Lo shortage delle schede video è finito? Il futuro di NVIDIA e AMD

Lo shortage delle schede video sembra essere un ricordo del passato. Ormai, però, gli esperti di settore parlano di saturazione del mercato.

Lo shortage delle schede video è finito? Il futuro di NVIDIA e AMD
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I prossimi mesi saranno un momento vitale per il mercato delle schede video: con il probabile lancio delle RTX 40 di NVIDIA nell'ultimo trimestre dell'anno e l'annuncio delle AMD Radeon RX 7000 previsto per inizio 2023, infatti, assisteremo ad uno dei più attesi rinnovamenti del settore GPU degli ultimi tempi, se non altro perché entrambi i produttori promettono miglioramenti percentuali a doppia cifra rispetto all'attuale generazione.

Tuttavia, man mano che ci avviciniamo alla presunta finestra di lancio delle GPU next-gen, cresce anche il numero delle domande circa la salute del mercato stesso delle schede video e dell'hardware PC in generale.

Tanto fumo, niente arrosto

Una delle analisi più interessanti sul tema è quella di Igor's Lab, che arriva addirittura a suggerire che NVIDIA avrebbe rallentato i lavori sulle sue schede video di nuova generazione in risposta alla contrazione del mercato.

In particolare, ciò che preoccupa il portale tedesco è la mancanza di informazioni e leak sulle schede di serie 40 del produttore di Santa Clara: fino ad un paio di settimane fa, era convinzione comune che la RTX 4090 sarebbe stata lanciata già ad agosto, ma a meno di tre mesi da questa finestra le informazioni sul PCB della scheda ancora latitano, come mancano ancora analoghe novità direttamente dal produttore sulle RTX 4080, 4070 e 4060, mentre solo pochi giorni fa è comparsa in rete una misteriosa RTX da 900W, di cui finora non si sapeva nulla e che si pensa possa essere un modello Titan. Insomma, siamo ben lontani dalla pioggia di leak che hanno riguardato le RTX di serie 30 e quelle di serie 20. Si tratta senza dubbio di un'ottima notizia per la stessa NVIDIA e per la segretezza dei suoi prodotti, ma anche di un campanello di allarme per i consumatori, che segnalerebbe una produzione a uno stadio molto meno avanzato di quanto non abbiano finora previsto i beninformati.

In teoria, a due o tre mesi dal lancio le schede grafiche NVIDIA dovrebbero ormai essere pronte per entrare in produzione di massa.

Ciò significa che i primi prototipi delle componenti dovrebbero essere in circolazione tra gli AIB (e dunque sul web) e allo stesso modo informazioni quasi definitive sulle specifiche, su cui invece abbondano ancora rumor in contrasto tra loro. Inoltre, NVIDIA è stata vittima dell'attacco hacker di LAPSUS$ di fine febbraio, da cui molti si aspettavano che sarebbero trapelate le caratteristiche complete delle RTX di serie 40, ma così non è stato. NVIDIA ha affermato di non aver pagato un riscatto agli hacker, le informazioni sulle RTX 40 quindi o non erano presenti sui server di NVIDIA, oppure semplicemente lo sviluppo della nuova generazione di GPU sarebbe stato all'epoca in una fase più arretrata di quanto si credesse.

D'altro canto, riporta sempre Igor's Lab, anche se i prototipi delle RTX 40 di NVIDIA dovessero essere completati nel giro di pochi giorni non ci sarebbe il tempo per gli AIB per creare le proprie versioni custom delle schede: per la realizzazione delle schede brandizzate di produttori come ASUS, Gigabyte, MSI e gli altri occorrono infatti almeno tre mesi di produzione, perciò nessuno riuscirebbe a presentare le proprie varianti sulle GPU di nuova generazione del Team Verde prima di fine settembre o inizio ottobre.

Il portale tedesco, poi, spiega di sapere per certo che gli AIB stanno ancora utilizzando le GPU GA10X di attuale generazione per le proprie schede brandizzate: ciò sembra confermare dunque che le schede con architettura Ada Lovelace saranno lanciate non prima di fine ottobre o, addirittura, inizio novembre. C'è, infine, chi prova a fare un parallelismo con la scorsa generazione, con un annuncio fatto nel settembre del 2020 e un lancio scaglionato nei mesi successivi: questa ipotesi potrebbe non essere da escludere ancora del tutto.

Strategie complementari

Sul lato AMD le cose non sembrano andare meglio, anzi: il nome in codice della Radeon RX 7900 XT, "Plum Bonito", è stato leakato solo a metà maggio, mentre le finestre di lancio delle schede video sembrano già essere decisamente più spostate verso il 2023 rispetto a NVIDIA.

Se per quest'ultima veniva previsto il lancio di una scheda al mese a partire da agosto con la RTX 4090, attorno alle schede di AMD per il momento non ci sono ancora finestre di lancio del tutto condivise dagli esperti del settore. Stando alle ipotesi più in voga, sembra che la Radeon RX 7900 XT arriverà a dicembre, mentre la RX 7800, la RX 7700 XT e la RX 7600 XT saranno sugli scaffali solo nel 2023, probabilmente nella prima metà del prossimo anno. In generale, pare che tutte le schede grafiche next-gen, a prescindere dal produttore, saranno lanciate con una strategia "dilazionata" entro il mese di giugno 2023.
In effetti, il Team Verde ed il Team Rosso, quindi, potrebbero avere in comune un preciso approccio alla release delle proprie GPU di nuova generazione.

