Razer HyperSense: la rivoluzione aptica è importante anche per la VR

Razer, dopo l'arrivo delle cuffie Nari Ultimate lo scorso anno, ha mostrato al CES un nuovo ecosistema di prodotti dotati di feedback aptico.

Razer HyperSense: la rivoluzione aptica è importante anche per la VR
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L'innovazione nel campo delle periferiche di input è una cosa piuttosto rara. Tastiere e mouse, seppur declinati in decine di modelli e varianti nel corso degli anni, non godono di particolari rinnovamenti periodici. L'arrivo, anzi il ritorno degli switch meccanici, e l'illuminazione avanzata presente oggi nelle migliori tastiere ha di fatto chiuso un cerchio evolutivo che si pensava non potesse portare ulteriori novità rilevanti. Stessa cosa vale per i mouse, che per quanto possano avere design particolari, sensori avanzi e una moltitudine di pulsanti, rimangono sempre dei mouse.
Come innovare in un settore come quello delle periferiche da gaming quindi? Secondo Razer, il futuro è nel feedback aptico, che abbiamo visto applicato a tastiere, mouse e cuffie durante il CES di Las Vegas. Abbiamo avuto modo di provare qualche mese fa, in anteprima, le prime cuffie dotate di questa caratteristica, le Nari Ultimate, che ci avevano molto impressionato. L'occasione era servita anche per parlare con i responsabili internazionali del prodotto, che ci hanno fornito diverse indicazioni sul futuro della gamma HyperSense.

L'ecosistema HyperSense

La tecnologia aptica sviluppata da Razer si chiama HyperSense e vuole dotare di feedback aptico tutte le periferiche normalmente utilizzate durante il gioco. L'ecosistema mostrato dall'azienda americana al CES, seppur già completo, è ancora in via di sviluppo e comprende cuffie, tastiere, mouse e poltrone da gaming. La tecnologia aptica non deve essere vista come una sorta di Force Feedback mascherato con un altro nome, siamo a un livello nettamente superiore, sia a per la precisione che per la variabilità nelle vibrazioni. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle con le Nari Ultimate, il primo prodotto della linea HyperSense ad essere arrivato sul mercato, testato direttamente negli uffici tedeschi di Razer e poi nel corso degli ultimi mesi. L'effetto è molto particolare, ma l'esempio perfetto per descrivere di cosa è capace lo abbiamo avuto con Shadow of the Tomb Raider: con Lara intenta ad attraversare un fiume, sferzato dal vento, le cuffie restituiscono un feedback naturale sul capo attraverso una leggera vibrazione, che varia al variare del posizionamento della telecamera e della direzione del vento.
Questo è solo un esempio, si tratta di una sensazione che va provata per essere compresa appieno, ma che rende diverso e più coinvolgente il gioco.

Solo marketing? No

HyperSense funziona davvero, almeno nel caso delle cuffie, e ha un enorme pregio rispetto ad altre tecnologie proprietarie che spesso falliscono nel diventare uno standard: non necessita di alcuna integrazione da parte degli sviluppatori. Il feedback aptico viene generato attraverso i suoni, nelle Nari Ultimate così come in tastiere e mouse. In base alla loro intensità, posizione, distanza e alle loro caratteristiche uniche, il sistema genera una vibrazione commisurata a quanto mostrato sullo schermo. Le sole cuffie però non bastano a generare l'immersione massima, ecco perché sono in arrivo anche altre periferiche, ognuna deputata alla trasposizione in vibrazioni di specifiche parti dello spettro sonoro.
Le cuffie funzionano come una sorta tuttofare che riproduce le vibrazioni dell'ambiente circostante. Nel caso della tastiera, i motori aptici sono invece posizionati nel poggia polsi e vengono attivati per riprodurre le vibrazioni generate dai passi, o dai suoni provenienti da sinistra.

Nel mouse invece sono riprodotti i feedback specifici di un'arma, un fucile del resto genera un suono diverso da quello di un mitra, e di conseguenza cambia anche il tipo di vibrazione. Nel mouse vengono enfatizzati anche i suoni provenienti da destra. A completare il sistema troviamo una poltrona da gaming, che invece si occupa di rappresentare nella realtà le esplosioni più distruttive, come una sorta di subwoofer, ma anche i suoni provenienti dal retro del punto di osservazione all'interno del gioco.

Il futuro si chiama VR

L'idea di Razer sembra molto valida e se anche le altre periferiche avranno la stessa qualità e precisione nella trasposizione di suoni in vibrazioni vista con le Nari Ultimate, allora possiamo affermare che la casa americana ha dato il via a una piccola rivoluzione in questo ambito. Rivoluzione non perché tutti i concorrenti adotteranno questa tecnologia, e non perché diventerà di massa, i prezzi saranno sicuramente alti, ma per lo meno è riuscita ad innovare in un settore molto spesso privo di reali novità. Ad ogni modo siamo solo all'inizio dello sviluppo dell'ecosistema HyperSense, il nostro incontro con i ragazzi di Razer ce lo ha confermato. Nelle slide mostrate nel corso della presentazione era chiaro che l'obbiettivo non è solo quello di realizzare periferiche per il gaming tradizionale, ma anche per la realtà virtuale. Lo sviluppo della tecnologia aptica è importante per il futuro, perché permetterà di creare prodotti pensati appositamente per la VR in grado di trasformare in sensazioni tattili quello che si vede sullo schermo.
Senza volare troppo con la fantasia, dei guanti con motori aptici potrebbero fornire un feedback tattile molto più realistico di qualsiasi force feedback di un controller, aumentando così il livello di immersione. Di certo la lenta diffusione della VR non mette fretta a Razer, ma intanto la casa americana sta portando avanti una tecnologia che in futuro potrebbe sposarsi molto bene con la realtà virtuale, nonché assolutamente necessaria per aumentare il suo coinvolgimento.