Stampa 3D semplice senza problemi e spendendo poco? Ecco come abbiamo fatto

Analizziamo il mondo delle stampanti 3D, cercando una soluzione semplice e per tutti (spoiler: abbiamo trovato qualcosa di interessante).

Stampa 3D semplice senza problemi e spendendo poco? Ecco come abbiamo fatto
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Tutto è nato da un pensiero: possibile che nel 2022 sia ancora necessario essere dei nerd, o perlomeno particolarmente appassionati, per iniziare a stampare in 3D? Se ci seguite da tempo, ricorderete la prova di una stampante 3D low cost a meno di 100 euro da montare in autonomia pezzo per pezzo, risalente a inizio 2019. In quel caso, la nostra esperienza non era di certo stata priva di difficoltà, dovute anche alla componente "fai da te" e alla volontà di risparmiare il più possibile sulla spesa. Il nostro obiettivo era quello di comprendere se un utente poco propenso a spendere grandi cifre e a dedicare molto tempo alla stampa 3D potesse effettivamente approcciarsi a questo mondo senza troppi problemi. A circa tre anni di distanza, ci siamo posti nuovamente la stessa domanda. D'altronde, ora il settore in sé si è evoluto a dismisura, abbiamo accumulato molta più esperienza e su queste pagine siamo arrivati a proporvi contenuti più avanzati come la recente recensione della Anycubic Photon Mono X 6K. Insomma, i tempi sembrano maturi per provare a ripetere l'esperimento.

La ricerca di una stampante 3D per tutti

Il mondo della stampa 3D generalmente richiede molto tempo per essere apprezzato. Non è uno di quei settori in cui basta premere un pulsante e si possono semplicemente seguire guide online per lavorare come si deve: ci vogliono pazienza e passione, soprattutto a basso budget.

Basti pensare alle stampanti a resina e a tutto il know-how necessario per farle rendere al massimo. Senza entrare troppo nei tecnicismi, dall'utilizzo di DPI per maneggiare resina e alcool alla fase di post-produzione e cura mediante lampade UV, oltre a un occhio vigile alla temperatura dell'ambiente, questo tipo di stampa non può essere certamente definito "family friendly", soprattutto per un primo approccio.
Il primo requisito della nostra "prima" stampante 3D per tutti era dunque il tipo di tecnologia: doveva trattarsi di un modello a filamento, ovvero FDM (Fusion Deposition Modeling), che fa uso di comune plastica, fondendola e depositandola a strati per dar vita ai modelli.
Un altro grande problema che spesso trattiene dall'entrare in questo mondo è lo spazio richiesto, quindi dovevamo puntare a un modello estremamente compatto. Inoltre, memori dei problemi di configurazione e calibrazione avuti in passato, abbiamo stilato un terzo requisito: doveva essere semplice da usare già dalla prima stampa.

In questo frangente, per semplificare la ricerca abbiamo puntato su una stampante "chiusa", ovvero un box pensato per semplificare al massimo le operazioni, anche in termini di calibrazione e adesione. Come ultimi requisiti, un budget limitato e un pacchetto software non troppo complesso da usare e che potesse consentire di importare i file che si possono trovare sul Web attraverso portali come Thingiverse e Cults3D. Il sesto requisito, opzionale, era che la stampante 3D venisse venduta con delle istruzioni anche in italiano.

La risposta: da Vinci nano w

Messa così può sembrare una sponsorizzazione, ma non lo è. In questo specifico caso, ci sbilanciamo per un motivo.

Chi vi scrive a inizio 2022 ha acquistato una delle ultime unità della stampante 3D da Vinci nano w (3FNAWXEU00G) della XYZprinting, disponibile su Amazon Italia a un prezzo di 122,99 euro. Vi lasciamo la pagina dedicata al prodotto su Amazon, giusto per intenderci. Purtroppo al momento in cui scriviamo le unità sono terminate, tuttavia l'intento di questo approfondimento è solo quello di mostrare un esempio pratico di approccio con una stampante entry level. In ogni caso, la da Vinci nano w di XYZprinting ci ha colpito molto. Non accade infatti spesso che un prodotto acquistato per uso personale ci porti all'impellente necessità di parlarne. Tradotto in soldoni: da Vinci nano w, al netto di diverse imperfezioni che approfondiremo in seguito, è la risposta più affine che abbiamo trovato ai requisiti che avevamo stilato nella fase iniziale.

