Non chiamatele auto volanti: arrivano i VTOL, i taxi del futuro

In futuro i cieli di tutto il mondo saranno invasi dalle macchine volanti, che potrebbero rivoluzionare per sempre il modo in cui ci spostiamo.

Non chiamatele auto volanti: arrivano i VTOL, i taxi del futuro
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Siete a Milano, avete appena finito un briefing di lavoro e vi aspettano a Londra tra meno di un'ora e mezza. Un bel problema: pensare di arrivare in aeroporto, trovare un biglietto last minutes per poi districarsi tra check-in, controlli e deposito bagagli è semplicemente una follia. Non vi resta che estrarre il vostro cellulare, avviare una semplice app e chiamare un taxi volante che in poche decine di minuti vi aspetterà alla piattaforma più vicina. Un'ora dopo siete giunti a destinazione. Fantascienza? Non proprio, è il futuro che sempre più aziende stanno immaginando e che è destinato a diventare una solida realtà nei prossimi anni. Quanti? Difficile dirlo, ma vi basti sapere che i primi test in alcune città cominceranno già nel 2020.

I taxi del futuro

Si chiamano Vertical Take-off and Landing (VTOL) e potrebbero rivoluzionare per sempre i trasporti a distanza medio-lunga se tutto va come pianificato dalle diverse aziende che stanno investendo miliardi di dollari su questa scommessa.
Sia chiaro, gli aerei a decollo e atterraggio verticale non sono esattamente un'invenzione di oggi né dell'altro ieri, per quanto non siano poi tantissimi i modelli che rientrino nella definizione. Vi basti pensare che uno dei primi prototipi vagamente ascrivibili nella categoria lo ha brevettato Tesla negli anni venti del secolo scorso e che gli eserciti di molti paesi, incluso quello italiano, hanno in dotazione l'Harrier Jump Jet, un caccia famoso per il suo caratteristico decollo VSTOL (Vertical-Short Take-off and Landing). Quello di cui si parla con sempre maggiore insistenza negli ultimi anni, complice l'interesse sempre più incalzante e frenetico di mezza Sillicon Valley, sono le così dette -per altro impropriamente, come fatto notare da un simpatico articolo di The Verge - auto volanti: veicoli VTOL elettrici e spesso completamente automatizzati da impiegare massicciamente nel settore dei trasporti on-demand o per il semplice uso personale come il Moller SkyCar M400, il veicolo che ha acceso per primo la VTOL-mania quando fu annunciato al pubblico nel 2002. Veicolo che, per la cronaca, ad oggi non ha avuto troppa fortuna visto che deve ancora esserne prodotto un esemplare operativo, nonostante il progetto sia ancora in vita.

I principali player in questo momento: Uber

Pensavate veramente che fosse possibile parlare di qualcosa che promette di rivoluzionare il mondo dei trasporti senza dover fare i conti con Uber? Uber ha annunciato al mondo le sue ambizioni lo scorso anno, ad Ottobre, con la pubblicazione di una sorta di manifesto di 99 pagine in cui rivelava di essere a lavoro per costruire una vera e propria flotta di VTOL on-demand. Il servizio si chiamerà Uber Elevate. La compagnia, già nel suo manifesto, ha reso chiaro che non mira assolutamente, come molti altri competitor, alla progettazione di un veicolo marchiato Uber, quanto alla creazione di un servizio che garantisca piattaforme per il decollo e l'atterraggio di veicoli completamente elettrici nella maggior parte delle metropoli, oltre che un'infrastruttura digitale come quella già usata per le berline nere. Tutto questo stringendo accordi con startup promettenti e collaborando con enti governativi per assicurarsi di rendere questa cosa possibile nel minore tempo possibile. La cosa interessante è che Uber già un anno fa scriveva di non avere il minimo dubbio sulla plausibilità di una tecnologia che rende possibile un viaggio da San Jose a San Francisco in 15 minuti, invece delle oltre due ore e mezza che richiederebbe in macchina. Per questo non servirebbero più di cinque anni. Quello che preoccupava semmai la compagnia delle berline nere, è la possibilità che un servizio simile riesca ad incontrare il parere favorevole dei regolatori in tempi celeri. Per comprendere quanto sia legittima la preoccupazione, vi basti sapere che al momento non esiste nemmeno la possibilità di immatricolare un veicolo aereo completamente elettrico e un VTOL per uso civile non è ancora mai stato certificato dalla Federal Aviation Administration. Proprio per questo motivo Uber non ha la minima intenzione di bruciarsi e ha comunicato che intende giocare con massima lealtà e collaborazione nei confronti delle istituzioni. Insomma, quello dell'aviazione non è un campo che si presta molto alle strategie borderline della disruptive economy. Uber ha finalmente dato un'accelerata ai suoi piani circa le VTOL lo scorso mese, con un evento a Dallas chiamato Elevate Summit dove ha lanciato una vera e propria bomba: inizierà a testare un servizio di taxi volanti a Dallas e Dubai a partire dal 2020, anno in cui, proprio nella città degli Emirati Arabi, si terrà l'Expo. La flotta sarà fornita da aziende partner come Aurora Flight Sciences, Bell Hellicopter e Pistrel Aircraft, mentre le piattaforme di decollo e atterraggio saranno costruite in collaborazione con l'azienda di Dallas Hillwood. Dubai sarà anche un luogo chiave per apprendere come collaborare con le autorità per rendere il servizio possibile, Uber ha già annunciato di essere al lavoro con l'Autorità per le strade e i trasporti di Dubai per individuare le rotte dove effettuare i voli.

