Oppo RX17 Pro: la prova dopo un mese di utilizzo

Abbiamo provato più volte lo smartphone di Oppo nell'ultimo mese dopo la recensione, ecco le nostre impressioni.

Oppo RX17 Pro: la prova dopo un mese di utilizzo
Articolo a cura di

Oppo RX17 Pro è uno smartphone che ha ben figurato nella nostra recensione. Dallo schermo alle prestazioni, RX17 Pro non delude, del resto anche durante i primi giorni di prova non avevamo trovato particolari criticità, se non fosse per un prezzo di listino che lo colloca direttamente in competizione con tanti altri smartphone, tra cui il cugino OnePlus 6T.
Ora, dopo un mese in cui abbiamo utilizzato lo smartphone in modo approfondito, possiamo tornare a parlare di questo telefono. Il prezzo non è cambiato, una notizia positiva sul fronte della svalutazione, endemica nel mondo Android, un po' meno per la concorrenza, ma anche le buone impressioni sono rimaste, soprattutto per quanto riguarda prestazioni, display e fotocamera.

Design, schermo e sistemi di sblocco

Ormai siamo giunti alla fine dell'anno, non arriveranno nuovi smartphone da qui alla fine del 2018, per cui possiamo confermare quello che avevamo detto durante la recensione: Oppo ha fatto un lavoro eccellente con RX 17 Pro, a partire dal colore del dispositivo, Radiant Mist per il sample di prova. Non si tratta di una novità assoluta, una tinta simile era già stata impiegata da Huawei sul P20 Pro, ma Oppo, grazie a un particolare processo di lavorazione, è riuscita a trasformare questa tonalità e le sfumature che la caratterizzano in modo ancora più acceso e personalizzato, rendendo unico questo dispositivo. Il telefono spicca dalla massa e si fa notare, come anche alcune soluzioni ingegneristiche impiegate, tra tutte quelle che hanno permesso di inserire la capsula auricolare praticamente nel bordo superiore. Osservando il telefono è difficile anche notarla, ma c'è e funziona davvero bene. L'unico limite è che questa non funziona come secondo speaker di sistema, poco male comunque, è un piccolo sacrificio da fare per poter spingere sul fronte della riduzione delle cornici del display.
Display che confermiamo essere uno dei punti di forza di Oppo RX17 Pro. Il pannello da 6.4 pollici con risoluzione di 2340x1080 pixel ha una resa eccellente, inoltre i bordi ridottissimi lo fanno sembrare quasi uno schermo all-screen.

Il notch a goccia ha convinto, grazie alla buona integrazione con le app, come nel caso di Netflix, che lo ingloba alla perfezione, rendendo questo elemento meno disturbante durante la visione di contenuti video, tra i più penalizzati dall'introduzione del notch. Ricordiamo inoltre che si tratta del primo smartphone ad utilizzare un vetro di protezione Gorilla Glass 6, molto più resistente del precedente, un'accortezza importante, visto che eventuali danni a questo elemento possono costare cari. Non abbiamo fatto test diretti di caduta, ma in questo mese non abbiamo notato la formazione di micro graffi, molto comuni se non si utilizza una pellicola protettiva.

Lo schermo di Oppo RX17 Pro offre anche un'altra caratteristica interessante, ovvero il lettore di impronte sotto il display. In merito ad esso, pur funzionando bene, anche se non al livello dei classici lettori di impronte, non possiamo che ribadire quanto detto in sede di recensione: lo sblocco tramite riconoscimento facciale è quasi sempre più veloce e più pratico. Molto dipende anche dalle abitudini personali, ma finora, con tutti i dispositivi che abbiamo provato nel corso dell'anno, la preferenza verso lo sblocco con il viso è stata una costante.
A questo punto è da valutare quanto convenga alle aziende continuare a investire in questa tecnologia; con il 2019 alle porte vedremo ulteriori evoluzioni e potremmo capire in che direzione sta andando il mercato, nel frattempo Oppo ha dotato il suo smartphone anche di un ottimo riconoscimento facciale, nonostante l'assenza di un hardware dedicato.

