Smartphone e prezzi in salita, tra crisi e inflazione: ma quanto durerà?

Dobbiamo arrenderci a una semplice idea: gli smartphone costeranno sempre di più, almeno per qualche anno, ma c'è una luce in fondo al tunnel.

Smartphone e prezzi in salita, tra crisi e inflazione: ma quanto durerà?
Articolo a cura di

Nel 2020 abbiamo cercato di capire perché gli smartphone sono sempre più cari, ma i tempi sono cambiati. Sembra quasi impossibile, ma sono già trascorsi quasi tre anni dalle prime fasi della pandemia da COVID-19, due anni e mezzo in cui le nostre vite sono cambiate radicalmente e i mercati si sono trasformati in maniera potenzialmente irreparabile.
Automobili, computer e TV sono solo alcuni dei prodotti che hanno subito un pesante contraccolpo dalla combinazione di problemi nella catena di approvvigionamento e crisi economica, ma da questa lista non vanno esclusi gli smartphone che, nel luglio 2022, mostravano la loro preoccupante condizione con un calo delle vendite a livello globale, accompagnato da previsioni pessime da parte degli analisti.
Ma com'è variato lo stato del mercato dei dispositivi mobili? Cosa dobbiamo aspettarci sul breve periodo?

Aumentano i costi dei dispositivi Premium, ma "poco importa"

Per rispondere alle due domande ci serviremo di alcune analisi condotte dai professionisti del settore. La prima riguarda l'aumento del prezzo medio degli smartphone premium, ergo quelli venduti a partire da 400 dollari.

Secondo un recente report di Counterpoint Research, il cosiddetto ASP (Average Selling Price) per il segmento di riferimento è cresciuto dell'8% su base annua raggiungendo il record nel secondo trimestre del 2022.
A guidare la classifica dei rivenditori è chiaramente Apple, complice il boom di vendite di iPhone 13 negli Stati Uniti e la forza della domanda sul mercato internazionale, nonostante una lieve flessione relativa; seguono a ruota Samsung e vivo, anch'essi in crescita, mentre calano OPPO e Xiaomi.
È importante notare, a questo punto, altri due dettagli evidenziati dal report: in primis, in termini di volume, le vendite nel segmento premium sono diminuite dell'8% su base annua ma sono migliori rispetto agli altri segmenti, i quali hanno registrato cali nelle vendite globali di smartphone del 12%.

Peraltro, si tratta del nono trimestre consecutivo in cui il mercato di fascia medio-alta sovraperforma rispetto al resto del settore in generale.
Secondo, la crescita del detto segmento ha contribuito ad arrestare il calo dei ricavi: ciò, comprensibilmente, a causa dei prezzi meno influenzati dalle pressioni inflazionistiche.

È innegabile che anche i telefoni di fascia alta stiano aumentando di prezzo in modo progressivo - basti pensare ai rincari di iPhone 14 in Italia - eppure tale incremento dei costi, per il consumatore, risulta di maggiore impatto per i modelli entry-level.
Un fattore da non sottovalutare lo rivela il Senior Analyst Varun Mishra: "Durante la pandemia, gli utenti si sono anche resi conto dell'importanza degli smartphone e hanno iniziato a vedere più valore nell'aggiornamento dei propri dispositivi. Questa tendenza nel mercato ultra-premium è onnipresente in tutte le regioni, nonostante le pressioni inflazionistiche. Questo perché i consumatori benestanti non sono influenzati dagli attuali venti contrari all'economia".

"Pertanto", continua Mishra, "il segmento dei prezzi medio-bassi è stato duramente colpito, mentre il segmento dei prezzi alti sembra ancora solido, innalzando ulteriormente l'ASP". In parole povere, se il prezzo medio degli smartphone sta aumentando è anche a causa della differenza tra i volumi di vendita dei dispositivi premium e quelli dei modelli mid-range ed entry-level.

Un trend che non dovrebbe durare molto

La seconda ricerca utile alla nostra analisi arriva dalla International Data Corporation (IDC) e concerne l'AAP (Average Advertised Price), ovverosia il prezzo dichiarato dai produttori stessi nelle loro intense campagne pubblicitarie.
Dopo un calo di circa 2,5 punti percentuali tra giugno e luglio 2022, il mese di agosto ha visto una risalita fino al pareggio con l'AAP globale del gennaio 2022.

Tra i principali fornitori, OPPO, vivo e Xiaomi hanno avuto una crescita dell'APP rispettivamente 0,4%, 0,6% e 0,4%. Apple, invece, è salita dello 0,2%, mentre Samsung è l'unico colosso a mostrare un calo dello 0,2%. La tendenza, dunque, è sempre più negativa per i consumatori e, stando ai dati attuali, resterà tale sino alla fine del 2022.

