Surface Phone: l'unico futuro per gli smartphone Microsoft?

Il brand Lumia sembra prossimo al tracollo, con vendite che toccano ormai vette negative impensabili fino a qualche anno fa, aprendo la strada a un nuovo tipo di device, di cui però non si conosce la reale esistenza.

Surface Phone: l'unico futuro per gli smartphone Microsoft?
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Quando Microsoft rilevò la divisione device e servizi di Nokia nel 2013 per 7.17 miliardi di dollari furono in molti a definire l'acquisto un vero affare. Il problema è che tanti analisti si riferivano a Nokia, che aveva venduto una delle branche aziendali più in perdita, ricavandone anche un notevole profitto, dopo gli ingenti investimenti fatti da Microsoft negli anni precedenti per supportare lo sviluppo dei terminali Lumia, su cui girava in esclusiva il sistema operativo Windows Phone. Microsoft ha acquisito i marchi Lumia e Asha in un forte periodo negativo, che andava avanti da diverso tempo, sperando di riuscire a fermare l'emorragia di utenti. Purtroppo, l'operazione non è riuscita e gli annunci delle ultime settimane lasciano chiaramente intendere che Redmond potrebbe gettare la spugna, mettendo da parte gli smartphone Lumia. Dopo la cessione della divisione feature phone, anche questa acquisita nell'affare Nokia, è notizia recente il licenziamento di 1850 dipendenti, 1350 dei quali con sede proprio in Finlandia. Nella pratica, buona parte della forza lavoro che ha contribuito a realizzare il brand Lumia lascerà Microsoft, anche se Terry Myerson, in accordo con il CEO Satya Nadella, ha già annunciato che l'azienda fornirà loro il massimo supporto possibile, per superare il difficile momento. La fonte di questa notizia non è altro che un memo inviato da Myerson ai propri dipendenti, finito online e pubblicato dalle maggiori testate internazionali. Questo non fa altro che confermare il momento nero per i dispositivi mobile di Microsoft, ma allo stesso tempo chiarisce in modo netto che l'azienda non intende abbandonare il mercato. A questo punto però, con le voci sempre più insistenti che vogliono l'abbandono immediato del brand Lumia, tanto che non sarebbero in sviluppo nuovi terminali sotto questo storico marchio, una domanda sorge spontanea: saranno i Surface Phone a prenderne il posto?

Il declino di Windows Phone parte da Nokia

Qualche giorno fa abbiamo parlato delle quote di mercato degli attuali sistemi operativi mobile, evidenziando come Microsoft e Windows Phone possiedano ormai solo lo 0,7% del market share. Tornando indietro nel tempo e osservando più da vicino l'evoluzione della quota di mercato di Nokia però scopriamo che il tracollo degli smartphone finlandesi, e successivamente di quelli Windows, andava avanti da molto tempo, per cui Microsoft era perfettamente consapevole del rischio quando ha acquisito la divisione mobile dell'azienda europea. I dati tuttavia sono interessanti perché mostrano in modo chiaro come, nel mercato tecnologico, sia molto più facile essere tagliati fuori di quanto si pensi, anche nel caso di realtà molto grandi e affermate. Partiamo da un numero che potrebbe stupire i più giovani, ma che sarà normale per chi ha visto gli smartphone diffondersi sempre di più nel tessuto sociale. Sulla base dei dati forniti dall'agenzia Gartner, da IDC e da Nokia stessa, scopriamo che nel 2007 Nokia è arrivata ad avere fino al 50.9% (Q4 2007) del mercato globale della telefonia, una cifra oggi impossibile da raggiungere per chiunque, da Apple a Samsung. I tempi erano però molto diversi, la concorrenza era decisamente inferiore rispetto ad oggi e le aziende cinesi operavano quasi esclusivamente in territorio natio, almeno a livello consumer. Il 2007 però è stato un anno importante, visto che in California Steve Jobs presentò, almeno per il pubblico statunitense, il primo iPhone. Ma la vera svolta avvenne l'anno successivo, con il lancio di iPhone 3G in 70 paesi e l'arrivo del primo terminale Android alla fine del 2008, l'HTC Dream. Da quel momento in poi, Nokia e il suo OS Symbian hanno iniziato a perdere quote di mercato di anno in anno, con una decrescita esponenziale. Nel 2008 il market share dell'azienda finlandese era sceso al 43.9%, nel 2009 al 39.1%, mentre al termine del 2010 era crollato al 27.6% (Q4 2010).

In soli quattro anni un gigante come Nokia aveva perso quasi la metà del suo pubblico, un dato che costrinse l'azienda ad effettuare una profonda ristrutturazione societaria, che si concluse nel 2011 con una partnership con Microsoft per l'utilizzo esclusivo di Windows Phone come sistema operativo. L'accordo in realtà prevedeva sinergie ancora maggiori, come lo sviluppo congiunto delle strategie di marketing per i terminali Windows Phone, allo scopo di creare un terzo polo della telefonia, un vero concorrente per Apple e Google. Furono Steve Ballmer, all'epoca CEO di Microsoft, e Stephen Elop, ex CEO di Nokia (ma prima ancora capo della Business Division di Microsoft), a siglare l'accordo, che con il senno di poi non ha portato ai risultati sperati. Il declino del duo Nokia/Microsoft in ambito mobile è continuato senza sosta, tanto che al termine del 2011 il market share era sceso al 12.2%, mentre nel 2012, sempre al termine dell'anno, il valore è ulteriormente crollato al 2.9%, stabilizzandosi definitivamente fino al tonfo registrato nel 2015, che ha visto la quota di mercato scendere sotto all'1%.

