Storia e falsi miti: i più famosi che potresti aver preso sul serio

Nel corso della storia si sono verificati eventi che hanno generato dei miti persistenti ancora oggi, ma saranno davvero accaduti?

Storia e falsi miti: i più famosi che potresti aver preso sul serio
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Nel corso della storia si sono via via create numerose credenze relative a presunti eventi che qualcuno, ancora oggi, potrebbe credere vere. Di falsi storici, miti e leggende ce ne sono a bizzeffe ma il problema è che molti di questi di storico hanno ben poco. Napoleone, ad esempio, era davvero un uomo molto basso? Colombo scoprì davvero le Americhe? I medievali credevano davvero che la terra fosse piatta? Ecco alcuni dei miti che sfateremo oggi!

La Terra Piatta nel Medioevo e Colombo ai confini del mondo

Molti pensano al Medioevo come a un periodo estremamente oscuro, dove ignoranza e brutalità imperavano tra le strade. La verità è un po' diversa, in realtà, perché sebbene la Chiesa abbia effettivamente esercitato un certo ostruzionismo in determinati casi, gli istruiti non credevano affatto nella Terra piatta.

Era invece risaputo che fosse un globo e, a questo proposito, la vera opposizione che Colombo trovò per la sua grande spedizione non era quella per cui durante il suo viaggio avrebbe raggiunto i confini del mondo ma, al contrario, fonte di reale preoccupazione era che il globo fosse talmente ampio da far esaurire le scorte prima di arrivare alla meta. Da cosa è nata questa credenza? Intorno alla fine del diciannovesimo secolo, gli intellettuali, per cercare di frapporre una certa distanza rispetto al "periodo oscuro" che era stato il Medioevo, iniziarono a diffondere l'idea che in quell'epoca si credesse alla Terra piatta, soprattutto per colpire la Chiesa cristiana che esercitò un'enorme potere ostruzionista sulla civiltà del tempo.

È invece molto più probabile che gli europei sapessero bene che la Terra non fosse piatta già dal IV secolo a.C, quando i pensatori greci iniziarono a ragionare sulla questione scoprendo non solo che la Terra era a tutti gli effetti un globo, ma calcolando anche con discreta precisione le sue dimensioni

La verità sulla scoperta delle Americhe di Colombo

Uno dei molti miti sulla figura di Cristoforo Colombo lo vede come primo scopritore le Americhe. Sarebbe invece più corretto dire che Colombo le introdusse nello scenario europeo, che aveva ignorato quelle terre fino ad allora. Dopo la sua "scoperta", furono molti i gruppi migratori che arrivarono nelle Americhe per colonizzarle come è ben risaputo, formando quelle nazioni e culture che oggi distinguiamo come Stati Uniti, Canada e Messico.

Ma prima di Colombo chi aveva scoperto le Americhe? È opinione comune che circa 13 mila anni fa, attraversando lo stretto di Bering, la popolazione Clovis abbia colonizzato per prima quelle terre "inesplorate", spingendosi fino al Nuovo Messico, dove furono rinvenuti alcuni reperti archeologici proprio a Clovis.

Test scientifici sul DNA di questi ritrovamenti hanno confermato che più11 mila anni fa le Americhe erano abitate dai popoli Clovis, gli stessi che condividono l'80% dei geni di tutte le popolazioni indigene americane rendendoli, in sostanza, i loro antenati diretti. Secondo uno studio recente, invece, furono i vichinghi a scoprire le Americhe.

Napoleone era davvero basso?

Quando si parla del "complesso di Napoleone" ci riferiamo a un profilo comportamentale secondo cui gli uomini bassi tendono a compensare la mancanza attraverso atteggiamenti aggressivi e prepotenti. Questa credenza si sarebbe diffusa perché Napoleone Bonaparte, nell'immaginario comune, avrebbe avuto una statura molto bassa.

In realtà, Napoleone era alto circa un metro e sessanta, perfettamente in linea con l'altezza media del periodo. Il mito sarebbe nato per "colpa" del fumettista britannico James Gillray che rappresentò nelle sue vignette il generale francese come una caricatura bassa e tozza in segno di scherno. Le rappresentazioni di Napoleone erano talmente popolari e influenti, al periodo, che quest'ultimo sembrerebbe aver detto sul letto di morte: "Gillray ha fatto più di tutti gli eserciti d'Europa per abbattermi".

