Quando potremo fare una vacanza nello spazio?

Presto partiranno i primi voli spaziali turistici. Ma quando, esattamente? E quali sono le principali compagnie da tenere d'occhio?

Quando potremo fare una vacanza nello spazio?
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Sono passate poche settimane dall'atterraggio di Perseverance sul suolo marziano, e le prime inquadrature del pianeta rosso stanno già riaccendendo la voglia di viaggi spaziali, giusto in tempo per una nuova, appassionante corsa allo spazio. Sì, perché la corsa commerciale allo spazio sta entrando nel vivo, con problemi in test di lancio, e imprevisti vari, che giornalmente ribaltano le carte in tavola e lasciano un alone di incertezza su quale possa essere la prima compagnia in grado di lanciare i primi civili nello spazio.
Sono tre i principali indiziati per tagliare il traguardo ed aggiudicarsi quello che potrebbe essere un vantaggio fondamentale sugli altri, da un punto di vista tecnologico, ma anche e soprattutto, dal punto di vista mediatico. Vediamo insieme quali sono e quali progetti portano avanti.

Virgin Galactic

Virgin Galactic è come una compagnia spaziale americana del gruppo Virgin. Venne fondata nel 2004 dall'istrionico Richard Benson e la proposta principale della compagnia è quella di un volo spaziale a bordo di uno "spazioplano", SpaceShipTwo, della durata di circa due ore. Non è semplice definire da che punto in poi si parla di volo spaziale: la FAI (Federation Aeronatique International) stabilisce che lo spazio inizia al di sopra della linea di Kármán, una linea immaginaria posta 100 km sopra il livello del mare, mentre la NASA ed altri enti americani usano generalmente 80km come confine.

Comunque, il volo di Virgin Galactic supererebbe entrambi questi valori, infatti lo spazioplano consiste di un razzo agganciato ad un aereo madre, White-Knight Two, che si distacca a 15 km e prosegue la sua ascesa, raggiungendo un'altitudine massima di 110 km e quindi garantendo ai passeggeri un viaggio nello spazio, anche se ovviamente il velivolo resterebbe al di sopra della linea di Kármán solo per alcuni minuti. I posti all'interno di SpaceShipTwo accoglierebbero 6 passeggeri e due piloti, con un ticket d'ingresso dal prezzo superiore ai 250.000 dollari a persona.

Ad oggi, però, il primo volo di Virgin Galactic non sembra dietro l'angolo. Giovedì 26 febbraio la compagnia ha infatti annunciato che il prossimo test di volo di SpaceShipTwo deve essere rimandato almeno fino a maggio, per occuparsi di alcuni problemi tecnici che erano emersi nell'ultimo tentativo a dicembre. In tale occasione l'accensione del motore non venne completata, forse a causa di interferenze elettromagnetiche, costringendo il velivolo a rientrare in sicurezza a terra.

Tuttavia, il progetto di Virgin Galactic non si ferma qui, ma anzi insegue un altro ambizioso obiettivo: organizzare viaggi alla stazione spaziale internazionale. La NASA ha infatti stretto un accordo con la compagnia di Richard Benson, che sarà responsabile di identificare candidati (privati cittadini ma anche ricercatori) interessati ad acquistare missioni private per la stazione spaziale, e di organizzare il viaggio.

Blue Origin

Blue Origin è la compagnia spaziale guidata da Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, e già questo la rende una delle compagnie spaziali da tenere sott'occhio. Il magnate americano ha inoltre dichiarato che ritiene Blue Origin il suo lavoro più importante, generando ancora più hype attorno al progetto.
La compagnia è tra i competitor incaricati dalla NASA, assieme a Space X e Dynetics, per produrre il lander lunare che verrà utilizzato nell'ambito del programma Artemis 3. Il motore del razzo che porterà il lander in orbita ha completato a dicembre il quarto test, e Bezos ha già consegnato un prototipo alla NASA, guadagnando un vantaggio importante per "l'eliminazione" di aprile, che selezionerà solo due tra le tre compagnie per continuare la corsa.
Blue Origin è tuttavia impegnata anche nello sviluppo di voli spaziali commerciali, che nei piani di Bezos avverranno a bordo di New Shepard, un razzo suborbitale dedicato ad Alan Shepard, il primo americano ad andare nello spazio.
Il razzo ha un'impostazione più classica rispetto allo spazioplano di Benson ed è formato da una capsula a forma di cupola su un corpo lungo 18 metri, promettendo di raggiungere i 110 km di altezza con sei passeggeri a bordo.

