Smartphone con fotocamera sotto il display: flop o possibile innovazione?

Le fotocamere in-display rappresentano una possibile rivoluzione per il mercato smartphone. Tuttavia, i primi segnali non sono incoraggianti.

Smartphone con fotocamera sotto il display: flop o possibile innovazione?
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Tra le novità più interessanti dell'ultimo periodo nel mondo smartphone, al netto degli schermi estendibili, troviamo sicuramente le fotocamere poste sotto al display. L'idea è di quelle potenzialmente vincenti, se non rivoluzionarie: lo schermo copre essenzialmente tutta la superficie anteriore e chi vuole fare selfie può effettuarli lo stesso sfruttando il sensore in-display, mediante un sistema che rende trasparente lo schermo solamente nel momento in cui è necessario scattare le foto.
Tutto molto interessante, ma ogni innovazione ha i suoi problemi di gioventù e, in seguito all'arrivo sul mercato del primo smartphone di questo tipo, non sono in pochi coloro che si stanno chiedendo se abbia realmente senso percorrere questa strada.

ZTE Axon 20 5G: un esperimento riuscito a metà

Arrivato in Italia a gennaio 2021 al prezzo di 449 euro, ZTE Axon 20 5G è uno smartphone coraggioso, che ha deciso di implementare prima di tutti una fotocamera sotto al display. Tuttavia, l'hype degli appassionati ha iniziato un po' a "spegnersi" in seguito all'arrivo delle prime analisi della critica. Ad esempio, una netta stroncatura in termini di qualità del comparto fotografico è arrivata dal noto portale DxOMark, che si occupa di effettuare test approfonditi in tal senso e viene spesso utilizzato come metodo di paragone all'interno del settore. Il totale fatto registrare dalla fotocamera per i selfie di ZTE Axon 20 5G è di 26 punti su 100.
Le principali problematiche risiedono negli artefatti visivi che compaiono in parecchie situazioni, nonché nell'elevato rumore digitale e in generale nello scarso livello di dettaglio. Insomma, il succitato dispositivo, pur risultando un esperimento intrigante, non è esattamente una buona scelta per coloro che sono soliti effettuare scatti mediante la fotocamera anteriore.

Non sembra dunque essere un caso che, dopo lo stupore iniziale, il dispositivo sia essenzialmente scomparso dai radar e si stia già parlando del top di gamma ZTE Axon 30 Pro, che a quanto pare tornerà a puntare sulla fotocamera in-display per cercare di sistemare gli errori effettuati con Axon 20 5G. Tuttavia, sono passate solamente poche settimane dal lancio di quest'ultimo e risulta dunque difficile capire se l'azienda cinese sia effettivamente riuscita a migliorare la tecnologia o magari abbia semplicemente "tenuto il meglio" per il suo flagship. Quel che è certo è che il mercato al giorno d'oggi si muove a ritmi che possiamo definire "folli", dato che qui si sta già parlando di seconda generazione di fotocamere in-display, quando nemmeno molti addetti ai lavori sono ancora riusciti a mettere le mani sulla prima.

Le novità della seconda generazione sono da ricercarsi, stando a quanto mostrato da ZTE, nel raddoppiamento della densità dei pixel dell'area dello schermo relativa alla fotocamera, nel refresh rate portato a 120Hz e nel riconoscimento facciale 3D (utile anche per contesti come la realtà aumentata).

In ogni caso, il "flop", perlomeno in termini di critica, della fotocamera anteriore di ZTE Axon 20 5G apre a discussioni interessanti. Infatti, in attesa di vedere cosa riusciranno a fare i prossimi smartphone che disporranno di questa tecnologia, l'utenza sembra essere divisa sull'argomento. C'è infatti chi non usa quasi mai la fotocamera anteriore e ritiene che la soluzione di ZTE sia una manna dal cielo e chi invece vuole avere a disposizione dei selfie soddisfacenti e ritiene che non valga la pena scendere a tale compromesso.

Proprio qui entrano in gioco i principali dubbi sulla tecnologia, dato che in realtà le soluzioni per ottenere uno screen-to-body elevato, senza andare a "rovinare" troppo l'esperienza fotografica, non mancano. Pensiamo, ad esempio, all'ormai onnipresente notch "a goccia" o al diffuso foro per la fotocamera, tutti design che, pur non garantendo uno schermo "all-screen", sembrano essere riusciti a dare vita a buoni compromessi.
Se proprio si vuole invece una parte anteriore "libera", una soluzione interessante è arrivata con la Flip Camera di ASUS ZenFone 7 Pro. Per il resto, i tentativi non sono mancati di certo, dalle scocche "a scorrimento" come quella di Lenovo Z5 Pro alla fotocamera pop-up dell'iconico Xiaomi Mi 9T, passando alla selfie cam "a pinna di squalo" di OPPO Reno2. Insomma, sono ormai anni che si cerca di incrementare il più possibile lo screen-to-body ratio.

A tal proposito, prendendo in considerazione le tecnologie citate, quante hanno preso realmente piede? Possiamo dire essenzialmente due: notch "a goccia" e foro per la fotocamera. Le altre soluzioni rimangono infatti ancora oggi confinate a un numero ristretto di modelli. Il problema è da ricercarsi nello spessore dei dispositivi che adottano tali soluzioni. ASUS ZenFone 7 Pro con la sua Flip Camera ha uno spessore di 9,6 mm, mentre Lenovo Z5 Pro e la sua scocca a scorrimento portano quest'ultimo a 9,33 mm. Persino Xiaomi Mi 9T e il suo sensore pop-up non scherzano: 8,8 mm. OPPO Reno2 e la fotocamera "a pinna di squalo"? 9,5 mm.

Insomma, in questo contesto i 7,98 mm di ZTE Axon 20 5G e del suo sensore in-display iniziano a farsi interessanti. Considerate inoltre che, come spiegato da Lu Weibing di Xiaomi Cina, soluzioni come la fotocamera pop-up occupano molto spazio interno. Questo, in un periodo in cui si sta passando al 5G, è un problema non di poco conto per i produttori.
Alla fine la fotocamera in-display potrebbe avere in realtà più senso del previsto, dato che potenzialmente non va a inficiare troppo sullo spessore. Tuttavia, per il momento la tecnologia non sembra ancora pronta e dovrà maturare per riuscire ad attecchire realmente sul pubblico. Questa tecnologia sarà il futuro del mondo smartphone o rimarrà tra quelle soluzioni interessanti che non hanno mai spiccato il volo e ricorderemo con nostalgia tra qualche anno? Staremo a vedere: di certo sarà interessante seguire il corso degli eventi.