La vera nascita di Gesù

In tutto il mondo, se non per qualche eccezione, il Natale viene festeggiato per commemorare la nascita di Gesù Cristo, profeta della religione cristiana, dunque sembrerebbe ovvio che questo evento coincida storicamente con il 25 Dicembre. La figura di Gesù, come uomo e non come essere onnipotente, può essere certificata attraverso varie testimonianze che confermerebbero la sua esistenza ma non la sua presunta nascita il 25 dicembre. Invece è più probabile che il 25 dicembre sia stato scelto dalla Chiesa cattolica in quanto legato al solstizio d'inverno e alla festa dedicata a Saturno.

Come accaduto anche per la Pasqua, che avrebbe ereditato alcune caratteristiche da una festività pagana, alcune teorie suppongono che la Chiesa abbia aggregato la Saturnalia per celebrare nascita di Gesù, sulla cui esatta data, invece, non abbiamo alcuna certezza. Alcuni studiosi, basandosi sulla morte di Re Erode che sarebbe avvenuta nel 4 a.C, così come trascrissero gli storici romani, ritengono probabile che, al contrario di quanto si creda, Gesù non sia neppure nato durante l'anno 0 a.C..

In base alla storia biblica, il re Erode Il Grande, pur di uccidere il "re dei re", ordinò la morte di tutti i bambini maschi sotto ai 2 anni nel corso del "massacro degli innocenti". L'evento si verificò giusto poco prima della morte di Erode, per questo è probabile che Gesù sia in realtà nato tra il 6 e il 4 a.C., mentre sarebbe ancora più difficile stabilire il giorno.

Lo Ius Primae Noctis

Con Ius Primae Noctis intendiamo la pratica del "diritto sulla prima notte". Esatto, secondo l'immaginario collettivo e per molti anche per via dell'influenza di pellicole come "Braveheart", , sarebbe esistita una sorta di legge riguardo al diritto del nobile locale di riscattare la prima notte di nozze della fanciulla promessa in sposa. Il tutto, presumibilmente, davanti al promesso sposo.
Di riferimenti e presunte fonti ve ne sono pochi, come nell'Epopea di Gilgamesh, ma parrebbe essere più una peculiarità medioevale europea, piuttosto che una rozza pratica dei primi albori di civiltà in Europa.

Abbiamo davvero qualche prova che ciò sia mai accaduto? Fu probabilmente questo che si chiesero gli storici che decisero di mettersi alla ricerca di informazioni, documentazioni o importanti menzioni riguardo all'argomento. Ad oggi non possiamo dire che sia davvero accaduto in larga scala e i motivi potrebbero essere svariati.
Una pratica simile avrebbe comportato enormi rischi e grattacapi praticamente otto volte su dieci. Le donne, ad esempio, specialmente le contadine, non venivano particolarmente notate dai nobili ma se anche fosse stato, prima o poi lo Ius Primae Noctis avrebbe indotto rabbia e rancore in qualche comunità contadina al punto da far scoppiare una rivolta. Se così fosse stato, avremmo certamente ritrovato qualche documentazione, anche soltanto una. E i figli procreati durante un eventuale esercizio di questo diritto? Per le premesse che comporterebbe una legge simile, qualcosa avremmo dovuto pur trovarla, anche un solo caso giudiziario. Invece nulla.

Ma perché una pratica così ipoteticamente semplice da applicare, non era così vantaggiosa per i nobili che avrebbero potuto anche facilmente raggirare la legge? Le donne promesse in sposa, sebbene una buona maggioranza vergini, non erano immuni da malattie potenzialmente mortali, soprattutto in quel periodo.
Ovviamente, non è possibile escludere che ciò sia potuto accadere diverse volte, ma come caso isolato e non come norma. D'altronde, è idea comune da parte degli studiosi che la maggior parte dei resoconti siano frutto di una fervida immaginazione o di un po' di esagerazione.

Invece, tra le dichiarazioni opposte allo Ius Primae Noctis abbiamo quelle di Louis Veuillot e di Karl Schmidt. "Niente, assolutamente niente, negli archivi di Giustizia ci autorizza a dire che prima di noi un crimine simile sia stato legge - ha affermato Veuillot nel XVIV secolo - Se cerchiamo le prove nella letteratura troviamo solo silenzio." A favore della sua tesi, troviamo anche un trattato in cui Schmidt spiegava in maniera ben approfondita che si trattasse di una superstizione bella e buona.

Come avrete potuto notare, la storia è ricca di episodi controversi e altri montati completamente ad arte, eppure nella cultura popolare molti di questi sono talmente radicati da non lasciare spazio ad alcun dubbio circa la loro veridicità. Il trucco, come sempre, è quello di approfondire il discorso, senza mai dare per scontato un evento storico che potrebbe nascondere tantissimi dettagli e curiosità.