniera egregia, alzando a dovere le ombre nello scatto del mercato e tenendo a bada la forte luce nell'immagine sotto i portici, quella con la bicicletta.

L'HDR si comporta molto bene anche con la fotocamera secondaria, l'ultrawide, come potete vedere sempre nelle immagini scattate al mercato in costume. Bisogna notare anche un certo bilanciamento nei colori: non c'è troppa saturazione, i blu sono abbastanza naturali nella maggior parte dei casi (anche se tendenti solitamente al rosso), toni gialli e arancioni alquanto realistici. Sul cielo non sempre il sensore Sony è impeccabile, bisogna fare attenzione, la situazione che stiamo per raccontare però non era delle più semplici.

Abbiamo messo alla prova il ROG Phone 3 in una strada completamente in ombra con il cielo parecchio illuminato, e qui l'HDR ha ceduto parzialmente il fianco; con l'ultrawide abbiamo perduto qualche informazione sul bianco, il cielo e le nuvole però sono rimasti visibili, con la fotocamera principale invece la gestione del cielo è sicuramente migliore, con più informazioni registrate anche se le nuvole sono leggermente "impastate".

Dove invece abbiamo perso le informazioni relative al cielo è stato in un vicolo stretto e adombrato. Una situazione che ha messo sotto scacco anche la nostra Sony A7R III (con la quale abbiamo dovuto recuperare parecchie ombre in post-produzione, mentre lo scatto del ROG Phone 3 è uscito così come lo state vedendo). Mentre vi lasciamo osservare altri scatti con buona luce effettuati sempre a Verona e sul lungolago di Lecco, passiamo alle foto in interni.

Abbiamo portato il ROG Phone 3 al Blue Note di Milano e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai risultati. Parliamo di un ambiente molto scuro, difficile da fotografare, eppure le due fotocamere del ROG Phone 3 sono riuscite a gestirlo abbastanza bene, sfruttando l'IA e tempi di scatto più lunghi del normale. Le persone in movimento infatti sembrano ombre, fantasmi, ma il contesto è ben visibile.
Buoni anche gli scatti durante il concerto vero e proprio, anche se qui abbiamo dovuto forzare l'esposizione perché il software tendeva a recuperare la luce d'ambiente e sovraesponeva i musicisti; quando capitano situazioni simili ci vuole un secondo a spostare il dito nel punto in cui desiderate la corretta esposizione, non c'è bisogno di scomodare la modalità manuale.

Abbiamo messo alla prova lo smartphone anche con un concerto all'aperto alla Biblioteca degli Alberi di Milano, una situazione davvero al limite, con i prati interamente al buio; ebbene la fotocamera principale ha comunque letto in maniera positiva le poche luci presenti nell'inquadratura.

Finito il concerto, facciamo un nuovo cambio di location, ci si sposta a Torino: qui piazza San Carlo illuminata di notte è venuta abbastanza leggibile, inoltre notare come il cielo non sia del tutto nero ma leggermente velato, con il telefono che è dunque riuscito a cogliere le nuvole presenti quella sera, esaltate dall'inquinamento luminoso della città.

Concludiamo così la nostra carrellata di immagini con uno scatto ultrawide a Milano, in Piazza Liberty, e con altre foto in notturna ottenute alle torri di Citylife e a piazza Gae Aulenti. Se il sensore ultrawide perde qualche colpo in notturna, pur tenendo a freno il rumore digitale grazie al software, la fotocamera principale è in grado di scattare buone immagini a paesaggi scuri statici, sempre sfruttando tempi più lunghi del normale. Lo notiamo negli scatti alla Torre Unicredit e al "lumacone" Generali, davvero ben leggibili e dettagliati nonostante le condizioni difficili.


Un piccolo grande tuttofare

Arriviamo così alle conclusioni. Pur non essendo il "core business" del ROG Phone 3, il comparto fotografico della compagnia di Taiwan può regalarci buoni scatti in molteplici situazioni. Promossi gli scatti all'aperto a luce "piena", con l'HDR Automatico che agisce come deve, così come quelli notturni oppure in interni, a patto che non abbiate soggetti in movimento quando c'è bisogno di alzare i tempi di esposizione.

Chiaramente la fotocamera principale da 64 MP ha una marcia in più rispetto alla ultrawide, questo però è un dettaglio comune a moltissimi smartphone dell'attuale mercato (anche perché installare più fotocamere di pari resa farebbe lievitare non poco i prezzi finali), inoltre gli scatti ultra grandangolari non sono certo da evitare in condizioni di buona luce, tutt'altro, attenzione soltanto al calar della notte, potrebbe esser meglio switchare sulla principale.
ASUS inoltre ci mette a disposizione un'app fotocamera stock davvero completa, ricca di opzioni e modalità di scatto e ripresa - compresa una interamente manuale per i fotografi più avanzati. Considerando tutto ciò all'interno di un pacchetto totalmente focalizzato sul gaming ad alti livelli siamo rimasti più che soddisfatti, con ASUS che ha fatto un buon salto di qualità dalla precedente generazione.