Ricarica Rapida: quale futuro per i nostri smartphone?

L'evolversi delle tecnologie di ricarica sembra portare tutti gli smartphone verso sistemi ad alta velocità. Siamo Pronti?

Ricarica Rapida: quale futuro per i nostri smartphone?
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Il futuro degli smartphone è tutto nella ricarica rapida. Il Mobile World Congress di Barcellona ha chiarito definitivamente su quale settore stanno spingendo i più importanti produttori: l'obiettivo è solo uno, garantire batterie potenti, durature, sicure e, soprattutto, capaci di ricaricarsi al 100% in pochissimi minuti. Le tecnologie presentate hanno qualcosa di davvero sbalorditivo e sono pronte a rivoluzionare per sempre il nostro modo di rapportarci con gli smartphone. Basteranno pochissimi minuti attaccati a una presa per avere la possibilità di usarli per tutta la giornata, un sogno che per molti è già realtà. Le perplessità rimangono ma gli ultimi studi e le ultime tecnologie stanno limando quelle che da sempre sono le più importanti criticità della ricarica rapida: usura e surriscaldamento.
Il dado, ormai, è tratto.

Il sistema Oppo

Il palco di Barcellona ha permesso ai grandi produttori di mostrare con orgoglio i muscoli, tecnologie ormai pronte ad essere lanciate, con risultati fenomenali e mai visti prima, impensabili fino a poco tempo fa. A sorprendere più di tutti è stata Oppo con la presentazione di Super VOOC 240W, capace di portare la batteria da 0 a 100 in soli 9 minuti. Una tecnologia all'avanguardia, abbinata ad una batteria da 4500 mAh, una porta USB-C e una serie di sensori in grado di tenere sotto controllo l'altissima tensione sviluppata, mantenendo su livelli di sicurezza la corrente interna e la temperatura.

In attesa che la tecnologia passi i vari livelli di sperimentazione, Oppo si prepara a lanciare a breve un sistema simile, ma con una potenza di 150W, che porta la batteria al 100% in 15 minuti e che arriverà su alcuni telefoni selezionati entro l'estate. L'obiettivo di Oppo è quello di creare sistemi sicuri e capaci, nonostante l'altissima potenza, di preservare la durata della batteria. Per questo si avrà a che fare con sistemi di ricarica che erogheranno subito il massimo della potenza (il 50% di carica sarà garantito in tre minuti e mezzo), salvo poi rallentare una volta vicini alla soglia massima (per arrivare al 75% ci vorranno sei minuti e mezzo). Questo, secondo i ricercatori, aumenterà la vita della batteria e darà la possibilità agli utenti di ottenere il massimo risultato con brevissime sessioni di ricarica.

Gli altri

A parte Oppo, le tecnologie sviluppate sono sempre più numerose e interessanti. C'è quella di Realme, con potenze di ricarica tra i 100 e i 200 W, con la possibilità di raggiungere il 50% in soli cinque minuti e un algoritmo interno incaricato di mantenere la temperatura dello smartphone sotto i 43 gradi. I test hanno inoltre dimostrato che la ricarica rapida è capace di preservare l'80% della capacità totale della batteria anche dopo 1000 cicli completi di ricarica.

La tecnologia Xiaomi HyperCharge, per ora, è quella in commercio che detiene il record di velocità, in grado di raggiungere il 42% in soli cinque minuti e pronta ad essere implementata anche nei prodotti futuri con risultati ancora più sorprendenti. Ci sono poi le tecnologie di Honor e della stessa Oppo, che usano potenze di 100 e 80 W ma che garantiscono comunque ricariche da 0 a 100 in circa 30 minuti. Tra tecnologie già in commercio e altre in fase avanzata di sviluppo, stanno per essere sdoganati anche gli ultimi dubbi sulla bontà della ricarica rapida: dai dati forniti, infatti, le batterie che verranno usate per queste tecnologie potrebbero garantire una durata per più cicli rispetto a quelle attualmente in commercio e che utilizzano sistemi di ricarica standard.

