Durante la nostra recensione della nuova RTX 2080, sia in versione Founders Edition che in quella custom di MSI, abbiamo osservato come il 4K sia ostico da gestire anche per la nuova arrivata di casa NVIDIA. Sia chiaro, giocare in 4K è ampiamente fattibile, ma se il target che si cerca di raggiungere sono i 60 fps è necessario fare qualche compromesso con i settaggi. Per capire quali abbiamo messo alla prova una RTX 2080 ROG Strix Gaming OC Edition con Shadow of the Tomb Raider, uno dei primi titoli che saranno aggiornati per il rendering Ray Tracing. Durante i test svolti nelle scorse settimane, fatti utilizzando le impostazioni al massimo, siamo riusciti a raggiungere i 43 fps medi nel benchmark interno con la RTX 2080 Founders Edition e i 46 con la variante custom di MSI in 4K. Oggi vogliamo invece provare a ottimizzare al meglio le impostazioni, con l'obbiettivo di raggiungere, e superare possibilmente, la barriera dei 60 fps.
Tutta questione di settaggi
Nei benchmark fatti con Shadow of the Tomb Raider siamo partiti dalle stesse impostazioni utilizzate nelle recensioni della RTX 2080 Founders Edition e della RTX 2080 Gaming X Trio di MSI. Settaggi al massimo, DirectX 12 e anti-aliasing TAA attivi: in queste condizioni, la RTX 2080 ROG Strix Gaming OC Edition ha fatto segnare una media di 45 frame al secondo in 4K. Un valore che permette di giocare in tutta tranquillità e senza praticamente compromessi dal punto di vista della qualità. Per capire l'impatto sulle prestazioni del 4K basta osservare le performance con gli stessi settaggi grafici, ma a risoluzione di 2560x1440 pixel: in questo caso, gli FPS diventano 83, quindi ben al di sopra della soglia dei 60 frame al secondo, mentre in Full HD si sale addirittura a 116 fps. Se tuttavia si desidera un frame rate superiore in 4K, è possibile agire sulle impostazioni grafiche per arrivare agli agognati 60 fotogrammi. Per prima cosa, abbiamo spostato le impostazioni generali della grafica da "Personalizzate" ad "Alta". Già questo passaggio ha permesso di arrivare a un frame rate, nel benchmark interno, di 57 fps. Abbiamo poi disattivato l'anti-aliasing TAA: in questo modo, abbiamo raggiunto e superato il target dei 60 fps, ottenendo 62 frame al secondo. Qui sotto potete vedere le differenze qualitative tra le due impostazioni.
Impostazioni grafiche al massimo
Impostazioni "Alte", No TAA
La prima cosa che si nota è una netta differenza nella gestione della luce e delle ombre, decisamente più precisa grazie all'occlusione ambientale avanzata, non applicata nelle impostazioni inferiori. L'illuminazione diventa più piatta con queste effetto disabilitato, facendo perdere realismo alla scena. Altro elemento che colpisce è l'aliasing. In molti affermano che questo sia meno evidente quando si utilizza la risoluzione 4K, una considerazione che si può anche condividere, ma il dettaglio delle foglie qui sotto fa capire come l'anti-aliasing sia necessario anche in UHD per ottenere una qualità di immagine superiore.
TAA
No TAA
Non solo le foglie perdono molta della definizione che dovrebbero avere, ma l'aliasing si fa sentire anche nei capelli di Lara, che guadagnano delle scalettature che non dovrebbero esserci. L'impatto sul realismo della scena è marcato, per cui badate bene a bilanciare al meglio il rapporto tra dettaglio grafico ed fps: abilitare il TAA influisce solo di qualche frame ma porta un sostanzioso miglioramento nel realismo della scena. L'immagine qui sotto invece mostra da un lato l'impatto della minore risoluzione delle texture impostando il livello di dettaglio su Alto, dall'altro conferma la maggiore approssimazione nella creazione delle ombre, che diventano meno definite.
Livello di dettaglio al massimo
Livello di dettaglio su Alto
Abbiamo utilizzato questo particolare per far capire meglio l'impatto delle impostazioni grafiche in Shadow of The Tomb Raider, che rimane comunque molto godibile anche con i settaggi non al massimo livello. Certo le texture ma soprattutto l'illuminazione e le ombre vengono penalizzate, ma il titolo rimane piacevole alla vista. A questo punto siamo curiosi dei vedere l'implementazione del Ray Tracing, non ancora arrivata, che andrà a incidere maggiormente proprio sulle ombre e sulla gestione della luce, anche per comprenderne l'impatto sulle prestazioni finali.
Shadow of the Tomb Raider e ROG Strix RTX 2080: alla caccia dei 60 fps in 4K
Abbiamo messo alla prova la nuova RTX 2080 con Shadow of the Tomb Raider, per capire quali impostazioni usare per raggiungere i 60 fps in 4K.