Il razzo ha completato con successo diversi test, come quello del 14 gennaio che ha trasportato "Mannequin Skywalker", ma ancora non ha completato alcun volo con equipaggio a bordo, prevedendo di farlo per inizio aprile. Non è ancora dato sapere quanto costerà volare a bordo di Blue Origin, ma possiamo immaginare che il prezzo non si discosterà molto da quello di Virgin Galactic.

Nonostante abbia superato molti test senza troppi intoppi, il primo lancio con equipaggio sarà fondamentale per avere un'idea più precisa su quali siano i tempi per concludere la fase di testing, e quindi entrare prepotentemente sul mercato. Certamente, la solidità e affidabilità del proprietario sono un asset importante per la compagnia, soprattutto adesso che Bezos ha rinunciato al ruolo di CEO di Amazon, adducendo come ragione anche la voglia di dedicarsi maggiormente alla compagnia spaziale.

Space X

Non potevamo che chiudere con la compagnia guidata da Elon Musk, l'imprevedibile CEO di Tesla. Space X non si è mai posta come una compagnia prettamente votata al turismo spaziale, a differenza di quelle che abbiamo già visto, ma ha assunto un ruolo dominante ultimamente, anche grazie all'astuta mossa pubblicitaria nell'ultimo Super Bowl. Uno spot ha infatti annunciato una missione chiamata Inspiration4, che porterà il miliardario Jared Isaacman, un pilota, il CEO di Shift4Payments e altre tre persone, in orbita, con il veicolo Crew Dragon, per un periodo tra i due e i quattro giorni.

Le differenze con i progetti di cui abbiamo parlato sinora sono due: Inspiration4 dovrebbe avvenire prima della fine del 2021, e inoltre Crew Dragon ha già portato degli astronauti nello spazio, alla stazione spaziale internazionale, con la storica missione del 2020. Ecco, quindi, che Inspiration4 acquisisce un peso notevole nell'ambito del turismo spaziale.

Ricordiamo però che stiamo parlando di un progetto che sta al turismo spaziale come un soggiorno di un mese nella suite più costosa del Burj Al-Arab sta al turismo ordinario. Il prezzo di un posto a bordo di Inspiration4, infatti, si aggira sui 55 milioni di dollari, una cifra 2000 volte superiore al prezzo stimato per un volo suborbitale.

Ovviamente SpaceX non vuole costruire un business su questo modello di viaggi spaziali, visto che sarebbero accessibili per una ristrettissima fetta della popolazione e i costi da sostenere sono comunque importanti. Essere i primi a portare dei turisti nello spazio però porterà un ritorno di immagine gigantesco, e quindi una consolidazione della figura di SpaceX nel mercato spaziale, che potrebbe avere riscontri anche per quanto riguarda il rapporto con la NASA, per esempio per progetti come quelli del lander lunare.

Ad oggi il compromesso più vicino a un turismo spaziale "per tutti" è quello di Blue Origin e Virgin Galactic, ma i loro progetti devono ancora essere affinati e passare la fase di testing. Forse, tra un anno saremo in grado di dare una data precisa, e magari sognare i primi turisti a bordo di SpaceShipTwo o New Shepard per la fine del 2022. Inoltre, lo sviluppo tecnologico avanza velocemente e con i primi successi gli sponsor si moltiplicheranno, favorendo forse un abbassamento dei prezzi, per rendere negli anni a venire un viaggio turistico nello spazio un sogno più concreto.