Meta Quest Pro è ufficiale: tutto ciò che c'è da sapere

Il nuovo headset VR targato Meta è ufficiale: il tanto atteso Project Cambria ora si chiama Quest Pro ed è sempre più vicino al lancio!

Meta Quest Pro è ufficiale: tutto ciò che c'è da sapere
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L'evento annuale Meta Connect 2022 dedicato a sviluppatori e amanti della realtà virtuale ha visto il CEO Mark Zuckerberg parlare a lungo con creator e professionisti del settore a proposito del futuro del metaverso e dell'ecosistema VR, ma tutti aspettavano soltanto una novità: Project Cambria. Dopo il momentaneo silenzio di metà 2022 e un leak di video e immagini dell'headset con il nome alternativo Meta Quest Pro, giunto come un fulmine a ciel sereno, il papà di Facebook è tornato a parlarne. Fortunatamente non ci sono soltanto anticipazioni intriganti sullo stato dello sviluppo: finalmente conosciamo nel dettaglio l'headset VR di fascia alta per la Mixed Reality!

Meta Quest Pro è realtà (mista)

Project Cambria diventa ufficialmente Meta Quest Pro e si propone come il futuro dell'interazione tra il mondo reale e quello virtuale, ovvero della cosiddetta Realtà Mista.

Chiariamo subito, pertanto, i casi di utilizzo e i piani per Quest Pro: non è né un successore né una variante di Quest 2, è un visore di fascia alta destinato a professionisti, early adopter, sviluppatori e aziende. Il suo prezzo al lancio lo chiarisce immediatamente, con 1.799,99 euro richiesti per l'acquisto del kit completo con headset, controller, caricabatterie da 45W e l'elegante dock di ricarica.
Per la realtà mista, Quest Pro offre una vista 3D a colori della propria stanza ricostruita tramite le telecamere posizionate frontalmente, alla quale si integreranno poi gli elementi virtuali sovrapposti. Proprio per questa ragione l'headset può essere indossato semplicemente poggiandolo sulla fronte, affinché si possa ancora vedere il mondo reale con la nostra visione periferica e guardando verso il basso. Per la realtà virtuale, invece, c'è l'inserto paraluce laterale e il funzionamento è lo stesso del già apprezzatissimo Quest 2.

Specifiche tecniche

A lavorare sotto la scocca è il chipset Qualcomm Snapdragon XR2+ Gen 1 con 12GB di RAM e 256GB di memoria interna: secondo Meta, dovrebbe offrire il 50% in più di potenza rispetto all'XR2 visto su Quest e garantire una migliore dissipazione termica. Il display è un LCD Quantum Dot con retroilluminazione Mini-LED dal refresh rate fissato a 90Hz e con risoluzione per occhio pari a 1800 × 1920 pixel.

Il visore è significativamente più sottile rispetto al Quest 2 grazie all'utilizzo di lenti Pancake, le quali supportano pannelli più piccoli per una migliore chiarezza visiva e un campo visivo più ampio, oltre a una gamma di colori più ampia del 30% e 75% in più di contrasto sempre se confrontato a Quest 2.
Un grande vantaggio è il supporto alla quasi totalità delle distanze interpupillari grazie allo slider da 55 a 75 millimetri da impostare manualmente, contro i tre slot fissi del Quest 2. Meno entusiasmante è l'autonomia, dichiarata da Meta attorno a 1-2 ore a seconda del contenuto. La tecnologia più interessante riguarda però il rilevamento di occhi e viso, con Eye Tracking opzionale, per mappare in tempo reale le espressioni facciali e riprodurle sul proprio avatar. Questo sistema opera con cinque telecamere interne: una per occhio, due per la parte inferiore del viso e una per quella superiore. Nel visore troviamo poi tre microfoni per una cancellazione del rumore più avanzata e speaker più direzionali sviluppati per "rendere le conversazioni più naturali". Infine, sul fronte tecnico si segnala il supporto a Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.2 per migliorare la qualità dello streaming.

I nuovi controller Touch Pro inclusi sono a tracciamento automatico grazie a tre telecamere e un chipset integrato. In altri termini, il tracciamento funziona in un raggio di movimento completo di 360 gradi. E include punte stilo da attaccare alla parte inferiore per disegnare su lavagne virtuali. Questi controller entro fine anno diventeranno disponibili anche per utenti Quest 2, ma andranno acquistati a parte a 349,99 euro.

Un dispositivo davvero per pochi

Senza considerare il cartellino da pagare, è evidente come il Meta Quest Pro sia concepito come dispositivo prettamente professionale: sebbene non manchino tecnologie social come la cattura delle espressioni facciali, le sue caratteristiche tecniche lo rendono forse un "prototipo per sviluppatori diventato realtà", complice un'autonomia molto bassa e casi di utilizzo quasi esclusivamente lavorativi.

I passi avanti rispetto al Quest 2 sono indubbiamente importanti, dal passthrough a colori ai testi più nitidi, ma i punti di domanda rimangono: gli esperti del mondo VR hanno già provato Meta Quest Pro dicendo la loro, lasciando trapelare pregi e difetti del dispositivo. Come spiegano gli specialisti di UploadVR, l'utilizzo per la realtà virtuale non è consigliato senza l'inserto paraluce completo da acquistare a parte, mentre la risoluzione per occhio singolo è addirittura inferiore rispetto al Pico 4 lanciato a fine settembre. Ciononostante, l'esperienza in Mixed Reality per l'utilizzo professionale risulta già sorprendente, sebbene siano necessari aggiornamenti software per rendere il passthrough a colori significativamente più nitido. I nuovi controller Touch Pro sono estremamente precisi e il feedback aptico è stato migliorato sensibilmente rispetto ai controller del Quest 2. Quest Pro fa l'occhiolino alle aziende che vogliono convertirsi gradualmente a esperienze lavorative tra realtà virtuale e realtà aumentata, ma da lontano i giocatori resteranno a guardare l'eventuale affermazione del dispositivo.

Prenderà davvero piede?

Dai primi hands-on sembra esserci già una idea diffusa: lavorare in realtà mista con Meta Quest Pro rende difficile farlo con gli strumenti fisicamente a nostra disposizione. L'integrazione di applicazioni dei pacchetti Adobe, Autodesk, ma soprattutto Microsoft con l'intera suite Office 365, nel formato a più finestre virtuali è il futuro agli occhi di Mark Zuckerberg e non solo: "Immediatamente mi sono mancati i tre nitidi, grandi display virtuali che stavano fluttuando nell'aria sopra il computer fisico Mac seduto di fronte a me. Al di fuori della realtà virtuale, era solo un piccolo laptop Mac con spazio desktop limitato. All'interno della realtà virtuale, quel Mac aveva una vasta configurazione multi-monitor con spazio per più finestre affiancate rispetto alla mia workstation desktop a casa", scrive Ian Hamilton di UploadVR.

A oggi può apparire come una voce fuori dal coro, date la titubanza degli attuali appassionati della realtà virtuale e l'opposizione dei detrattori delle tecnologie "distopiche" targate Meta. Il futuro potrebbe però sorprenderci tutti: la visione del metaverso secondo il CEO di Meta sarà prematura, ma prestare attenzione alla sua evoluzione è essenziale. Dopo Quest Pro con ogni probabilità seguirà un nuovo headset VR per l'utente medio dal prezzo più accessibile e con tecnologie più avanzate, come se questa iterazione professionale fosse solo il proving ground per l'avvenire. Con Meta Quest 3 apparentemente alle porte, indubbiamente Quest Pro attirerà l'attenzione di tutti coloro che sono interessati al mondo AR/VR.