Complice una riduzione della domanda e una costante immissione di hardware nel mercato dell'usato, l'offerta di schede video è andata a migliorare progressivamente sino all'attuale normalizzazione. Nonostante ciò, negli ultimi mesi abbiamo assistito al lancio di proposte che hanno a dir poco spiazzato il pubblico e gli addetti ai lavori come il travagliato approdo sul mercato della RTX 3090 Ti, un prodotto di altissima caratura, la più potente GPU NVIDIA con architettura Ampere della gamma GeForce e anche la più costosa in termini assoluti per il mercato consumer. Dall'altro lato della piramide, però, prima con il lancio del tandem AMD composto dalla RX 6500 XT e dalla RX 6400 e poi con il recente annuncio della GTX 1630 di NVIDIA, abbiamo assistito a delle presentazioni che per molti utenti saranno state non solo marginali ma anche deludenti, proprio in virtù di quella disperata ricerca di ottimizzazione di ogni centimetro di silicio che si pensava fosse ormai il principale motore dell'industria. Lontano dai riflettori anche per gli stessi produttori, queste schede hanno fatto storcere il naso per via del lungo periodo di crisi che le ha precedute, ma qual è il loro significato in questa fase del mercato?
Un mercato complicato
Per una lunga serie di motivi, negli ultimi due anni l'industria ha trovato immense difficoltà nel rispondere alla domanda del pubblico, soprattutto per via di un'impennata nella richiesta di PC e tablet per lo studio e lo smart working.
Ad aggravare la situazione ci sono stati una lunga serie di problemi di natura logistica, una sempre minore disponibilità di materie prime e fenomeni come lo scalping che non hanno fatto altro che complicare ulteriormente il quadro. In questo contesto i prezzi hanno iniziato a lievitare, con un'offerta all'altezza in termini puramente prestazionali ma non quantitativi, che ci ha traghettati fino ad oggi, ormai in piena estate 2022, in cui i più attendono con ansia l'annuncio delle nuove generazioni di schede video NVIDIA e AMD. Proprio quest'ultima motivazione è alla base della maggior parte dei dubbi relativi ai recenti lanci dei due produttori. Se da un lato abbiamo una domanda tornata alla normalità e una reperibilità a prezzi di listino tutto sommato dignitosa, qual è il punto di lanciare schede di tale profilo?
Guardando alla scheda tecnica dell'ultima nata in casa NVIDIA, appare evidente quale sia il collocamento sul mercato di questa proposta. In effetti, non solo la GTX 1630 è una versione limitata della GTX 1650 per definizione e natura (utilizzando la stessa GPU TU117), ma anche tutto ciò che la circonda è decisamente limitato non solo rispetto a questa generazione e a quella di appartenenza.
Sensazione che rimane tale anche provando ad ampliare il raggio del confronto e chiamando in causa prodotti come la GTX 1050 e la sorella 1050 Ti, venduta praticamente allo stesso prezzo al lancio e capace oggi di fornire prestazioni sovrapponibili a quelle della "nuova" Turing. Appare ancora più inspiegabile, poi, se paragonata con l'attuale base gamma di AMD. La Radeon RX 6400 ha ricevuto un'accoglienza tutt'altro che entusiasmante, sempre nella stessa forbice di prezzo ma con picchi fino a 200 dollari e con prestazioni superiori, complice una banda maggiore nella memoria, che qui arriva a 128 GB/s, e al nodo a 6 nanometri scelto da AMD, decisamente più avanzato rispetto ai 12 nm della GTX 1630.
Ci si poteva fermare prima?
Entrambe le schede, tuttavia, hanno una loro ragion d'essere. Tanto per cominciare, non mentono sulla loro collocazione e sul loro target già dal nome. Appare evidente già dalla nomenclatura, infatti, come si rivolgano a un pubblico alla ricerca di prodotti estremamente budget-friendly, eredi di quel "qualcosa in più" rispetto alla grafica integrata, ma neanche troppo. Probabilmente sarà più facile vedere queste GPU nel mercato OEM, dove non è così inusuale trovare prodotti di questo tipo in configurazioni a basso costo dalle prestazioni comunque dignitose per il gioco a 1080p a dettagli molto contenuti, senza considerare che la GTX 1630 dispone anche di encoding hardware seppur non l'ultima versione di NVIDIA NVENC.