Durante la nostra recensione della nuova RTX 2080, sia in versione Founders Edition che in quella custom di MSI, abbiamo osservato come il 4K sia ostico da gestire anche per la nuova arrivata di casa NVIDIA. Sia chiaro, giocare in 4K è ampiamente fattibile, ma se il target che si cerca di raggiungere sono i 60 fps è necessario fare qualche compromesso con i settaggi. Per capire quali abbiamo messo alla prova una RTX 2080 ROG Strix Gaming OC Edition con Shadow of the Tomb Raider, uno dei primi titoli che saranno aggiornati per il rendering Ray Tracing.
Durante i test svolti nelle scorse settimane, fatti utilizzando le impostazioni al massimo, siamo riusciti a raggiungere i 43 fps medi nel benchmark interno con la RTX 2080 Founders Edition e i 46 con la variante custom di MSI in 4K. Oggi vogliamo invece provare a ottimizzare al meglio le impostazioni, con l'obbiettivo di raggiungere, e superare possibilmente, la barriera dei 60 fps.
Tutta questione di settaggi
Nei benchmark fatti con Shadow of the Tomb Raider siamo partiti dalle stesse impostazioni utilizzate nelle recensioni della RTX 2080 Founders Edition e della RTX 2080 Gaming X Trio di MSI. Settaggi al massimo, DirectX 12 e anti-aliasing TAA attivi: in queste condizioni, la RTX 2080 ROG Strix Gaming OC Edition ha fatto segnare una media di 45 frame al secondo in 4K. Un valore che permette di giocare in tutta tranquillità e senza praticamente compromessi dal punto di vista della qualità. Per capire l'impatto sulle prestazioni del 4K basta osservare le performance con gli stessi settaggi grafici, ma a risoluzione di 2560x1440 pixel: in questo caso, gli FPS diventano 83, quindi ben al di sopra della soglia dei 60 frame al secondo, mentre in Full HD si sale addirittura a 116 fps. Se tuttavia si desidera un frame rate superiore in 4K, è possibile agire sulle impostazioni grafiche per arrivare agli agognati 60 fotogrammi.
Per prima cosa, abbiamo spostato le impostazioni generali della grafica da "Personalizzate" ad "Alta". Già questo passaggio ha permesso di arrivare a un frame rate, nel benchmark interno, di 57 fps. Abbiamo poi disattivato l'anti-aliasing TAA: in questo modo, abbiamo raggiunto e superato il target dei 60 fps, ottenendo 62 frame al secondo. Qui sotto potete vedere le differenze qualitative tra le due impostazioni.
Impostazioni grafiche al massimo
Impostazioni "Alte", No TAA
La prima cosa che si nota è una netta differenza nella gestione della luce e delle ombre, decisamente più precisa grazie all'occlusione ambientale avanzata, non applicata nelle impostazioni inferiori. L'illuminazione diventa più piatta con queste effetto disabilitato, facendo perdere realismo alla scena. Altro elemento che colpisce è l'aliasing. In molti affermano che questo sia meno evidente quando si utilizza la risoluzione 4K, una considerazione che si può anche condividere, ma il dettaglio delle foglie qui sotto fa capire come l'anti-aliasing sia necessario anche in UHD per ottenere una qualità di immagine superiore.
TAA
No TAA
Non solo le foglie perdono molta della definizione che dovrebbero avere, ma l'aliasing si fa sentire anche nei capelli di Lara, che guadagnano delle scalettature che non dovrebbero esserci. L'impatto sul realismo della scena è marcato, per cui badate bene a bilanciare al meglio il rapporto tra dettaglio grafico ed fps: abilitare il TAA influisce solo di qualche frame ma porta un sostanzioso miglioramento nel realismo della scena. L'immagine qui sotto invece mostra da un lato l'impatto della minore risoluzione delle texture impostando il livello di dettaglio su Alto, dall'altro conferma la maggiore approssimazione nella creazione delle ombre, che diventano meno definite.
Livello di dettaglio al massimo
Livello di dettaglio su Alto
Abbiamo utilizzato questo particolare per far capire meglio l'impatto delle impostazioni grafiche in Shadow of The Tomb Raider, che rimane comunque molto godibile anche con i settaggi non al massimo livello. Certo le texture ma soprattutto l'illuminazione e le ombre vengono penalizzate, ma il titolo rimane piacevole alla vista. A questo punto siamo curiosi dei vedere l'implementazione del Ray Tracing, non ancora arrivata, che andrà a incidere maggiormente proprio sulle ombre e sulla gestione della luce, anche per comprenderne l'impatto sulle prestazioni finali.
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