Starlink è arrivato in Italia: come funziona, costi e disponibilità

Il progetto Starlink è finalmente sbarcato anche nel nostro paese: vediamo quindi come funziona, quali sono i costi del servizio e la disponibilità.

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Di progetti ambiziosi Elon Musk ne ha avviati molti, la sua carriera è costellata di lampi di genio che lo hanno reso uno degli imprenditori più di successo degli ultimi 20 anni: PayPal oggi è usato da milioni di utenti per le transazioni online, Tesla ha guidato e guida lo sviluppo e la diffusione di veicoli elettrici, Neuralink vuole proporsi come il "dispositivo del futuro" per collegare direttamente cervello e dispositivi elettronici, ma Space Exploration Technologies Corporation (nota altrimenti come SpaceX) forse è il vero cavallo di battaglia del magnate sudafricano.
Il suo obiettivo è sempre stato quello di sviluppare architetture per il trasporto interplanetario di massa completamente riutilizzabili, progetto che, negli ultimi anni, ha regalato grandi emozioni a tutti gli appassionati dello spazio e della tecnologia. Dal 2016, però, una costola della società si è separata per lavorare su un'altra missione che, negli ultimi due anni, è finalmente diventata attiva commercialmente: si tratta di Starlink, una costellazione artificiale composta da migliaia di satelliti che lavoreranno soprattutto per garantire l'accesso a Internet a chi vive in zone più isolate.

La (breve) storia di Starlink

L'idea iniziale di creare questa costellazione di satelliti non è stata di Elon Musk ma dell'imprenditore americano Greg Wyler, il quale decise di vendere la sua azienda di componenti per il raffreddamento dei computer per fondare O3b Network, società il cui obiettivo era il medesimo della futura Starlink; successivamente, egli fondò nel 2012 anche OneWeb, altra azienda la cui missione era quella di "abilitare l'accesso a Internet a tutti".
Nonostante i buoni propositi, Wyler fu costretto a vendere entrambe le compagnie e abbandonare questo ambizioso progetto, ma negli anni di piena attività fece la conoscenza di Elon Musk. Fu proprio il CEO di SpaceX a riprendere in mano l'idea di Wyler per renderla realtà, com'è da sua prassi per ogni grande idea, bizzarra o meno, che gli passa per la testa: nel 2015, dunque, a Seattle diede vita a Starlink, il progetto che conosciamo oggi.

I primi tre anni di attività furono piuttosto "silenziosi", tra le richieste alla Federal Communications Commission per l'assegnazione di alcune bande di frequenza e l'autorizzazione alla creazione della costellazione di circa 12.000 satelliti, e il lancio nello spazio dei primi prototipi TinTin A & B. Nel maggio 2019, però, la svolta: SpaceX sorprese tutti annunciando il lancio di 60 Starlink in una volta sola, basati su un design completamente rinnovato (denominato "versione 0.9") e necessari per effettuare alcuni test sulla connettività e sui materiali di costruzione.
Seguirono poi i primi tweet di Elon Musk utilizzando Starlink per confermarne il funzionamento, il lancio del primo lotto di satelliti "versione 1.0" l'11 novembre 2019 e l'ottenimento dei permessi per inviarne in orbita altri 30.000, tutti posizionati ad altitudini tra i 340 km e i 1.150 km, in base alle bande di frequenza su cui opereranno, assieme a un finanziamento di circa 885.5 milioni di Dollari da parte della FCC statunitense.

Come funzionano i satelliti?

Tutti gli Starlink sono dotati di quattro antenne posizionate sul lato rivolto verso la Terra che trasmettono un segnale nelle bande Ku (12-18 GHz), Ka (26.5-40 GHz) e V (40-75 GHz), dove le bande Ka e V serviranno per connettersi ai gateaway, ovvero alle stazioni a terra, mentre le bande Ku e V saranno necessarie per tracciare gli Starlink e raccogliere i dati utili per monitorare il loro stato. Allo stato attuale, secondo gli ultimi test effettuati dagli stessi utenti, il segnale ricevuto arriva a una velocità attorno ai 100 Megabit al secondo in download e 20 Megabit al secondo in upload, per meno di 31 millisecondi di latenza. L'obiettivo finale del team, però, è quello di raggiungere la velocità di 1 gigabit per secondo inviando sempre più lotti di satelliti nell'orbita bassa così da fornire un segnale costante.

