Quando il 15 luglio ha annunciato il suo gioiellino portatile, Valve ha decisamente spiazzato pubblico e addetti ai lavori con un prodotto che, nonostante le analogie quasi telefonate, potrebbe non essere un vero rivale per Nintendo Switch. Una libreria pressoché infinita e possibilità di espansione e personalizzazione illimitate sono solo alcuni dei punti di forza di Steam Deck, ma non è tutto oro quel che luccica.
Il progetto portato avanti dal colosso di Gabe Newell mira a circoscrivere un nuovo mercato, terreno già sondato appena un paio di mesi addietro dall'apprezzatissimo Aya Neo, un vero e proprio PC portatile con form factor di switchiana memoria e un ambiente desktop basato su Windows 10. Il mini-PC con APU Ryzen 4500U e grafica Radeon è riuscito a convincere anche i più scettici grazie a prestazioni sorprendenti, complice anche e soprattutto un display da 7 pollici con risoluzione massima di 1280x800 pixel.
Un compromesso esistenziale che tutto sommato ha permesso a questo piccolo handheld di eliminare gli altri, di compromessi. Come ci insegna proprio il gioiellino di Nintendo, infatti, un pannello di dimensioni ridotte consente di ridurre la risoluzione al punto da ambire a prestazioni superiori evitando di lesinare eccessivamente sulla componente visiva.
Sotto la scocca... tanto
Con Steam Deck, Valve punta a convincere anche i più indecisi con un form factor interessante e delle ottime possibilità di espansione, persino attraverso una dock progettata per un uso propriamente desktop.
Ciò che catalizza maggiormente le nostre attenzioni è la composizione hardware del Deck. Proprio a questo proposito, paradossalmente, il rivale più agguerrito della console portatile di Valve non sarà probabilmente neanche Aya Neo. Ma leggiamo le specifiche. La piccola Steam Deck sarà animata da un'APU AMD Zen2 a 4 Core e 8 Thread, con un clock di base di 2.4GHz e frequenze massime di 3.5GHz, insieme a 16GB di memoria LPDDR5. Il compito di rendere l'esperienza grafica quanto più appagante possibile sarà delegato a una GPU con architettura RDNA2 con frequenze fino a 1.6GHz e fino a 1.6 TF di capacità computazionale. Con una risoluzione massima effettiva di 1280x800 pixel, analogo del 720p ma con rapporto 16:10, la capacità di calcolo dichiarata trova dunque più nella Xbox Series S, in proporzione, un acerrimo rivale.
Coi suoi 4TF, target principale il gaming in FullHD a 60FPS e, guarda caso, proprio una CPU Zen2 con grafica RDNA2 da quasi 1.6GHz, queste due macchine sono incredibilmente vicine in termini di potenzialità. Portabilità a parte. Come dichiarato dalla stessa Valve infatti, i 30 FPS sono solo una base di partenza per Steam Deck.
Un aspetto da non sottovalutare è la RAM. Siamo di fronte a un quad-channel a 32-bit LPDDR5 e, stando alle specifiche ufficiali, può viaggiare fino a 5500MT/s. Una banda ideale se combinata a un comparto grafico di questo tipo. La velocità della memoria, infatti, rappresenta un giogo particolarmente invadente per le APU AMD.
RDNA2, oltretutto, significa anche Ray Tracing. Sarà interessante vedere come sarà in grado di rapportarsi con le tecniche di illuminazione in tempo reale di ultima generazione. Appaganti, certamente, ma decisamente impegnative sotto il profilo delle prestazioni.
Il curioso caso di SteamOS e Steam Play
Eliminando qualsivoglia altro dispositivo dall'equazione, non c'è dubbio che si tratti di un device con delle potenzialità sulla carta sorprendenti. Da dimostrare tuttavia all'atto pratico poiché, se è lecito aspettarsi buone prestazioni al lancio, sulla media e lunga distanza un sistema di questo genere potrebbe cedere il fianco alla prova del tempo prima delle console propriamente dette.
Specifiche tecnicheSotto la scocca di Steam Deck troveremo un'APU AMD Zen2 a 4 Core e 8 Thread con GPU RDNA2. Le frequenze massime dichiarate si attestano sui 3.5GHz, mentre la memoria LPDDR5 a disposizione sarà di 16GB. In totale potremo contare su 1.6TF di capacità di calcolo, su un display 720p.
