Scattare con la Lumix G9: una mirrorless Micro 4/3 al giusto prezzo

La nostra esperienza con la nuova fotocamera Panasonic Lumix G9, una mirrorless Micro 4/3 che abbiamo portato con noi per diverse settimane.

Scattare con la Lumix G9: una mirrorless Micro 4/3 al giusto prezzo
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Sono ormai vent'anni che Panasonic utilizza il marchio Lumix per lasciare un segno deciso nel mondo della fotografia digitale. Sotto questo badge abbiamo visto arrivare sul mercato decine di fotocamere eccellenti, anche mirrorless Full Frame di alto profilo (come abbiamo appurato nella prova della Lumix S1R). Oggi, invece, siamo qui per parlare di un prodotto ultra bilanciato, che promette grandi prestazioni a un prezzo più che accessibile: la nuova Panasonic Lumix G9, che abbiamo testato in kit con l'obiettivo Leica 12-60 mm. Una fotocamera Micro 4:3 che si può acquistare in questa configurazione attorno ai 1.400 euro sul web, un prezzo più che onesto per un kit tuttofare che possa accompagnare in più situazioni.

Chi vi scrive solitamente lavora con una mirrorless Full Frame da 42 MP e obiettivi a focale fissa particolarmente ingombranti e pesanti. Con il kit G9, invece, siamo riusciti a recuperare sia spazio che peso nel nostro zaino, potendo contare su un obiettivo zoom di buona fattura ed estremamente versatile, il cui solo difetto è forse la luminosità. Quella che state per leggere non sarà una tediosa prova piena di dati tecnici ma un articolo esperienziale che mira a raccontarvi cosa si prova a viaggiare con una Lumix G9 in borsa.

In viaggio con la Lumix G9

Pur essendo a tutti gli effetti una fotocamera consumer, con i dovuti accorgimenti e un'indispensabile post-produzione è possibile anche lavorare con la Lumix G9.

Le foto che trovate nei nostri articoli del MIMO 2021, del Pure ETCR 2021 di Vallelunga e dell'Audi Q4 e-tron a Madonna di Campiglio sono state scattate proprio con lei, che si è rivelata versatile e sempre pronta all'azione. Nonostante una marcata compattezza, in linea con fotocamere rivali di pari livello, la Lumix G9 ci permette di avere tutti i principali comandi a disposizione direttamente sul corpo macchina - così come succede con le sorelle Full Frame più costose (qui la nostra prova della Panasonic Lumix S1H). Sul lato superiore destro, vicino al pulsante di scatto, abbiamo le due ghiere principali per gestire esposizione e diaframmi, oltre ai pulsanti per cambiare il bilanciamento del bianco, l'ISO e l'esposizione. A meno che non si usi il Manuale, cambiare l'esposizione può risultare un tantino macchinoso, se pensiamo a fotocamere rivali che offrono una ghiera apposita, ma l'operazione si può comunque svolgere in pochi istanti. Sempre sul fronte destro superiore abbiamo poi un comodo schermo LCD retroilluminato con tutte le principali info di scatto. Una soluzione che inizia a essere un tantino fuori moda, mutuata dal mondo reflex in cui nel mirino si avevano informazioni limitate, ma che troverà di sicuro il favore dei fotografi più navigati.
Estremamente ricca anche la parte posteriore del corpo macchina, dove abbiamo la gestione del fuoco, diversi tasti personalizzabili, una ghiera di navigazione e un joystick. Ci è piaciuto anche l'oculare, bello ampio, anche se la sua plastica morbida attira tanta, forse troppa polvere - che è noioso rimuovere.

Sempre parlando dell'oculare, non abbiamo amato molto la sua posizione, installato troppo a sinistra e forse un po' difficile da raggiungere, ma dobbiamo ammettere di avere delle mani abbastanza piccole, magari fotografi con mani più grandi non hanno avuto questo stesso problema. Sul fronte sinistro abbiamo al di sopra una ghiera di funzionamento, con le principali modalità di scatto e di raffica, un pulsante di visualizzazione e un terzo pulsante personalizzabile.
Il resto dello spazio è occupato da un ottimo display LCD che si può girare e richiudere su se stesso. Lo schermo riprende l'alta qualità vista sulle Full Frame Lumix di fascia più alta, allo stesso modo del mirino, ai vertici della categoria e ormai un segno distintivo di Panasonic. Promosso anche il software, già visto su altre fotocamere Lumix e davvero ricco di opzioni. Non sempre intuitivo, proprio a causa della grossa mole di possibilità, ma dipende tutto dall'abitudine.

La Lumix G9 è completa anche delle ultime tecnologie Bluetooth e WiFi, grazie alle quali siamo riusciti a passare in maniera smart le fotografie a uno smartphone tramite l'app companion di Panasonic anche in formato RAW, un bel plus rispetto a molta concorrenza.
Certo, non è la soluzione più veloce e ci vuole un po' di pazienza per trasferire decine di foto, ma è comunque possibile farlo. Se dimenticate il cavo e avete assoluto bisogno di passare le fotografie su smartphone o tablet, con questa soluzione ne avrete la facoltà. I file, del resto, non sono enormi,:i JPG sono facilmente trasportabili, mentre i RAW a 20 MP 4:3 (la grandezza massima possibile con la G9) arrivano a pesare circa 24 MB l'uno.

