Le stelle più strane dell'Universo, dalla più grande alla più massiccia

Un viaggio alla scoperta delle stelle più estreme presenti nell'Universo. Avvertenze: vi sentirete davvero piccoli in confronto.

Le stelle più strane dell'Universo, dalla più grande alla più massiccia
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Ah l'Universo, un luogo talmente grande che è impossibile da immaginare, rappresentare e - molto probabilmente - da esplorare. Tutto questo incredibile spazio ha un diametro di circa 92 miliardi di anni luce (e stiamo parlando della parte osservabile). Nonostante sia per la maggior parte vuoto, composto da polvere spaziale, al suo interno ospita più di 100 miliardi di galassie.
Ogni singola struttura di questo tipo ospita da un minimo di dieci milioni fino a un massimo di mille miliardi di stelle. Immaginate, adesso, quanti corpi celesti possano ospitare queste galassie. Fatto? Lo sappiamo, è impossibile. Tuttavia, così come abbiamo fatto con i pianeti più strani dell'Universo, vale la pena di parlare delle stelle più strane dell'Universo: veri e propri mostri che vi faranno sentire estremamente piccoli.

UY Scuti, la stella più grande dell'Universo

UY Scuti è una stella ipergigante rossa (proprio come la sua "cugina" Betelgeuse) situata nella costellazione dello Scudo, ed è distante circa 9.460 anni luce dal nostro pianeta. Si tratta della stella più grande conosciuta, con un raggio medio 1708 volte quello del Sole (con un margine d'errore relativo a questa misura è di circa 192 raggi solari) equivalente a quasi 8 unità astronomiche; 1 unità astronomica è la distanza che c'è tra il Sole e la Terra, 150 milioni di chilometri. Ciò vuol dire che se fosse al centro del nostro sistema solare, la stella inghiottirebbe tutti i pianeti rocciosi, Giove, e arriverebbe a "sfiorare" Saturno.
UY Scuti ha un volume di circa 5 miliardi di volte quello del Sole ed è molto lucente, cosa che la rende una delle stelle più luminose della Via Lattea. Il corpo celeste in questione è grande circa tre volte di Betelgeuse e dovrebbe finire la sua vita come una supernova.
Il problema di questi astri, però, è uno: non hanno bordi ben definiti e sono quasi sempre irregolari. Gli astronomi, quindi, si sono concentrati sulla posizione che occupa la fotosfera. Tuttavia, nonostante questa sia la stella più grande conosciuta, non si tratta di quella più massiccia. La massa di UY Scuti si attesta di circa 30 volte volte quella del nostro Sole. Adesso una domanda sorge - sicuramente - spontanea: qual è quella più massiccia? La risposta è presto detta.

RMC 136a1, la stella più massiccia conosciuta

Con circa 315 masse solari, RMC 136a1 è la stella più massiccia conosciuta (fino ad ora). Nonostante la sua enorme massa, la stella si estende "solo" 30 volte il raggio del nostro Sole. Fa parte di un ammasso di stelle molto calde e luminose al centro di R136, la concentrazione centrale di stelle in NGC 2070. Non solo la massa, anche la sua luminosità è incredibile: splende 8.700000 volte più della nostra stella. La stella massiccia, inoltre, è caratterizzata da una temperatura superficiale di oltre 50.000 K (49.000 gradi Celsius, quasi 10 volte più calda del Sole).
L'evoluzione di R136a1 è incerta, poiché non si conoscono stelle comparabili che possano confermare il futuro di un astro di tale massa. Cosa accadrà alla morte di R136a1? Molti di voi penseranno "esploderà in una supernova", invece no. A fare questa fine sono le stelle tra gli 8 e le 150 masse solari, lasciando poi un residuo compatto sotto forma di stella di neutroni o buco nero.
Si ritiene, infatti, che le stelle supermassicce, come R136a1, terminino la loro esistenza esplodendo in ipernovae, un'ipotetica esplosione stellare simile alla supernova ma con un rilascio di energia almeno 100 volte superiore. Insomma, una fine estrema per una stella estrema.

EBLM J0555-57Ab, la stella più piccola

Ok, rilassiamoci un attimo con delle misure a portata di "sistema solare" e dove, finalmente, il nostro Sole potrà salire sul podio. EBLM J0555-57Ab è la stella più piccola conosciuta. Quanto piccola? Molto, visto che, in confronto, Giove è più grande. Si trova a 600 anni luce da noi, nella costellazione del Camaleonte.

Viene ancora considerata una stella per un motivo: la sua capacità di fondere l'idrogeno, ciò succede con una massa minima del 7.5-8% almeno di quella del Sole. Incredibilmente, EBLM J0555-57Ab è l'8.1% della massa del Sole, supera di poco il limite delle nane brune, ma rimane estremamente debole: è 2.000-3.000 volte meno luminosa del Sole. La cosa incredibile è che questo tipo di stelle sono le più diffuse nell'Universo.

Le stelle teoriche

Le stelle teoriche sono quei corpi celesti che non sono mai stati osservati direttamente. Ad esempio come un oggetto di Thorne-Zytkow, un'ipotetica tipologia di stella, costituita da una gigante o supergigante rossa che contiene al proprio interno una stella di neutroni. Alla fine, le due stelle si fonderanno insieme in un tempo compreso tra 100 e 1000 anni.

Una volta accaduto ciò, potrebbero verificarsi due fenomeni: la creazione di un buco nero stellare o la creazione di una stella di neutroni ancora più massiccia della prima. Alcuni astrofisici ipotizzano che all'interno di questi oggetti, durante la fusione, possano crearsi degli elementi del tutto nuovi rispetto alla classica nucleosintesi stellare.
Tuttavia, queste supposizioni non possono - almeno per adesso - trovare alcun riscontro, visto che non è mai stato osservato un oggetto di questo tipo. Da un punto di vista strettamente osservativo, infatti, un oggetto di Thorne-Zytkow apparirebbe simile ad una supergigante rossa.