La vera prova di forza, in questo senso, dovrà darla anche e soprattutto il sistema operativo SteamOS, tornato in auge dopo un periodo di letargo forzato, rinnovato nell'interfaccia Big Picture ma anche nel più tradizionale ambiente desktop. In SteamOS risiede tutto, ma veramente tutto il potenziale del gioiellino di Valve. In parole povere, se l'hardware è perfettamente commisurato alla risoluzione target, ovvero 720p, i titoli presenti in libreria potrebbero non sempre essere ottimizzati a dovere. Non siamo su console, ma neanche su PC. Steam Deck è un sistema quanto mai ibrido, che cercherà di combinare due mondi in uno solo, a portata di palmo.
La versatilità del sistema operativo SteamOS consentirà un controllo pressoché totale sulla personalizzazione dell'esperienza di gioco. Dalla mappatura dei tasti alle preferenze in-game, non c'è dubbio che questa soluzione premierà l'azienda rispetto all'approccio a compartimenti stagni del mondo console. Steam Deck è, a conti fatti, un PC. Con tutti i limiti del caso. L'utente potrebbe trovarsi fra le mani un sistema che consente una totale libertà di scelta, ma la sua longevità è appunto legata a doppio filo alle ottimizzazioni che l'industria videoludica sarà in grado di fornire al mercato di competenza.
Non solo longevità ma anche compatibilità. Si, perché SteamOS è un sistema su base Linux e come tale gran parte dei titoli non girerà nativamente ma attraverso Valve Proton.
Si tratta di un layer di compatibilità che combina "una versione modificata di Wine e una serie di implementazioni di API grafiche ad alte prestazioni" per consentire a Linux di eseguire giochi progettati per Windows. Attualmente alcuni titoli, anche altisonanti, hanno seri problemi con il pacchetto Steam Play e, per estensione, con Proton. Un problema non problema in realtà. L'obiettivo di Valve è infatti quello di raggiungere la piena compatibilità sulla totalità (o quasi) dei giochi presenti sulla piattaforma proprietaria Steam. In tutto ciò, se volessimo, non dovremmo riscontrare alcun tipo di limitazione nell'installazione di Windows 10, perdendo però quell'esperienza console-like che Valve mira a regalarci.
Una mano lava l'altra
In ultimo, vogliamo dedicare un paio di righe ai cosiddetti trucchi del mestiere che potrebbero consentire a Steam Deck di superare la prova del tempo.
Da appena qualche settimana AMD ci ha regalato il suo ultimo tesoro. Nel pacchetto di ottimizzazioni FidelityFX, infatti, si è da poco aggiunta anche l'attesissimo Super Resolution, un algoritmo di upscaling spaziale che potrebbe rappresentare una risposta a molti dei problemi che affliggono il mercato PC Gaming. Uno fra tutti il problema dello shortage di semiconduttori che ha reso letteralmente introvabili le schede video. Questa soluzione consentirà infatti, alle schede video più datate, di aumentare notevolmente la loro capacità di perdurare nel tempo e, si spera, di resistere ai prossimi salti generazionali. Chiaramente non si tratta della panacea per tutti i mali ma, come abbiamo appurato anche nella nostra prova di FSR, con questa tecnica si possono raggiungere boost prestazionali incredibili. Con i preset più aggressivi parliamo di un framerate più che raddoppiato, a patto di accettare dei compromessi in termini di qualità visiva.
Compromessi che, come dicevamo qualche paragrafo fa, per forza di cose andranno ad assottigliarsi in presenza di un display da appena 7 pollici. La presenza di FidelityFX Super Resolution oltretutto permetterà di stratificare ulteriormente gli utenti per esigenze. Da una parte troveremo chi punta al massimo del framerate possibile per un'esperienza più fluida ma meno gradevole alla vista ma chi vorrà, potrà preferire un'esperienza in Ray Tracing con un generoso boost fino al 30% col preset Ultra Quality.
La strada è lunga, i preorder di Steam Deck sono partiti e le prime spedizioni dovrebbero decollare non prima di dicembre, per poi entrare nelle nostre case agli inizi del nuovo anno. Solo il tempo saprà dare una risposta a tutti i quesiti che ormai aleggiano dalla sua presentazione e decretare una volta per tutte se la nuova console di Valve avrà il permesso di entrare nell'Olimpo del medium oppure se si sarà trattato soltanto di una bellissima meteora.