Una Lumix G9 sempre pronta all'azione

Al MIMO 2021, la Lumix G9 con obiettivo Leica 12-60 ci ha dato la possibilità di fotografare le auto in mostra con estrema comodità. Quando si scatta a eventi colmi di gente, non sempre ci si può avvicinare o allontanare dal soggetto, e in questa situazione un obiettivo zoom ci è stato sicuramente d'aiuto.

Pur essendo uno degli obiettivi zoom più affilati e precisi per Lumix Micro 4/3, il barilotto compatto non permette una sfocatura chissà quanto accentuata, nonostante l'ottima apertura a f2.8 a 12 mm (che di fatto sono 24 mm). Fare del buoni bokeh è molto difficile con questo obiettivo, ci si può aiutare aumentando la focale, così facendo però il diaframma diventa f4, una soluzione che in determinate occasioni ci costringe ad aumentare gli ISO della macchina. Valore che comunque la G9 tiene sotto controllo in maniera precisa, con un rumore digitale quasi impercettibile fino a 1600 ISO, ma siamo riusciti a scattare foto di alta qualità anche a 3200 e 6400 ISO. Non temete, dunque, per l'apertura f4: la Lumix G9 è in grado di cavarsela anche in situazioni difficili. La produzione dei JPG in-camera non è male con le impostazioni qualitative impostate al massimo, però è con i RAW che la Lumix G9 dà il suo meglio. Scattando in RAW, si ottengono fotografie in 4:3 alla massima risoluzione che è possibile ritagliare già dalle impostazioni della camera in 3:2, per portarle a un aspetto più standard e meno da smartphone. Un escamotage parecchio comodo in fase di post-produzione, perché in questo modo abbiamo già il ritaglio 3:2 attivo. Trattandosi di foto RAW, però, abbiamo comunque la possibilità di visionare tutto il file 4:3 e di sistemare così l'inquadratura in caso di necessità.

Con una reflex/mirrorless 3:2 possiamo solo rimpicciolire il taglio, con una Micro 4/3 possiamo abbassare o alzare l'inquadratura 3:2 mantenendo i pixel originali, ideale per fotografi alle prime armi come per professionisti che vogliano perfezionare l'inquadratura senza grandi compromessi qualitativi su una macchina di backup, sulla quale si scatta magari in maniera più affrettata del solito.
Sempre in RAW possiamo gestire ottimamente i colori e recuperare non poche ombre. Sul fronte del Dynamic Range, non siamo chiaramente ai livelli top del mercato, con 15 stop e oltre, la Lumix G9 però può coprire fino a circa 10 stop fino a 3200 ISO, dato davvero niente male per la fascia di prezzo di riferimento.

Abbiamo poi provato anche a fare un po' di fotografia sportiva al Pure ETCR 2021 di Vallelunga e dobbiamo ammettere che la raffica della G9 se l'è cavata egregiamente. Grazie a file non troppo esosi in termini di pixel, la Micro 4/3 giapponese può trasformarsi in un vero carro armato da guerra, coprendo fino a 20 fps per 2,5 secondi, una finestra più che sufficiente per moltissimi fotografi amatoriali ma non solo.

La Panasonic Lumix G9 secondo noi

Panasonic ha tirato fuori dal cilindro una mirrorless Micro 4/3 davvero versatile con la quale è possibile anche lavorare. Grazie alla sua potente raffica ci si può cimentare in un po' di fotografia sportiva, i suoi RAW permettono un recupero di circa 10 stop fino a 3200 ISO. Inoltre, grazie al sensore Micro 4/3 per l'appunto, abbiamo la possibilità di acquistare un corpo macchina di eccellente qualità a un prezzo inferiore rispetto a una Full Frame, che per molti fotografi può essere una soluzione eccessiva.

I compromessi qualitativi sono ridotti e le dimensioni compatte del corpo e dell'obiettivo Leica 12-60 proposto in kit la rendono perfetta per il trasporto. Una volta acquistata avremo la nostra G9 sempre in borsa, senza troppi pensieri.

Sempre a proposito di corpo macchina, ritroviamo la medesima qualità delle Lumix più grandi, con tutti i controlli principali a portata di mano e anche di più, fra tasti personalizzabili e ghiere. Schermo principale e mirino poi sono ai vertici della categoria, così come Panasonic ci ha abituati negli ultimi anni, fra i migliori che possiate trovare in circolazione. Associando il tutto a un menu ricco di opzioni e possibilità, difficilmente ci si può pentire dell'acquisto di una G9. A bordo sono presenti anche WiFi e Bluetooth, grazie ai quali spostare i file senza fili in pochi minuti anche in RAW. Manca però il GPS integrato, un grande assente che spesso però latita anche su macchine più costose. Un dettaglio che di certo non offusca l'ottima qualità generale della Lumix G9, una piccola tuttofare al giusto prezzo. Per vedere più scatti vi rimandiamo alla nostra galleria di foto Lumix G9.