Si tratta infatti di una stampante FDM pensata principalmente per essere utilizzata con il classico PLA, con un form factor a box chiuso dalle dimensioni di appena 378 x 280 x 355 mm, per un peso di 4,7 Kg. Inoltre, nella pagina delle specifiche del sito Web ufficiale di XYZPrinting viene specificato che la calibrazione è automatica, che la stampa è sicura anche in casa e che il software è tutto sommato semplice, tanto che uno degli slogan è "perfetta per ogni bambino". Dalla descrizione, questa stampante sembrava rispondere a tutte le nostre richieste, soprattutto in termini di semplicità, cosa che può tornare utile non solo agli utenti alle prime armi, ma anche a coloro che non hanno più troppo tempo da dedicare alla stampa 3D nel corso della giornata.

Online si trova ben poco sulla da Vinci nano w ed essenzialmente nulla che spieghi come effettivamente utilizzarla dall'inizio alla fine. Insomma, non potevamo esimerci dal raccontarvi la nostra esperienza. Forse ce lo siamo dimenticato, ma la vera rivoluzione, che per ora, diciamocelo apertamente, non è ancora avvenuta - le stampanti 3D non sono poi così diffuse da noi in ambito casalingo -, non passa solamente per la qualità di stampa, ma anche e soprattutto per la semplicità d'uso.
Lo anticipiamo a chiare lettere: la da Vinci nano w non è la miglior stampante 3D sul mercato e potrebbe non rispondere a tutte le esigenze degli utenti più esperti, ma è un ottimo punto di partenza.

La nostra esperienza con la stampante 3D "family friendly"

Effettuate tutte le precisazioni del caso, partiamo subito dai punti dolenti della da Vinci nano w: innanzitutto, richiede filamenti proprietari con tag NFC, venduti generalmente a circa 30 euro su Amazon (anche se è possibile utilizzare filamenti aftermarket con un apposito chip).

In secondo luogo, viste le dimensioni particolarmente contenute, l'area di stampa è molto limitata: 120 x 120 x 120 mm. In parole povere, si fa riferimento al mondo dell'hobbistica più che a quello professionale. Inoltre, il piano di stampa non è riscaldato.
Di fatto, stiamo parlando di un prodotto "consumer ma non consumer", che è conosciuto da veramente poche persone. Per concludere la lista delle cose che ci hanno fatto storcere il naso, sicuramente alcune opzioni del software non sono tra le più intuitive. Inoltre, la prima volta che abbiamo provato a togliere il vetro dal piano di stampa, quest'ultimo era strettamente adeso al piano, quindi ci siamo dovuti servire di un plettro e forzare, ma non troppo, ai lati per rimuoverlo. Al netto di queste limitazioni, ci possiamo ritenere soddisfatti dalla da Vinci nano w.

Infatti, una volta seguita la rapida guida di montaggio iniziale che richiede al massimo un pomeriggio, installato e caricato tramite il tubo Bowden il primo filamento presente in confezione, è tutto pronto per stampare.

Seguendo la guida cartacea, tra l'altro, si arriva già al download e all'utilizzo della suite software XYZmaker Suite, scaricabile gratuitamente (anche se poi richiede l'accesso tramite account). Un piccolo consiglio: nel caso i driver non ne vogliano sapere di funzionare su Windows, basta provare a scaricare più versioni del software ed eventualmente riavviare il sistema. In ogni caso, la suite software comprende svariati programmi in costante aggiornamento, che forniscono tutto ciò di cui si ha bisogno, dalla progettazione 3D alla stampa. Nel caso di un utente alle prime armi, il software fondamentale è XYZprint, usato per caricare i modelli in formato OBJ, STL e simili, effettuare il cosiddetto slice (ovvero la suddivisione automatica del modello in strati per dare alla stampante 3D le giuste indicazioni) e aggiungere i supporti utili per sostenere le parti del modello "sospese".

Caricato il filamento, applicato il nastro adesivo ruvido in dotazione sul piano di stampa per facilitare l'adesione e collegata la stampante al PC tramite cavo USB o via Wi-Fi, anche se è preferibile la connessione cablata, possiamo procedere alla preparazione del modello.