Ovviamente si tratta di una previsione e non di una certezza, eppure non mancano i dati necessari ad avvalorarla: un'altra recente analisi del mercato smartphone condotta dalla stessa IDC parla di un potenziale declino del 6,5% delle spedizioni di smartphone nel 2022, nonostante il rilascio di nuovi top di gamma.

Le cause sono già note: inflazione da record, tensioni geopolitiche, residui della pandemia e lockdown continui in Cina, oltre a tante altre sfide macroeconomiche che smorzano la domanda dei consumatori.
Nello stesso report firmato IDC, la Research Director Nabila Popal spiega che "nonostante il calo delle unità vendute, i prezzi medi di vendita (ASP) sono cresciuti del 10% anno su anno nel secondo trimestre e si prevede che aumenteranno del 6,3% per l'intero anno. Il segmento premium ($ 800+) si è dimostrato resistente alle turbolenze economiche e continuerà a crescere". Il pessimismo, a questo punto, sembrerà inevitabile oltre che giustificabile, ma attenzione alle previsioni sul medio termine.

Una terza ricerca condotta da IDC relativamente alle previsioni globali del mercato smartphone dal 2022 al 2026 evidenzia che, rispetto al 2021, l'anno corrente dovrebbe comunque concludersi con una crescita dell'1,6% delle unità spedite, per poi crescere lentamente fino a 1,53 miliardi di unità nel 2026.
A spingere le vendite sarà ancora una volta l'aumento della domanda negli smartphone premium e flagship, nonostante il già preventivato incremento del prezzo medio.

Il research director di IDC, Anthony Scarsella, è certo che l'ASP raggiungerà la soglia dei 400 dollari per la prima volta dal 2011, portando i prezzi medi dei dispositivi OS a oltre 1.000 dollari e i dispositivi Android ai prezzi più alti dal 2013. Dopodiché, l'ASP dovrebbe calare progressivamente fino al 2026 con la diffusione del 5G e dei dispositivi compatibili con tale standard di rete mobile.
Sul breve termine le notizie sono positive, ma ricordiamo, a ogni modo, che si tratta di previsioni sulla base dei dati attuali e "scommesse" relative al futuro dell'economia internazionale.

Un test per i consumatori

In tutto ciò, non abbiamo ancora considerato altri elementi che contribuiscono a questa spiacevole tendenza: le imponenti campagne marketing servono alle aziende per mostrare i loro progetti, le loro ambizioni, e convincere i consumatori della bontà del prodotto, ma richiedono anch'esse un esborso a cui è difficile rimanere indifferenti.

Vanno sommati, poi, gli accordi con operatori telefonici e con la grande distribuzione, oltre ai costi in ambito ricerca e sviluppo.
Alla fine della fiera, però, sono i consumatori a determinare la tipologia di dispositivi più richiesti: se il segmento premium è il più venduto al mondo, significa che i produttori possono giocare sul prezzo medio capendo fino a dove sono pronti a spingersi i loro clienti, ovvero fino a dove può spingersi il loro business.
L'aumento dell'ASP può essere osservato da alcuni utenti critici del mercato come un test per i consumatori stessi: quanto sono disposti a spendere per uno smartphone che corrisponda alle loro autentiche necessità?

Al contempo, si potrebbe allargare l'analisi decifrando il legame tra il mercato della telefonia e quello di TV, tablet, computer portatili e macchine fotografiche poiché, ad esempio, un utente disposto a spendere oltre 1000 euro sul Samsung Galaxy S22 Ultra potrebbe scegliere di fare a meno di una macchina fotografica e di un tablet, acquistando magari un laptop di fascia medio-bassa per esigenze specifiche e un TV low-cost o mid-range per la visione di contenuti in streaming.

Altri consumatori, al contrario, potrebbero optare per un "pacchetto" composto da un laptop di fascia alta, uno smartphone nella fascia medio-bassa e una macchina fotografica mid-range. Insomma, avete capito: un'analisi davvero completa dovrebbe vedere come l'aumento di prezzo di un dispositivo specifico corrisponda alla diminuzione di un altro e come, di conseguenza, si incrociano domanda e offerta di tali prodotti individuando una possibile correlazione.

In breve, non possiamo fare altro se non limitarci a una semplice considerazione: la realtà odierna è negativa, ma è meglio non abbandonarsi al pessimismo e agire con saggezza, parsimonia, in modo intelligente, abituandosi all'idea che qualche avvenimento improvviso potrebbe cambiare il mondo nel meglio, o nel peggio.