Se da una parte il confronto diretto sarebbe da fare tra competitor di pari fascia e contro la precedente generazione, la 1630 dovrebbe essere messa a paragone con la GTX 1030 rispetto alla quale il salto è notevole, ma purtroppo anche il prezzo consigliato è circa il doppio rispetto a quell'opzione. È possibile, per concludere, che entrambi i produttori avessero ancora qualcosa da spremere nei loro magazzini al punto da giustificare il lancio di nuove SKU, ma a pesare come un macigno è sempre e ancora una volta la relativizzazione del prezzo rispetto alla concorrenza interna più che esterna, che pone queste opzioni sotto una luce completamente diversa rispetto a quanto visto qualche generazione fa, pur con tutte le contestualizzazioni del caso.
Tutte e due, sia la GTX 1630 che la RX 6400, potrebbero avere una ragion d'essere: difficile parlare di una "cattiva" scheda video in termini assoluti. Il loro prezzo medio sul mercato però non può non pesare sulle valutazioni complessive, tenendo a mente che da 200 a 300 euro il passo è abbastanza breve e i drop di schede video a prezzo di listino si fanno sempre più frequenti, al punto che non è più così difficile riuscire a portare a casa anche prodotti di tutt'altra caratura a costi relativamente contenuti, come ad esempio abbiamo visto nella nostra recensione della RTX 3050, proprio quella GeForce RTX 3050 che tutti pensavamo e speravamo chiudesse i giochi di questa entusiasmante ma complicata generazione.
RX 6400 e GTX 1630: servono davvero queste GPU?
Il mercato entry level sta andando in una direzione difficile da digerire per molti utenti. Cerchiamo di fare il punto sulle nuove GPU NVIDIA e AMD.
Complice una riduzione della domanda e una costante immissione di hardware nel mercato dell'usato, l'offerta di schede video è andata a migliorare progressivamente sino all'attuale normalizzazione. Nonostante ciò, negli ultimi mesi abbiamo assistito al lancio di proposte che hanno a dir poco spiazzato il pubblico e gli addetti ai lavori come il travagliato approdo sul mercato della RTX 3090 Ti, un prodotto di altissima caratura, la più potente GPU NVIDIA con architettura Ampere della gamma GeForce e anche la più costosa in termini assoluti per il mercato consumer.
Dall'altro lato della piramide, però, prima con il lancio del tandem AMD composto dalla RX 6500 XT e dalla RX 6400 e poi con il recente annuncio della GTX 1630 di NVIDIA, abbiamo assistito a delle presentazioni che per molti utenti saranno state non solo marginali ma anche deludenti, proprio in virtù di quella disperata ricerca di ottimizzazione di ogni centimetro di silicio che si pensava fosse ormai il principale motore dell'industria. Lontano dai riflettori anche per gli stessi produttori, queste schede hanno fatto storcere il naso per via del lungo periodo di crisi che le ha precedute, ma qual è il loro significato in questa fase del mercato?
Un mercato complicato
Per una lunga serie di motivi, negli ultimi due anni l'industria ha trovato immense difficoltà nel rispondere alla domanda del pubblico, soprattutto per via di un'impennata nella richiesta di PC e tablet per lo studio e lo smart working.
Ad aggravare la situazione ci sono stati una lunga serie di problemi di natura logistica, una sempre minore disponibilità di materie prime e fenomeni come lo scalping che non hanno fatto altro che complicare ulteriormente il quadro. In questo contesto i prezzi hanno iniziato a lievitare, con un'offerta all'altezza in termini puramente prestazionali ma non quantitativi, che ci ha traghettati fino ad oggi, ormai in piena estate 2022, in cui i più attendono con ansia l'annuncio delle nuove generazioni di schede video NVIDIA e AMD.
