Portal RTX è arrivato: il Path Tracing in tempo reale è davvero possibile

Abbiamo passato qualche serata in compagnia del nuovo Portal RTX con path tracing in tempo reale, prima produzione nata dal geniale NVIDIA RTX Remix.

Portal RTX è arrivato: il Path Tracing in tempo reale è davvero possibile
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Nel corso dell'esplosivo evento di lancio delle nuove schede video RTX Serie 40 c'è stato molto spazio per le tecnologie che, di fatto, andranno a scandire il mercato videoludico su PC per le prossime generazioni a venire.

    In questi giorni abbiamo finalmente potuto mettere le mani su uno dei prodotti più chiacchierati delle ultime settimane, vale a dire la versione RTX del leggendario Portal, annunciata proprio nel corso della presentazione della RTX 4090. In quella serata, siamo andati avanti e indietro con il cursore del player per rivedere più e più volte il trailer di Portal RTX e cercare di capire se ce l'eravamo solo immaginato oppure se fosse stato un lapsus di Jensen Huang. Nessuna delle due, non avevamo affatto capito male: il path tracing in tempo reale è arrivato ed è qui per restare.

    Remaster? No, grazie.

    Frutto di un intenso lavoro di ammodernamento reso possibile tramite l'innovativo RTX Remix di NVIDIA Omniverse, Portal RTX non è una semplice rimasterizzazione ma un upgrade a tutto tondo sulla versione originale (tra l'altro necessaria per poter avviare correttamente la versione RTX).

    Rispetto ai colleghi Quake II e Minecraft, questa riedizione del classico di Valve utilizza il path tracing in tempo reale, una possibilità che fino a poco tempo fa sembrava solo un miraggio: una prova di forza che trascende dal risultato e che ci mostra un percorso del tutto nuovo per l'intera industria.
    Questa pubblicazione è il punto d'arrivo di un percorso durato anni, sin dal lancio di Turing. Ma mai come quest'anno il team verde ha avuto il coraggio di sperimentare nel campo del deep learning aggiungendo nuove armi alla sua ormai più che consolidata ricetta, ormai molto al di là della gara ai TeraFLOP.
    Principalmente grazie a queste tecnologie, oggi possiamo godere di un'illuminazione globale con riflessi e ombre in tempo reale sui principali titoli AAA. Per ottenere questi risultati sono necessarie unità specializzate, gli RT Core, che lavorano a stretto contatto con altri Core dedicati e con l'architettura centrale per ottenere dapprima il calcolo e poi il cosiddetto denoising.

    La gamma RTX da ormai tre generazioni ci ha anche insegnato come sia possibile superare le barriere fisiche dell'hardware grazie a unità specializzate presenti sin dalle RTX Serie 20, i Tensor Core. Giunti alla loro quarta iterazione, non sono mai stati così potenti e numerosi all'interno di una singola GPU, consentendo non solo di ottenere benefici in termini di upsampling con il DLSS, ma anche di dar vita a qualcosa che finora avevamo solo immaginato: arrivare anche a triplicare il framerate creando nuovi fotogrammi al di fuori della pipeline.

    Questo aspetto sarà cruciale per ottenere il massimo nei giochi più impegnativi dal punto di vista grafico, ma anche per garantire la miglior resa visiva senza compromettere la fluidità e la latenza del gioco.

    Cosa significa Portal RTX?

    Con Portal RTX cambia completamente il paradigma dell'illuminazione globale, con un singolo algoritmo in grado di gestire sostanzialmente tutto ciò che abbiamo già visto finora ma moltiplicato all'inverosimile.

    Con il path tracing in Portal RTX è possibile calcolare fino a quattro volte la quantità di rimbalzi di luce rispetto al passato.
    In buona sostanza, tutto all'interno degli ambienti di gioco è calcolato con Ray Tracing in tempo reale, aggiungendo anche nuove tecnologie come RTX Direct Illumination, "colpevole" dell'aumento delle fonti luminose e del loro percorso nello spazio, ReSTIR GI (NVIDIA Reservoir Spatio-Temporal Importance Resampling Global Illumination), che ottimizza la proiezione delle luci indirette nelle zone più buie migliorando al contempo le performance di denoising, e NRD (NVIDIA Real-Time Denoisers), una nuova libreria di denoising che consentirà di ottenere maggiori prestazioni e qualità visiva nella conversione dell'immagine grezza.