AirBus e Vahana

Anche AirBus vuole dire la sua sul fronte VTOL on-demand, con un servizio del tutto simile a quello che vuole offrire Uber. L'azienda produttrice d'aerei francese potrebbe essere uno dei player più interessanti nel futuro del trasporto on-demand, data la sua esperienza nell'aviazione tradizionale. AirBus per le sue ambizioni nel campo del trasporto aereo next gen si affida ad una sua sussidiaria creta ad hoc, la (A cubed). Proprio come Uber anche Vahana, il servizio di trasporto di AirBus, mira a fornirre la possibilità di prenotare un taxi volante con una semplice app; la compagnia ha mostrato un intrigante video di presentazione, dove vengono mostrati i pochi passaggi necessari per usare il servizio del futuro: con l'app ci si geolocalizza, proprio come avviene con Uber o Lyft, e si inserisce la destinazione; in pochi secondi si ha una stima del costo del viaggio e del tempo di volo. Confermando l'operazione, un veicolo completamente elettrico e senza pilota viene inviato alla postazione di decollo più vicina. Nel video ci viene mostrato come un volo dall'Hotel de Anza a San Joses fino a San Francisco impieghi 18 minuti, per un totale di 77$, circa il prezzo di un biglietto in prima classe su un freccia rossa. AirBus avrà modo di dire (e mostrare) di più sul futuro dei trasporti aerei al Paris Air Show di questa settimana. Ad ogni modo, in precedenza AirBus aveva parlato del 2021 come data per un possibile veicolo completamente operativo.

Lilium

Come sopra, anche in questo caso il mercato è quello dei taxi on-demand, tuttavia ci troviamo di fronte ad un progetto meno fumoso e, per certi versi, più all'avanguardia. L'azienda tedesca Lilium è già riuscita a testare con successo il primo jet-VTOL completamente elettrico. Lilium può contare su una schiera di investitori esperti, come Atomico, società d'investimento del fondatore di Skype Niklas Zennstrom. A differenza dei veicoli di AirBus o di Aurora Flight (quest'ultimi usati da Uber), quello di Lilium non impiega eliche per il decollo e per il volo, facendo leva esclusivamente sui suoi 36 motori elettrici. Per garantire una costruzione leggera e performante gli ingegneri di Lilium hanno addirittura fatto a meno della coda del veicolo. Il prototipo messo in volo aveva due posti e, per quanto gli ingegneri garantiscono che il veicolo sia in grado di volare in modo completamente autonomo, era controllato da remoto da un pilota, come se fosse un drone -al momento per ragioni di sicurezza non sarebbe possibile testare subito la guida autonoma. Una volta terminato, il veicolo dovrebbe avere ben 5 posti, come quelli di un vero taxi, e riuscire a coprire distanze fino a 300km. Daniel Wiegand in un'intervista ha ammesso di essere aperto a possibili collaborazioni con Uber.

Le macchine volanti da tenere in garage

Una delle cose interessanti dei VTOL on-demand è il fatto che sembra che Uber, Lilium e AirBus siano davvero interessate a fare di questi mezzi un trasporto di massa, grazie ad ampie flotte di veicoli che dovrebbero garantire un costo relativamente popolare. Tuttavia non mancano nemmeno interessanti progetti pensati per l'uso personale. Stiamo parlando di veicoli piuttosto costosi che difficilmente avranno un prezzo inferiore a quello di una super car, il che -almeno in un primo momento- li renderà di esclusivo appannaggio di pochi ricchi eccentrici. Ma del resto anche le primissime macchine, le televisioni e, addirittura, i frigoriferi sono partiti inizialmente come beni di lusso. Poi si sa come è andata a finire, quindi mai dire mai, magari in un futuro non troppo lontano ognuno di noi avrà un a vera e propria macchina volante nel proprio garage. O forse, più banalmente, non si diffonderanno mai in modo capillare, rimanendo relegati nel cesto delle diavolerie fallimentari. Una menzione speciale, ad ogni modo, la merita l'Aeromobil 3.0: di tutti i veicoli di cui abbiamo parlato in queste righe è l'unico che può essere chiamato effettivamente auto volante. A metà strada tra una super car e un piccolo aereo, l'Aeromobil 3.0 permette di guidare per le strade ad una velocità massima di 160 km/h. All'occorrenza può dispiegare un paio di ali e prendere il volo dopo un paio di centinaia di metri di rincorsa, per il decollo ne servirebbero invece 50. L'Aeromobil 3.0 promette fino ad un massimo di 700 km di autonoma e una velocità massima in volo di 200km/h. L'azienda slovacca Aeromobil ha di recente aperto i preordini per la sua auto volante. Il prezzo? 1.3 milioni di dollari. Dovrebbe essere commercializzata nel 2020 e richiederà un normale brevetto di volo per essere pilotata. Sempre sulla falsa riga dell'Aeromobil 3.0 è la TF-X di Terrafugia, veicolo ibrido a quattro posti pensato tanto per le strade urbane quanto per i cieli di tutto il mondo. In questo caso si torna però a parlare di decollo verticale: se l'Aeromobil alla pressione di un tasto spiegava un paio di ali, la TF-X risponde con un paio di eliche che inseriscono il veicolo a pieno titolo nella categoria dei VTOL e garantiscono un'autonomia di 805km con velocità massima di 322km/h. Annunciata per la prima volta nel 2013, la FT-X dovrebbe essere lanciata sul mercato nel 2021 anche se, a dirla tutta, è da un bel po' che non si hanno notizie del veicolo sui media.