Speciale Qualcomm Snapdragon 820: più potenza e maggiore sicurezza

Il 2016 vedrà l'arrivo della nuova CPU di Qualcomm, lo Snapdragon 820, destinata agli smartphone top di gamma del futuro, che avranno così a disposizione più potenza e un livello di sicurezza più elevato.

Speciale Qualcomm Snapdragon 820: più potenza e maggiore sicurezza
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Lo Snapdragon 810 ha provocato più di un grattacapo a Qualcomm, a causa dei numerosi problemi di Thermal Throttling riscontrati in numerosi smartphone usciti nell'ultimo anno. Il dominio dell'azienda americana è stato anche incrinato da Samsung, che con il suo Exynos 7420 ha raggiunto vette prestazionali superiori alla CPU top di gamma Qualcomm, altro smacco che deve essere cancellato. Per far dimenticare il recente passato ci vuole qualcosa di nuovo, in grado di superare i concorrenti nelle prestazioni e nell'efficienza. Ecco perché le aspettative sul prossimo processore di casa Qualcomm, lo Snapdragon 820, sono così elevate. Sulla carta le potenzialità per tornare ad essere leader del settore ci sono tutte, e sono già numerosi i modelli annunciati che prevedono questo SoC, segno che la fiducia è ancora tanta nei confronti dell'azienda americana. Ma come sarà il prossimo Snapdragon 820? I dati disponibili sono già tanti, e permettono anche di comprendere parte delle evoluzioni che vedremo nel settore della telefonia nel prossimo futuro.

Una nuova architettura

Qualcomm ha dato un taglio netto con il passato e ha rivoluzionato completamente l'architettura interna del nuovo processore. Il passaggio da un Octa-Core a un Quad-Core non deve ingannare, perché le prestazioni e l'efficienza generale saranno decisamente migliorate, di due volte secondo Qualcomm, merito del processo produttivo impiegato, che passa dai 20 nm dello Snapdragon 810 a 14 nm dell'820, e dei core utilizzati, di tipo Kyro e non più Cortex. I core Kyro derivano dai potenti Cortex A72, ma sono stati rivisti e personalizzati per aumentare la potenza computazionale e diminuire i consumi, raggiungendo un clock di 2.2 GHz. Come il modello precedente, sono supportate le RAM LPDDR4, in grado di garantire un veloce trasferimento dei dati. Il sistema prevede anche un DSP dedicato ai sensori, l'Hexagon 680, che alleggerisce il processore di una serie di compiti che sommati diventano gravosi, favorendo così l'ottimizzazione energetica. Novità importanti arrivano anche dalla GPU, il cui nome, Adreno 530, indica già un sostanzioso passo in avanti rispetto alla 430 dello Snapdragon 810. Le prestazioni dovrebbero aumentare del 40%, mentre i consumi saranno inferiori. La potenza è tanta, visto che la nuova GPU è pronta a supportare la realtà virtuale, un settore importante, anche in ambito mobile. Ma non finisce qui, perché il SoC comprende un modulo dedicato alla fotocamera, chiamato Advanced Spectra Camera ISP: questo, supportato dal DSP Hexagon 680, fornisce un supporto importante alla CPU, gestendo totalmente le fotocamere a disposizione. Grazie al nuovo connubio, i sensori di immagine potranno evolversi verso una qualità superiore, merito delle peculiarità del modulo Advanced Spectra Camera ISP, che funziona da vero e proprio processore di immagine. In linea teorica, è in grado di gestire sensori fino a 55 Megapixel, mentre pieno supporto è dato al 4K, grazie alla codifica hardware del codec H.265 HEVC, sia nella visualizzazione che nella realizzazione di video, anche su monitor esterni. Le possibilità per i produttori diventano tante a questo punto, e i top di gamma potrebbero vedere crescere non poco le capacità fotografiche.
Tutta questa potenza necessita ovviamente di un'alimentazione adeguata. Il problema della durata della batteria dei moderni smartphone non è ancora stato risolto, nel frattempo stanno prendendo piede i sistemi di ricarica rapida. Lo standard Quick Charge 3.0 accompagnerà la nuova architettura e porterà prestazioni superiori di quattro volte rispetto ai telefoni normali e del 38% rispetto a quelli dotati di Quick Charge 2.0, un bel passo avanti. Questo significa che potremmo vedere modelli che punteranno su amperaggi ridotti, in favore però di una ricarica molto veloce. Bilanciare bene il tutto non sarà facile, ma il Quick Charge 3.0 è una risorsa preziosa per i produttori, come lo sono anche le nuove capacità di rete dello Snapdragon 820.

Al suo interno è installato un nuovo modem, l'X12, che integra il meglio della tecnologia attualmente disponibile. Troviamo infatti l'LTE Cat.12, in grado, in base alla rete utilizzata, di raggiungere i 600 mbps in download e i 150 in upload, mentre il Wi-Fi mantiene il supporto allo standard 802.11ac e aggiunge anche l'802.11ad, il tutto con la tecnologia MU-MIMO. In ottica futura, molto interessante è la presenza dell'LTE-U: questa prevede l'installazione di piccoli punti di accesso alla rete ad alta velocità, collocati in zone ad alta densità di utenti, come ad esempio uno stadio o un centro commerciale, che possono sfruttare lo spettro radio non utilizzato per aumentare le prestazioni della connessione. Sul fronte della sicurezza, la tecnologia Smart Protect si preannuncia molto utile, considerata anche la crescita dei pagamenti attraverso lo smartphone. Si tratta di una soluzione molto complessa, in grado di rilevare software malevolo anche se questo non è ancora stato identificato dai tradizionali antivirus. Analizzando il comportamento degli utenti, lo Snapdragon 820 è in grado di rilevare eventuali azioni sospette, come ad esempio l'invio di una chiamata senza che nessuno abbia utilizzato il touch-screen, allo scopo di rilavare eventuali minacce ed aumentando così il livello di sicurezza dei futuri smartphone.
I modelli annunciati con il SoC Snapdragon 820 sono già tanti, ma ancora non sappiamo quale sarà il primo ad arrivare sul mercato. Voci degli ultimi giorni vedono Xiaomi in prima linea, con il suo Mi5, che potrebbe essere presentato già a gennaio, ma con l'arrivo effettivo sul mercato previsto per la seconda metà del 2016.

Qualcomm Il nuovo Snapdragon 820 è un processore davvero interessante, che rispetto al passato ha rivisto in modo intensivo la sua architettura interna, oggi più modulare e prestante. Dai Core Kyro alla GPU Adreno 540, passando per il DSP Hexagon 680, Qualcomm ha realizzato un prodotto che funziona attraverso la collaborazione di più componenti, che dovranno lavorare all’unisono per trasformare in realtà quanto visto sulla carta. Siamo sicuri che sul fronte della dissipazione termica non ci saranno problemi, se non altro perché l’azienda americana deve recuperare credito in questo ambito, mentre le prestazioni si preannunciano davvero elevate, e speriamo che anche lato software vengano sfruttate. Non ha senso avere tutta questa potenza di calcolo per far girare applicazioni basilari, per cui speriamo che le novità arriveranno anche in questo ambito. Nel frattempo, non si può che fare un plauso al lavoro svolto da Qualcomm, che dopo l’insuccesso dello Snapdragon 810 si è rimboccata le maniche, rivedendo totalmente l’architettura della propria piattaforma hardware più potente.