Quello dei lanci dilazionati su più mesi, infatti, sembra essere un fattore comune per entrambi i produttori e potrebbe dipendere, oltre che da logiche di mercato, anche da necessità più pragmatiche, volte ad arginare la scarsità delle scorte di schede video sul mercato, la quale però dovrebbe protrarsi fino alla fine del 2022 o addirittura fino all'inizio del 2023.

Ovviamente, dietro a questi problemi ci sarebbero, accanto alla "coda lunga" della crisi dei semiconduttori iniziata nel 2020 e che mostra i primi segnali di chiusura, il protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina, che sul lungo periodo potrebbe mettere a rischio gli approvvigionamenti di materie prime vitali nel chipmaking.

Secondo alcuni esperti, anche i lockdown cinesi potrebbero influire sulla disponibilità di scorte, In questo caso, però, AMD e NVIDIA sembrano essere in una botte (quasi) di ferro: le due aziende esternalizzano entrambe dal colosso taiwanese TSMC, perciò potrebbero salvarsi dalle chiusure di Shanghai e di Pechino.

Meno rosea è, invece, la situazione per gli AIB, alcuni dei quali possiedono impianti produttivi in Cina. Potrebbe invece colpire duramente sia AMD che NVIDIA il rallentamento generalizzato dell'economia globale, che potrebbe tradursi in una contrazione della domanda delle schede video in tutto il mondo. A peggiorare ulteriormente le cose, poi, potrebbe esserci l'entrata in una fase bear del mercato delle criptovalute, che potrebbe spingere i miner, finora odiati concorrenti dei videogiocatori in un mercato dove le GPU erano rare come l'oro, a non investire sulle GPU di nuova generazione: ciò significa che potrebbero non esserci problemi di domanda di schede video per i gamer, ma anche che una riduzione dell'offerta potrebbe convincere i produttori a investire meno nella produzione, nello sviluppo, nella vendita e nella comunicazione delle schede video di nuova generazione e dei prossimi anni.

Un delicato equilibrio di mercato

In effetti, il nodo principale sembra essere tutto nel rapporto tra domanda e offerta. Negli ultimi due anni, la domanda di schede video è stata decisamente superiore all'offerta e i prezzi delle componenti si sono alzati, mentre i produttori sono corsi ai ripari annunciando nuovi impianti produttivi e sistemi innovativi di vendita tramite whitelist. Ora, invece, sembra che le cose stiano cambiando: negli ultimi mesi, almeno dall'inizio del 2022, abbiamo visto una costante riduzione dei prezzi delle GPU, complice un'immissione enorme di GPU usate dal settore mining, mentre a maggio alcune schede video sono scese al di sotto del MSRP, ovvero del prezzo consigliato dal produttore, per la prima volta dopo anni.

Il calo dei prezzi è intimamente collegato a un aumento della domanda e a una riduzione della domanda, che può dipendere da diversi fattori: in primo luogo, è possibile che molti possibili compratori abbiano deciso di aspettare che il prezzo delle GPU si abbassi ulteriormente prima di effettuare acquisti; dall'altra parte, però, alcuni segnali indicano che quella che sta per iniziare sia una fase di saturazione del mercato delle schede video più che di un suo riequilibrio dopo un periodo di aumento vertiginoso dei prezzi.

Se questa seconda ipotesi dovesse rivelarsi quella corretta, potrebbe configurarsi una situazione economica critica per il mercato dell'hardware, che durante il periodo pandemico ha fatto registrare degli aumenti a doppia cifra per gli incassi dei due player. Lo stesso discorso sarebbe valido anche per gli AIB, che non avrebbero nulla da guadagnare dalla sovrapproduzione di schede video di nuova generazione che poi rischierebbero di rimanere invendute.

Per questo motivo, Team Verde e Team Rosso potrebbero effettivamente aver deciso di temporeggiare sull'uscita delle loro schede di nuova generazione per permettere anzitutto di vendere le scorte accumulate negli ultimi sei mesi, anche a costo di ritoccarne leggermente i prezzi al ribasso. Solo quando i magazzini dei retailer saranno vuoti, cioè presumibilmente appena prima della stagione natalizia, arriveranno i lanci delle schede video di nuova generazione. Così facendo, inoltre, NVIDIA e AMD potrebbero prendere "due piccioni con una fava": I produttori si riserverebbero qualche mese in più per la produzione delle schede, in modo da farle uscire sul mercato con delle scorte capaci di soddisfare una domanda che, seppur in fase di contrazione, non si annullerà di certo. Al contempo, entrambi i produttori potrebbero anche evitare tagli di prezzo per le RTX di serie 30 e le RX 6000: una necessità particolarmente sentita soprattutto da AMD, che ha lanciato le Radeon RX 6000 refresh solo un paio di mesi fa.