    Oltre a un impianto di illuminazione d'eccellenza, mettere mano sotto il cofano di un caposaldo del gaming moderno nel pieno rispetto dell'importanza del titolo stesso necessitava anche di un trattamento speciale. Molti asset sono stati rimasterizzati per aumentare il numero dei poligoni e poterli calare meglio nel loro nuovo contesto.

    Al resto ci ha pensato RTX Remix con la sua straordinaria tecnologia AI Texture, che ha riportato di vita un classico migliorandolo fin nel minimo dettaglio, etichette incluse.

    Specifiche esorbitanti, ma che soddisfazione!

    Questo pacchetto, completamente gratuito per i possessori del gioco originale, avrà un costo enorme sull'hardware. Non è un caso che una RTX 3060 con DLSS attivo sia da considerare al limite per un'esperienza solo accettabile. Nelle specifiche consigliate da NVIDIA, proprio questa scheda video rappresenta il biglietto d'ingresso per giocare a dettagli alti, non massimi, in FullHD a 30 FPS.
    Il giusto "compromesso", se così vogliamo chiamarlo, è rappresentato dalla RTX 3080, che consentirà di giocare a 1080p e 60 FPS, sempre a dettagli alti e con DLSS attivo.

    Queste raccomandazioni sembrano venire da un paio di generazioni nel futuro, eppure vi garantiamo che è tutto reale. Noi abbiamo deciso di puntare al massimo, utilizzando una macchina benchmark di fascia altissima alimentata da un Ryzen 9 7900X e da una RTX 4090.
    DLSS3 attivo, Frame Generation pure: si parte.

    Senza mezzi termini, il risultato che abbiamo vissuto a schermo è stato stupefacente. Molto di quanto proposto, quando si scende nel dettaglio di un lavoro di questo tipo, diventa soggettivo, eppure la sensazione è che si sia lavorato nella direzione giusta per un lifting artisticamente ben riuscito, anche e soprattutto nelle superfici. L'illuminazione globale riesce a dare nuova vita al mondo di gioco e lo svecchiamento risulta giusto e bilanciato.

    Probabilmente la scelta di cambiare del tutto alcune texture potrà far storcere il naso ai fan storici del titolo, ma riteniamo che la nuova grafica delle superfici apribili riesca in qualche modo a rendere ancora più asettica e oppressiva l'atmosfera che si respira all'interno dei laboratori della Aperture.
    Sia chiaro, nulla di rivoluzionario e non ci sono grossi stravolgimenti rispetto all'esperienza di partenza, ma il significato storico di questa produzione è ben altro e mira a scandire un sostanziale cambio di passo per l'industria, mostrando il potenziale che il nuovo hardware è in grado di offrire in termini di realismo e, soprattutto, cosa è in grado di fare RTX Remix dandogli in pasto un gioco da rimodernare.
    Quanto alle prestazioni, abbiamo registrato risultati sostanzialmente in linea con quanto promesso dal team verde, riuscendo a giocare tranquillamente con il gioco impostato su Ultra a tutte le risoluzioni possibili.

    A 2160p, con il DLSS3 su Auto e Reflex attivo per minimizzare l'incremento nella latenza, siamo riusciti a ottenere una media di 104 FPS partendo da una base di 22 senza upsampling e 71 con DLSS Auto senza Frame Generation. Numeri ottimi, che però ci aiutano a comprendere meglio anche cosa ci sia in ballo, dal momento che neanche la miglior scheda video da gaming attualmente sulla piazza è in grado di arrivare alla soglia dei 30 FPS senza l'ausilio del deep learning utilizzando il path tracing.
    È chiaro che ci troviamo davanti alla tecnologia del futuro ed è ancora più sorprendente poterne beneficiare già oggi seppur solo tramite IA.

    In generale, abbiamo rilevato qualche problema di stabilità che dovrebbe scomparire del tutto nella versione definitiva, tra cui sporadici crash del gioco quando si prova a fare uno switch tra diverse app con Alt+Tab.
    Molto complesso da digerire, invece, il menu dell'illuminazione, pieno di variabili più o meno comprensibili e solo in minima parte davvero impattanti sul risultato finale. Tutto il resto, invece, è esattamente dov'era nel gioco originale, per un prodotto che a nostro giudizio rispetta e, se possibile, esalta il lavoro originale.