Tempi duri per il Secondary Ticketing: il nuovo decreto ministeriale

Il Ministero delle Finanze ha approvato il nuovo decreto ministeriale contro il Secondary Ticketing, che ha dato nuovi poteri all'AGCOM.

Tempi duri per il Secondary Ticketing: il nuovo decreto ministeriale
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Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che, su queste pagine, avevamo affrontato il tema del Secondary Ticketing. Lo scorso anno, vista la grossa mole di grandi eventi in Italia, la questione era finita anche sulle prime pagine dei giornali generalisti, soprattutto dopo il caso Coldplay e U2 che aveva fatto muovere anche le associazioni dei consumatori. Il Governo non avevo fatto mancare la propria vicinanza a tutti coloro che sono stati vittima di un sistema rodato ma ingiusto, preannunciando una normativa ministeriale volta a scoraggiare il fenomeno della "rivendita secondaria" dei biglietti a prezzo maggiorato. Un fenomeno che, ed è doveroso precisarlo, non vede in alcun modo coinvolti i rivenditori ufficiali come TicketOne e TicketMaster che, al contrario, sono vittime a loro volta.
Le due piattaforme (in particolare la prima che è presente in Italia da tempo) negli ultimi mesi hanno portato avanti un lavoro molto importante, volto principalmente a scoraggiare l'acquisto attraverso sistemi informatici automatici (bot), che in precedenza riuscivano a effettuare l'acquisto di centinaia di biglietti sfruttando le precarie misure di sicurezza, anch'esse oggetto di un ammodernamento e miglioramento. Si sono mosse anche molte agenzie e promoter, che hanno iniziato ad adottare il biglietto nominativo (esemplari le quattro date dei Metallica tenute a Bologna e Torino lo scorso febbraio), a dimostrazione del fatto che i metodi per combattere il fenomeno già esistono.

Il decreto Ministeriale

Di recente, però, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto ministeriale del Ministero delle Finanze datato 12 Marzo 2018 e avente a oggetto proprio l'adozione delle "specificazioni e regole tecniche attuative in materia di secondary ticketing". Si tratta di un decreto composto da cinque articoli che abbraccia tutti gli aspetti del fenomeno e, soprattutto, dà all'AGCOM maggiori poteri in caso di fenomeni illegali. Nell'articolo 3, ad esempio, si legge che i rivenditori di tagliandi per eventi devono mettere sul campo tutti gli strumenti volti a distinguere le persone fisiche dagli strumenti automatizzati (bot), in quanto questi ultimi scoraggerebbero le vendite da parte delle persone fisiche battendole sul tempo e mandando o in tilt l'intero sistema o, come si è verificato più volte, acquistando in pochi secondi intere file o settori di biglietti - impedendo così agli utenti "umani" di poterli acquistare a prezzo di listino, bensì piazzandoli su mercati secondari a costi maggiorati, spesso anche raddoppiati rispetto agli originali. Tali sistemi possono includere sistemi di captcha o altro, ma dovranno essere approvati dall'Agenzia delle Entrate, a cui i rivenditori dovranno richiedere un "riconoscimento d'idoneità" per quanto riguarda i sistemi messi in atto per effettuare tale verifica.
Ed è proprio su questo punto che si sono scatenate non poche polemiche, ma anche tante domande, perché entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto le piattaforme autorizzate alla vendita di biglietti dovranno presentare le varie documentazioni. Un tempo troppo elevato, se si conta che la prossima stagione di grandi eventi è alle porte, con festival del calibro del Rock in Roma, Firenze Rocks e Milano Rocks prossimi all'inizio. Gli utenti, infatti, non hanno fatto mancare il loro disappunto nei confronti delle tempistiche di un provvedimento che, almeno sulla carta, sembra essere un buon punto di partenza, ma che resterà isolato a meno che i promoter non decidano di adottare in autonomia misure più drastiche.
È chiaro che la soluzione ideale per dare una mazzata decisa al Secondary Ticketing sia rappresentata dal biglietto nominativo, con possibilità di effettuare un cambio in tabaccheria o attraverso qualche piattaforma online entro un tempo limite da stabilire, pagando una commissione puramente simbolica, proprio come accade per le partite di calcio. Un altro metodo per scoraggiare fenomeni di secondary ticketing potrebbe essere la stampa a casa come accade in Inghilterra, dove i biglietti per i grossi eventi vengono spediti via mail solo una settimana prima dell'evento.

I poteri dell'AGCOM

Molto interessante, nel decreto, il quarto articolo, attraverso cui il Ministero delle Finanze dà, di fatto, più poteri al Garante per le Comunicazioni, che non solo dovrà vigilare sulla vendita dei biglietti e sulle altre forme di collocamento dei titoli tramite sistemi elettronici, ma avrà anche più spazio per agire. L'Autorità, infatti, potrà decidere di intervenire sia d'ufficio che su segnalazione, seguendo un regolamento interno che ancora non è stato pubblicato e che dovrà presto essere redatto.
A livello ministeriale, però, il decreto sostiene che nel caso di "violazioni gravi, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni può disporre l'oscuramento anche temporaneo del sito internet attraverso il quale è compiuta la violazione", ovviamente riferendosi a siti web che consentono di rivendere biglietti, ma che commettono una violazione della legge, come ad esempio quelle piattaforme online attraverso cui è possibile rivendere a prezzi maggiorati i vari ticket, mentre restano al di fuori siti come eBay o Facebook che sono utilizzati da utenti "normali" per la rivendita privata dei biglietti. È interessante notare che l'AGCOM potrà anche disporre la rimozione dei tagliandi in vendita, prima di passare ovviamente all'oscuramento.