Lo stato attuale di Starlink: accessibilità, costi e disponibilità

Con il lancio di sempre più satelliti, tra gennaio e febbraio 2021 SpaceX ha avviato ufficialmente la fase di beta e di pre-ordine dei satelliti in alcune zone di Stati Uniti, Canada, Regno Unito e anche Italia, tutto tramite il sito ufficiale Starlink dove si legge, inoltre: "Starlink è ideale per le aree del globo in cui la connettività è stata tipicamente una sfida. Senza limiti dalle tradizionali infrastrutture di terra, Starlink può fornire Internet a banda larga ad alta velocità in luoghi in cui l'accesso è stato inaffidabile o completamente non disponibile".

Gli utenti interessati potranno quindi iscriversi accedendo al sito Web di Starlink, digitando la propria e-mail e il proprio indirizzo di residenza per poi completare l'ordine entro 15 minuti, fermo restando che i pre-ordini saranno limitati e verranno soddisfatti secondo l'ordine d'arrivo con il criterio "first come, first served".
Chi si iscriverà riceverà uno starter-kit contenente antenna, router Wi-Fi, alimentatori e cavi necessari per collegarsi alla costellazione di satelliti, ma solamente dopo avere pagato una caparra, interamente rimborsabile nel caso di ripensamenti o mancata disponibilità del servizio entro sei mesi dall'ordine, di 99 euro per assicurarsi uno slot nella lista di clienti.

In seguito alla conferma dell'ordine, l'utente interessato dovrà pagare altri 499 euro per l'hardware necessario, 60 euro per la spedizione e, infine, il canone mensile di 99 euro. In tutto, si parla di circa 1.747 euro per il primo anno di utilizzo, mentre poi il prezzo annuale del servizio sarà pari a 1.188 euro.

Per il resto, il funzionamento è alquanto semplice: il primo passo è impostare la piccola parabola satellitare per ricevere il segnale, procedimento supportato dall'applicazione ufficiale per smartphone Android e iOS che utilizza la realtà aumentata per aiutare i clienti a scegliere la posizione migliore per il ricevitore, considerato che il requisito minimo è una visione chiara del cielo, non ostruita da alcun ostacolo e possibilmente elevata. Starlink, per questo motivo, fornisce anche il kit di montaggio per installare la parabola sul tetto degli edifici. Successivamente, l'applicazione guiderà l'utente passo dopo passo per completare l'installazione e accedere a Internet in maniera veloce e sicura.
Infine, giungendo alle tempistiche, in Italia potrebbe essere necessario attendere fino alla metà del 2021 prima di vedere Starlink operare a pieno regime, se non addirittura fino al 2022.

La differenza rispetto alla fibra

Allo stato attuale, la connessione a Internet fornita da Starlink è certamente più lenta rispetto alla fibra ottica e, come si può immaginare, condizioni atmosferiche come neve, pioggia e forti venti possono influire negativamente sulle prestazioni. La differenza di prezzo, inoltre, è notevole. Ma l'obiettivo del progetto non è quello di sostituire completamente le infrastrutture di rete a terra, anche perché per raggiungere la velocità di 1 gigabit al secondo con ogni probabilità saranno necessari diversi anni e ulteriori lanci di lotti di satelliti; l'obiettivo è piuttosto quello di permettere a chi non può e non potrà accedere alla fibra ottica di poter usare Internet a velocità simili a quelle di chi vi accede.

Starlink rimane quindi ideale solamente per chi risiede in zone rurali, ovvero dove la connessione rimane limitata a seconda della condizione dei cavi in rame, del meteo, delle temperature esterne e della distanza dal cabinato, problemi che con la fibra ottica non si vedono più. Una vera e propria "manna dal cielo" per chi sente il peso del digital divide, un problema che, specialmente in Italia, grava su milioni di cittadini.