In teoria ci sarebbe anche la possibilità di stampare da smartphone, ma si tratta ancora di una funzionalità "secondaria", non propriamente delle più comode e un po' problematica. A questo punto si può importare un progetto già fatto, si preme sul pulsante "PREPARAZIONE", si aggiungono eventuali supporti, si attende che il modello venga preparato e si seleziona infine il pulsante "STAMPA", spostandosi poi sulla scheda "DASHBOARD" per monitorare lo stato di avanzamento. Da quest'ultima sezione, tra l'altro, gli utenti più esperti possono effettuare varie configurazioni manualmente, mentre coloro che sono alle prime armi la utilizzeranno solamente per accedere alle opzioni di manutenzione e pulizia. Sì, per stampare con la da Vinci nano w non servono chissà quali configurazioni: bastano questi semplici passaggi e attendere la fine della stampa. Uno dei pochi aspetti a cui un utente poco esperto deve prestare attenzione, oltre alla pulizia, sono le temperature, che possono influire sulla corretta adesione del modello sul piano di stampa e sul caricamento del filamento.

Nulla di particolarmente complesso, soprattutto per una stampante completamente chiusa: generalmente sono consigliati 25 °C come temperatura ambiente ideale ma il suo design e l'adesivo ruvido faranno il resto. In ogni caso, applicare della colla stick sull'adesivo ruvido aumenta esponenzialmente l'adesione: nelle nostre prove sotto i 25 °C, con questo metodo l'adesione è andata sempre a buon fine. Certo, le variabili in gioco sono molte, ma è una delle soluzioni più semplici che abbiamo visto in termini di adesione, nonché a livello generale.
Messo da parte lo slogan "perfetta per ogni bambino", dal momento che non si tratta di una soluzione plug-and-play, la stampante 3D di XYZprinting fa effettivamente ciò che promette, rendendo più semplice l'approccio iniziale alla stampa 3D.

Il modello stampato può essere rimosso a mani nude, senza dover ricorrere alla spatola presente in confezione per gran parte dei modelli. I supporti, allo stesso modo, sono facilmente rimovibili per via di una diversa densità di stampa rispetto al modello. Quanto alla manutenzione guidata, questa prevede pulizia e caricamento del filamento.

Come sono, invece, tempi di stampa e qualità del risultato? Si fa riferimento a una stampante low cost, quindi non aspettatevi miracoli: per i modelli che coprono quasi del tutto il piano di stampa ci possono volere parecchie ore, anche se è possibile stampare, ad esempio, piccole statuine in poco più di un'ora. Le stime del tempo di stampa calcolate dal software non sono sempre precise, ma danno quasi sempre una discreta approssimazione. In ogni caso, dato che la stampante fa tutto da sola, la sua velocità non dovrebbe costituire un problema per l'utente.
La qualità di stampa è buona per la fascia di prezzo: si nota che si tratta di hobbistica, sia chiaro, ma i dettagli escono come ci si aspetterebbe da un prodotto di questo tipo, soprattutto per un neofita.

Nel 2022 è possibile stampare in casa senza spendere troppo? Sì

Arrivando alla conclusione, finalmente possiamo rispondere in modo affermativo alla domanda originale che ci siamo posti: sì, nel 2022 è potenzialmente possibile stampare in 3D in casa in autonomia senza spendere troppo e senza troppi problemi. Certo, bisogna dedicare un po' di tempo alla stampante, soprattutto nella fase iniziale, ma poi una soluzione come la da Vinci nano w può risultare interessante per mantenersi attivi e continuare a stampare anche quando si ha poco tempo. Facciamo riferimento a questo specifico modello, dal design simile a una "macchina del gelato", perché è il modello più interessante che abbiamo scovato, ma là fuori ci sono anche altri modelli magari più adatti alle vostre esigenze, forse anche tra quelli indicati nella nostra guida alle migliori stampanti 3D economiche del 2021.

Imparare a usare una stampante come la da Vinci nano w non richiede troppa esperienza e soprattutto è molto più semplice rispetto a parecchie altre soluzioni. Le sue principali limitazioni non le permettono di essere definita come un prodotto perfetto, ma siamo felici del fatto che esistano soluzioni di questo tipo sul mercato, che si avvicinano all'obiettivo finale di risultare talmente semplici da poter approdare in tutte le case. Risulta un peccato che realtà come XYZprinting siano poco conosciute dal grande pubblico, ma abbiamo provato a fare il nostro, sperando di aver stuzzicato in voi quantomeno un po' di curiosità.