Proprio quest'ultima motivazione è alla base della maggior parte dei dubbi relativi ai recenti lanci dei due produttori. Se da un lato abbiamo una domanda tornata alla normalità e una reperibilità a prezzi di listino tutto sommato dignitosa, qual è il punto di lanciare schede di tale profilo?
Guardando alla scheda tecnica dell'ultima nata in casa NVIDIA, appare evidente quale sia il collocamento sul mercato di questa proposta. In effetti, non solo la GTX 1630 è una versione limitata della GTX 1650 per definizione e natura (utilizzando la stessa GPU TU117), ma anche tutto ciò che la circonda è decisamente limitato non solo rispetto a questa generazione e a quella di appartenenza.
Sensazione che rimane tale anche provando ad ampliare il raggio del confronto e chiamando in causa prodotti come la GTX 1050 e la sorella 1050 Ti, venduta praticamente allo stesso prezzo al lancio e capace oggi di fornire prestazioni sovrapponibili a quelle della "nuova" Turing.
Appare ancora più inspiegabile, poi, se paragonata con l'attuale base gamma di AMD. La Radeon RX 6400 ha ricevuto un'accoglienza tutt'altro che entusiasmante, sempre nella stessa forbice di prezzo ma con picchi fino a 200 dollari e con prestazioni superiori, complice una banda maggiore nella memoria, che qui arriva a 128 GB/s, e al nodo a 6 nanometri scelto da AMD, decisamente più avanzato rispetto ai 12 nm della GTX 1630.
Ci si poteva fermare prima?
Entrambe le schede, tuttavia, hanno una loro ragion d'essere. Tanto per cominciare, non mentono sulla loro collocazione e sul loro target già dal nome. Appare evidente già dalla nomenclatura, infatti, come si rivolgano a un pubblico alla ricerca di prodotti estremamente budget-friendly, eredi di quel "qualcosa in più" rispetto alla grafica integrata, ma neanche troppo.
Probabilmente sarà più facile vedere queste GPU nel mercato OEM, dove non è così inusuale trovare prodotti di questo tipo in configurazioni a basso costo dalle prestazioni comunque dignitose per il gioco a 1080p a dettagli molto contenuti, senza considerare che la GTX 1630 dispone anche di encoding hardware seppur non l'ultima versione di NVIDIA NVENC.
Se da una parte il confronto diretto sarebbe da fare tra competitor di pari fascia e contro la precedente generazione, la 1630 dovrebbe essere messa a paragone con la GTX 1030 rispetto alla quale il salto è notevole, ma purtroppo anche il prezzo consigliato è circa il doppio rispetto a quell'opzione.
È possibile, per concludere, che entrambi i produttori avessero ancora qualcosa da spremere nei loro magazzini al punto da giustificare il lancio di nuove SKU, ma a pesare come un macigno è sempre e ancora una volta la relativizzazione del prezzo rispetto alla concorrenza interna più che esterna, che pone queste opzioni sotto una luce completamente diversa rispetto a quanto visto qualche generazione fa, pur con tutte le contestualizzazioni del caso.
Tutte e due, sia la GTX 1630 che la RX 6400, potrebbero avere una ragion d'essere: difficile parlare di una "cattiva" scheda video in termini assoluti. Il loro prezzo medio sul mercato però non può non pesare sulle valutazioni complessive, tenendo a mente che da 200 a 300 euro il passo è abbastanza breve e i drop di schede video a prezzo di listino si fanno sempre più frequenti, al punto che non è più così difficile riuscire a portare a casa anche prodotti di tutt'altra caratura a costi relativamente contenuti, come ad esempio abbiamo visto nella nostra recensione della RTX 3050, proprio quella GeForce RTX 3050 che tutti pensavamo e speravamo chiudesse i giochi di questa entusiasmante ma complicata generazione.
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