Steam Deck, alla scoperta del PC che gioca a fare la console
Con i preorder alle stelle, Steam Deck potrebbe rappresentare un punto di svolta per un mercato in netta ascesa. Sarà una rivoluzione o una meteora?
Quando il 15 luglio ha annunciato il suo gioiellino portatile, Valve ha decisamente spiazzato pubblico e addetti ai lavori con un prodotto che, nonostante le analogie quasi telefonate, potrebbe non essere un vero rivale per Nintendo Switch. Una libreria pressoché infinita e possibilità di espansione e personalizzazione illimitate sono solo alcuni dei punti di forza di Steam Deck, ma non è tutto oro quel che luccica.
Il progetto portato avanti dal colosso di Gabe Newell mira a circoscrivere un nuovo mercato, terreno già sondato appena un paio di mesi addietro dall'apprezzatissimo Aya Neo, un vero e proprio PC portatile con form factor di switchiana memoria e un ambiente desktop basato su Windows 10. Il mini-PC con APU Ryzen 4500U e grafica Radeon è riuscito a convincere anche i più scettici grazie a prestazioni sorprendenti, complice anche e soprattutto un display da 7 pollici con risoluzione massima di 1280x800 pixel.
Un compromesso esistenziale che tutto sommato ha permesso a questo piccolo handheld di eliminare gli altri, di compromessi. Come ci insegna proprio il gioiellino di Nintendo, infatti, un pannello di dimensioni ridotte consente di ridurre la risoluzione al punto da ambire a prestazioni superiori evitando di lesinare eccessivamente sulla componente visiva.
Sotto la scocca... tanto
Con Steam Deck, Valve punta a convincere anche i più indecisi con un form factor interessante e delle ottime possibilità di espansione, persino attraverso una dock progettata per un uso propriamente desktop.
Ciò che catalizza maggiormente le nostre attenzioni è la composizione hardware del Deck. Proprio a questo proposito, paradossalmente, il rivale più agguerrito della console portatile di Valve non sarà probabilmente neanche Aya Neo. Ma leggiamo le specifiche. La piccola Steam Deck sarà animata da un'APU AMD Zen2 a 4 Core e 8 Thread, con un clock di base di 2.4GHz e frequenze massime di 3.5GHz, insieme a 16GB di memoria LPDDR5. Il compito di rendere l'esperienza grafica quanto più appagante possibile sarà delegato a una GPU con architettura RDNA2 con frequenze fino a 1.6GHz e fino a 1.6 TF di capacità computazionale. Con una risoluzione massima effettiva di 1280x800 pixel, analogo del 720p ma con rapporto 16:10, la capacità di calcolo dichiarata trova dunque più nella Xbox Series S, in proporzione, un acerrimo rivale.
Coi suoi 4TF, target principale il gaming in FullHD a 60FPS e, guarda caso, proprio una CPU Zen2 con grafica RDNA2 da quasi 1.6GHz, queste due macchine sono incredibilmente vicine in termini di potenzialità. Portabilità a parte. Come dichiarato dalla stessa Valve infatti, i 30 FPS sono solo una base di partenza per Steam Deck.
Un aspetto da non sottovalutare è la RAM. Siamo di fronte a un quad-channel a 32-bit LPDDR5 e, stando alle specifiche ufficiali, può viaggiare fino a 5500MT/s. Una banda ideale se combinata a un comparto grafico di questo tipo. La velocità della memoria, infatti, rappresenta un giogo particolarmente invadente per le APU AMD.
RDNA2, oltretutto, significa anche Ray Tracing. Sarà interessante vedere come sarà in grado di rapportarsi con le tecniche di illuminazione in tempo reale di ultima generazione. Appaganti, certamente, ma decisamente impegnative sotto il profilo delle prestazioni.
Il curioso caso di SteamOS e Steam Play
Eliminando qualsivoglia altro dispositivo dall'equazione, non c'è dubbio che si tratti di un device con delle potenzialità sulla carta sorprendenti. Da dimostrare tuttavia all'atto pratico poiché, se è lecito aspettarsi buone prestazioni al lancio, sulla media e lunga distanza un sistema di questo genere potrebbe cedere il fianco alla prova del tempo prima delle console propriamente dette.
