Speciale nEUROn, il drone europeo

Il drone europeo è tra i primi in grado di funzionare senza bisogno di pilotaggio remoto, grazie all'intelligenza artificiale di cui è dotato. Al suo sviluppo collaborano diversi paesi, tra cui l'Italia.

Speciale nEUROn, il drone europeo
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I droni militari svolgeranno nei prossimi anni un ruolo sempre più importante all’interno delle forze di difesa di molte nazioni di tutto il mondo. Gli Stati Uniti, leader in questo settore, hanno investito notevoli risorse nello sviluppo di vari modelli di UAV (Unmanned Aerial Vehicle) i cui nomi sono ormai conosciuti non sono dagli appassionati di aeronautica. Parliamo principalmente del Predator, veicolo a pilotaggio remoto (APR) impiegato anche dal nostro paese per attività di ricognizione.
I droni militari, purtroppo, sono impiegati non solo per attività di sorveglianza, ma anche in azioni di combattimento. Nel gergo tecnico vengono definiti UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle ), il più conosciuto è il Reaper, prodotto dalla americana General Atomics.
Questo tipo di droni verranno sempre più utilizzati nei prossimi anni, potendo garantire una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali aerei con pilota a bordo. Innanzitutto, proprio l’assenza di un essere umano a bordo permette una maggiore flessibilità di utilizzo. Questi velivoli possono essere impiegati in missioni molto più lunghe, più complesse e in aree più rischiose, spesso con costi minori rispetto agli aerei tradizionali.
Anche l’Europa, visto l’enorme potenziale di questo genere di droni, ha deciso di intraprendere un programma di sviluppo che ha dato vita al nEUROn, il primo UCAV stealth europeo.

Eccellenza tecnologica europea

Questo velivolo ha un design davvero inusuale, sia per la mancanza del pilota sia per le sue caratteristiche stealth, che lo rendono difficilmente rilevabile dai radar. Il motore è la relativa presa d’aria si trovano, infatti, dove è situata normalmente la cabina di pilotaggio. Il nEUROn utilizza una configurazione ad “ala volante” senza una netta distinzione tra superfici alari e fusoliera ed è privo dei tradizionali timoni verticali presenti nella maggior parte degli aerei.
Ha una lunghezza di 9,5 metri ed un’apertura alare di 12,5, con un peso a vuoto di 4900 kg. E’ dotato di un propulsore Rolls Royce Adour Mk951 che garantisce una spinta di 6500 lbf (28,9 kn) consentendo una velocità massima di 0,80 Mach (l’80 % della velocità del suono). È inoltre dotato di un vano interno per gli armamenti in grado di ospitare 2 bombe a guida laser da 250 kg.
Il nEUROn è un velivolo tecnicamente definito come “dimostratore” in quanto non verrà utilizzato per vere missioni ma solo per studiare varie soluzioni tecniche che poi verranno impiegate in velivoli più grandi. Gli obiettivi fondamentali del programma sono, infatti, valutare la sua forma aerodinamica, le sue abilità stealth, lo sviluppo di algoritmi di controllo che garantiscano un certo grado di autonomia di funzionamento del velivolo e le sue capacità di carico. Questo drone dovrà essere capace di portare a termine missioni di attacco aria-terra e di rilevare e di riconoscere obiettivi al suolo in modo autonomo. Non verrà pilotato direttamente, come altri velivoli simili, ma verrà controllato da terra attraverso un collegamento dati che consentirà di inviare all’aereo le informazioni sulla missione, da lì in poi sarà l'intelligenza artificiale del nEUROn a compiere tutte le manovre necessarie al completamento degli obiettivi prefissati.
Questo drone, inoltre, potrà essere controllato non solo da postazioni terrestri ma addirittura da altri piloti imbarcati su caccia di nuova generazione, come il francese Rafale.

Il progetto del primo UCAV europeo è nato nel 2003 su iniziativa del governo francese ed è oggi sviluppato da vari paesi europei: Italia, Svezia, Spagna, Grecia e Svizzera.
La francese Dassault Aviation è l’azienda che cura gli aspetti principali dello sviluppo, come il design, la progettazione, l’integrazione dei vari sistemi, l’assemblaggio finale e i vari test in aria e al suolo. Per quanto riguarda il nostro paese, l’Alenia Aermacchi si occupa del vano di carico interno, definito “Smart Integrated Weapon Bay” (SIWB), dei sensori interni (EO/IR) del sistema elettrico e del sistema di dati aereo. Alla svedese SAAB (Svezia) è affidato il disegno della fusoliera principale, i portelli del carrello di atterraggio, l'avionica, il sistema di alimentazione e del carburante. Alla Spagna (EADS - CASA) è demandato lo sviluppo delle ali, della stazione di controllo di terra e del collegamento dati. La Grecia sarà responsabile della fusoliera posteriore, del tubo di scarico e altre componenti, mentre la Svizzera svolgerà i test in galleria del vento a bassa velocità e lavorerà alle interfacce tra l'aereo e gli armamenti.
Per quanto riguarda i costi, la Dassault Aviation si è accollata il 50 per cento delle spese totali del programma (del valore 400 milioni di euro). L’Italia, attraverso l’Alenia Aermacchi, il 22 per cento per circa 90 milioni di euro. Il resto delle spese sarà a carico degli altri paesi europei. Il costo di ogni nEUROn è di circa 25 milioni di euro, molto meno di qualsiasi caccia classico.

Il nuovo velivolo è ormai in una fase avanzata di sviluppo. Dopo anni di progettazione e test statici, si è passati ad una fase di test in volo, per valutare tutte le funzionalità dell’aereo. Il primo esemplare ha effettuato il primo volo dimostrativo a fine 2012 dalla base militare francese di Istres e a febbraio ha completato il centesimo test di volo. Nelle prime fasi di valutazione delle varie funzionalità sono state studiati i sensori ottici, il collegamento dati e l’apertura del vano bombe. Nella seconda i sensori infrarossi ed elettromagnetici e le caratteristiche stealth.
Nelle prossime settimane lo sviluppo verrà portato avanti in Sardegna, presso la base di Decimomannu e il poligono di Perdasdefogu. Quest’ultimo fin dalla sua inaugurazione nel 1956 ha svolto un ruolo rilevante nella storia delle attività aeronautiche e spaziali del nostro paese. Qui si testeranno le armi il cui sviluppo verrà poi portato avanti in altre prove che si svolgeranno in Svezia.

nEUROn Il programma nEUROn rappresenta una chiara dimostrazione delle capacità ingegneristiche dell’Europa e del nostro paese. L’Italia svolge, infatti, un ruolo importante nella realizzazione di questo drone, costruendone alcune parti fondamentali. Questo velivolo sarà alla base di una nuova generazione di UCAV che solcheranno i cieli per i prossimi decenni. Ci auguriamo che le tecnologie impiegate in questo tipo di programmi possano, in futuro, trovare applicazione anche in ambito civile e non solo nei teatri di guerra.