Con l'OPPO Reno6 Pro 5G al Redbull Wake the City: la prova delle fotocamere

Siamo stati al Redbull Wake the City di Milano a provare le fotocamere del nuovo OPPO Reno6 Pro 5G: ecco com'è andata.

Con l'OPPO Reno6 Pro 5G al Redbull Wake the City: la prova delle fotocamere
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Il 9 settembre 2020 OPPO ha ufficialmente annunciato la nuova Reno6 Series, una serie che al top dell'offerta vede l'interessante Reno6 Pro 5G. Un telefono che siamo riusciti a provare in anteprima nel corso di un evento molto particolare: la Darsena di Milano è stata completamente trasformata da Redbull e dal suo Wake the City, evento che fra i main partner ha visto proprio OPPO.
Venti coppie di wakeboarder (11 maschili, 9 femminili) si sono date filo da torcere per l'intero pomeriggio del 4 settembre, fra ostacoli e acrobazie a pelo d'acqua. L'occasione perfetta per testare le possibilità delle nuove fotocamere dell'OPPO Reno6 Pro 5G. Per saperne di più sul telefono, vi rimandiamo alla recensione di OPPO Reno6 Pro 5G, per conoscere tutto il potenziale delle fotocamere installate a bordo invece continuate pure a leggere.

Un cuore da 50 MP per il Reno6 Pro

Partiamo dalla tecnica. La fotocamera principale del Reno6 Pro sfoggia un largo sensore Sony IMX766, grande 1/1.56" e dotato di una particolare tecnologia chiamata Omni Focus All-Pixel, un autofocus potenziato e preciso che funziona in accoppiata con un'elevata gamma dinamica.

50 i megapixel del sensore principale, affiancato poi da altre tre fotocamere/lenti: un teleobiettivo da 13 MP, una fotocamera ultra-grandangolare da 16 MP e una fotocamera Macro da 2 MP, oltre a un sensore dedicato esclusivamente alla temperatura del colore.

Il tutto ben si amalgama al software sviluppato da OPPO per la sua app fotocamera stock: possiamo non solo utilizzare le tradizionali funzionalità HDR, per spingere al massimo la gamma dinamica, ma anche sfruttare le capacità di intelligenza artificiale del Reno6 Pro 5G presenti all'interno della ColorOS 11.3, per ottimizzare ogni scena con i giusti colori e tempi di scatto. Le quattro fotocamere, più sensore di temperatura colore e flash, sono bene incassate in un retro davvero particolare, che l'azienda definisce OPPO Glow, una finitura opaca trasparente creata con l'ausilio di ben 20 brevetti differenti che evita il deposito delle fastidiose impronte.
Qui però sfociamo in un altro campo, il Redbull Wake the City sta per iniziare ed è tempo di mettere in funzione le fotocamere del telefono.

Sempre pronto all'azione

Utilizzando la fotocamera principale con sensore Sony si ottengono per forza di cose le immagini migliori. OPPO vi permette via software di utilizzare a pieno i 50 MP del sensore, come spesso accade sui terminali Android, però così facendo si va a perdere la possibilità di utilizzare anche le altre lenti, per la maggior parte del tempo abbiamo dunque scattato con l'opzione 50 MP spenta.

Questo perché la Darsena di Milano è molto grande, gli atleti del torneo Redbull erano troppo lontani per essere immortalati con la fotocamera grandangolare, dunque spesso e volentieri abbiamo sfruttato lo zoom ottico+digitale per catturare le varie acrobazie.

Anche con i 50 MP disattivati, la fotocamera principale garantisce fotografie molto nitide e dai colori brillanti, decisi, soprattutto se impostiamo le funzionalità di intelligenza artificiale. L'IA della ColosOS funziona con tutte le fotocamere di bordo e può aiutarci a migliorare colori e illuminazione in diverse situazioni.

Circa l'80% dei nostri scatti è stati eseguito con IA attivato e HDR attivo, questo perché l'OPPO Reno6 Pro 5G è uno smartphone pensato soprattutto per il "punta e scatta", non è un prodotto destinato ai professionisti che cercano file RAW da lavorare successivamente. Abbiamo dunque scattato come farebbe un normalissimo utente OPPO, ritrovandoci fra le mani file JPG di buona fattura.

