Rivoluzione o Restauro? La Serie A affronta i suoi "demoni" dei diritti TV

Approvato il bando per l'assegnazione dei diritti TV della Serie A per il periodo 2024-2029: torna la partita in chiaro?

Rivoluzione o Restauro? La Serie A affronta i suoi 'demoni' dei diritti TV
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Con l'approvazione all'unanimità del bando per l'assegnazione dei diritti tv della Serie A 2024-2029, è ufficialmente iniziata la procedura che dovrebbe portarci - già entro la fine della stagione in corso - a capire dove vedremo il massimo campionato calcistico per i prossimi anni.
La modifica alla Legge Melandri ha permesso alla Lega Serie A di predisporre pacchetti con durata superiore ai tre anni: scelta ampiamente richiesta dai club, convinti che questo possa attirare investimenti più corposi da parte dei broadcaster.

L'accelerata è legata anche alle ottime prestazioni che hanno fatto registrare le squadre italiane nelle competizioni europee, con l'Inter in finale di Champions League contro il Manchester City, la Fiorentina che sfiderà il West Ham per conquistare la Conference League e la campionessa in carica di quest'ultima, la Roma, che affronterà il Siviglia in finale di Europa League: segnali che sono visti dai dirigenti e dagli organizzatori del campionato come un indice di maggiore appeal nei confronti della competizione nazionale, per cui l'obiettivo è raggiungere quota 1,2 miliardi all'anno per un totale di 7,2 miliardi di euro per i cinque anni.

L'incognita esclusive e delle partite in chiaro

È innegabile che tutto ruoti attorno alla questione esclusive e, a riguardo, la Lega Serie A ha predisposto diverse opzioni che prevedono una situazione analoga a quella attuale, le co-esclusive tra due broadcaster e la possibilità di trasmettere in chiaro un match a giornata.
Le sfumature del bando sono tante e articolate su otto pacchetti diversi, a cui si aggiunge un bando "matrioska" con tre configurazioni differenti.

Complessivamente i pacchetti saranno i seguenti:

Pacchetto 1 - 10+3+3: vale a dire la formula attuale, che prevede tre partite in co-esclusiva su satellite e in streaming e la restante parte in esclusiva su un altro network;
Pacchetto 2 - 6+3+1: è stato soprannominato "pacchetto creativo" in quanto caratterizzato dall'assegnazione di sei gare a giornata a un operatore, una venduta a un'altra emittente (o in chiaro) e tre in co-esclusiva plurima, come nel caso della Serie B;
Pacchetto 3 - 9+1: si tratta di un pacchetto che prevede l'assegnazione dei diritti televisivi solo per tre stagioni, con 9 gare in esclusiva ad un operatore e una sola (sempre quella del sabato sera) a una seconda emittente;
Pacchetto 4 - 8+2: prevede la trasmissione di otto gare in esclusiva a un operatore e due importanti match, sempre in esclusiva, a un altro broadcaster;
Pacchetto 5 - 7+3, con 7 gare a giornata in esclusiva a un operatore e altre 3 in co-esclusiva condivise con un altro;
Pacchetto 6 - 5+5 per trentacinque giornate su 38 e tre turni nelle mani di un'altra emittente: tale formula è utilizzata in Spagna e per i tre turni extra la scelta viene effettuata in periodi strategici come Capodanno o Natale;
Pacchetto 7 - 10+10, prevede la co-esclusiva di tutte le partite per tutte le 38 giornate;
Pacchetto 8 - 9+9, con 9 match in co-esclusiva e una partita o in chiaro oppure su un'altra emittente a pagamento.

Le opzioni, quindi, sono davvero tante e si parla già di un primo interessamento di DAZN e Sky per i Diritti TV della Serie A, con Amazon che potrebbe essere tagliata fuori.

L'aspetto più particolare, però, è rappresentato dalla possibilità di accedere a una partita in chiaro, un'opzione che negli ultimi anni non è mai stata contemplata ma che potrebbe dare slancio in termini di visibilità alle partite del campionato.
In tal caso, si assegnerebbe il pacchetto che prevede la co-esclusiva tra due emittenti di 9 partite a giornata e una in chiaro e la scelta potrebbe ricadere proprio sul match del sabato sera.

Quali emittenti potrebbero essere interessate a questa partita? Si parla di Rai e Mediaset, che andrebbero a rimpolpare i palinsesti in uno slot solitamente occupato da show di successo, ma è chiaro che l'appeal del calcio italiano potrebbe spingere i dirigenti a rivedere i loro piani.
Per acquisire tali diritti di trasmissione, potrebbero essere necessari anche 180 milioni di euro all'anno.

Le novità per la TV: arrivano le telecamere sui pullman

Con l'obiettivo di modernizzare il prodotto e garantire un'esperienza di visione ancora più immersiva, la Lega Serie A ha introdotto nel bando anche delle interessanti novità.
L'amministratore delegato Luigi De Siervo ha spiegato che crescerà la qualità ma anche la quantità del contenuto, con una serie di riprese aggiuntive che andranno ad arricchire pre e post partita. D'altronde, l'Italia è un paese che vive di calcio 365 giorni all'anno e il "brusio" che precede e segue le partite - soprattutto di cartello - è tanto.

Ai broadcaster verrà data la possibilità di girare nuove immagini sul pullman nella marcia d'avvicinamento allo Stadio, ma anche di registrare quando i giocatori fanno l'analisi pre-partita del terreno di gioco per tastarne la qualità. De Siervo ha spiegato che "in generale ci sarà più calcio parlato come protagonisti che parlano, ma anche più calciatori ripresi in contesti in cui non siamo abituati a vederli".

Previsto anche un riposizionamento delle telecamere negli stadi con una nuova inclinazione che eviterà che la ripresa della camera principale (la Camera 1, com'è nota nel gergo) possa perdere qualche centimetro della riga di fondo tagliando le immagini. La Lega ha anche assunto un armocromista che si occuperà esclusivamente della colorazione del prato.

Sullo sfondo resta il canale della Lega

Anche a ridosso di questa gara per l'assegnazione dei diritti TV della Serie A, sullo sfondo c'è l'ormai intramontabile ipotesi del canale della Lega. Si tratta di una strada che l'organizzatore potrebbe percorrere qualora le offerte non dovessero soddisfarla.

De Siervo ha spiegato che si tratta di un'extrema ratio: dopo una prima fase, infatti, ci saranno quattro settimane a disposizione degli interessati, seguita poi da una trattativa privata e quindi si procederà con l'analisi in Assemblea "che deciderà se accettare o meno le offerte oppure se procedere all'apertura della seconda matrioska, dedicato all'intermediario indipendente, un soggetto che si sostituisce alla Lega per fare bando".

Qualora anche questo bando non dovesse andare in porto, si procederebbe alla fase tre con il canale della Lega con manifestazione vincolante per un periodo di dieci anni.

La Lega a questo punto si troverebbe costretta a confezionare un canale seguendo tutte le direttive di Agcom anche a livello pubblicitario e andrebbe a rivendere le immagini e i contenuti. De Siervo l'ha definita "una via intermedia", che azzererebbe il rischio imprenditoriale.
A riguardo è stata già predisposta una roadmap, con le offerte che potrebbero essere presentate entro il 20 giugno per poi procedere con le trattative private e un'eventuale assegnazione a luglio.
L'estate che si avvicina, quindi, potrebbe davvero essere infuocata e soprattutto fondamentale per il futuro del calcio italiano in TV.