Lenti a contatto smart: è questo il futuro degli indossabili?

Le lenti a contatto stanno diventando il dispositivo tech del futuro, ma quali sono le sue prospettive, tra metaverso e realtà aumentata?

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Il futuro dei dispositivi indossabili passa attraverso i nostri occhi. Con prototipi ormai in fase di definizione e sempre più funzionanti potremmo molto presto portare la Realtà Aumentata direttamente sui nostri occhi. Le lenti a contatto smart presentate al CES 2022 di Las Vegas aprono le porte a un futuro che attrae e inquieta, che apre a prospettive grandiose per il settore tecnologico ma che assomiglia terribilmente all'inquietante domani proposto dagli autori di Black Mirror. Due gli interessanti prototipi presentati, che si affiancano a quelli ancora in fase di sviluppo e già anticipati da altri brand, tutti pronti per cambiare radicalmente il modo di intendere la tecnologia e il nostro rapporto con essa.

Mojo Vision

Il primo progetto di lente a contatto smart è sviluppato da Mojo Vision in collaborazione con Adidas. Si tratta di un sistema pensato e sviluppato per gli sportivi che permette di mostrare direttamente sulla piccola lente i dati dell'allenamento in tempo reale, sia questo una corsa, un giro in bicicletta, una sessione di yoga o una partita di golf. L'obiettivo a lungo termine è però quello di sviluppare un prodotto che sappia sfruttare la Realtà Aumentata per venire incontro alle persone con difficoltà visive, aiutandole con uno strumento utile e ben sviluppato.

Dal 2017 Mojo si è gettata anima e corpo sul progetto della lente a contatto smart, sullo sviluppo delle microtecnologie per farle funzionare e sui processori interni che le permetteranno di essere "intelligenti" e capaci di riconoscere movimenti e situazioni nel miglior modo possibile. La commercializzazione sembra ancora lontana ma in pochi anni il team ha fatto passi da gigante e il momento fatidico potrebbe essere molto più vicino di quanto si possa pensare.

InWith

Il progetto di InWith è invece rivolto più specificatamente a persone con problemi di vista e si propone di aiutarle con lenti capaci di mettere a fuoco oggetti e di mostrare informazioni davanti alla pupilla: dalla velocità dell'autovettura alle informazioni del navigatore, fino a notifiche, orario e dati di vario genere. L'obiettivo è creare una versione compressa in due piccole lenti a contatto degli indossabili per eccellenza, gli occhiali.

Anche le lenti avrebbero così all'interno una connessione wireless capace di interfacciassi direttamente con il proprio smartphone. Certo, i problemi anche in questo senso sono numerosi e le ricerche su componenti e tecnologie ancora piuttosto lunghe e complesse. La miniaturizzazione dei componenti ha raggiunto livelli impensabili anche solo fino a pochi anni fa , ma sono ancora numerosi i problemi di alimentazione per far funzionare un oggetto come una lente a contatto o quelli per la trasmissione stabile dei dati tra lente e smartphone.

Le mirabolanti (e impossibili) iLens

iLens era stato il primo progetto apparentemente concreto di lente a contatto smart, portatrice di tecnologie innovative e funzioni incredibili. Dovevano essere commercializzate nel 2021 ma oggi, all'inizio del 2022, non si hanno più notizie. Certo, le funzioni che venivano presentate hanno ancora oggi dell'incredibile, cariche di fascino, bellezza ma anche un certa dose di inquietudine. Queste avveniristiche lenti a contatto dovevano poter registrare brevi filmati da far partire facendo l'occhiolino e da riguardare sul proprio smartphone, offrire informazioni sulla distanza dalle altre persone, dalle macchine o tra i mobili di casa grazie a moderne funzioni di realtà aumentata, avere uno zoom incorporato fino a 60x e capire quando si passa troppo tempo davanti a uno schermo.

I sensori presenti all'interno dovevano essere numerosi, a partire da un teleobiettivo per lo zoom, un misuratore della luce ambientale e un display per la realtà mista. Le lenti dovevano essere vendute con una custodia di ricarica e un tempo massimo di utilizzo di 12 mesi, con tanto di tre sostituzioni incluse nel prezzo. Proprio il prezzo di vendita rimane ancora un incognita così come la nuova data di uscita, se mai un prodotto del genere riuscirà a divenire davvero realtà nel breve periodo.

Ricerca scientifica

Che siano ancora sogni o realtà queste lenti smart portano a scenari piuttosto interessanti dal punto di vista medico. Più che per le loro funzioni smart e social, infatti, questi prodotti potrebbero avere risvolti piuttosto importanti nell'individuazione, nel monitoraggio e nel follow-up di patologie. Le lenti a contatto fotocromatiche che diventano occhiali da sole quando riconoscono la luce sono già realtà, così come quelle capaci di riconoscere alcuni tipi di malformazione agli occhi. Sono in fase avanzata di sviluppo anche prodotti capaci di modificare la forma dell'occhio per curare la miopia dei bambini o dei dispositivi capaci di guarire piccole ulcere sulla cornea.

Altri studi stanno portando avanti piccole lenti che saranno capaci di somministrare antistaminici alle persone allergiche o che monitoreranno i livelli di glucosio per le persone diabetiche. Più che la realtà aumentata sono quindi questi i risvolti più interessanti di questo tipo di tecnologie e non possiamo che accogliere con gioia gli investimenti di numerosi colossi tech in questo settore e le ricerche continue per far sì che questi prodotti diventino presto realtà.

Una tecnologia utile?

Che la realtà aumentata sarebbe stata il fulcro del nostro futuro modo di rapportarci con la tecnologia era un fatto da tempo assodato e quasi certo. Questa andrà però abbinata a dispositivi che saranno capaci di sfruttarla nel miglior modo possibile. Le lenti a contatto, forse molto più che gli occhiali, hanno tutte le carte in regola per regalare a questa tecnologia il massimo dell'efficienza e delle funzionalità. Sono usate da milioni di persone nel mondo, spesso preferite agli occhiali da vista e potrebbero davvero diventare l'indossabile meno ingombrante e invasivo che l'uomo sarà in grado di produrre. Le implicazioni sia mediche che tecnologiche e gli aspetti positivi che ne scaturirebbero sono numerosi e importanti ed è giusto che gli studi in questo campo vadano avanti il più possibile senza troppe remore o limiti.

Allo stesso tempo, naturalmente, occorrerà prestare parecchia attenzione alle questioni etiche e ai risvolti che tecnologie di questo tipo potrebbero avere. Trovare il giusto limite tra ciò che è davvero utile e ciò che porta ad una vera e propria alienazione della realtà è sempre difficile ma non per questo gli studi e il progresso in tal senso dovrebbero essere temuti o addirittura fermati. Starà poi a noi decidere se prodotti di questo genere sono adatti o dannosi per noi e per chi ci circonda. Al di là di tutte le criticità è però innegabile che dei dispositivi che saranno capaci di "curare" o individuare determinate patologie con poche mosse non possono che far bene all'umanità, alla sua crescita e al suo progresso. Non scordiamolo mai.