Un Surface Phone cambierebbe le cose?

La debacle di Nokia prima e di Microsoft poi è figlia di diverse scelte sbagliate, non tanto a livello hardware quanto di marketing e di rapporti con gli sviluppatori, che Apple e Google hanno invece curato al meglio, riempiendo le loro piattaforme di app che su Windows Phone, semplicemente, non sono mai arrivate oppure soffrono di un ritardo cronico negli aggiornamenti. Anche l'arrivo delle Universal App non ha invertito la tendenza: il potenziale c'è, sia chiaro, e in futuro saranno determinanti per l'ecosistema di Redmond, che ingloba ormai tantissimi dispositivi differenti, ma è oggi che si combatte la battaglia per la sopravvivenza degli smartphone Microsoft sul mercato. Microsoft che con ogni probabilità, anche se nulla è confermato, abbandonerà il brand Lumia per affidarsi a un nome nuovo, escludendo così la possibilità di una ritirata strategica dal mondo della telefonia. A confessare la volontà dell'azienda di non abbandonare il mercato è Terry Myerson, che nel memo inviato ai dipendenti afferma: "Ci prenderemo sempre cura dei nostri clienti, Windows Phone non fa eccezione. Continueremo a supportare e ad aggiornare gli attuali device Lumia e quelli dei partner OEM, e svilupperemo nuovi grandiosi dispositivi".
A questo punto, il pensiero viaggia subito ai presunti Surface Phone, una nuova generazione di smartphone Microsoft che, sfruttando il buon nome della linea Surface, dovrebbero rilanciare Redmond in questo settore. Le caratteristiche sono ovviamente ignote, tanto che non si sa neppure se esistano realmente, ma qualche considerazione possiamo comunque farla, per lo meno a livello di concetto di prodotto. Le caratteristiche che gli utenti vogliono in uno smartphone di fascia alta sono pressoché trasversali nel mondo mobile: scocca curata e materiali pregiati, display di dimensioni medio/grandi, fotocamera di alto livello e un hardware prestante. Cosa accadrebbe se Microsoft realizzasse un Surface Phone con tutte queste caratteristiche e poi installasse al suo interno Windows 10 Mobile?

Nokia aveva già realizzato device di alto livello apprezzati dalla critica e dal pubblico, basti pensare al Lumia 1520 o al 930, giusto per citare gli ultimi usciti, ma non è bastato. Ecco perché in molti hanno immaginato un futuro Surface Phone dotato di processore x86/x64, in grado di far girare Windows 10 standard. A livello software, con le dovute cautele derivanti dalla potenza a disposizione, si aggirerebbe il problema del ristretto numero di app per la variante mobile di Ten, anche se l'intera interfaccia dell'OS andrebbe rivista, e non poco, per fornire un'esperienza d'uso paragonabile a quella dei rivali, che hanno creato le proprie piattaforme con in mente il touch screen e i display di piccole dimensioni fin dal principio. A questo punto però sorge un altro problema: a quale processore affidarsi? Realizzare un chip in grado di far funzionare al meglio Windows 10 da inserire in un device tanto piccolo, e probabilmente sottile, non è cosa da poco. Intel si è chiamata fuori dalla produzione di SoC dedicati agli smartphone, almeno per il momento, lasciando campo libero ad ARM nel settore. AMD non ha mai lanciato alcuna CPU dedicata agli smartphone, per cui sembra molto difficile, almeno con le informazioni attuali, che un futuro Surface Phone possa funzionare con Windows 10 nella versione più completa, salvo clamorose sorprese o tempi di sviluppo più lunghi del dovuto.

Microsoft Surface Phone Osservare i numeri del declino di Nokia prima e di Microsoft poi, con il Brand Lumia, fa riflettere. La tecnologia, e in particolare il mercato telefonico, è un terreno minato da percorrere oggi, con una concorrenza spietata e ben poche possibilità di commettere errori. Microsoft, in ambito mobile, ne ha commessi forse troppi per poter tornare competitiva, e l’attuale quota di mercato di Windows Phone è la sintesi di un fallimento che non avremmo voluto vedere. La cosa preoccupante tuttavia è che non si vedono molte speranze per il futuro, mentre i piani di Microsoft in merito ai prossimi smartphone sono del tutto ignoti. In un mercato abituato a vivere sulla serialità, come confermano iPhone 6s e Galaxy S7 Plus, lanciare un nuovo brand non sarà affatto facile, ma soprattutto richiederà grandi investimenti. Un eventuale Surface Phone avrà la vita dura, incontrando molta più resistenza rispetto a quanto avvenuto con la linea Surface nel campo dei notebook. A questo punto serve un miracolo per invertire il trend, altrimenti Microsoft rischia di uscire per sempre da questo settore, almeno a livello hardware.