Prestazioni e software

L'utilizzo del processore Snapdragon 710 al posto del top di gamma Snapdragon 845 ha esposto Oppo a diverse critiche, visto che il cugino OnePlus 6T utilizza proprio il secondo, pur costando meno. Oppo però ha dovuto fare delle scelte, spingendo maggiormente sul design e sul comparto fotografico, a fronte di svantaggi prestazionali che, nella pratica, sono praticamente irrilevanti. Durante l'utilizzo quotidiano RX17 Pro è sempre fluido e scattante, in ogni ambito, che sia l'interfaccia di Android o un gioco. La corsa alle prestazioni in campo mobile non potrà durare per sempre se queste non vengono sfruttate e per ora, in praticamente ogni ambito di utilizzo odierno, lo Snapdragon 710 non fa mai sentire la mancanza del top di gamma Qualcomm. Non va inoltre dimenticato che questo consuma meno rispetto allo Snapdragon 845, un vantaggio che spesso non viene considerato, in favore di una forza bruta che non riesce a fare la differenza. Stessa cosa si può dire per i 6 GB di RAM, tanti ma meno degli 8 GB presenti in altri terminali, nonostante questo il telefono non va in difficoltà anche in presenza di multitasking intensivo.
Per quanto riguarda la memoria interna, l'unico taglio disponibile, da 128 GB, è adeguato a supportare ogni genere di utilizzo.
Il software ColorOS è basato ancora su Android 8.1, ma verrà aggiornato ad Android 9. Versione a parte, qui Oppo paga ancora l'impostazione orientale di questa interfaccia, sia livello di funzionalità che di design. Nonostante questo, l'ottima reattività dell'OS fa in parte dimenticare i suoi limiti, come l'assenza delle icone di notifica nella barra in alto, che deve essere aperta per mostrarle.

Batteria e fotocamera

L'utilizzo dello Snapdragon 710 in coppia con una batteria da 3700 mAh permette di usare il telefono senza pensare alla ricarica per tutta la durata della giornata. Oppo ha utilizzato due batterie da 1850 mAh a cui ha accoppiato l'incredibile ricarica veloce SuperVOOC. In poco meno di 40 minuti il telefono si ricarica completamente, un dato che mette l'RX17 Pro in cima alla classifica di questa particolare funzione. Nemmeno il Mate 20 Pro di Huawei riesce a fare di meglio. Alta capacità della batteria e ricarica velocissima sono due punti di forza del telefono di Oppo. Consigliamo comunque, almeno ogni tanto, di ricaricare più lentamente il dispositivo, in modo da conservare meglio la salute della batteria.
Molto buono il comparto fotografico, formato da due sensori da 16 megapixel con apertura variabile da f/1.5 a f/2.4 e da un secondo sensore da 20 Megapixel con apertura f/2.6. È presente anche un terzo sensore ma è di tipo ToF 3D, utilizzato per la mappatura dell'ambiente di scatto grazie a dei sensori a infrarossi. Permangono dei dubbi sull'effettivo funzionamento di questi tre elementi, di fatto non sappiamo come interagiscono e in quali contesti, ma il risultato è comunque positivo, sia alla luce del giorno sia quando cala il buio.
Il merito va anche al software, che riesce a gestire scatti con un'esposizione di 3 secondi capace di catturare molta più luce, donando così foto notturne ricche di dettaglio. Sorprendente la fotocamera frontale da 25 Megapixel, molto equilibrata negli scatti, che regala anche un piacevole effetto bokeh.

OPPO RX17 Pro Oppo RX17 Pro si conferma un smartphone di valore e con alcune caratteristiche uniche, a partire dal design per finire al particolare comparto fotografico. L'assenza dello Snapdragon 845 non si sente, e questo deve fare riflettere sul progressivo aumento della potenza degli smartphone, che di fatto non viene utilizzata dalle applicazioni odierne, se non in casi piuttosto particolari. Dal sistema operativo alle app, le differenze rispetto alla piattaforma più potente di Qualcomm sono praticamente nulle. I sensori fotografici fanno un lavoro egregio, anche in scarse condizioni di luminosità, mentre la batteria da 3700 mAh con ricarica rapida regge tranquillamente tutta la giornata. Permangono i dubbi sul posizionamento scelto da Oppo per questo terminale, che va a confrontarsi sia con la concorrenza interna, quella di OnePlus, sia con prodotti dal marchio più blasonato, come Samsung con il suo S9+, che si trova intorno ai 599€, stesso prezzo dell'RX 17 Pro. Un fattore da tenere bene a mente, ma che non inficia tuttavia l'ottimo lavoro svolto da Oppo sul telefono.