Peggy Whitson, l'incredibile donna che ha dedicato la sua vita allo spazio

La biografia non ufficiale e poco seria di una donna monumentale, che sognava di andare nello spazio ed ha battuto ogni record tra tutti gli astronauti.

Peggy Whitson, l'incredibile donna che ha dedicato la sua vita allo spazio
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Peggy Annette Whitson è un'astronauta statunitense della NASA, una di quelle che riescono a farsi notare. Infatti non è difficile far parlare di sé quando sei Peggy Whitson, l'astronauta donna più anziana in tutta la storia nonché l'astronauta della NASA ad aver accumulato il maggior numero di giorni nello spazio, ben più di 500, oltre un anno intero passato al di fuori della Terra. Come se non le bastasse, detiene anche il record di maggior tempo passato nello spazio nelle così dette passeggiate spaziali (spacewalks). Attualmente si trova sulla stazione spaziale internazionale nella sua terza missione per condurre ricerche di varia natura ed è attesa sulla Terra per settembre (così nel frattempo migliora i suoi record). Peggy è anche la prima donna a diventare capo dell'ufficio astronauti della NASA.

Vita, studi, altri studi, e i viaggi verso l'infinito e oltre

Nelle immagini in questo paragrafo potete vedere rispettivamente dall'alto al basso Peggy che imbratta i muri della stazione spaziale, Peggy che aggiusta cose e Peggy Babbo Natale. Il soggetto di cui parliamo con sarcasmo (che nasconde molta riverenza) è un biochimico, ovvero è esperta in chimica e biologia e già da bambina a 9 anni era affascinata dallo spazio dopo aver visto che l'uomo poteva camminare sulla luna (come darle torto). Eppure solo dopo gli anni della High School lo spazio diventa per lei un sogno da raggiungere, quando Sally Ride diventa la prima donna astronauta della storia. Dopo aver conseguito con successo i suoi studi, il suo dottorato e il post-doc (gli amanti delle biografie stile lista della spesa possono andare su questo link) nel 1986 ha continuato a studiare presso il NASA Johnson Space Center in Texas come ricercatrice quando aveva 26 anni, accumulando un quantitativo di esperienza da far impallidire qualunque laureato. Dopo altri anni di lavoro ininterrotto finalmente entra a far parte della spedizione 5 del 2002 verso la stazione spaziale internazionale, durante la quale installa un gran quantitativo di strumenti come potete vedere nelle foto che vi proponiamo. Peggy accumula ben 4 ore e 25 minuti di passeggiata spaziale, sempre per installare dispositivi vari anche sulla strumentazione esterna della nave, e viene nominata primo ufficiale. Chiaramente tra le sue mansioni ci sono anche esperimenti di biologia e chimica, che sullo spazio possono dare risultati migliori rispetto alla Terra grazie alle diverse condizioni dell'ambiente che potrebbero rendere lo studio dei legami chimici più semplice.

Peggy è un talento nato, sempre focalizzata verso il lavoro e concentrata nello svolgerlo al meglio, e non a caso la NASA la sceglie nuovamente per la spedizione 16 del 2007 come comandante, per continuare l'espansione della strumentazione della stazione spaziale internazionale ed eseguire altri esperimenti. Dopo i primi 184 giorni della prima missione e i 192 di questa seconda missione, la nostra protagonista diventa la donna ad aver passato più tempo in assoluto nello spazio con più di 379 giorni sulla stazione spaziale. Dal 17 novembre 2016 si trova nuovamente in orbita per la spedizione 50/51 e nello scorso aprile ha battuto il record di astronauta con il maggior numero di giorni nello spazio in tutta la storia.

Che tipo di persona è Peggy Whitson

Nelle foto potete vedere rispettivamente dall'alto al basso Peggy che batte un astronauta a scacchi, Peggy che sconfigge la microgravità a Ping Pong e Peggy che nel tempo libero è anche una parrucchiera spaziale. Nonostante abbia un nome che fa eco, Peggy Whitson si presenta come una persona modesta. Per ottenere i suoi risultati non ha fatto altro che lavorare duramente, studiando per anni e dedicando il massimo delle sue capacità alla sua passione. Anche se si direbbe il contrario, non è una persona completamente assorbita dal suo lavoro, visto che è sposata e pratica sollevamento pesi, va in bicicletta, gioca a basketball e va sugli sci d'acqua. Peggy non ama vantarsi dei suoi titoli e dei suoi record durante le interviste, nonostante molte donne la ammirino proprio per quei traguardi e le chiedano continuamente come ha fatto ad arrivare fino a lì. Infatti durante le missioni l'astronauta è sempre concentrata sul suo lavoro, per la paura di sbagliare qualcosa e combinare danni irreparabili. Nelle foto si mostra sempre sorridente ma mai scomposta, trasmettendo sempre una certa serietà nel suo sorriso smagliante. Di tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare per andare nello spazio la più grande è stata imparare il russo: tutt'oggi lo conosce solo a livello tecnico ed ammette di sapere un vocabolario di parole molto ristretto e situazionale. L'idea che la NASA la usi anche come test di prova per studiare come il corpo e la mente umana reagiscono alla microgravità non la turba affatto, anzi per lei è un compito da svolgere come un altro. Il suo consiglio a tutti i giovani che vorrebbero andare nello spazio come lei, specialmente le bambine affascinate da una donna così talentuosa fra team di astronauti per lo più maschili, è che chiunque può diventare un'astronauta finché ne ha la volontà, a patto che lavori duramente per anni.

Peggy è felice di essere una fonte di ispirazione e vorrebbe che tutti quelli che la ammirano imparino non solo a seguire i propri sogni, ma a guardare anche oltre loro stessi per rimanere sorpresi di quello che sono in grado di fare. La sua decisione di intraprendere una carriera simile è stata molto influenzata, per sua stessa ammissione, da tutti gli insegnanti e i mentori che l'hanno spronata a diventare una scienziata nonostante fosse una donna, condizione che lei stessa sottolinea come se all'epoca fosse una stranezza. Eppure grazie all'incoraggiamento che le è stato dato e alla notizia di Sally Ride come prima donna a diventare un'astronauta, oggi Peggy Whitson è un riferimento non solo per tutte le donne, ma anche per tutti gli astronauti presenti e futuri e per quelle persone che non riescono a smettere di sognare.