Un tuttofare fino a 5x

Anche se per forza di cose durante l'evento Redbull non abbiamo potuto utilizzare le avanzate funzioni legate al Ritratto, con la ColorOS che promette di scontornare alla perfezione i soggetti inquadrati (anche nei video), abbiamo invece spremuto al massimo il teleobiettivo e lo zoom digitale, lasciandoci fotocamera principale e super-grandangolo per i totali panoramici.

Riguardando gli scatti che ci siamo portati a casa, con zoom fino a 5x l'OPPO Reno6 Pro 5G si comporta in maniera egregia, offrendo file ricchi di informazioni, ben contrastati e con colori brillanti. Dal punto di vista della temperatura colore, ci siamo accorti che lo smartphone tende a virare leggermente verso il blu, con il cielo azzurro che prende tonalità rossastre il più delle volte.

Tutto in ordine, nel senso che capita a moltissimi altri dispositivi e se non siete maniaci della fotografia, probabilmente neppure ve ne accorgerete. Nulla che non si possa correggere - eventualmente - in post-produzione, con i file JPG che comunque permettono di cambiare facilmente la temperatura colore e la saturazione dei singoli colori principali.

Se non siete fan di Abode Lightroom, le fotografie dell'OPPO Reno6 Pro 5G si possono utilizzare tranquillamente per uso social e per uso personale, nel senso che i vostri ricordi sono al sicuro con questo telefono, le immagini non "invecchieranno" facilmente nella memoria del vostro dispositivo - o sul cloud.

Ottima anche la messa a fuoco: prevedere le acrobazie a un evento come il Redbull Wake the City non è affatto facile, eppure lo smartphone non ci ha fatto perdere nessun momento clou.

La distanza ha ovviamente facilitato il compito, grazie a un +infinito istantaneo, per decine di volte però abbiamo provato ad attivare la fotocamera dallo stand-by e scattare immediatamente dopo, anche cambiando al volo la lente, e il Reno6 Pro è stato sempre incredibilmente preciso.
L'unico problema che abbiamo riscontrato ha riguardato solo pochissime immagini: a quanto pare, con IA e HDR attivati il Reno6 Pro esegue diversi scatti per poi metterli insieme alla ricerca del miglior risultato possibile. In alcuni casi la carrucola che spingeva gli atleti è stata "sdoppiata", assieme ai cavi, creando un effetto tutt'altro che appagante. Come detto però non è accaduto in tutti gli oltre centocinquanta scatti che abbiamo effettuato e non capita tutti i giorni di effettuare fotografie a una carrucola in movimento.

Bisogna fare attenzione anche a spingersi un po' troppo in là con lo zoom digitale: meglio non andare oltre lo zoom 5x per non scendere troppo con la qualità. Ma valutate voi, trovate uno scatto proprio qui sotto.

Con la lente principale invece è difficile sbagliare qualcosa: la nitidezza è molto valida e il punto forte diventano i colori, saturi e decisi, come piacciono agli utenti. Probabilmente questo valore aggiunto mette ancora più in evidenza la differenza fra le fotocamere, quella principale è nettamente superiore alle altre.
É anche vero però che la fotocamera principale è quella che si usa di più, per cui Oppo ha fatto bene a spingere sulla sua qualità.

Si tratta di una caratteristica comune a moltissimi smartphone quando si resta al di sotto dei 1.000 euro, dunque non c'è da disperarsi. Tutt'altro: il nuovo OPPO Reno6 Pro 5G è un tuttofare che saprà accompagnarvi in qualsiasi situazione, anche le più dinamiche e avventurose, grazie a una messa a fuoco veloce e precisa e a un sensore principale firmato Sony che genera immagini perfettamente in linea con la fascia di prezzo di riferimento, al passo coi tempi grazie a HDR e IA. Il top di gamma della Reno6 Series è in grado di girare anche eccellenti video, notevoli soprattutto con IA attivata.
Lo scotto da pagare? In questo caso l'IA disabilita le fotocamere secondarie e fa lavorare soltanto il sensore da 50 MP. Poco male, se tale compromesso significa avere video di ottima fattura, ben definiti e dai colori brillanti, al pari delle fotografie. Per vedere altre immagini scattate con l'OPPO Reno6 Pro 5G vi rimandiamo alla nostra galleria.