Cambio di paradigma

Il mercato si sta dirigendo in una ben precisa direzione: a cambiare potrebbero essere proprio il concetto di ricarica e il modo in cui saranno pensate le batterie per supportarla. Le tecnologie di ricarica rapida non portano solo ad un aumento di potenza del caricatore, ma anche ad un modo diverso di immettere energia nelle celle della batteria, che abbatte i tempi morti di ricarica e che permette di evitare surriscaldamenti o danni. Per questo si stanno utilizzando separatori più spessi all'interno del corpo della batteria, che porteranno inevitabilmente a smartphone più grandi.

La concezione di uso è radicalmente opposta rispetto a quella cui siamo stati abituati: non più batterie che si scaricano lentamente e che hanno bisogno di una sola lunga ricarica al giorno, ma prodotti che supporteranno rapide immissioni di pochi minuti senza deteriorarsi eccessivamente. Un cambio di mentalità difficile da comprendere ma che ben si adatta a dei device che ormai utilizziamo senza sosta per tutto il giorno e a cui chiediamo operazioni complesse, con caratteristiche tecniche via via più potenti e componenti hardware sempre più performanti.

Equilibrio precario

Per supportare la ricarica rapida, la batteria ha un'importanza cruciale: deve essere più grande, con una capacità maggiore rispetto a quelle oggi in uso e, soprattutto, deve avere elettrodi più sottili e collettori di corrente più spessi per supportare l'alta velocità ed evitare surriscaldamenti. Questi accorgimenti, necessari per garantire sicurezza all'intero processo di ricarica, portano ad una perdita di densità energetica.

Di contro, avere alte velocità di ricarica senza modificare elettrodi e collettori porta ad una drastica riduzione della durata dei cicli di ricarica. Un equilibrio molto difficile da trovare: le esigenze degli utenti sono numerose e spesso di difficile comprensione. Si richiedono smartphone dalle mille funzioni, che durino giornate intere e che siano accompagnati da batterie capaci non solo di ricaricarsi rapidamente ma anche di non usurarsi troppo presto diventando inutili. Utopie o esigenze opposte e inconciliabili che si traducono in produttori che partoriscono dispositivi con concezioni di ricarica molto diverse l'una dall'altra.

Dove vogliamo arrivare

Alcuni, sicuri delle loro tecnologie, gestiscono solo sistemi di ricarica rapida, altri offrono sistemi ibridi che danno all'utente la possibilità di scegliere quale tipo di ricarica utilizzare, se quella classica o quella veloce. Quel che appare certo è che, per quanti accorgimenti possiamo attuare e per quante tecnologie all'avanguardia possono essere implementate, tutte le batterie, dopo un certo numero di cicli, sono destinate prima a perdere potenza e poi a lasciarci.

Un dato di fatto incontrovertibile: per quanto possiamo essere accurati, noteremo sempre che i nostri smartphone si scaricano più rapidamente con il passare del tempo, finendo dopo qualche anno per non arrivare quasi più a fine giornata. Il vero traguardo, quello a cui tutti ambiscono non è quindi la ricarica più rapida in assoluto, ma la batteria più duratura possibile. Chi, un giorno, riuscirà a implementare la batteria capace di durare per giorni senza esaurirsi mai avrà coronato il sogno di tantissimi utenti. Con le tecnologie odierne e la quantità spropositata di richieste che facciamo ai nostri smartphone, però, questo risultato è ancora parecchio lontano.

Dove arriveremo

In una situazione del genere non possiamo far altro che fidarci dei produttori e delle loro tecnologie, non facendoci abbindolare da dichiarazioni altisonanti e scegliendo ciò che più si adatta al nostro modo di usare i nostri dispositivi. L'ideale sarebbe avere tra le mani prodotti che ci permettano di scegliere tra due tipi di ricarica diversi, da selezionare a seconda delle esigenze: rapida se abbiamo bisogno di un rapido boost di energia in poco tempo e a lento rilascio quando, magari, carichiamo il nostro device la notte.

La sensazione, purtroppo, è che le tecnologie di ricarica rapida stiano diventando sempre più estreme e con sempre meno compromessi, capaci di offrire tanto ma senza troppe alternative. Il mercato intero sembra dirigersi verso la stessa direzione ed è probabile che presto anche le nostre abitudini di uso e ricarica inizieranno a cambiare. La speranza è che la tecnologia ci accompagni in sicurezza verso questa nuova strada: i passi avanti sono incredibili, vedremo dove ci porteranno tra qualche anno.