Specifiche tecnicheSotto la scocca di Steam Deck troveremo un'APU AMD Zen2 a 4 Core e 8 Thread con GPU RDNA2. Le frequenze massime dichiarate si attestano sui 3.5GHz, mentre la memoria LPDDR5 a disposizione sarà di 16GB. In totale potremo contare su 1.6TF di capacità di calcolo, su un display 720p.La vera prova di forza, in questo senso, dovrà darla anche e soprattutto il sistema operativo SteamOS, tornato in auge dopo un periodo di letargo forzato, rinnovato nell'interfaccia Big Picture ma anche nel più tradizionale ambiente desktop. In SteamOS risiede tutto, ma veramente tutto il potenziale del gioiellino di Valve. In parole povere, se l'hardware è perfettamente commisurato alla risoluzione target, ovvero 720p, i titoli presenti in libreria potrebbero non sempre essere ottimizzati a dovere. Non siamo su console, ma neanche su PC. Steam Deck è un sistema quanto mai ibrido, che cercherà di combinare due mondi in uno solo, a portata di palmo.
La versatilità del sistema operativo SteamOS consentirà un controllo pressoché totale sulla personalizzazione dell'esperienza di gioco. Dalla mappatura dei tasti alle preferenze in-game, non c'è dubbio che questa soluzione premierà l'azienda rispetto all'approccio a compartimenti stagni del mondo console. Steam Deck è, a conti fatti, un PC. Con tutti i limiti del caso. L'utente potrebbe trovarsi fra le mani un sistema che consente una totale libertà di scelta, ma la sua longevità è appunto legata a doppio filo alle ottimizzazioni che l'industria videoludica sarà in grado di fornire al mercato di competenza.
Non solo longevità ma anche compatibilità. Si, perché SteamOS è un sistema su base Linux e come tale gran parte dei titoli non girerà nativamente ma attraverso Valve Proton.
Si tratta di un layer di compatibilità che combina "una versione modificata di Wine e una serie di implementazioni di API grafiche ad alte prestazioni" per consentire a Linux di eseguire giochi progettati per Windows. Attualmente alcuni titoli, anche altisonanti, hanno seri problemi con il pacchetto Steam Play e, per estensione, con Proton. Un problema non problema in realtà. L'obiettivo di Valve è infatti quello di raggiungere la piena compatibilità sulla totalità (o quasi) dei giochi presenti sulla piattaforma proprietaria Steam. In tutto ciò, se volessimo, non dovremmo riscontrare alcun tipo di limitazione nell'installazione di Windows 10, perdendo però quell'esperienza console-like che Valve mira a regalarci.
Una mano lava l'altra
In ultimo, vogliamo dedicare un paio di righe ai cosiddetti trucchi del mestiere che potrebbero consentire a Steam Deck di superare la prova del tempo.
Da appena qualche settimana AMD ci ha regalato il suo ultimo tesoro. Nel pacchetto di ottimizzazioni FidelityFX, infatti, si è da poco aggiunta anche l'attesissimo Super Resolution, un algoritmo di upscaling spaziale che potrebbe rappresentare una risposta a molti dei problemi che affliggono il mercato PC Gaming. Uno fra tutti il problema dello shortage di semiconduttori che ha reso letteralmente introvabili le schede video. Questa soluzione consentirà infatti, alle schede video più datate, di aumentare notevolmente la loro capacità di perdurare nel tempo e, si spera, di resistere ai prossimi salti generazionali. Chiaramente non si tratta della panacea per tutti i mali ma, come abbiamo appurato anche nella nostra prova di FSR, con questa tecnica si possono raggiungere boost prestazionali incredibili. Con i preset più aggressivi parliamo di un framerate più che raddoppiato, a patto di accettare dei compromessi in termini di qualità visiva.
Compromessi che, come dicevamo qualche paragrafo fa, per forza di cose andranno ad assottigliarsi in presenza di un display da appena 7 pollici. La presenza di FidelityFX Super Resolution oltretutto permetterà di stratificare ulteriormente gli utenti per esigenze. Da una parte troveremo chi punta al massimo del framerate possibile per un'esperienza più fluida ma meno gradevole alla vista ma chi vorrà, potrà preferire un'esperienza in Ray Tracing con un generoso boost fino al 30% col preset Ultra Quality.
La strada è lunga, i preorder di Steam Deck sono partiti e le prime spedizioni dovrebbero decollare non prima di dicembre, per poi entrare nelle nostre case agli inizi del nuovo anno. Solo il tempo saprà dare una risposta a tutti i quesiti che ormai aleggiano dalla sua presentazione e decretare una volta per tutte se la nuova console di Valve avrà il permesso di entrare nell'Olimpo del medium oppure se si sarà trattato soltanto di una bellissima meteora.
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